Evento straordinario a “La mezzadria nel Novecento”

Nell’ambito della mostra “La mezzadria nel Novecento” a Palazzo Sozzi Fanti a Pistoia, venerdì 13 dalle ore 16.30:

ore 16:30 Proiezione del film di Mauro Bolognini LA VIACCIA
con Claudia Cardinale e Jean-Paul Belmondo.
Il podere di campagna dei Casamonti è la terra che, nel contempo, nutre e rovina la famiglia, spezzando le ossa a chi la lavora, e circondando di invidia chi la possiede…

ore 19:00 RICCARDO TESI, MAURIZIO GERI, CLAUDIO CARBONI, eseguiranno alcuni brani musicali della tradizione contadina.

Al termine saranno offerti ai presenti assaggi di prodotti tipici della tradizione popolare pistoiese accompagnati da vini locali.

Ingresso libero

L’evento, curato da Maurizio Tuci, fa parte delle iniziative interne a La mezzadria nel Novecento. Lavoro, storia, memoria, per la sezione speciale Gli artisti pistoiesi e il lavoro nei campi.




Una “veglia paesana” per Beppe Serafini a Montelupo

Tanti a Montelupo se lo ricordano ancora in sella alla sua vespa bianca.

Beppe Serafini, pittore di grande talento, rimase sempre legato al suo paese d’origine e qui visse coltivando la sua attività di artista, dopo aver lavorato per 40 anni nelle aziende di ceramica.

Il padre Gino era pescatore in Arno, sua madre Amelia era impagliatrice di fiaschi. Si narra che a causa della povertà della sua famiglia, non poteva acquistare i colori, così inventò una sua tecnica pittorica e incisoria insieme.

Venne scoperto nel 1970 da Antonio Possenti, che lo presentò al critico Vittorio Grotti grazie al quale iniziò una serie di importanti mostre delle sue opere in varie città: Milano, Viareggio, Bologna, Francoforte, Siena, Nizza. Nel 1976 tenne un’importante mostra a Palazzo Strozzi a Firenze. Ha sempre ritratto il suo mondo,la povertà vissuta, gli umili mestieri.
Inconfondibili i suoi buoi e colombe, gli uomini e le donne dalle sembianze rudi e i grandi occhi spalancati, immersi in un’atmosfera che esprime tutta la genuina sincerità dell’autore.

A lui è dedicata una “Veglia Paesana” promossa dal circolo Il Progresso in collaborazione con il Circolo della Torre, (frazione in cui Beppe visse) e patrocinata dall’Amministrazione comunale.

L’appuntamento è per venerdì 13 novembre al Circolo di Via Rovai. Come in ogni “veglia” che si rispetti la discussione e la presentazione dei documenti è accompagnata da cibo tradizionale e da un bicchiere di vino.

Tra i tanti modi possibili per ricordare il pittore che con la sua arte ha reso celebre il nome di Montelupo, la formula poco istituzionale delle “veglie” è parsa la più adatta a questo artista che mai perse il contatto con la sua città e con la sua gente e che soleva intrattenersi al circolo fra un dipinto e l’altro.

Nel corso della serata saranno presentati, oltre ad alcuni quadri, documenti in gran parte sconosciuti o dimenticati.

Le associazioni Tetris e RossoPontormo daranno il loro contributo nel corso della serata con letture estratte da testi e interviste fatte a e su Beppe Serafini, intervallando pensieri di noti scrittori e critici e frasi dirette del pittore. Gli estratti sono ripresi dal testo di Glauco Giusti e sono di: Giorgio Mascherpa, Antonio Possenti, Cesare Zavattini, Marin S. Sile, Max David, Mario Luzi, Nazareno D’Errico; a questi si aggiungono una poesia di Alda Merini e una lettere di Pier Paolo Pasolini. Non mancheranno neppure estratti di interviste e dialoghi con Beppe riprese sempre dal volume di Glauco Giusti, dall’intervista pubblicata sul periodico del tempo I’ Boccale e da un articolo scritto dal giornalista Simone Innocenti.

