A Livorno TASHKENT: una storia per raccontare La Storia

VARO 1 Cantiere Navale Orlando di Livorno - esploratore Tasckent - 1937-F.Rougier  -Lunedì 12 ottobre alle ore 15.30 nell’Auditorium di villa Letizia (via dei Pensieri, 60) nell’ambito delle attività del Settembre Pedagogico si svolgerà la presentazione del romanzo storico “TASHKENT” di Enrico Campanella. Interverranno il pedagogista Lamberto Giannini che parlerà delle “Fonti storiche e metodologiche di ricerca” e l’ingegner Paolo RotelliConoscere Livorno attraverso un percorso non convenzionale”. L’attore e regista Emanuele Gamba leggerà alcuni brani del testo, pubblicato da Erasmo e diventato strumento didattico rivolto alla scuola.

La presentazione del romanzo storico “Tashkent” sarà un’occasione di incontro finalizzato ad illustrare come un evento storico possa divenire strumento didattico e laboratoriale attraverso la proposta di un percorso non convenzionale: una storia per raccontare la Storia.

Il romanzo parla di una storia ambientata a cavallo della Seconda Guerra Mondiale e ripercorre la costruzione della nave Tashkent, commissionata dalla Marina sovietica, nella Livorno fascista. Il progetto della nave nasce dalla matita dell’ingegner Achille Rougier, direttore del Cantiere Orlando di Livorno, considerato nel suo campo una delle intelligenze più brillanti del mondo, tanto da catalizzare su di sé l’attenzione e l’interesse delle più importanti Marine dell’epoca. Una nave tecnicamente innovativa che susciterà fermento e scompiglio negli equilibri dello scacchiere navale internazionale. In un clima torbido, offuscato dalla presenza dei servizi segreti, la vicenda si dipana avvincente e puntualmente documentata, ricca di colpi di scena e di personaggi che compongono un inquietante affresco di uno dei periodi più drammatici del XX secolo.Il romanzo articola storie e vicende su più piani narrativi, sfruttando il coinvolgimento di personaggi quando realmente esistiti quando immaginari, e soprattutto rendendo personaggi la bella barca Marilli, la cui vicenda fa quasi da controcanto a quella del Tashkent, la stessa nave Tashkent e una città, Livorno, il cui spirito vola ben oltre i bastioni che circondano i fossi medicei, tessendo una rete di rapporti tra le principali culture che si affacciano sul Mediterraneo.

Enrico Campanella, disegnatore meccanico, è da sempre interessato alle vicende che orbitano intorno alla cantieristica, al mare ed alla cultura marinara. Ha pubblicato numerosi saggi e sviluppato e curato progetti didattici in collaborazione con la scuola, oltre manifestazioni ed eventi di carattere culturale in ambito marinaresco.




Per non dimenticare: la Resistenza condivisa, il contributo dei cattolici nella Resistenza e nella guerra di liberazione

Alle ore 15.30, a Luicciana, in Sala consiliare, Comune di Cantagallo, ANPI e Fondazione CDSE, in occasione del 71° Anniversario della distruzione e Liberazione di Cantagallo presentano:
“Per non dimenticare: la Resistenza condivisa. Il contributo dei cattolici nell’antifascismo e nella lotta di liberazione”
Programma della giornata:
Saluti dell’Amministrazione Comunale e ANPI
Relazione del prof. Francesco Venuti, storico e dirigente A.N.P.I Provinciale
testimonianze ed interventi
Conclusioni a cura della Dott.ssa Alessia Cecconi Direttrice Fondazione CDSE Info:Comune di Cantagallo cultura@comune.cantagallo.po.it
CDSE 0574.942476 info@fondazionecdse.it www.fondazionecdse.it
ANPI Cantagallo 3358182500




Presentazione del libro ‘Fiesole, Immagini e Storie di vita’

Sabato 10 ottobre alle ore 17:30 nella sala del Basolato sarà presentato il libro ‘Fiesole, Immagini e Storie di vita’.

L’evento si svolgerà alla presenza degli autori, dell’editore, del Sindaco Anna Ravoni e del Vicesindaco Barbara Casalini.

Il libro è una piacevole raccolta di racconti popolari fiesolani, che ci porta a scoprire angoli reconditi della vita quotidiana sul Colle Lunato.

La prima parte del testo è stata curata dalla professoressa Maria Luisa Orlandini e narra la storia di Fiesole dagli etruschi ai giorni nostri.

La seconda parte riguarda le vicende fiesolane più recenti con i racconti scritti da Andrea Borsotti nel periodo che si snoda tra gli scalpellini e gli anni Settanta.

Il libro si chiude con le storie e le poesie che i singoli cittadini fiesolani hanno voluto condividere con i lettori, mettendo una parte del loro vissuto in ‘Fiesole, Immagini e Storie di vita’.




A Signa, una piazza in memoria di Eberle Paoli

Sabato 10 ottobre cerimonia di intitolazione del Piazzale di via del Castello a Signa a Eberle Paoli (1908-1944), partigiano massacrato dai nazifascisti il 29 settembre 1944 a Croda di Monte Salvaro, comune di Grizzana (oggi Grizzana Morandi) provincia di Bologna.

