Ferdinando Martini, “Il mio Giuseppe Giusti”

Nell’ambito della mostra “OASI. Giovanni Fattori, la villa e l’arte contemporanea”, in corso fino al 17 marzo 2019, giovedì 20 dicembre 2018, alle ore 21.15, verrà presentato il libro dal titolo “Ferdinando Martini. Il mio Giuseppe Giusti”, a cura di Simone Fagioli, con interventi di Michele Rossicuratore della Collana Helicon “Occhio di Bue” di Sergio Casprini del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

Ingresso libero.

Ferdinando Martini (Firenze, 30 luglio 1841 – Monsummano Terme, 24 aprile 1928) è figura rilevante di scrittore e politico. Più volte ministro, primo Governatore civile dell’Eritrea, siede in Parlamento per oltre quarant’anni, eletto nel collegio di Pescia dal 1876.

I suoi libri, le sue cronache, i suoi testi letterari (novelle, romanzi, teatro) erano nel suo tempo sempre un avvenimento: dopo la sua morte l’interesse per questo autore scema rapidamente sino all’oblio.

I suoi numerosi articoli, saggi, prefazioni su Giuseppe Giusti (Monsummano Terme, 12 maggio 1809 – Firenze, 31 marzo 1850) – noto come poeta che canta le prime fasi del risorgimento italiano, ma anche saggista e politico – sono significativi per comprendere nascita e sviluppo del mito risorgimentale letto dopo il 1861, nelle parole di un autore che per nascita non ha vissuto pienamente queste fasi, in Toscana, se non nei ricordi d’infanzia, passata a Firenze nei momenti più convulsi attorno al 1848, quando Giuseppe Giusti si avviava ad una prematura scomparsa.

Oggi gli scritti del Giusti sono anch’essi dimenticati, con una certa critica che tenta un suo recupero partendo più dalla vita che dalle opere.

Lo sguardo di Martini su Giusti invece ci introduce in modo accorto questo autore, che diventa per Martini anche il suo alter ego risorgimentale, la sua guida tra fatti veri e mitologia.

La postfazione di Simone Fagioli mette in evidenza questi aspetti, in una rilettura della biografia politica di Ferdinando Martini alla luce di questo risorgimento mancato.

Completano il volume una lettera del tutto inedita di Giuseppe Giusti recuperata da Simone Fagioli, che in poche righe sottolinea alcuni aspetti di un Giusti politico e il testo inedito del discorso di Ferdinando Martini Ai reduci della Guerra di Libia, tenuto a Pescia (collegio elettorale di riferimento di Martini) il 20 settembre 1912 e mai pubblicato dall’autore. È conservato nel Fondo Ferdinando Martini della Biblioteca comunale “Forteguerriana” di Pistoia.




Firenze ferita e il ponte Santa Trinita. Nel diario di Maria Fossi e negli scatti di Paola Barocchi

Giovedì 20 dicembre alle 16.30 sarà presentato a Palazzo Davanzati il volume “Firenze ferita e il ponte Santa Trinita nel diario di Maria Fossi e negli scatti di Paola Barocchi” pubblicato dalla casa editrice S.P.E.S., curato da Alessia Cecconi e Martina Nastasi.
Il libro presenta la riedizione del Diario dell’emergenza che Maria Fossi scrive fra il luglio e l’agosto del 1944, accompagnato da un saggio introduttivo di Alessia Cecconi che lo inserisce nel contesto storico di quegli anni ripercorrendo gli intrecci tra le due giovani studiose e viene arricchito da numerose fotografie della Firenze appena distrutta e da scatti privati delle famiglie Fossi e Barocchi. Nella seconda parte vediamo la ricotruzione del ponte, simbolo di una Firenze ferita, negli scatti inediti di Paola Barocchi che segue i lavori da un punto di osservazione privilegiato: il balcone del palazzo di famiglia sul Lungarno Guicciardini. Queste ultime foto sono accompagnate da un saggio di Tomaso Montanari che le inquadrano nel dibattito culturale e morale del Dopoguerra.




