GIORNO DEL RICORDO 2025 – LE INIZIATIVE DELL’ISGREC A FIRENZE E GROSSETO

La legge n. 92/2004, che venti anni fa ha istituito il “Giorno del Ricordo”, invita il 10 febbraio di ogni anno istituzioni statali, enti culturali, scuole e cittadini a ricordare e a studiare il dramma delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, nonché le problematiche relative alle complesse vicende della frontiera orientale. L’Isgrec ha intrapreso da oltre 20 anni un percorso di studio e di approfondimento su queste tematiche, concentrandosi particolarmente su progetti didattici rivolti a insegnanti e studenti, con produzione di mostre, volumi, documentari, oltre che percorsi laboratoriali e iniziative pubbliche. Da quasi un decennio segue i progetti che la Regione Toscana mette in campo ogni anno sul tema. “Sulle tracce della storia. Viaggio sul confine orientale italiano”, organizzato da Regione Toscana, Ufficio scolastico regionale e Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea di Grosseto e di Firenze,e nell’ambito di Giovanisì, prevede per l’a.s. 2024-2025 uno scambio culturale tra studenti toscani, selezionati tramite bando, e studenti croati, l’anno passato di Fiume, quest’anno di Buie. Dal 10 al 13 febbraio studenti di Buie saranno infatti a Firenze per conoscere i loro coetanei italiani e per partecipare alle attività didattiche e di scambio culturale previste dal progetto, mentre i ragazzi toscani si recheranno a marzo a Buie.

Mercoledì 13 febbraio i ragazzi parteciperanno all’iniziativa regionale nell’Aula Magna del Campus di Scienze sociali dell’Università di Firenze (sarà trasmessa anche in diretta streaming all’indirizzo www.regione.toscana.it/diretta-streaming), a cui parteciperanno Alessandra Nardini (Assessora Istruzione e Cultura della Memoria della Regione Toscana) e il Presidente Giani. Ai saluti di Ernesto Pellecchia (Direttore Ufficio Scolastico Regionale), Matteo Mazzoni (Direttore Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea) e Maria Paola Monaco (Università degli Studi di Firenze, Delegata della Rettrice all’inclusione e diversità), seguiranno gli interventi di Luciana Rocchi (Isgrec) dal titolo “Giorno del Ricordo 2025: storie del confine più difficile nella “Europa del disincanto” e di Marino Micich (Società di studi fiumani – Archivio Museo storico di Fiume) sul tema “Dal grande Esodo giuliano dalmata (1945-1956) al dialogo culturale con le terre di origine”, nonché la testimonianza dell’esule fiumana Niella Penso. Saranno collegati on line Michele Scalembra, preside della Scuola italiana di Fiume, e Franko Gergorić, preside della Scuola italiana di Buie. La giornata è organizzata da Regione Toscana, Ufficio Scolastico regionale, Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea di Grosseto e Firenze, in collaborazione con la Società di studi fiumani – Archivio Museo storico di Fiume e con il patrocinio dell’Università di Firenze.

Fra le tante iniziative previste che si svolgeranno nei 4 giorni di permanenza dei ragazzi e degli insegnanti a Firenze si segnalano quelle aperte anche alla cittadinanza: lunedì 10 febbraio, alle ore 11, presso il Liceo scientifico “N. Rodolico” di Firenze, si un incontro con Silva Rusich, figlia di Sergio Rusich, esule e poi maestro elementare a Firenze per tanti anni. Partecipano all’incontro Alessandra Nardini (Assessora all’Istruzione e Cultura della Memoria della Regione Toscana), Pierpaolo Putzolu (Dirigente scolastico del Liceo “N. Rodolico”), Ilaria Cansella (Direttrice dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea), Luca Bravi (Dipartimento Forlipsi – Università di Firenze).

Mercoledì 12 febbraio, alle ore 17, presso la Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, in collaborazione con la Società di studi fiumani-Archivio storico di Fiume si terrà invece la presentazione del volume di Marino Micich e Giovanni StelliPerché il Giorno del Ricordo. La frontiera giuliana dai conflitti del passato al dialogo europeo. La legge 92/2004 compie vent’anni” (Aracne 2024). Il volume intende contribuire alla conoscenza della storia dei territori dell’Adriatico orientale “solida base per costruire un futuro europeo rivolto al mantenimento della pace e alla tutela delle minoranze e delle differenze linguistiche e culturali che hanno contraddistinto l’Europa nel corso dei secoli”. Aprirà l’iniziativa l’intervento dell’Assessora Alessandra Nardini. A seguire il direttore dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, Matteo Mazzoni, dialogherà con Marino Micich, direttore della Società di studi fiumani-Archivio storico di Fiume e coautore del volume. Sarà presente Niella Penso, che porterà la propria testimonianza di esule fiumana.

