Serata dedicata al “Cinema familiare”

Nell’ambito del progetto La memoria in piazza – il patrimonio siamo noi, promosso dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino tramite il servizio Ecomuseo, il 22 agosto a Talla (Arezzo) verrà dedicata una serata al cinema familiare con la proiezione in piazza una selezione di documenti tratti dagli archivi familiari Casentinesi.
La proiezione ha inizio alle ore 21.15 e l’ingresso è libero.




Comunicare la Memoria

Si terrà oggi, 20 agosto alle ore 17.00 a Moggiona, Castello di Poppi, presso la Mostra permanente sulla guerra e la Resistenza, l’incontro Comunicare la Memoria, promosso dall’EcoMuseo del Casentino con il sostegno della Regione Toscana.

Quali strategie e strumenti per comunicare oggi la memoria della guerra, della lotta di liberazione ed i valori dell’antifascismo?

Quali contenuti veicolare e quale ruolo attribuire alle testimonianze, ai “luoghi” e ai “presidi” che i territori accolgono? E ancora, quali metodologie adottare per una didattica che divenga occasione formativa per la costruzione di una coscienza civile e di una cittadinanza attiva?

Questi alcuni dei temi intorno ai quali si articoleranno le comunicazioni ed il dibattito della giornata grazie anche alla partecipazione di esperti ed Istituti a diverso titolo attivi a livello nazionale quali:Mirco Zanoni – ISTITUTO ALCIDE CERVI Responsabile Coordinamento Culturale e Comunicazione; Paolo Papotti – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA Responsabile Didattica e Formazione ANPI; Claudia De Venuto – REGIONE TOSCANA Settore patrimonio culturale, siti unesco, arte contemporanea, memoria; Paolo De Simonis – SIMBDEA; Alessio Giannanti – ARCHIVI DELLA RESISTENZA DI FOSDINOVO; Luca Grisolini – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA Comitato provinciale di Arezzo.
Un’occasione aperta di confronto e riflessione inserita nel programma CA.PA.C.I. promosso dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino attraverso l’Ecomuseo e la Banca della Memoria con il supporto della Regione Toscana




Le donne, la montagna, la SMI

Venerdì 18 agosto alle 16.30 a Palazzo Achilli a Gavinana (San Marcello P.se) si terrà la conferenza di Rachele Lenzi sul tema “Le donne, la montagna, la SMI”.

Ingresso libero.




Fascismo e neofascismi: la “galassia nera” tra fatti e parole

anpi3.600 pagine facebook neofasciste, 500 con gli estremi di apologia del fascismo. Sono i risultati della ricerca permanente dell’ANPI, nel suo importante progetto di mappatura del social più diffuso: http://patriaindipendente.it/progetto-facebook/
Se ne discuterà a Livorno, alla festa de l’Unità (Rotonda di Ardenza), il 4 agosto alle ore 21, con Giovanni Baldini, curatore per l’ANPI della ricerca “La galassia nera”, e Claudio Vercelli, docente di storia contemporanea all’Universitò Cattolica di Milano. Coordina GIno Niccolai, presidente provinciale dell’ANPI Livorno. L’Istoreco, in collaborazione con l’ANPI, riprenderà l’argomento a settembre in un incontro rivolto agli studenti e docenti.




Villeggiatura a Montepiano tra ‘800 e ‘900

Giovedì 3 agosto alle ore 21.15 a San Quirico di Vernio, Casone dei Bardi, Comune di Vernio e Fondazione CDSE presentano:

