Le Fiascaie di Pontassieve

Sabato 3 ottobre alle ore 10,30 in Piazza Libero Grassi verrà inaugurato il monumento dedicato alle “Fiascaie” di Pontassieve. L’opera – realizzata dal Maestro Francesco Nesi – rende omaggio ad uno dei mestieri storici di Pontassieve ed è legata ad una delle produzioni da sempre più importanti per il territorio, ovvero il vino.

La realizzazione dell’opera è stata sostenuta, oltre che dall’Amministrazione Comunale e dall’associazione “Le fiascaie”, anche dal contributo della Azienda Ruffino e della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve.

L’arte di impagliare il fiasco è una tradizione legata alla produzione del fiasco di vetro, che in Toscana sembra essere iniziata tra il 1300 ed il 1400. Le prime notizie sulla produzione di fiaschi a Pontassieve risalgono al 1860, anno in cui risulta attiva una vetreria di proprietà della famiglia De Grolée. Nella seconda metà del XIX secolo l’antica vocazione vitivinicola della Val di Sieve trova motivo di ulteriore sviluppo grazie anche alla costruzione della linea ferroviaria (1856-1862), alle innovazioni intro-dotte a Pomino dal georgofilo Vittorio Degli Albizi e alla presenza a Pontassieve delle cantine Melini (ivi fondata nel 1705) e Ruffino (ivi fondata nel 1877), destinate a divenire tra i primi grandi esportatori di vino Chianti nel mondo.

Fiaschettaie o fiascaie, venivano dette le donne che, riunite a piccoli gruppi dentro le stanze o fuori dall’uscio secondo la stagione, applicavano una veste di paglia ai fiaschi. Un lavoro che andava ad integrare per molte donne i bilanci familiari altrimenti precari. Tutta l’attività delle fiascaie seguiva un rituale, la “gita”, come spesso veniva chiamata, che partiva con il carretto con cui si andava a prendere il lavoro, ovvero fiaschi in vetro grezzo da impagliare, e poi a casa, una volta bagnata e resa morbida la sala si iniziavano – con pazienza ed abnegazione – quelle operazioni che a fine giornata restituivano il prodotto finito. I più frequenti formati di fiasco erano “il toscanello” o “il mezzo peso” con il primo destinato al mercato nazionale e il secondo riservato all’estero, che le mani sapienti delle impagliatrici trasformavano in opere originali, frutto di tecnica e passione destinate a custodire un bene prezioso, un frutto distintivo della nostra terra.

Le Fiascaie di Pontassieve
Inaugurazione Monumento alle Fiascaie del M° Francesco Nesi
All’inaugurazione – sabato 3 ottobre Largo Libero Grassi, Pontassieve ore 10,30 – intervengono

Monica Marini, Sindaco di Pontassieve
Carlo Boni, Assessore alla Cultura Comune di Pontassieve
Franca Bartolini, Presidente Associazione Le Fiascaie
Francesco Nesi, artista, autore dell’opera




La memoria è il futuro. Dal fascismo alla repubblica in Lucchesia

Da oggi al 13 ottobre è aperta al museo Athena di Capannori la mostra “La memoria è futuro. Dal fascismo alla repubblica in Lucchesia” realizzata dal Comune di Capannori assieme alle associazioni “Ponte” e “Anpi” sezione Lucca, con immagini e documenti provenienti dall’archivio dell’Istituto storico della Resistenza di Lucca.

La mostra, che fa parte delle iniziative promosse dal Comune, dal titolo “La memoria è futuro”, che concludono le celebrazioni per il Settantesimo della Liberazione di Capannori, è a ingresso libero. Rimarrà aperta fino al 13 ottobre con i seguenti orari: dal lunedì al sabato ore 9.00 – 12.00, martedì e giovedì anche 14.30 – 17.30.




Incontri al Rifugio antiaereo della Martana

Al rifugio antiaereo della martana si terranno alcuni incontri dal 2 al 4 ottobre 2015.

