MINE – Museo delle miniere e del territorio

Sede e contatti
via II Febbraio, Borgo abbandonato di Castelnuovo dei Sabbioni, Cavriglia (Arezzo)
Telefono: 055.3985046
E-mail: info@minecavriglia.it
Sito web: www.minecavriglia.it
Orari di apertura: da martedì a domenica 10-13; sabato e domenica 15-18. Chiuso il lunedì.
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3; gratuito per gli studenti delle scuole del Comune di Cavriglia e per gli insegnanti accompagnatori.

Breve storia e finalità
Il complesso museale MINE documenta e valorizza la storia del territorio di Cavriglia e in particolare le vicende minerarie che hanno modificato profondamente una parte rilevante di questo territorio ed è ospitato in alcuni edifici nella parte alta di Castelnuovo dei Sabbioni. Questo paese ebbe un grosso sviluppo nella seconda metà dell’800 con lo sfruttamento dei giacimenti di lignite e la successiva creazione di un distretto minerario-industriale che collegava le miniere con la ferriera di San Giovanni Valdarno e infine con la nuova linea ferroviaria Milano-Roma. Fino a metà del ‘900 continuò l’attività delle miniere in sotterraneo, poi il passaggio ad una nuova tecnica: l’estrazione a cielo aperto, con questo metodo la lignite veniva estratta dalla superficie. Lo scavo giunse a lambire Castelnuovo dei Sabbioni, e questo costrinse negli anni Sessanta ad abbandonare il vecchio borgo che venne distrutto dagli smottamenti del terreno provocati dall’escavazione.

Precedentemente il paese aveva vissuto un altro momento drammatico con l’eccidio perpetrato dai nazisti il 4 luglio del 1944. Settantaquattro  abitanti, tutti di sesso maschile, vennero improvvisamente rastrellati, messi contro al muro sottostante il museo e mitragliati. Non fu sufficiente. Anche contro i corpi dei morti si scagliò la folle rabbia dei soldati tedeschi bruciando i poveri corpi. Lo stesso avvenne nel vicino borgo di Meleto, a Massa dei Sabbioni, e alcuni giorni dopo, a Le Matole.

Recentemente, nella parte superiore dell’abitato ormai abbandonato, sono stati recuperati alcuni edifici e rifunzionalizzati in spazi museali dedicati: alla storia delle miniere e del territorio, a centro di documentazione e laboratori educativi e ad Auditorium. La logica comune che pervade questi spazi è fortemente tesa al coinvolgimento dello spettatore per una conoscenza approfondita del patrimonio culturale conservato. Il museo è stato inaugurato il 4 luglio 2012.

Patrimonio
Il Percorso museale si sviluppa attraverso sette sale dedicate alla storia e alle vicende minerarie e del territorio. La storia del bacino minerario è fatta di intense lotte dei lavoratori per il miglioramento delle condizioni di lavoro, nel periodo 1895-1947, e per il mantenimento del posto di lavoro, attraverso forme di autogestione, nel periodo 1947-1955, e viene proposto attraverso documenti video ed audio che gravitano attorno alla ricostruzione artistica di un segmento di miniera.

Un apposito spazio fortemente evocativo ricorda le stragi del 1944, mentre lo sconvolgimento del territorio dovuto all’escavazione a cielo aperto viene presentato con un “ tappeto virtuale” che permette di conoscere le immagini del territorio prima dell’escavazione a cielo aperto, durante la fase dell’escavazione ed ora, nella fase cioè di ricostruzione del territorio.

Punto caratteristico dell’allestimento è l’interazione con le moderne tecnologie che permettono al visitatore di essere soggetto attivo nella conoscenza dei temi presentati. É presente una figura parlante, che rappresenta Priamo Bigiandi, un personaggio simbolico della storia territoriale che introduce alla visita, ed inoltre possibilità di esperienze tattili ed olfattive che rendono particolarmente densa la visita al museo.

Il museo sta costituendo un centro di documentazione dotato di un archivio cartaceo e di uno digitale. Nella ricorrenza del 70° anniversario degli eccidi commessi nel comune di Cavriglia, il museo sta organizzando delle iniziative insieme con altri comuni del Valdarno interessati da stragi nazifascite, per ricordare quei tragici episodi.




