La Giornata delle Forze Armate a Certaldo ricordando il soldato Renato Niccolini

Martedì 4 Novembre 2014, in occasione della Giornata delle Forze Armate e Festa dell’Unità Nazionale, il Comune di Certaldo, ANCR e ANPI, ricorderanno il soldato e autiere Renato Niccolini, originario di Gambassi Terme ma i cui familiari risiedono oggi a Certaldo, disperso in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, del quale è stato recentemente trovato i “piastrino di riconoscimento” che verrà riconsegnati ai familiari.

Nato a Gambassi Terme il 1 ottobre 1921, da Niccolini Livio e Nigi Assunta, aveva tre fratelli: Rutilia Niccolini, classe 1909 – Emilia Niccolini, classe 1910, e Rutilio Niccolini classe 1913, ed era, dunque, il più giovane. La famiglia si trasferirà nel Comune di San Gimignano (SI) –Fraz. Badia a Elmi negli anni successivi. Dopo le scuole Renato divenne, come del resto la maggior parte delle persone all’epoca, un agricoltore.
Per quanto riguarda il periodo di guerra, dalla lettura approfondita delle lettere, malgrado il testo talvolta sia incomprensibile” si evince che: Renato inizialmente è a Cuneo e fa parte della 247^ Autosezione Pesante, in data 13/05/1942 Renato comunica il suo passaggio alla Pompa deposito e con lettera del 29/05/1942 scrive di essere passato definitivamente al 201° Autoreparto Pesante 4^ Divisione Alpina Cuneense ed attende di partire per il fronte russo. Dal fronte russo le lettere cominceranno ad arrivare sempre di meno. Le più significative sono quelle del mese di Dicembre 1942, e la più commovente, anche se il testo è scarno, è senz’altro quella datata 11/01/1943, e scritta, come sopradetto, al sacerdote, come se Renato avesse saputo che di lì a pochi giorni il suo destino sarebbe stato segnato.
I familiari vissero l’attesa del suo ritorno in maniera dolorosa. All’epoca i genitori cercarono di reperire sue notizie attraverso vari canali.
Solo nel 1995 riceveranno un documento dal Ministero della Difesa dove viene comunicato loro ufficialmente (dopo l’accesso agli Archivi segreti di Stato a Mosca dove era custodita la documentazione dei militari italiani) che il soldato Renato Niccolini, già dichiarato disperso, era stato catturato dalle FF.AA. Russe il 17/01/1943 a Rossoch, ed internato nel campo n 159 Odessa – Rep Ukraina, ove è deceduto. La salma di Renato non è stata mai recuperata in quanto i sovietici avevano sepolto i caduti nelle fosse comuni.
Con il ritrovamento del piastrino di riconoscimento, è come se fosse tornato definitivamente a casa assieme a chi non c’è più ed ai familiari ancora in vita.
Attualmente i nipoti diretti sono: Niccolini Renata, nata nel 1943 che porta il nome di Renato in sua memoria, e Niccolini Mara (1949), figli di Rutilio. Rigacci Eusebio e Rigacci Dino, figli di Emilia Niccolini Orlando, Marisa, Mario figli di Rutilia

Questo il programma delle iniziative del 4 novembre:
ore 09,00 Piazza Boccaccio – S. Messa nella Chiesa di San Tommaso in onore ai Caduti e ai
Dispersi di tutte le guerre.
ore 10,00 Piazza della Libertà – Deposizione della corona al sacello dei Caduti.
ore 10,30 Piazza dei Macelli, “Centro I Macelli” – Consegna ai famigliari del “Piastrino di Riconoscimento” del Soldato Autiere Niccolini Renato disperso in Russia durante la Seconda
Guerra Mondiale.
ore 12,00 Fiano, Piazza Gasparri – Deposizione della corona al Monumento dei Caduti.




CANZONI CONTRO LA GUERRA

E’ la terza volta che l’Istituto “Ernesto de Martino”, il Comitato “Fermiamo la guerra”, l’ANPI, il Circolo “L’Affratellamento di Ricorboli”, LeMusiQuorum, con la collaborazione, quest’anno, anche della Camera del Lavoro CGIL di Firenze, organizzano un’iniziativa anti-militarista in concomitanza con la celebrazione – il 4 novembre – delle Forze Armate e della vittoria nella 1ª guerra mondiale.