Venerdì 2 ottobre alle ore 17,30 si aprirà la mostra “Primavera 1945, passavano gli americani… io mi ricordo” di Marco Alberti.

Sabato 3 ottobre alle ore 17,30 si terrà l’incontro dal titolo “Albertina e le altre” a cura di Angela Maria Fruzzetti, con la presenza di alcuni testimoni.

Infine domenica 4 ottobre alle ore 17,30 sarà presentato “Bandierine. Tutta una storia di Resistenza” un libro a fumetti di Stefano Gallo e Tuono Pettinato.

 

In allegato la locandina dell’evento.




“Radici di futuro”, la mostra sull’innovazione didattica attraverso i 90 anni dell’Istituto di Ricerca Indire

Un percorso storico sulla Scuola italiana, che racconta la nascita e lo sviluppo nel corso dei decenni di modelli didattici innovativi, attraverso le immagini e i documenti conservati nell’Archivio Indire. Questo il fil rouge della mostra “Radici di futuro. L’innovazione a scuola attraverso i 90 anni dell’Indire”, che sarà aperta a Firenze, Palazzo Medici Riccardi, dal 2 (ore 11) al 22 ottobre.

Una storia “ricostruita” attraverso scatti fotografici dell’epoca (appositamente restaurati), che ritraggono alcuni momenti di apprendimento degli studenti, di attività laboratoriali, a partire dagli anni ’20, passando dal Fascismo al dopoguerra, fino ai giorni nostri. Le foto testimoniano attività didattiche basate sul concetto di “imparare facendo”: un approccio alternativo ai modelli tradizionali di tipo trasmissivo, che caratterizza vari momenti e passaggi della Scuola italiana.

La mostra nasce per celebrare i 90 anni di storia dell’Indire, nato nel 1925 a Firenze in occasione dell’inaugurazione della Mostra Didattica Nazionale, promossa dai pedagogisti Giuseppe Lombardo Radice e Giovanni Calò, con lo scopo di porre l’attenzione sui metodi didattici innovativi dell’epoca.

Nell’ambito della mostra, sarà presentato un approfondimento su due significative figure della Scuola italiana.

Un video inedito racconterà l’esperienza didattica di Bruno Ciari, punto di riferimento nel sistema dell’istruzione italiano, in particolare per la gestione sociale della scuola dell’infanzia e per la qualificazione del tempo pieno.

Dal 5 al 25 ottobre sarà possibile visitare anche la mostra “La scuola di Mario Lodi” (Sala Spazi ex Circolo, via de’ Ginori, 14). Promossa dall’Indire, l’esposizione è organizzata dalla Fondazione casa delle arti e del gioco – Mario Lodi (Drizzona, Cremona) ed è composta da una serie di pannelli fotografici che testimoniano i luoghi, i volti e l’ambiente di una realtà scolastica che ha contribuito in modo significativo al rinnovamento della pedagogia italiana e internazionale, aprendo nuovi orizzonti alle pratiche di insegnamento.

Durante il periodo della mostra, è stato organizzato un ricco programma di eventi e iniziative che ha come comune denominatore la storia dell’educazione, l’analisi delle innovazioni tecnologiche a fini didattici, lo studio della realtà scolastica odierna. Di seguito, il dettaglio degli appuntamenti:

· 5 ottobre (dalle 10,30 alle 17) “L’apprendimento alternato per gli studenti del Nuovo Millennio. A lezione con Lizanne Foster”; nella Sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti;

· 6 ottobre(alle 16,30) nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, presentazione del libro “Datemi una penna. Scritture a mano dopo l’invenzione della stampa” a cura di Roberto Piumini, Adriana Paolinie Monica Zani. Il libro chiude una trilogia (“L’invenzione di Kuta” e “Che rivoluzione”), dedicata alla storia della comunicazione scritta e rivolta ai bambini e adulti interessati al tema.