VILLEGGIATURA A MONTEPIANO TRA OTTOCENTO E NOVECENTO NELLE GUIDE DI FRANCESCO BETTINI

Incontro a cura di Annalisa Marchi, introducono Maria Lucarini e Alessia Cecconi




Mostra omaggio a “Ottone Rosai e Ugo Guidi” – Ricordi di un’amicizia

Il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi ospita dal 2 Agosto al 22 settembre 2017 la mostra omaggio a “Ottone Rosai e Ugo Guidi” – Ricordi di un’amicizia, in occasione del 60° della scomparsa di Rosai e del 40° di Guidi, in ricordo dell’ amicizia incominciata agli inizi degli anni ’50.
La mostra “Ottone Rosai e Ugo Guidi” sarà inaugurata  Mercoledì 2 Agosto alle ore 18:00 al MUG – via civitali 33 – Forte dei Marmi con presentazione di Vittorio Guidi e testimonianza di Fabrizio Guidi. In mostra per il solo giorno dell’inaugurazione altre opere di Rosai provenienti da collezioni private e quindi non viste perlomeno da moltissimo tempo. Tra le opere visibili solo il 2 agosto un autoritratto del 1933, un olio anni ‘50 e alcuni ritratti a carboncino di personaggi fiorentini.
La mostra, dopo l’inaugurazione, sarà visitabile su prenotazione al 3473481300, 3483020538 o museougoguidi@gmail.com.

La mostra sarà introdotta dall’esecuzione di alcuni brani di musica celtica alle ore 18 eseguita dal duo AULD ERIN con Mailè Orsi, chitarre, e Giovanni Iacopetti, violino.
Al termine brindisi offerto da Giusti &  Zanza

“Ottone Rosai agli inizi degli anni ’50 con l’amico scrittore e critico d’arte Piero Santi soggiornò ripetutamente nella casa di Ugo Guidi e tra i tre si instaurò un rapporto di amicizia e stima reciproca che fece sì che ad organizzare la prima mostra personale di Guidi fosse lo stesso Rosai a Firenze nella Galleria La Strozzina di Palazzo Strozzi a Firenze nel 1956. Fu nella casa Guidi che si manifestarono i primi segni di una malattia di Rosai che portarono alla sua morte nel 1957 a Ivrea. Rosai soggiornò ripetutamente da Guidi e dipinse numerosi quadri sul mare, sulle pinete di Forte dei Marmi e sulle Alpi Apuane, Sul foglio di appunti  eseguiti dal vero riportava i tratti essenziali della visione e il nome dei colori scritti nelle varie campiture che poi trasformava in dipinti ad olio nella pineta di Guidi.
Durante quei soggiorni Rosai eseguì i ritratti a carboncino di Ugo, anche ad olio,  Vittorio e Fabrizio, oggi riproposti in mostra.
La mia piccola collezione di autografi di artisti nasce proprio da un primo autografo eseguito da Rosai su un cartoncino di sigarette, durante una gita alle cave il 14 giugno 1955, nel quale è rappresentato Charlot che esegue col suo bastone su un ipotetico muro la firma di Rosai stesso. Anch’esso in mostra.
La mostra è arricchita, per il solo giorno dell’inaugurazione, dalla presenza di un autoritratto di Rosai del 1933, esposto e presentato in catalogo da Pier Carlo Santini in una mostra del 1947, da un olio degli anni ’50 e da 6 ritratti a carboncino di personaggi fiorentini. Tutti provenienti da collezioni private”