Beppe Serafini: l’uomo e l’artista
Veglia Paesana
Venerdì 13 novembre, ore 20.00
Circolo Il Progresso, via Rovai




“In nome del popolo italiano”, film e libro a Livorno

Continua la rassegna La Giustizia alla sbarra: dall’istruttoria alla cella, presso l’Associazione Don Nesi/Corea di Livorno.
Prossimo appuntamento venerdì 13 novembre alle ore 21.30 in via La Pira, 11 con il film In nome del popolo italiano di Dino Risi, con Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman.
L’incontro sarà preceduto anche dalla presentazione del volume edito da Erasmo e curato da Massimo Ghirlanda, sulla sceneggiatura del film di Age e Scarpelli.
Introduzione di Stefano Romboli e Massimo Ghirlanda e discussione alla fine del film.




1915. Caffè e gallette: Guerra 15/18 l’alimentazione sul fronte e nel paese.

Alla Biblioteca CaNova dell’Isolotto, giovedì 12 novembre alle ore 18.00, 1915. Caffè e gallette: Guerra 15/18 l’alimentazione sul fronte e nel paese.

L’alimentazione di guerra nelle città ed al fronte. La grande guerra raccontata così: parlando (e assaggiando) di caffé e gallette. Nel corso dell’incontro alcuni spezzoni di filmati che ricostruiscono le vicende belliche. Insieme a Nicola Di Filippo, storico dell’alimentazione. A cura dell’Associazione Historiædita Aps. In collaborazione col Quartiere 4.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.




A Siena si presenta “Peste. Il flagello di Dio fra letteratura e scienza”

Giovedì 12 Novembre 2015 – ore 16.30 presso l’Archivio di Stato di Siena, Sala Conferenze (Via Banchi di Sotto 52 – Siena), l’Archivio di Stato organizza la presentazione del volume: “Peste. Il flagello di Dio fra letteratura e scienza” di Costanza Geddes da Filicaia e Marco Geddes da Filicaia (Edizioni Polistampa, 2015).

Interverranno

ROBERTO BARZANTI – Presidente dell’Accademia degli Intronati

GIUSEPPE MARRANI – Università per Stranieri di Siena

GABRIELLA PICCINNI – Università degli Studi di Siena

Saranno presenti gli autori

Per informazioni: as-si.servizialpubblico@beniculturali.it, 0577/247145

Il volume ricostruisce, attraverso la selezione antologica e il commento delle opere di oltre venti autori, la storia letteraria e quella medico-scientifica della peste. Partendo dall’epidemia che devastò Atene nel V secolo a.C. e fino al contagio che si diffuse a San Francisco nel primo decennio del Ventesimo secolo, Costanza e Marco Geddes da Filicaia hanno infatti delineato un amplissimo e variegato quadro diacronico e sincronico di quelle numerose epidemie di peste descritte tanto nelle pagine di scrittori di chiara fama quanto nelle opere di autori ignoti ai più. Il lettore viene così invitato a compiere un viaggio nella storia della peste che è anche un percorso attraverso la letteratura nelle sue varie forme, la scienza medica e i suoi progressi, nonché la società umana e la sua evoluzione nei secoli.




A Livorno il ricordo del professor Luciano Vizzoni ad un anno dalla scomparsa

vizzoniIl Circolo di Cultura Politica “G. E. Modigliani”, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Livorno, ha organizzato per il giorno

GIOVEDI’  12  Novembre 2015  alle ore 16,00 l’iniziativa pubblica per commemorare ad un anno dalla scomparsa la figura e l’operato del prof.  Luciano Vizzoni, fondatore e Presidente del Circolo di Cultura Politica “G. E. Modigliani”

L’incontro, al quale parteciperà il Sindaco, si svolgerà presso la Sala delle Cerimonie del Comune di Livorno.




“Immersioni letterarie”, omaggio a Pier Paolo Pasolini

Storia, vita e morte di Pier Paolo Pasolini. Con “Immersioni letterarie” si farà un viaggio affascinante alla scoperta dell’intellettuale più controcorrente e discusso della storia italiana. In programma un ciclo di incontri nella sala Meucci della Biblioteca Ernesto Ragionieri.

Il primo incontro sarà l’11 novembre alle 18 con “Lavoro e società: Una vita violenta e Le ceneri di Gramsci” a cura del professor Andrea Matucci. Doppio appuntamento il 19 novembre, sempre dalle 18, con il professor Marino Biondi per “Letteratura arte e società. Il grande poligrafo” e con la dott.ssa Erika Bertelli per “Ecco, i ragazzi sono tornati a casa. Pasolini e le sue carte a Bologna”.