Un figlio per nemico. Gli affetti di Gaetano Salvemini alla prova dei fascismi

Mercoledì 19 dicembre 2018  ore 16,30 –
Firenze, Piazza della Stazione 4a, Sala del Visitor Center del Comune di Firenze

Circolo Fratelli Rosselli

Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini

con il patrocinio del Comune di Firenze

Presentazione del libro
Un figlio per nemico.
Gli affetti di Gaetano Salvemini alla prova dei fascismi

di Filomena Fantarella    Donzelli Editore 2018

Con l’autrice,

Ariane Landuyt, Marino Biondi, Sergio Bucchi, Gaetano Pecora

Saluti ed introduzione di Sandro Rogari




Convegno – L’emigrazione intellettuale dall’Italia fascista. Studenti e studiosi ebrei dell’Università di Firenze in fuga all’estero

18 dicembre 2018
dalle 9
@ Aula magna al Rettorato, in piazza San Marco 4

dalle 14,30
@ Aula magna al SAGAS, in via San Gallo 10

Convegno dell’Università di Firenze
L’emigrazione intellettuale dall’Italia fascista.
Studenti e studiosi ebrei dell’Università di Firenze in fuga all’estero

– Programma completo in allegato –

Durante il fascismo furono molti gli intellettuali che per motivi politici e razziali lasciarono l’Italia, da soli o con le loro famiglie per cercare libertà e lavoro qualificato in altri paesi europei, nelle Americhe, in Inghilterra e in Palestina (’Eretz-Yisra’el).
Di questo importante fenomeno non abbiamo ancora un’adeguata cognizione, specie se si pensa non solo agli accademici più noti che furono espulsi, ma agli studenti e ai giovani studiosi precari colpiti dalle leggi razziali che costituirono delle perdite quasi invisibili, facilmente cancellabili, e che non avevano un posizione universitaria di ruolo dove eventualmente tornare dopo il fascismo. Furono soprattutto loro ad emigrare, alcuni due volte come gli ebrei stranieri che si erano prima rifugiati in Italia.
Dall’Università di Firenze quanti decisero di andarsene e dove? Quali le conseguenze della migrazione intellettuale nelle comunità scientifiche
di origine e di accoglienza? E come reagirono alle perdite l’università e le comunità scientifiche italiane nel dopoguerra? Quei “cervelli in fuga”
rappresentano, per il nostro paese, il futuro della cultura e della scienza di allora e il recente passato su cui riflettere oggi.
Oltre al convegno, il progetto prevede un e-book di voci bio-bibliografiche degli Intellettuali in fuga dall’Italia fascista (FUP).




L’Altopiano. Emilio Lussu 80 anni dopo

Martedì 18 dicembre alle Stanze della Memoria presentazione del libro “L’altipiano. Emilio Lussu ottanta anni dopo.”, a cura dell’Istituto storico della Resistenza senese edell’età contemporanea.

Saluti di Elio Turis, Circolo Peppino Mereu

Interventi di

Gabriele Maccianti, storico

Pietro Clemente antropologo

Alessandro Orlandini, direttore Istituto della Resistenza

Jacopo Onnis, autore




Dalla strategia della tensione alla strategia del terrore: scelte di campo, evoluzione del terrorismo e sua attuazione.

Il 17 Dicembre 2018 alle 10.30, nell’ambito di “Scenari per il XX secolo”, rassegna didattica ormai storica a cura dell’Istituto storico della Resistenza e patrocinata dalla Provincia di Pistoia, interverrà Matteo Dendena (Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969) sul tema: “Dalla strategia della tensione alla strategia del terrore: scelte di campo, evoluzione del terrorismo ed attualizzazione”.
Coordina: Filippo Mazzoni (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia).

L’incontro avrà luogo nella sala del primo piano del Dopolavoro Ferroviario (Piazza Dante, Pistoia).




Immagini del ‘900 dalla collezione di Carlo Pepi

Sabato 15 dicembre a Montale, a Villa Smilea, inaugurazione della mostra pittorica “Immagini del ‘900 della collezione di Carlo Pepi”.

La mostra resterà aperta fino al 13 gennaio.

Per info: 0573/952234/65

 




Egemonia, dialettica, intellettuali, partito.

Venerdì 14 dicembre alle 21,15, presso il circolo Margine Coperta, dibattito con il ricercatore Simone Oggionni sul tema “Egemonia, dialettica, intellettuali, partito: cultura e azione politica di massa in Gramsci”.

Evento organizzato dall’Associazione culturale Gramsci.

Ingresso libero.