· 9 ottobre (dalle 15 alle 19) nella Sala Fabiani in Palazzo Medici Riccardi, giornata di studi dal titolo “Istantanee di vita scolastica. La fotografia come fonte per la storia dell’educazione: bilancio e prospettive d’una nuova tendenza storiografica”. Negli ultimi anni la storiografia educativa internazionale ha iniziato a utilizzare la fotografia come fonte per una storia visuale della scuola, in grado di ricostruire le reali pratiche educative, svolte all’interno delle classi, al di là delle prescrizioni pedagogiche.

· 13 ottobre (alle 10) nella Sala Pistelli in Palazzo Medici Riccardi, conferenza sull’uso del diario oggi, dal titolo “What’s app? Che fine ha fatto il diario scolastico?”. I soggetti principali dell’incontro saranno gli studenti delle scuole fiorentine, chiamati a intervenire, attraverso le proprie esperienze, su come viene usato ancora oggi il diario cartaceo e quali sono i nuovi strumenti digitali più usati.

· 15 ottobre (alle 17) nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, presentazione del libro “Mario Lodi maestro” di Carla Ida Salviati con dibattito sullafigura e l’esperienza educativa dell’illustre pedagogista e dei suoi ragazzi.

· 16 ottobre (dalle 9 alle 17) nella Sala degli Specchi di Palazzo Medici Riccardi, conferenza “La scuola nel Virtuale. 1° meeting nazionale sulla didattica immersiva”. Si parlerà di mondi virtuali, videogiochi didattici, serious games. Docenti italiani e stranieri si confronteranno sulle prospettive future e insieme valuteranno le possibilità di adottare la didattica “immersiva” nelle scuole.

· 20 ottobre (alle 17) nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi si terrà “L’educazione informale nei FabLab e i casi di contaminazione con la scuola”. Si tratta di un incontro con i rappresentanti di quattro FabLab (Toscana, Firenze, Roma e Varese), su tematiche che hanno come comune denominatore le interazioni delle nuove tecnologie digitali con gli alunni, a partire dalle scuole primarie fino alle superiori.




Calzaturiero Valdinievole. La contrattazione territoriale 1977-1998

Nella sala consiliare del Comune di Monsummano Terme presentazione del libro di Luca Berretti sulla contrattazione territoriale nel distretto calzaturiero della Valdinievole. La parabola economica, gli accordi per la mensa, l’integrazione contrattuale delle lavoranti a domicilio, le tariffe del cottimo, i ritmi di lavoro e i cicli della produzione vengono ripercorsi attraverso gli accordi locali tra le parti sindacali e imprenditoriali nell’ultimo quarto del ‘900.
Saluti di:
Sergio Frosini, Presidente Fondazione Valore Lavoro
Roberto Barontini, Presidente ISRPt
Rinaldo Vanni, Sindaco di Monsummano
Intervengono:
Daniele Quiriconi, Segreteria regionale CGIL Toscana
Fabio Giovagnoli, Direttore IRES Toscana
coordina Daniele Gioffredi, Presidente Fondo Integrazione Lavoratori Artigianato

Promuovono Fondazione Valore Lavoro e CGIL Pistoia
Con il contributo di IRES Toscana e FILA

Dalla presentazione dell’Autore:

“La ricerca presentata in questo libro ha come obiettivo quello di ricostruire gli “anni d’oro” della contrattazione territoriale nell’area della Valdinievole, nella provincia di Pistoia. Il distretto calzaturiero presente in quest’area è uno dei pochi in Italia a essere interessato ancora oggi dalla contrattazione territoriale che è resa possibile dalla presenza di una precisa tradizione contrattuale sviluppatasi negli anni passati. Il lavoro descrive pertanto la nascita di questo peculiare livello di contrattazione e il suo sviluppo negli anni, fino ai primi del 2000. La ricostruzione storica proposta permette di offrire di volta in volta uno spaccato economico e sociale del distretto calzaturiero della Valdinievole attraverso la descrizione delle principali vertenze sindacali per il rinnovo del contratto. La descrizione delle vicende vertenziali è affiancata di volta in volta al resoconto dei contenuti maggiormente innovativi presenti negli accordi territoriali firmati. Il riferimento a questi contenuti arricchisce la comprensione del significato e dell’importanza avuta dalla contrattazione territoriale nel calzaturiero della Valdinievole e permette di offrire alcune riflessioni sul ruolo strategico giocato dal sindacato nell’area e sul clima generale di relazioni industriali creatosi negli anni.”