Programma:

ore 10.30 Piazzale Eberle Paoli Interventi e scoprimento targa:

Alberto Cristianini, Sindaco di Signa

Roberto Nistri, Sezione ANPI Signa

Marco Andrei, Circolo Arci “Stella Rossa”

Marta Pellistri, ricercatrice

Roberto Ragazzini, Presidente Federazione regionale Toscana Associazioni antifasciste e della Resistenza

Ore 11.00 Circolo Arci “Stella rossa”: mostra biografica sul partigiano.

 

 

 




Un partigiano di nome Annibale

Alle ore 16.30 alla Fondazione Luigi Tronci a Pistoia (Corso Gramsci 37), presentazione del libro Un partigiano di nome Annibale. Testimonianze partigiane di Giordano Bruschi, a cura di Alice Vannucchi, Settegiorni Editore.

Partecipano all’incontro:

Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia

Claudio Rosati, Storico

Andrea Di Stefano, Giornalista – Radio Popolare, Milano e La Repubblica

Saranno presenti l’autore Giordano Bruschi e la curatrice, Alice Vannucchi

Prefato dal Sindaco di Pistoia: Samuele Bertinelli e dal Sindaco di Genova: Marco Doria, il libro raccoglie per mano di Alice Vannucchi (Consigliere dell’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia) le preziose testimonianze del vivacissimo intellettuale e partigiano Giordano Bruschi che è stato compagno e amico fraterno dell’operaio partigiano pistoiese Annibale Trinci.

Una riflessione attenta quella proposta da un libro che, proprio nel 70 anniversario, offre una visione ampia su quello straordinario momento della nostra storia che è stato la Resistenza. Un libro che ricostruisce le vicende operaie della San Giorgio, che intreccia la vita politica alle formazioni combattenti, ponendo al centro una storia vera che costringe a ricordare, a connettere fra loro fatti, pensieri prospettive e avvenimenti, e che ci aiuta a pensare.

Un libro che si presenta come il giusto riconoscimento a coloro che come Annibale e Giordano, Gillo Pontecorvo, Pompeo Colajanni, Ilio Barontini, Olga, Guido e tanti altri – personaggi noti e meno noti – hanno consentito a noi oggi di vivere in un paese democratico. Tocca a noi – ha osservato il Sindaco Doria – provare a trasmettere questa memoria, una memoria collettiva che in quanto tale contribuisce a costruire la nostra identità. Per questo – si legge fra le parole del Sindaco Bertinelli – recuperare alla memoria le vite di Annibale, di Giordano e di altri come loro è ancora necessario: per mantenere viva la ricerca e la difesa della libertà.




Sulle tracce del Frontespizio

Alle ore 16.30 nella Sala degli Affreschi di Palazzo bastogi, la Presidenza del Consiglio regionale invita alla presentazione del periodico Sulle tracce del frontespizio.

Saluti di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale

Intervengono:
Piero Tani, Università di Firenze
Antonio Lovascio, giornalista e Direttore Ufficio Comunicazioni sociali arcidiocesi di Firenze
Massimo Lucchesi, giornalista
don Vincenzo Arnone, Direttore
Giorgio Tabanelli, redattore




E come potevamo noi cantare? ..a Firenze!

Sabato 3 Ottobre 2015 ore 21,15

Biblioteca delle Oblate, Sala Conferenza, piano terra.

-Saluto del Sindaco di Firenze e di San Casciano VP
-UN PROGETTO DI POPOLO “E come potevamo noi cantare?” con Stefano De Martin, Stefano Corsi, Andrea Gheri e con Matteo Mazzoni (direttore Istituto Storico Resistenza in Toscana)
-LA MUSICA SIAMO NOI. Ritmi lunghi 70 anni con Fabio Dei (antropologo) e Antonio Fanelli (membro del comitato scientifico dell’Istututo Ernesto de Martino)
-LETTURE da Italo Calvino, Beppe Fenoglio, Renata Viganò, Cesare Pavese, David Maria Turoldo

CORTILE DELLA CASTALEDERIA
– ITER. OPERA SIMBOLICA IN RICORDO DELLA LIBERAZIONE DI FIRENZE 11 AGOSTO 1944

CHIOSTRO delle Oblate
-il Corpo Musicale Oreste Carlini e il coro Altrocanto eseguono brani contenuti nel CD “e come potevamo noi cantare?”




In mostra la storia del teatro a Livorno a partire dagli anni ’50

TEATROlIVORNOSi aprirà sabato 3 ottobre (l’inaugurazione è alle ore 18) alla Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” di Villa Fabbricotti, “…Sipario! Il Grattacielo e altre storie” , una mostra documentaria che fa capo al Fondo Beppe La Salvia, sulla storia del teatro a Livorno (all’interno del Centro Artistico “Il Grattacielo”) a partire dagli anni Cinquanta fino alle soglie del 2000.

