“Piazza San Marco”. Quarto appuntamento del ciclo “Cartoline fiorentine”

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea vi invita a partecipare al nuovo appuntamento del ciclo di incontri dedicato alla storia di Firenze nel Novecento.

Attraverso alcune piazze simbolo della città, storici e storiche sanno illustrando eventi, aspetti e dinamiche che hanno segnano la città nel corso del Ventesimo secolo dalla durissima stagione della seconda guerra mondiale alla fase della ricostruzione, agli anni della contestazione.

Il ciclo si svolge in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate ed è realizzato grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.

Tutti gli incontri sono presso la Biblioteca delle Oblate, nella Sala storica “Dino Campana”, alle ore 17.30.

Il quarto appuntamento, sempre alle ore 17.30 nella Sala storica Dino Campana della Biblioteca delle Oblate, sarà dedicato a “Piazza San Marco”. Relatrice la prof.ssa Monica Galfré dell’Università di Firenze.




La provincia in movimento. Intellettuali in Toscana tra centro e periferia dal dopoguerra agli anni Sessanta




Presentazione del libro di Vanessa Roghi 𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐨𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐯𝐚: 𝐝𝐚 𝐃𝐨𝐧 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐢 𝐚 𝐃𝐞 𝐌𝐚𝐮𝐫𝐨, 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞

Giovedì 4 dicembre, ore 15:00
Auditorium Liceo Buonarroti
Largo Concetto Marchesi – Pisa
INGRESSO LIBERO
Presentazione del libro di Vanessa Roghi
𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐨𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐯𝐚: 𝐝𝐚 𝐃𝐨𝐧 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐢 𝐚 𝐃𝐞 𝐌𝐚𝐮𝐫𝐨, 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 (Laterza)
in collaborazione con il MEC – Movimento di Cooperazione Educativa
𝑃𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑙𝑖𝑏𝑟𝑜 𝑒 𝑡𝑎𝑣𝑜𝑙𝑎 𝑟𝑜𝑡𝑜𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙’𝑒𝑑𝑢𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑙𝑖𝑛𝑔𝑢𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑚𝑜𝑐𝑟𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎
con l’Autrice del volume, Vanessa Roghi
Pietro Levato – CIDI di Pisa
Mariangela Priarolo – BFS
Mirko Tavosanis – Università di Pisa




UTOPIE DI PACE. Manifesti di un futuro possibile nel patrimonio archivistico di ISTORECO

In occasione della XIII edizione della settimana “Archivi Aperti” promossa dalla Rete Archivistica della provincia di Livorno, il cui tema per il 2025 è “Il futuro inizia ieri”, ISTORECO propone una mostra dedicata ai manifesti politici e sociali inneggianti alla pace, con particolare attenzione al periodo che va dal secondo dopoguerra agli anni Novanta: le opere esposte saranno tratte principalmente dal fondo PCI e dal fondo Oriano Niccolai dell’Archivio dell’Istituto, due collezioni di grande valore storico che testimoniano campagne, lotte e aspirazioni collettive verso un mondo senza guerre.

A partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, la pace diventa un tema centrale di discussione all’interno della società e di tutti i partiti politici.
Questo anche perché, nel giro di pochi anni, si aprono molteplici scenari bellici: la guerra civile in Grecia, la guerra di Corea, le lotte di liberazione nelle ex colonie, e molti altri. Il Pci, collocato nel panorama internazionale all’interno del blocco dei paesi dell’Est, ha espresso il proprio internazionalismo attraverso numerose mobilitazioni. Un internazionalismo che, per decenni, ha avuto un’impronta filosovietica, ma che era anche sinceramente animato da un forte desiderio popolare di distensione: del resto, la generazione degli anni ’40 era profondamente segnata dalle due guerre mondiali e dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Un trauma che ha alimentato, tra i militanti di sinistra, un diffuso sentimento antiamericano, spesso rigido e schematico. Al contrario, non si ricordano manifestazioni contro l’intervento sovietico in Ungheria nel 1956, o in Afghanistan nel 1980.