Presentazione del fondo archivistico del germanista e musicologo Rodolfo Paoli

Giovedì 1° ottobre, alle ore 17.30, in Sala Ferri, Palazzo Strozzi, il Gabinetto Vieusseux vi invita alla presentazione del Fondo archivistico del germanista e musicologo Rodolfo Paoli.

Partecipano: Franco Contorbia, Andrea Greco, Vivetta Vivarelli

Intervengono: Oriana Goti e Sauro Susini dell’Archivio fotografico toscano

Introduce e coordina Gloria Manghetti




Leggere il lavoro ieri e oggi

Giovedi 1 ottobre

presentazione libro – Comune di Monsummano Terme, piazza Giusti, ore 15:30

Luca Berretti, Calzaturiero Valdinievole. La contrattazione territoriale 1977-1998

Settimana archivio storico CGIL, in collaborazione con IRES Toscana, CGIL Pistoia, FILA e il patrocinio del Comune di Monsummano Terme

 

Giovedi 22 ottobre

conferenza e inaugurazione esposizione – Pistoia, Palazzo de Rossi/Palazzo Sozzifanti, ore 17:00

La mezzadria nel Novecento: lavoro, storia, memoria

In collaborazione e con il contributo di Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia

Giovedi 22 ottobre

spettacolo di Farneto teatro – Pistoia, piccolo teatro Mario Bolognini, via del presto, ore 21:00

Buon lavoro. Report teatrale dal mondo del lavoro

Di Elisabetta Vergani e Maurizio Schimdt

con il contributo di spi- CGIL Pistoia e il patrocinio del Comune di Pistoia

 

Martedi 27 ottobre

presentazione libro – Pistoia, Libreria Lo spazio di via dell’Ospizio, ore 17:00

Fulvio Colucci, La zattera

In collaborazione con CGIL Pistoia, RSU Call & Call Pistoia

 

Sabato 21 novembre

presentazione libro – Pistoia, Palazzo Sozzifanti (ingresso vicolo dei pedoni), ore 17:00

Stefano Bartolini, La mezzadria nel Novecento. Lavoro, storia e memoria dei mezzadri della provincia di Pistoia. Con un saggio di Francesca Perugi

In collaborazione e con il contributo di Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia




“Io so”. L’evento livornese per i 40 anni dalla morte di Pasolini

paso1“Io so” è il titolo dell’evento che la Fondazione Teatro Goldoni presenterà domenica 1 novembre (dalle ore 21.30) sotto il loggiato del teatro. In occasione del quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini -ucciso nella notte tra il 1 e il 2 Novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia- si svolgerà una lettura pubblica di brani dalle opere dello scrittore, ideata dalla drammaturga e regista Barbara Idda, che ne cura anche l’allestimento, in collaborazione con la giornalista e autrice Sandra Mazzinghi.

Scrittore, poeta, regista, pittore, firma di spicco del ‘Corriere della sera’ per cui scrisse l’articolo del 14 novembre 1974 che dà il titolo all’evento livornese, l’omicidio Pasolini è uno dei troppi delitti italiani rimasti irrisolti e impuniti.

La presenza alla veglia funebre laica, in veste di semplici lettori, del sindaco e dell’assessore alle culture del Comune di Livorno, Filippo Nogarin e Serafino Fasulo, e quella di Loris Rispoli, presidente dell’associazione ‘140’, che riunisce i familiari delle vittime della Moby Prince, testimoniano la sensibilità civica della città e dei suoi rappresentanti e la volontà di non dimenticare.

La lettura è aperta a tutti, si invita pertanto chi voglia parteciparvi attivamente a portare con sé il brano che intende leggere.

Info: 392/3809509