Inaugurazione del Centro Franco Zeffirelli a Firenze

Settant’anni di tesori, tra bozzetti, costumi, accurati dipinti di mille messe in scena, fotografie con grandi attori, modelli in scala di palcoscenici e soprattutto, il cartone animato, in alta definizione, che sintetizza e raccoglie tutti i disegni e le idee di Franco Zeffirelli per il suo, mai realizzato, Inferno dantesco in versione cinematografica. Questo il contenuto dello scrigno costituito dal museo dedicato all’immenso patrimonio teatrale e culturale del regista ultranovantenne: lo spazio, nato nel cuore di Firenze, città di Zeffirelli, sarà solo una parte del centro multifunzionale che porterà il suo nome e avrà al suo interno, nei locali dell’ex tribunale del capoluogo toscano, anche un archivio documentario e, soprattutto una scuola teatrale, le cui attività partiranno tra alcuni mesi.
Il 25 luglio – nel corso di una speciale anteprima a cui hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco Dario Nardella, il vicepresidente esecutivo della fondazione Zeffirelli, il figlio adottivo del regista Pippo, l’attore Franco Nero, amico di lunghissima data del ‘padre’ di Fratello Sole, sorella Luna -, il nuovo museo ha aperto per la prima volta le sue porte alle visite. Una lussuosa galleria traboccante di cimeli, abiti, scatti con protagonisti i grandi del cinema, del teatro e della lirica (tra questi, Maria Callas, Eduardo De Filippo, solo per citarne alcuni); con vere e proprie sale tematiche dedicate agli allestimenti ed alle raffigurazioni delle innumerevoli opere dirette da Zeffirelli. Certo, la “chicca” è senza dubbio il filmato, in alta definizione, dell’Inferno di Dante che il regista fiorentino avrebbe voluto portare sullo schermo, all’inizio degli anni ’70, con un giovane Dustin Hoffman nei panni dell’Alighieri. Un progetto ambiziosissimo di cui, com’è noto, alla fine non si fece di nulla, e del quale il cartone assemblato per il museo resta la più preziosa ed esaustiva testimonianza.

Il 31 luglio, nuovo appuntamento al centro: in scena, ci sarà l’inaugurazione ufficiale, con tanto di red carpet e personaggi celebri, come Andrea Bocelli e il compositore Nicola Piovani.




Una mostra per Emanuele Bettini a 100 anni dalla nascita

Il Comune di Vernio e la Fondazione CDSE ricordano, a cento anni dalla nascita, il pittore Emanuele Bettini e l’universo sognante delle sue opere con una mostra antologica  all’Oratorio e a Palazzo Bardi di San Quirico. L’esposizione, dal titolo “Umanità e Sogno – fantasie di forme e colori nell’arte di Emanuele Bettini” sarà inaugurata sabato 29 luglio, alle 17.30, e sarà visitabile, ad ingresso gratuito, fino a domenica 3 settembre. Si tratta dell’appuntamento tradizionale dell’estate che vede il Comune impegnato nella valorizzazione dell’arte moderna e della cultura locale.

In mostra oltre 50 dipinti appartenenti alla famiglia di Bettini che narrano il percorso del pittore.
Uomo franco e a volte “scomodo”, Bettini ha rivestito il ruolo di animatore culturale della Prato del ‘900. Ha scritto poesie, racconti, opere teatrali, ma anche articoli per La Nazione e La Repubblica, ha promosso mostre d’arte nelle fabbriche, nelle strade e nei quartieri, ha scoperto e incoraggiato tanti giovani talenti e, insieme a Burattin, Saetti, Breddo, si inserisce fra gli innovatori pratesi collegati in vario modo con le correnti più feconde del Novecento artistico italiano. «Quei grandi mostri che popolano i quadri di Emanuele Bettini, non sono nati per farci paura, semmai per farci riflettere sui mali del mondo – scriveva Franco Riccomini –. Sono deformazioni ironiche dei fatti della nostra vita eseguite da un anticonformista abituato da sempre a osservare criticamente i fatti importanti della nostra esistenza».
Sono molti gli artisti fonte d’ispirazione per Bettini: il surrealismo di Mirò, il futurismo di Balla, che l’artista ha conosciuto e al quale è stato legato da stima e amicizia, i triangoli facciali di Massimo Campigli e i volti ovaleggianti di Modigliani, fino ai voli incantati alla Chagall. Le sue rappresentazioni sono talvolta amare e grottesche talvolta surreali e popolate da personaggi creativi e colorati, ma sempre ironiche.
A corredo dell’esposizione – a Montepiano – c’è anche la video installazione che ricorda Francesco Bettini, zio di Emanuele, che ebbe grande influenza sulla sua formazione. Francesco scrisse due guide storico-topografiche su Montepiano con richiami alla Valle del Bisenzio, che raccontano i riti della villeggiatura alla fine dell’Ottocento, quando Montepiano era tra le mete preferite della nobiltà fiorentina.