Fondazione Ernesto Balducci Onlus

Sede e contatti
Via dei Roccettini 9, 50016 Fiesole (Firenze)
Telefono: 055.599147
E-mail: fondazionebalducci@virgilio.it
Sito web: http://www.fondazionebalducci.it/
Orari di apertura: su appuntamento.
Orari della segreteria: lunedì ore 15-19; mercoledì e venerdì ore 9 – 14:00 e 15-19

Organi direttivi
Presidente: Andrea Cecconi

Breve storia e finalità
All’indomani della scomparsa di P.Balducci, avvenuta nell’aprile del 1992, fu costituito un comitato promotore, con lo scopo di costituire una Fondazione intitolata al Padre Scolopio, che ne costituisse  l’eredità spirituale e culturale, a partire dalla conservazione dell’ingente materiale archivistico ad essa ceduto dagli eredi. La Fondazione ebbe il riconoscimento giuridico da parte della regione Toscana nel Febbraio del 1996 e poco dopo fu iscritta nell’albo degli Enti Onlus.

La Fondazione Balducci ha per Statuto lo scopo di promuovere iniziative in grado di diffondere la conoscenza ed il pensiero do P,.Balducci e di dar luogo ad eventi politici, culturali e sociali per un educazione ad una cultura di pace, alla convivenza interetnica ed interreligiosa ispirate alla concezione balducciana dell’uomo planetario. In particolare le attività pubbliche, editoriali e formative si rivolgono soprattutto alle giovani generazioni nella prospettiva di un rinnovamento culturale, sociale ed ecclesiale.

L’impegno della Fondazione si articola in varie modalità : da quelle seminariali e convegnistiche a quelle editoriali, fino ad iniziative artistiche, mostre, tavole rotonde e presentazioni di libri. Gli atti degli eventi promossi sono raccolti nella pubblicazione quadrimestrale dei “Quaderni della Fondazione”. 

Patrimonio
Il patrimonio della Fondazione è costituito dall’Archivio e dalla Biblioteca di P.Balducci, riconosciti “di notevole interesse storico” dalla Sovrintendenza ai Beni Archivistici.  L’archivio è ripartito in due grandi settori pubblico e privato e da un’ingente raccolta di materiale emerotetecario, iconografico ed audiovisivo. La Biblioteca appartenuta a Balducci ha una consistenza di circa 5000 volumi suddivisi nelle sezioni teologica, filosofica, letteraria e storiografica. Dal 2003 la Biblioteca partecipa alla rete del Servizio Documentario Integrato Area Fiorentina (SDIAF).

Della Biblioteca esiste il catalogo on-line e cartaceo. L’Archivio e la Biblioteca sono a disposizione per lo studio e la consultazione nell’orario di apertura della Segreteria della Fondazione. Nella sala di lettura sono a disposizione : un Catalogo cartaceo della Biblioteca, una fotocopiatrice, opere di riferimento. Il servizio di assistenza alla consultazione ed alla ricerca bibliografica è assicurato al materiale presente.




Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia (ISRPT)

Sede e contatti
La sede legale dell’Istituto è collocata presso la Provincia di Pistoia mentre quella operativa, al cui interno si trovano l’archivio e la biblioteca, è offerta dal Comune di Pistoia.
Sede legale: Viale Petrocchi 159, 51100 Pistoia
Sede operativa: biblioteca e archivio, Viale Policarpo Petrocchi 159, 51100 Pistoia;
Telefono: 0573.359399
E-mail: ispresistenza@tiscali.it
Sito webhttp://istitutostoricoresistenza.it/
Orario di apertura: Lunedì 15.30-18.30; Martedì 10.00-12.00; Mercoledì chiuso; Giovedì 15.30-18.30; Venerdì 10.00-12.00. Sabato e domenica chiuso. L’archivio storico è consultabile solo su appuntamento.

Organi direttivi (eletti nel settembre 2024)

Presidente: Giovanni Contini Bonaccossi
Vicepresidenti: Alice Vannucchi e Francesca Perugi
Direttore scientifico: Stefano Bartolini
Direttrice didattica: Alice Vannucchi
Segretario organizzativo/amministrativo Matteo Grasso
Tesoriere: Domenico Santagati
Consiglio direttivo: Artioli Tommaso, Bartolini Emilio, Bartolini Stefano, Borelli Andrea, Bruni Giulia, Cappellini Luca, Contini Bonacossi Giovanni, Cutolo Francesco, Faralli Daniela, Fedi Brenda, Grasso Matteo, Innocenti Renzo, Martinelli Chiara, Perugi Francesca, Santagati Domenico, Strinati Valerio, Vannucchi Alice, Vannucci Emanuele
Direttore di Farestoria: Francesco Cutulo
Responsabile Archivio e Biblioteca: Luca Cappellini

Breve storia e finalità
Ll’Istituto nasce nel 1974, dalla volontà dei singoli Comuni e dell’Amministrazione provinciale di Pistoia, come Deputazione dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana di Firenze, e si associa all’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) nel 1983, assumendo la denominazione di Istituto storico provinciale della Resistenza; nel 1998 è il primo istituto della Rete nazionale ad adeguare il proprio statuto secondo le nuove normative ed a trasformarsi in ONLUS. Nel 2002 il nome è stato modificato nella dizione attuale, abbreviata in ISRPt.