Per quanto riguarda le iniziative a Grosseto, si terranno due proiezioni del documentario “La conoscenza scaccia la paura. Storia dell’alto Adriatico, il confine più difficile del ‘900 (Produzione Isgrec/Regione Toscana, 2019, regia di Luigi Zannetti), la prima a Follonica nella sala Tirreno alle ore 16 di lunedì 10 febbraio, in collaborazione con la sezione ANPI “V. Ranieri; la seconda si terrà martedì 11 febbraio alle ore 17 nella Sala Pegaso del Palazzo della Provincia in collaborazione con la Provincia di Grosseto e il comitato provinciale Anpi “N. Parenti” di Grosseto. In entrambe le occasioni è previsto l’intervento storico di Luciana Rocchi, che del documentario è stata consulente scientifica insieme a Luca Bravi.

 

 

 

 

 

 

 




Il Giorno del Ricordo dell’Istituto della Resistenza di Pistoia

Anche in occasione del Giorno del ricordo 2025 l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia svolgerà, come di consueto negli ultimi venti anni, una serie di iniziative di divulgazione e approfondimento storico sui temi oggetto della giornata memoriale, per favorire la diffusione della conoscenza storica delle vicende del confine orientale e contrastare ogni forma di strumentalizzazione.
Il primo incontro si terrà presso la biblioteca comunale di San Marcello domenica 9 febbraio alle 16:00, con una conferenza del direttore Stefano Bartolini dal titolo “Fra Italia e Jugoslavia. I nazionalismi del Novecento in un’area di confine”.
Il 10 febbraio sarà la volta di un incontro organizzato dal Comune di Pieve a Nievole presso il Centro AUSER alle 18:00 con la conferenza del nostro ricercatore Emilio Bartolini su “Nazionalismi, guerre, foibe: la complessa vicenda del confine orientale tra il primo e il secondo conflitto mondiale”.
L’11 febbraio saremo invece ospiti del Cudir del Comune di Pistoia e dell’ANPI per l’iniziativa “L’occupazione italiana dei Balcani. Il mito degli italiani brava gente” nella sala maggiore del palazzo comunale alle 9:30, con la nostra responsabile per la didattica Alice Vannucchi in dialogo con lo storico Davide Conti e la prof.ssa Caterina Marini del Liceo scientifico di Pistoia.
Il programma culminerà nei due incontri con la storica dell’università di Lubiana Marta Verginella. Il 17 febbraio alle 18:00 presso la libreria Feltrinelli di Pistoia, “Violenze e traumi dei dopoguerra del Novecento nella regione Alto adriatica” in dialogo con Stefano Bartolini e il 18 febbraio per Scenari del XX secolo con la lezione “Fascismo di confine” in dialogo con il direttore della nostra rivista Farestoria Francesco Cutolo.




Un confine “combattuto”. Violenze, guerre, foibe nell’Alto Adriatico




Guido Cerbai racconta. Campagna, chiesa, fabbrica, quartiere

VENERDI’ 7 FEBBRAIO ore 17.30 nella saletta del Circolo Utopia, Via San Lorenzo 38, “Guido Cerbai racconta”, incontro con lo storico Luigi Piccioni (autore dell’intervista), Franco Bertolucci (BFS) e Mauro Stampacchia segretario del Circolo che discuteranno con il pubblico intervenuto la video-intervista in cui Cerbai parla della sua vita. Un lungo percorso che parte dalle campagne del Mugello, attraversa il mondo cattolico fiorentino, gli studi (primo della famiglia) fino alla laurea, il suo impegno sindacale nella fabbrica pisana della Guidotti, la sua esperienza di Presidente di Consiglio di Circoscrizione, in una militanza politica e sindacale ininterrotta e coerente sempre a fianco degli ultimi.  La sua testimonianza rispecchia e ricorda un percorso umano che è stato di milioni di donne e uomini in un’Italia uscita dalla guerra che, attraverso la solidarietà, la crescita collettiva e la lotta, era riuscita a disegnare aspetti decisivi che adesso si vorrebbe far dimenticare.
L’intera intervista è già disponibile in rete all’indirizzo “Guido Cerbai racconta”.



Presentazione Archivio Giglioli, progetto Biblioteca Serantini

Mercoledì 5 febbraio 2025 alle ore 17:30, presso la Sala soci Coop di Cisanello (via Valgimigli, 1), si terrà la presentazione del progetto della Biblioteca Franco Serantini – Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa – volto a tutelare e valorizzare l’importante archivio della Famiglia Giglioli pervenuto alla biblioteca in questi ultimi anni grazie alla donazione di Antonio Ricci.