Siamo ad un secolo di distanza da quando ebbe inizio – nel 1914, appunto – quel grande macello che mandò al massacro, sui campi di battaglia di tutta Europa, milioni di persone strappate ai loro lavori, alle loro famiglie, alle loro case. Stanno cominciando le commemorazioni, retoriche e patriottarde, di tale funesto evento.

Una ragione in più per ritrovarsi ad ascoltare, ed a cantare, le canzoni contro la guerra, quelle nate nelle trincee od ancor prima, nelle guerre precedenti, o, successivamente, quando la follia nazi-fascista, scatenò un altro conflitto mondiale e quando, poi, divenne realtà il terrore atomico.

Non solo. La violenza delle armi sta sconvolgendo anche oggi il mondo, tanto è vero che si è parlato di terza guerra mondiale “a puntate”: l’aggressione israeliana alla popolazione di Gaza, che ha provocato oltre 1500 vittime, il conflitto in Ucraina, la violenza senza fine in Siria ed in Iraq, con l’attacco dell’ISIS e la resistenza dei curdi – uomini e donne – specialmente a Kobane , le guerre dimenticate in Africa [limitandoci agli ultimi mesi – e l’elenco non è completo -].

Proprio perché la memoria di ieri ci aiuti a sconfiggere l’orrore odierno, il 2 novembre canteranno il coro de LeMusiQuorum, il Gruppo “Cantierranti” ed una grande ospite a sorpresa, accompagnata da 3 musicisti.

Inoltre, ascolteremo brani di interviste a persone che hanno vissuto l’esperienza delle trincee e ricorderemo, con Elio Varriale, dell’Istituto “Memoria in scena”, le iniziative contro la guerra che si ebbero durante il 1° conflitto mondiale, anche qui in Toscana, con Mahmud Hamad, Presidente dell’Associazione Italo-Palestinese, le devastazioni belliche di oggi (con particolare riferimento a quella che ha colpito recentemente il popolo della Palestina).

A termine del concerto seguirà un buffet.

L’ingresso è gratuito.

Siccome l’iniziativa è auto-organizzata, è gradito comunque il contributo volontario di chi parteciperà all’evento.




Al suono delle campane sarà il segnale.

donneFi44Alle ore 10,30 all’Auditorium dell’Archivio di Stato di Firenze, Regione Toscana, Archivio di Stato, Archivio per la memoria e la scrittura delle donne “Alessandra Contini Bonaccorsi” presentano il Reading Al suono delle campane sarà il segnale: i giorni dell’occupazione nazifascista e della battaglia per la Liberazione della città ripercorsi attraverso le memorie e i diari delle donne.

Selezione dei testi Elisa Caramazza

Letture Gianna Deidda, Angela Giuntini, Elisa Caramazza

Percussioni Andrea Laschi

Drammaturgia e regia Gianna Deidda

Con la partecipazione degli alunni dei licei “Galileo” e “Castelnuovo” di Firenze e del liceo “Virgilio” di Empoli
a cura di Giuseppina Frisina, Stefano Guigli, Elena Paolini

Progetto a cura di Marta Baiardi, Francesca Klein, Rosalia Manno, Anna Scattigno




“GIORGIO LA PIRA – SINDACO DELLA PACE”

