Una “veglia paesana” per Beppe Serafini a Montelupo

Tanti a Montelupo se lo ricordano ancora in sella alla sua vespa bianca.

Beppe Serafini, pittore di grande talento, rimase sempre legato al suo paese d’origine e qui visse coltivando la sua attività di artista, dopo aver lavorato per 40 anni nelle aziende di ceramica.

Il padre Gino era pescatore in Arno, sua madre Amelia era impagliatrice di fiaschi. Si narra che a causa della povertà della sua famiglia, non poteva acquistare i colori, così inventò una sua tecnica pittorica e incisoria insieme.

Venne scoperto nel 1970 da Antonio Possenti, che lo presentò al critico Vittorio Grotti grazie al quale iniziò una serie di importanti mostre delle sue opere in varie città: Milano, Viareggio, Bologna, Francoforte, Siena, Nizza. Nel 1976 tenne un’importante mostra a Palazzo Strozzi a Firenze. Ha sempre ritratto il suo mondo,la povertà vissuta, gli umili mestieri.
Inconfondibili i suoi buoi e colombe, gli uomini e le donne dalle sembianze rudi e i grandi occhi spalancati, immersi in un’atmosfera che esprime tutta la genuina sincerità dell’autore.

A lui è dedicata una “Veglia Paesana” promossa dal circolo Il Progresso in collaborazione con il Circolo della Torre, (frazione in cui Beppe visse) e patrocinata dall’Amministrazione comunale.

L’appuntamento è per venerdì 13 novembre al Circolo di Via Rovai. Come in ogni “veglia” che si rispetti la discussione e la presentazione dei documenti è accompagnata da cibo tradizionale e da un bicchiere di vino.

Tra i tanti modi possibili per ricordare il pittore che con la sua arte ha reso celebre il nome di Montelupo, la formula poco istituzionale delle “veglie” è parsa la più adatta a questo artista che mai perse il contatto con la sua città e con la sua gente e che soleva intrattenersi al circolo fra un dipinto e l’altro.

Nel corso della serata saranno presentati, oltre ad alcuni quadri, documenti in gran parte sconosciuti o dimenticati.

Le associazioni Tetris e RossoPontormo daranno il loro contributo nel corso della serata con letture estratte da testi e interviste fatte a e su Beppe Serafini, intervallando pensieri di noti scrittori e critici e frasi dirette del pittore. Gli estratti sono ripresi dal testo di Glauco Giusti e sono di: Giorgio Mascherpa, Antonio Possenti, Cesare Zavattini, Marin S. Sile, Max David, Mario Luzi, Nazareno D’Errico; a questi si aggiungono una poesia di Alda Merini e una lettere di Pier Paolo Pasolini. Non mancheranno neppure estratti di interviste e dialoghi con Beppe riprese sempre dal volume di Glauco Giusti, dall’intervista pubblicata sul periodico del tempo I’ Boccale e da un articolo scritto dal giornalista Simone Innocenti.

Beppe Serafini: l’uomo e l’artista
Veglia Paesana
Venerdì 13 novembre, ore 20.00
Circolo Il Progresso, via Rovai




1915. Caffè e gallette: Guerra 15/18 l’alimentazione sul fronte e nel paese.

Alla Biblioteca CaNova dell’Isolotto, giovedì 12 novembre alle ore 18.00, 1915. Caffè e gallette: Guerra 15/18 l’alimentazione sul fronte e nel paese.

L’alimentazione di guerra nelle città ed al fronte. La grande guerra raccontata così: parlando (e assaggiando) di caffé e gallette. Nel corso dell’incontro alcuni spezzoni di filmati che ricostruiscono le vicende belliche. Insieme a Nicola Di Filippo, storico dell’alimentazione. A cura dell’Associazione Historiædita Aps. In collaborazione col Quartiere 4.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.




Lelio Basso: un socialista del Novecento

Alle ore 17.00, presso la sede dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (via Carducci 5/37), all’interno del nuovo ciclo di “È la nostra Storia. Conversazioni sul Novecento. VIII ciclo: Antifascismo, diritti, libertà“, presentazione del volume di Chiara Giorgi, Un socialista del Novecento. Uguaglianza libertà e diritti nel percorso di Lelio Basso (Carocci, 2015).

Intervengono:
Simone Neri Serneri, Leonardo Rapone, Gianpasquale Santomassimo

Sarà presente l’autrice.




“Immersioni letterarie”, omaggio a Pier Paolo Pasolini

Storia, vita e morte di Pier Paolo Pasolini. Con “Immersioni letterarie” si farà un viaggio affascinante alla scoperta dell’intellettuale più controcorrente e discusso della storia italiana. In programma un ciclo di incontri nella sala Meucci della Biblioteca Ernesto Ragionieri.

Il primo incontro sarà l’11 novembre alle 18 con “Lavoro e società: Una vita violenta e Le ceneri di Gramsci” a cura del professor Andrea Matucci. Doppio appuntamento il 19 novembre, sempre dalle 18, con il professor Marino Biondi per “Letteratura arte e società. Il grande poligrafo” e con la dott.ssa Erika Bertelli per “Ecco, i ragazzi sono tornati a casa. Pasolini e le sue carte a Bologna”.

Il 26 novembre, alle 21, in programma la proiezione del film del 1961 “Accattone”. Ultimo incontro, il 2 dicembre alle 18 con Franco Zabagli, del Gabinetto Vieusseux, per parlare di “Pasolini fra poesia e cinema”.