Nel 1981 l’Istituto comincia la pubblicazione della sua prima rivista, Farestoria, a cui seguono nel 1999 i Quaderni di Farestoria, una testata maggiormente attenta alle necessità di una corretta divulgazione storica sul territorio. Nel 2005 l’Istituto si dota di una propria casa editrice, l’ISRPt Editore, che oltre a portare avanti le pubblicazioni periodiche si dota anche di diverse collane: Studi e Ricerche, Per filo e per segno, Farestoria a scuola, Il dolore e la memoria. Le quattro collane corrispondono a un’articolazione delle attività per campi di interesse e livelli di approfondimento: scientifico, narrativo, didattico, memorialistico. L’ISRPt Editore pubblica anche audiolibri, necessari per garantire l’accesso alla storia locale anche ai non vedenti e ipovedenti.

L’Istituto porta avanti la ricerca storica in ambito sia locale che nazionale e internazionale; produce ed organizza mostre documentarie, momenti di approfondimento quali seminari, convegni, presentazioni di libri; partecipa attivamente all’offerta formativa e didattica; mette a disposizione il proprio archivio e la propria biblioteca per tutte le esigenze legate alla conoscenza storica; promuove la raccolta delle memorie orali; promuove e organizza itinerari di formazione e/o della memoria sul proprio territorio di riferimento ed allÕestero (ex Jugoslavia, Austria ecc…).

Patrimonio
Il patrimonio bibliotecario dell’Istituto  composto da oltre 7.000 volumi, pi decine di riviste storiche, nonché da numerose collezioni di periodici sia locali che nazionali. Il patrimonio archivistico composto da vari fondi, sia personali che di enti e/o organizzazioni, riconducibili all’antifascismo ed alle aeree di impegno democratico e civile. Sono inoltre presenti una filmoteca, una memoteca per le memorie orali, numerosi materiali iconografici (bandiere delle SMS, gagliardetti brigate partigiane, riconoscimenti guerra di Spagna ecc) e alcuni archivi fotografici cha spaziano dalla documentazione territoriale, come le foto aeree dei bombardamenti su Pistoia, a quella più generale, come i due fondi che contengono immagini relative alla guerre coloniali in Libia ed in Etiopia.

 

var cpm_language = {"lng":"it"};var cpm_api_key = 'AIzaSyCF8QJzlWlod1RuA6tA8nQ8cnScbtqW9Io'; var cpm_global = cpm_global || {}; cpm_global['cpm_B0t4gO'] = {}; cpm_global['cpm_B0t4gO']['zoom'] = 10; cpm_global['cpm_B0t4gO']['dynamic_zoom'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['markers'] = new Array(); cpm_global['cpm_B0t4gO']['shapes'] = {}; cpm_global['cpm_B0t4gO']['display'] = 'map'; cpm_global['cpm_B0t4gO']['drag_map'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['route'] = false; cpm_global['cpm_B0t4gO']['polyline'] = false; cpm_global['cpm_B0t4gO']['show_window'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['show_default'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['MarkerClusterer'] = false; cpm_global['cpm_B0t4gO']['marker_title'] = 'title'; cpm_global['cpm_B0t4gO']['mode'] = 'DRIVING'; cpm_global['cpm_B0t4gO']['highlight_class'] = ''; cpm_global['cpm_B0t4gO']['legend'] = false; cpm_global['cpm_B0t4gO']['legend_title'] = ''; cpm_global['cpm_B0t4gO']['legend_class'] = ''; cpm_global['cpm_B0t4gO']['search_box'] = false; cpm_global['cpm_B0t4gO']['kml'] = ''; cpm_global['cpm_B0t4gO']['highlight'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['type'] = 'ROADMAP'; cpm_global['cpm_B0t4gO']['mousewheel'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['zoompancontrol'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['fullscreencontrol'] = false; cpm_global['cpm_B0t4gO']['typecontrol'] = true; cpm_global['cpm_B0t4gO']['streetviewcontrol'] = false; cpm_global['cpm_B0t4gO']['trafficlayer'] = false; codepeople-post-map require JavaScript




Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux

Sedi e contatti
Biblioteca, Centro Romantico, Archivio storico
Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, 50123 Firenze
Telefono: 055.288342 (biblioteca); 055.290131 (archivio storico)
E-mail: biblioteca@vieusseux.it; archiviostorico@vieussuex.itcentroromantico@vieusseux.it
Sito web: https://www.vieusseux.it/
Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”
Palazzo Corsini Suarez, via Maggio 42, Firenze
Telefono: 055 290131
E-mail: archivio@vieusseux.it