Rai Cultura, diretta da Silvia Calandrelli, presenta Italiani con Paolo Mieli, in onda martedì 28 ottobre alle ore 21.30 su Rai Storia, ch. 54 del Digitale Terrestre e ch. 23 Tivù Sat.
La vita, le idee, la visione politica, la capacità di immaginare un mondo diverso, è il filo conduttore della prima serie di sette puntate di Italiani dedicata ai grandi personaggi che hanno dato lustro alla vita politica, sociale e culturale del Paese. Paolo Mieli ci condurrà lungo un percorso di conoscenza nella vita di questi Italiani, nell’epoca in cui sono vissuti e nei fatti di cui sono stati protagonisti, attraverso interviste a familiari e studiosi, immagini e sequenze di repertorio delle Teche Rai, capaci di ricreare una “cronaca in presa diretta” della biografia dei singoli protagonisti.
“GIORGIO LA PIRA – SINDACO DELLA PACE”
Di Antonia Pillosio
Il 29 giugno 1955 il quotidiano francese Le Monde scrive: “Giorgio La Pira: chi non conosce oggi questo piccolo uomo vivace e dolce, questo ‘cristiano da choc’ che si è lanciato nella vita pubblica senza nulla concedere alla potenza del denaro, né perdere nulla del suo temperamento d’asceta?” Attraverso testimonianze, appunti, immagini inedite delle Teche Rai e fotografie provenienti dalla Fondazione Giorgio La Pira di Firenze, il documentario racconta la vita di un uomo centrale nella politica del secondo dopoguerra italiano, così come fondamentale è stato il suo apporto alla stesura della carta costituzionale. A ricordare il ruolo e il valore di Giorgio La Pira, Ettore Bernabei, suo amico e collaboratore, Ugo De Siervo, ex Presidente della Corte Costituzionale e suo allievo, Matteo Primicerio, Presidente della Fondazione La Pira Firenze, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Vittorio Citterich.
“Era un democristiano atipico – racconta in un’intervista di alcuni anni fa il giornalista Vittorio Citterich – perché come lui stesso diceva ”io non ho la tessera di nessuno, l’unica tessera che ho è quella del battesimo”.
Giorgio La Pira, nasce a Pozzallo in provincia di Ragusa il 9 gennaio del 1904. Nel 1946 viene eletto Deputato alla Costituente e formula con Moro, Dossetti, Calamandrei e Togliatti i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana affermando le libertà civili e religiose, il diritto al lavoro, il valore della persona umana. ”Viene scelto alla Costituente perché – sottolinea Ugo De Siervo – era uno dei pochi cattolici democratici che si era decisamente esposto contro il fascismo e contro la discriminazione razziale. “I suoi obiettivi erano i poveri, era la conversione della Russia e la pace universale, lui lavorava su questa prospettiva – ricorda in un documento delle Teche Rai Giulio Andreotti, che aggiunge: “Era convinto che dovesse essere perseguita una politica di pace universale”.
Negli anni a seguire, La Pira sarà sottosegretario al Ministero del Lavoro, Sindaco di Firenze e per tre volte membro della Camera dei Deputati. Una storia di battaglie politiche e civili ma soprattutto di fede per un uomo che, l’impegno religioso e civile, inducono a muoversi con decisione verso obiettivi concreti e per lui sacri: il lavoro, la casa, il pane.
La Pira segna la vita politica nazionale ma anche quella estera con sorprendenti iniziative. “Nel 1965 si rese conto che il pericolo del Vietnam era il problema principale per la Pace del mondo – racconta Mario Primicerio – e così decise di andare in Vietnam ad Hanoi per parlare con Ho Chi Min.”
A sei anni dalla sua morte, il 5 novembre del 1977, gli sono riconosciute le virtù eroiche e la fama di santità che portato l’arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli a presentare nel 1983 la richiesta per introdurre la causa di beatificazione.




La guerra siamo noi. Violenza bellica e società italiana nei due conflitti mondiali

logo_istitutoFirenzeAlle ore 21.00, presso il Circolo Vie Nuove (v.le Donato Giannotti 13, Firenze), l’Associazione Vie Nuove e l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana presentano “Uomini in armi. Combattenti e prigionieri, volontari e reduci nella prima guerra mondiale”, primo appuntamento del ciclo di incontri “La guerra siamo noi. Violenze belliche e società italiana nei due conflitti mondiali” in occasione del Centenario del primo conflitto mondiale e del Settantesimo della Resistenza e della Liberazione.

Intervengono:

Nicola Labanca, Università di Siena
Marco Mondini, Istituto Storico Italo-Germanico di Trento

Calendario degli incontri successivi:

3 novembre, ore 21.00
Per la guerra, contro la guerra. L’Italia e gli italiani nella Grande Guerra.
Intervengono:
Roberto Bianchi, Università di Firenze
Luigi Tomassini, Università di Bologna

10 novembre, ore 21.00
Armati per la guerra civile. Fascisti e partigiani nel 1943-1945
Intervengono:
Santo Peli, (Università di Padova)
Toni Rovatti, (Università di Bologna)

17 novembre, ore 21.00
Guerra ai civili. Il conflitto mondiale in Italia 1943-1945
Intervengono:
Gianluca Fulvetti, (Università di Pisa)
Simone Neri Serneri, (Università di Siena – Presidente ISRT)