La mostra , promossa dal Comune di Livorno e realizzata dalla Cooperativa Itinera, è a cura di Valentina La Salvia mentre l’allestimento di Laura Ganzinelli. L’esposizione rimarrà aperta fino al 28 ottobre ed è visitabile dal lunedì al venerdì in orario di apertura della Biblioteca, ovvero dalle 8.30 alle 19.30; il sabato dalle 8.30 alle 13.30. Ingresso gratuito.

Sarà aperta anche domenica 4 ottobre a partire dalle ore 17 con le performance di alcuni artisti che saranno presenti anche in occasione dell’inaugurazione: Emanuele Barresi, Laura Cini, Claudio Montenapoleone e Marco Baracchino.

“…Sipario! Il Grattacielo e altre storie” presenta una selezione di documenti (manoscritti, dattiloscritti, fotografie, filmati, depliant e volumi) che costituiscono il Fondo Beppe La Salvia, recentemente donato dall’erede   al Comune di Livorno. Conservato e catalogato presso la Biblioteca “F.D.Guerrazzi” a Villa Fabbricotti, il Fondo riunisce il materiale relativo al teatro, alla fotografia, al cinema e alla musica (classica, lirica e d’autore) raccolto da Beppe La Salvia durante tutta la sua vita.

Fotografo e regista teatrale (1944-2013) è stato prima testimone e poi tra i fautori di un intenso e significativo periodo della cultura della città, quello che ha visto svolgersi l’attività teatrale del Centro Artistico “Il Grattacielo” dai primi anni Sessanta agli inizi del XIX secolo, con una breve parentesi a “Spazioteatro”.

Il Centro Artistico fu ideato da Padre Egidio Guidobaldi alla fine degli anni Cinquanta come estensione culturale dell’attività dell’Istituto gesuita S.Francesco Saverio. Dalla sede della scuola di Via del Platano si spostò nei nuovi locali dell’edificio di Piazza Attias che per l’altezza fu soprannominato “Grattacielo” e così dette il nome al Centro Artistico. Oltre a un teatro con palcoscenico all’avanguardia, il Centro disponeva di una sala conferenze e di una galleria per le mostre. Successivamente gli spazi furono ampliati al tredicesimo piano, con l’aggiunta della terrazza.

Grazie alle capacità progettuali e organizzative nonché ai contatti del gesuita il Centro divenne presto un luogo di riferimento della cultura della città.

Padre Guidobaldi fu un uomo di chiesa illuminato: agì guidato dall’idea di elevare gli spiriti delle persone attraverso la conoscenza, e con lo scopo di sprovincializzare l’ambiente artistico livornese attraverso il confronto con le esperienze contemporanee nazionali e internazionali.

Nel periodo compreso tra il 1957 e il 1964 fece convergere a Livorno personalità come Giuseppe Ungaretti, Orazio Costa, Fortunato Bellonzi, Mario Verdone, un giovanissimo Andrea Camilleri e molti altri intellettuali. Presso il “Grattacielo” si svolsero mostre di pittura contemporanea, convegni, conferenze, proiezioni di film e lezioni di cinema, corsi di teatro e intense stagioni teatrali prodotte dalla compagnia “Piccolo Teatro Città di Livorno”, con la partecipazione di registi e attori professionisti, come Aldo Maltinti, Giorgio De Giorgi, Guido Paolo Marziali.

I giovani che come Beppe La Salvia si formarono alla scuola di recitazione del Centro e mossero lì i primi passi, negli anni Sessanta e Settanta, vissero in prima persona un momento d’oro della cultura nazionale e a loro volta operarono nella città e fuori creando compagnie teatrali o divenendo attori e professionisti dello spettacolo. Quando Padre Guidobaldi venne trasferito in altra sede le attività del Centro tornarono in Via del Platano, che aveva al suo interno un teatro liberty di circa 180 posti.

Sotto la supervisione di Padre Valentino Davanzati le attività culturali sono proseguite per oltre trent’anni con presenze divenute celebri quali quelle di Roberto Benigni, Franco Molè e la compagnia Alla Ringhiera, Marco Messeri, Lucia e Paolo Poli, il Teatro Uomo e molti altri. Secondo i principi ispirati da Padre Guidobaldi, il Centro Artistico “Il Grattacielo” ha proseguito il suo cammino attraverso una proposta culturale “diversa”, costituita dal teatro sperimentale e dal cinema contemporaneo di tutto il mondo. Da allora, generazioni di livornesi sono entrate in quella sala e hanno frequentato il centro.

L’archivio che ha costituito il Fondo Beppe La Savia è stato raccolto e conservato nel tempo senza una intenzione scientifica, ma per l’amore e il rispetto verso quel mondo fatto di emozioni, di condivisioni e di continue scoperte. Racconta una storia collettiva e personale allo stesso tempo.

Il percorso espositivo propone quindi una selezione dei diversi tipi di materiale che tendono a documentare la vita e l’attività teatrale cercando anche di ricreare delle suggestioni che possano solleticare la memoria di chi c’era e incuriosire chi non era ancora nato.

Il Fondo Beppe La Salvia è stato creato perché chi lo desidera possa studiare, approfondire e analizzare i volumi, i copioni, le fotografie ecc.. e successivamente fare nuovi collegamenti e elaborare nuovi pensieri.