A Livorno, il Partito Comunista è stato sempre molto attivo in questo tipo di mobilitazioni: dalla cucitura delle bandiere della pace alle donazioni di sangue per i combattenti vietcong, dall’accoglienza dei profughi in fuga dai territori in guerra alla solidarietà con il popolo cileno dopo il golpe del 1973.

Questo sentimento collettivo si è riflesso anche nei manifesti disegnati e pensati dal grafico Oriano Niccolai per il Pci livornese, nei volantini distribuiti in città, nella mobilitazione di alcuni settori lavorativi per lo smantellamento delle industrie belliche, fino al rifiuto di sbarcare armi destinate al vicino Camp Darby. Iniziative forse velleitarie, ma comunque testimonianza concreta – ben restituita anche attraverso le immagini – del desiderio di collegarsi alle lotte di popoli lontani. Non come azioni isolate di singoli militanti, ma come parte di movimenti organizzati. Qualcuno la chiamava solidarietà internazionale.

Oggi ne avremmo ancora un immenso bisogno: per fronteggiare i tanti scenari di guerra che ci circondano, per sostenere gli ultimi e gli emarginati, e per salvaguardare un pianeta che, senza una visione globale, rischia un declino sempre più rapido. Ma anche per immaginare un futuro diverso, nel quale la Pace non sia un’utopia ma una possibilità concreta.

L’esposizione, ad ingresso libero, sarà visitabile presso la sede dell’Archivio di Stato di Livorno dal 24 al 28 novembre (lun, mer, ven 8.30-13.30 ; mar, giov 8.30-17).

Tutti i dettagli e le informazioni sulle altre iniziative della settimana “Archivi Aperti” nel pieghevole a seguire.

 




“Piazza dell’Isolotto”. terzo appuntamento di “Cartoline fiorentine”

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea vi invita a partecipare al nuovo appuntamento del ciclo di incontri dedicato alla storia di Firenze nel Novecento.

Attraverso alcune piazze simbolo della città, storici e storiche sanno illustrando eventi, aspetti e dinamiche che hanno segnano la città nel corso del Ventesimo secolo dalla durissima stagione della seconda guerra mondiale alla fase della ricostruzione, agli anni della contestazione.

Il ciclo si svolge in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate ed è realizzato grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.

Tutti gli incontri sono presso la Biblioteca delle Oblate, nella Sala storica “Dino Campana”, alle ore 17.30.

Il terzo appuntamento, il 20 novembre, è dedicato a “Piazza dell’Isolotto: la città della ricostruzione”. Relatrice la prof.ssa Simonetta Soldani, già docente dell’Università di Firenze.




Dalla Repubblica di Salò alla strategia della tensione, l’attacco alla Democrazia. Continuità e trasformazioni del neofascismo nell’Italia repubblicana




Presentazione del volume “Oltrecortina. Comunisti in fuga (1946 – 1978)”




Renato Pollini, il “sindaco della ricostruzione”

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In occasione del centenario della nascita di Renato Pollini, l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea, in collaborazione con la Fondazione Bianciardi e con la Biblioteca Chelliana e con il patrocinio del Comune di Grosseto, ha organizzato il convegno dal titolo Renato Pollini, il “sindaco della ricostruzione”, che si terrà nella Sala conferenze della Biblioteca Chelliana il 25 ottobre dalle ore 10.

Dopo i saluti istituzionali di Fausto Turbanti (Comune di Grosseto), Lio Scheggi (Isgrec), Lucia Matergi (Fondazione Bianciardi), Anna Bonelli (Biblioteca Chelliana), seguiranno gli interventi di Luca Verzichelli (Università di Siena), “Verso una nuova classe dirigente amministrativa. Il ruolo dei partiti nella rinascita democratica a Grosseto”; Adolfo Turbanti (Isgrec), “Renato Pollini e il contesto politico grossetano fra anni Cinquanta e Settanta”; Michele Gandolfi (Fondazione Bianciardi) e l’arch. Giovanni Casalini, “Lo sviluppo urbanistico di Grosseto negli anni dell’amministrazione Pollini”; Elena Vellati (Isgrec), “Conoscere la figura di Renato Pollini attraverso le carte del suo archivio”; Roberto Barzanti, “Renato Pollini e la ‘costruzione’ della Regione”.