L’Istituto Storico della Resistenza in Toscana è agenzia formativa riconosciuta dal MIUR e ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana

É prevista un’iscrizione di dieci euro a parziale copertura delle spese di segreteria. verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Gratuito per studenti ed insegnanti. Iscrizioni riservate ai soci ARCI/UISP

Giovedì 4 dicembre, l’Istituto francese di Firenze propone presso la propria sede in Piazza Ognissanti, la proiezione del film Uomini contro di Francesco Rosi (Italia, 1970) all’interno di un ciclo di proiezioni dedicato alla commemorazione del centenario della Prima guerra mondiale dal 9 ottobre all’11 dicembre. Ingresso libero.




Sandro Pertini. Uno di noi

PertiniSabato 25 ottobre alle ore 15.00, nel Palazzo consiliare di Tavarnelle, si tiene l’inaugurazione della mostra, con l’introduzione di Alberto Marini Presidente del Consiglio comunale e gli interventi di Riccardo Nencini Vice Ministro Infrastrutture e Trasporti e di David Baroncelli Sindaco di Tavarnelle.

La mostra resterà aperta fino 9 novembre nei seguenti orari:
Martedì 17.30-19.30
Giovedì, Sabato, Domenica: 10.00-12.30 e 17.00-19.30

Il 9 novembre, alle ore 18.00, alla chiusura della mostra, interverranno Stefano Caretti Presidente dell’Associazione nazionale Sandro Pertini e Elena Borri assessore Unione comunale.

La mostra è realizzata in collaborazione con Associazione Pensiero socialista – Lastra a Signa




“Firenze in guerra 1940-1944”

lungarni_ago-44_bertiLa mostra, curata da Francesca Cavarocchi e Valeria Galimi – sotto la supervisione scientifica di Enzo Collotti – è promossa dall’Istituto storico della Resistenza in Toscana col sostegno della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze.

Documenti, immagini, voci, filmati, nonché fotografie provenienti dall’Archivio Foto Locchi animeranno un ampio percorso espositivo che, intrecciando storie individuali e esperienze collettive, attraverserà i primi anni di guerra fino agli ultimi mesi dell’occupazione tedesca, quando la città e la provincia furono violentemente investite dal conflitto.

Uno spazio di condivisione interattiva sarà garantito dal progetto Memory Sharing, che ha l’obiettivo di raccogliere e valorizzare documenti, fotografie, storie di vita relative agli anni del conflitto. Tutti possono contribuire al progetto, rivolgendosi alla postazione allestita all’interno della mostra oppure partecipando online, attraverso il sito www.firenzeinguerra.com

Al Rondò di Bacco, nel complesso monumentale di Palazzo Pitti, un film sonoro e la serie completa delle fotografie scattate dall’architetto Nello Baroni permetteranno di immergersi nell’esperienza dei “giorni dell’emergenza”, quando migliaia di fiorentini furono costretti a lasciare le case del centro storico per rifugiarsi nelle sale di Palazzo Pitti.

Informazioni sulla mostra:

Palazzo Medici-Riccardi 24 ottobre 2014 – 6 gennaio 2015

10:00 – 18:00 (chiuso il mercoledì)

Rondò di Bacco 24 ottobre 2014 – 4 gennaio 2015

Venerdì 15:00 – 17:30 / sabato e domenica: 11:00 – 17:30

Ingresso libero

Per Informazioni, prenotazioni e visite guidate tel. 055.284296 dal lunedì al venerdì 10:00 – 15:00




Inaugurazione della mostra “Firenze in guerra 1940-1944”

logo_istitutoFirenzeAlle ore 17.00 in Palazzo Medici Riccardi, Sala Luca Giordano, viene inaugurata Firenze in guerra 1940-1944 mostra storico documentaria curata da Valeria Galimi e Francesca Cavarocchi – con la supervisione scientifica di Enzo Collotti – che si snoderà, nelle sale a piano terra del palazzo, attraverso tre scenari: la città della guerra (1940-1943), la città dell’occupazione (1943-1944) e la città della Liberazione.

Dal giorno successivo, 24 ottobre, sarà aperta anche la seconda sede della mostra al Rondò di Bacco nel complesso monumentale di Pitti.