Il 26 novembre, alle 21, in programma la proiezione del film del 1961 “Accattone”. Ultimo incontro, il 2 dicembre alle 18 con Franco Zabagli, del Gabinetto Vieusseux, per parlare di “Pasolini fra poesia e cinema”.




In trincea come all’inferno

Una trincea interamente ricostruita in scala 1:1, esperienze sensoriali e multimediali. Per ricreare quella sensazione di terrore che i soldati della prima guerra mondiale, di cui quest’anno ricorre il centenario, hanno provato, in mezzo al fango, in mezzo alle rocce di quelle terribili e interminabili battaglia di inizio ‘900. E’ una mostra a suo modo unica nel suo genere In trincea come all’inferno inaugurata domenica 8 novembre alla Fondazione Lazzareschi di Porcari e che porta al Palazzo di Vetro, con il marchio ufficiale delle commemorazioni del centenario attribuito dalla presidenza del Consiglio dei ministri e con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Lucca, nel comune della Piana un percorso tutto da vivere e da scoprire.

La mostra resterà aperta fino al 31 gennaio.

Il visitatore inizierà il percorso espositivo entrando in una trincea a grandezza naturale, ricostruita al piano terra, dove si potranno provare le sensazioni, le paure e le emozioni dei nostri ragazzi al fronte, grazie all’ausilio di cimeli originali e di fantocci-soldati ma soprattutto – questa la vera novità della mostra – ad ambientazioni multimediali di grande effetto sonoro e visivo. Fragori, scoppi, lampi di luci e le narrazioni virtuali dell’attore fiorentino Bruno Santini, nelle video installazioni di Leonardo Scucchi, riprodurranno quanto più fedelmente possibile la vita in trincea: il momento del rancio e del bivacco dei militari, ma anche l’atto del combattimento mortale corpo a corpo con la baionetta, il posto di comando, la stazione telegrafica e l’infermeria.

Il percorso espositivo riprenderà, poi, al piano superiore dove verranno presi in esame gli aspetti scientifici e tecnologici dello sforzo bellico, grazie all’esposizione, tra gli altri, di cimeli dell’arma aeronautica e della Marina Militare. In mostra troveranno spazio oggetti, cimeli e documenti provenienti da vari archivi, biblioteche e musei, principalmente dal museo del Risorgimento, che ha fornito la maggior parte del materiale totalmente inedito, ma anche la biblioteca e l’archivio di stato di Lucca e l’archivio storico di Porcari e il museo della Liberazione, al fine di mostrare come una nazione appena agli albori della sua rivoluzione industriale fu in grado di sostenere quattro durissimi anni di guerra e di logoramento.

Il piano interrato sarà invece dedicato alle testimonianze legate al territorio, perché la grande guerra ebbe un impatto formidabile soprattutto nei piccoli paesi, dove la maggior parte degli uomini validi furono chiamati al fronte, e molti non tornarono, lasciando un vuoto che non fu facile colmare.

Cimeli, lettere, foto, cartoline, manifesti, riviste: tutto un susseguirsi di testimonianze per descrivere le ansie di chi era rimasto a casa in angosciante attesa del ritorno dei propri cari e di chi, invece, aveva dovuto abbandonare il focolare domestico per andare a compiere il proprio dovere.

Questa sezione vedrà soprattutto il coinvolgimento diretto della popolazione locale, che ha accolto con entusiasmo l’appello della Fondazione. Importante e significativo è stato dunque l’apporto dei cittadini che hanno prestato, per l’occasione, i propri ricordi di famiglia, al fine di far conoscere le vicissitudini dei singoli soldati e ufficiali che, tutte insieme, formano la grande storia collettiva di uno degli eventi epocali della storia contemporanea.

Ad arricchire il percorso espositivo tante immagini e video, fruibili anche attraverso un touch screen. Completano l’iniziativa il catalogo della mostra, il libretto di memorie locali Nessuno vince la Guerra con i racconti di Andrea Bartalesi gli incontri di approfondimento e la proiezione di film tematici. A richiesta, visite guidate per le scolaresche.

Per saperne di più visita il sito della Fondazione Lazzareschi.