Onorare i caduti costruire la pace

Ricordare la guerra per costruire la pace: il comune di Montelupo ha scelto di far diventare la Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate un’occasione per riflettere sulle conseguenze dei conflitti mondiali e nel contempo promuovere una cultura di pace.

Il prossimo 8 novembre l’attenzione sarà posta in particolare sulla Prima Guerra Mondiale; nel 2015 ricorrono, infatti, i cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia. Il primo conflitto mondiale segnò uno spartiacque nella storia mondiale ed europea.

Lo scontro mondiale creò, inoltre, le condizioni per le successive dittature fasciste e per l’ancora più devastante secondo conflitto mondiale. Quella guerra, pur combattuta su fronti lontani dalle città italiane, vide la partecipazione di soldati provenienti da tutto il paese. In Toscana, ad esempio, i morto furono quasi 50.000, senza contare le migliaia di feriti, mutilati. Ogni Comune d’Italia ha, praticamente, un monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Il conflitto, nei ricordi e nelle narrazioni, è stato surclassato dalla Seconda guerra. In realtà essa rimane la vera grande guerra, di importanza decisiva per le future sorti d’Europa.

Nella cerimonia di commemorazione sono stati coinvolti i membri che fanno parte del Consiglio Comunale dei ragazzi e che hanno lavorato sulla scelta di alcuni testi significativi che poi leggeranno la mattina di domenica 8 novembre. Si spazia dalla “Guerra di Piero “ di Fabrizio De Andrè ad estratti da “Niente di nuovo sul fronte occidentale per arrivare a “Veglia” di Giuseppe Ungaretti.

Il programma della cerimonia di commemorazione prevede:

Ore 11,00 Parrocchia San Giovanni Evangelista – Messa in memoria dei caduti

Ore 12,00 Piazza Matteotti

– saluto delle istituzioni

– letture di pace a cura dei ragazzi del CCR

– benedizione monumento ai caduti e deposizione corona

La ricorrenza del 4 novembre e del centenario dall’inizio (per l’Italia) della Prima Guerra Mondiale è anche l’occasione per lanciare ufficialmente la “Chiamata ai Bauli”. Il comune di Montelupo ha intenzione di realizzare una mostra dei documenti raccolti negli archivi comunali e anche da tutti i cittadini relativi ai fatti della Prima Guerra Mondiale.

I cittadini sono quindi invitati a diventare storici e ricercatori. Il Comune di Montelupo si incaricherà di raccogliere il materiale, fotografarlo e trattarlo in maniera da renderlo leggibile. Resta inteso che gli originali resteranno in possesso e di proprietà dei privati cittadini. Chiunque trovi materiale che reputa interessante può mettersi in contatto con Andrea Bellucci (a.bellucci@comune.montelupo-fiorentino.fi.it) e Massimo Alderighi (biblioteca@comune.montelupo-fiorentino.fi.it ); telefono 0571/917552.




Vicchio: una giornata per il Centenario della Grande Guerra

L’Amministrazione Comunale di Vicchio ed il Gruppo Alpini di Vicchio organizzano domenica 8 novembre una giornata di commemorazione per tutti i caduti della Prima Guerra mondiale.

Il programma della giornata di commemorazione prevede alle ore 11 la celebrazione della Santa Messa nella Pieve di San Giovanni battista con la partecipazione del Coro Alpino del Mugello.

Alle 12 il Corteo delle autorità e degli Alpini sfilerà per le vie del paese con la partecipazione della Vicchio Folk Band, giungendo al Monumento ai Caduti di Piazza della Vittoria dove saranno deposte le corone alla memoria




Celebrazione della Giornata delle Forze Armate e del Combattente a Sesto

La cerimonia inizierà alle 9, con la deposizione della corona al monumento di Salvo D’Acquisto, nell’omonima piazza. Seguirà, alle 9.30 la Messa in memoria dei Caduti alla Pieve di San Martino. Dopo la funzione religiosa, alle 10.30, corteo in Piazza Vittorio Veneto con la deposizione di corone al monumento ai Caduti e al Partigiano. Seguiranno gli interventi del Commissario Straordinario del Comune di Sesto Fiorentino, Antonio Lucio Garufi, e del Presidente ANPI Sezione di Sesto Fiorentino, Roberto Corsi. Prevista l’esibizione della Banda musicale di Sesto Fiorentino.




Una lunga Resistenza. Microstorie a confronto: Roccastrada e Calenzano (1922-1948)

Pacini Editore è lieta di invitare alla presentazione del volume “Una lunga Resistenza. Microstorie a confronto: Roccastrada e Calenzano (1922-1948)” di Francesco Catastini che si terrà sabato 7 novembre alle ore 12:00 presso la Sala Blu del Pisa Book Festival. Interverrà Filippo Focardi (Università di Padova).

“Che legami vi furono fra antifascisti e partigiani? Le reti antifasciste rappresentarono davvero, e se sì fino a che punto, una delle condizioni necessarie per la nascita della Resistenza? Gli esiti di questa ricerca condotta su due comuni toscani, Roccastrada e Calenzano, in cui l’impatto con il fascismo ha avuto caratteristiche assai diverse, permettono di pensare l’antifascismo e la Resistenza italiana non più come due fenomeni distinti, anche se connessi per ideali e obiettivi, bensì come un solo movimento che ha avuto continuità a partire dall’instaurazione della dittatura. Familiari, amici, compagni di bevute all’osteria, colleghi più anziani, saranno i mentori della generazione di italiani nata o formatasi nel Ventennio, prima nel condurla per mano verso una critica del regime e poi, in un secondo tempo, a formarne una vera coscienza politica all’interno delle varie formazioni partigiane.” (dalla quarta di copertina)