In particolare la Biblioteca, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, sta curando la trascrizione del diario domestico di Beatrice Giglioli (1892-1988) scritto negli ultimi mesi di guerra, dal bombardamento di Pisa del 31 agosto 1943 alla Liberazione del 1° settembre 1944.

Interviene Franco Bertolucci (BFS)
in collegamento online con i traduttori del diario,
Giorgio Mangini e Barbara Cattaneo

L’archivio e il diario, scritto in lingua inglese, rappresentano un importante testimonianza per la storia della città tra ‘800 e ‘900. La famiglia Giglioli, originaria dell’Emilia ma residente nella città della Torre pendente dalla metà dell’800, ha avuto un ruolo importante non solo nella storia Risorgimentale del nostro paese ma anche in quella del Novecento.
Questa storia dimenticata torna ora alla luce grazie alla Biblioteca Franco Serantini con il sostegno della Sezione Soci Coop.fi Pisa.
L’ultima abitazione della famiglia Giglioli si trovava quasi al termine della via di Cisanello, nella zona est della periferia della città. I Giglioli avevano acquistato la casa alla fine degli anni Trenta, ivi trasferendo la ricchissima biblioteca e l’archivio della famiglia, che vantava trascorsi risorgimentali e la cui memoria era stata coltivata a lungo da Italo Giglioli (1852-1920, docente universitario di chimica agraria) e da sua moglie, Costanza Stocker (1856-1941), valente studiosa di storia del Risorgimento. L’abitazione che ancora oggi si può ammirare, a pianta rettangolare a più piani e con un’ampia terrazza, si mostrava solida ed era circondata da alcuni terreni agricoli ed abitazioni, sempre di proprietà dei Giglioli, abitate da famiglie di contadini.
Il diario di Beatrice Giglioli racconta la vita della piccola comunità di sfollati, amici e perseguitati dal regime che si ritrova nella villa tra il 1943 e il 1944 affrontando con coraggio i difficili mesi dell’occupazione nazifascista. Nella casa di via di Cisanello trovarono rifugio ebrei, membri del CLN, cittadini le cui case erano state rase al suolo dai bombardamenti e lavoratori che tentavano di sfuggire ai rastrellamenti nazisti.

Presentazione dell’Archivio della Famiglia Giglioli




La deportazione politica a ottant’anni dalla Liberazione dei Campi di concentramento

All’interno del programma di incontri promosso da Regione Toscana, ISRT, Museo della deportazione e della Resistenza in occasione del Giorno della Memoria

ANED sez. Firenze e Regione Toscana
con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze
vi invitano a

La deportazione politica a ottant’anni dalla Liberazione dei Campi di concentramento

Martedì 4 febbraio 2025, ore 16.30-18.30
Sala Pegaso Regione Toscana

Saluti
Alessandra Nardini, assessora Regione Toscana

Opposizione, dissenso politico, deportazioni: dagli anni Venti alla Costituente
Irene Stolzi, professoressa ordinaria di Storia del diritto, Università di Firenze

Non solo memoria. Discriminazioni, crisi della democrazia, spostamenti forzati oggi
Matteo Mazzoni, Direttore ISTR
Micaela Frulli, professoressa ordinaria di Diritto internazionale, Università di Firenze
Corrado Caruso, professore ordinario di Diritto costituzionale, Università di Bologna

Coordina Lorenzo Tombelli, presidente ANED sez. Firenze




Gli Internati militari italiani. Tra prigionia e Resistenza

3 febbraio  ore 17.00 

Sala del Trono, Palazzo Ducale – Lucca 

Gli Internati militari italiani. Tra prigionia e Resistenza

Incontro con Filippo Masina, assegnista di ricerca all’Università di Siena, co-autore del libro “Una straziante incertezza, Internati militari italiani fra guerra, morte e riconoscimenti da parte della Repubblica”

L’oblio e il silenzio sembrano essere caduti, nei decenni della Repubblica, sulla vicenda delle centinaia di migliaia di Internati militari italiani, cioè i soldati prigionieri dei tedeschi chiusi nei lager di prigionia o costretti al lavoro coatto fra il settembre del 1943 e la primavera del 1945: decine di migliaia vi persero la vita e i loro parenti incontrarono grosse difficoltà, dopo la guerra, per cercare di ottenere i giusti risarcimenti.




Rassegna “Storie in conflitto”: #2 Sfruttamento. Il petrolio