Organi direttivi
Presidente: Alba Franceschini
Direttore: Gloria Manghetti
Responsabile biblioteca: Laura Desideri
Responsabile archivio contemporaneo: Gloria Manghetti

Breve storia, finalità, patrimonio
Fondato nel 1819 da Giovan Pietro Vieusseux come gabinetto di lettura di riviste e gazzette provenienti da tutta Europa, il Gabinetto Vieusseux diventa con gli anni una grande “biblioteca circolante”, destinata al prestito a domicilio, aggiornata delle novità italiane e straniere. Le collezioni sono caratterizzate da una vasta presenza di edizioni in lingua originale (in particolare francese e inglese) di ambito storico letterario dell’Otto–Novecento, su alcuni filoni specifici: narrativa, viaggi, memorie, biografie. Le ricche collezioni di libri stranieri, frutto del cosmopolitismo del Gabinetto originario, documentano il carattere europeo di questa biblioteca, unica nel suo genere non solo a Firenze, ma anche in tutto il territorio nazionale.

Oggi il patrimonio librario ammonta a circa 450.000 volumi, distribuiti tra Palazzo Strozzi, il Magazzino di Novoli, e Palazzo Corsini–Suarez. Circa 1/3 del patrimonio generale è costituito oggi di fondi speciali, in prevalenza Biblioteche d’Autore, di personalità del mondo artistico letterario del ‘900, giunte all’Istituto in donazione o in comodato. I periodici italiani e stranieri (che costituiscono una parte cospicua del patrimonio) ammontano complessivamente a 2700 testate, di cui 600 ottocentesche; i correnti sono 270. Dal 2002 l’Emeroteca (quotidiani e settimanali correnti) è stata trasferita al Palagio di Parte Guelfa, pur conservando le annate pregresse di alcune testate straniere non presenti nelle altre biblioteche della città.

Nel corso del Novecento l’istituto si è arricchito di alcuni settori specializzati:

il Centro Romantico, che dal 1973 promuove, a partire dalla documentazione conservata presso l’Istituto, ricerche e iniziative sulla civiltà europea dell’Ottocento, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione e la diffusione di conoscenze e il confronto fra le diverse esperienze e culture, che caratterizzarono il gabinetto di Giovan Pietro Vieusseux;

l’Archivio Contemporaneo, costituito nel 1975 per iniziativa dell’allora Direttore Alessandro Bonsanti, di cui oggi porta il nome, con lo scopo principale di raccogliere materiale vario relativo a personalità del mondo contemporaneo, rappresentative di discipline diverse: dalla letteratura creativa (es. Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Vasco Pratolini, Mario Tobino, Federigo Tozzi, Giuseppe Ungaretti) alla critica letteraria (es. Luigi Baldacci, Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Giuseppe De Robertis, Pietro Pancrazi) dalla musica (es. Luigi Dallapiccola, Carlo Prosperi) al teatro (es. Edward Gordon Craig, Eduardo De Filippo, Rossella Falk, Anna Prolemer), dall’architettura (es. Ugo Giovannozzi, Ferdinando Poggi) alla pittura (es. Giovanni Colacicchi, Ottone Rosai, Alberto Savinio, Nino Tirinnanzi, Gianni Vagnetti), dalla fotografia (es. Fosco Maraini, Mario Nunes Vais, Giacomo Pozzi Bellini) alla critica artistica (es. Silvio Branzi, Piero Santi, Tommaso Paloscia), ad oggi l’Archivio Contemporaneo conta oltre 150 fondi archivistici;

l’Archivio Storico raccoglie la documentazione prodotta dall’Istituto, dalla fondazione ai nostri giorni, conserva inoltre alcuni nuclei archivistici aggregati e carte private ottocentesche: la corrispondenza fra G.P. Vieusseux e l’Istituto di corrispondenza archeologica di Roma e le lettere di G.P. Vieusseux a Carlo Martelli e Carlo Nota ed inoltre le carte e la corrispondenza dello scultore Hiram Powers.

 

var cpm_language = {"lng":"it"};var cpm_api_key = 'AIzaSyCF8QJzlWlod1RuA6tA8nQ8cnScbtqW9Io'; var cpm_global = cpm_global || {}; cpm_global['cpm_2VqCtB'] = {}; cpm_global['cpm_2VqCtB']['zoom'] = 10; cpm_global['cpm_2VqCtB']['dynamic_zoom'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['markers'] = new Array(); cpm_global['cpm_2VqCtB']['shapes'] = {}; cpm_global['cpm_2VqCtB']['display'] = 'map'; cpm_global['cpm_2VqCtB']['drag_map'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['route'] = false; cpm_global['cpm_2VqCtB']['polyline'] = false; cpm_global['cpm_2VqCtB']['show_window'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['show_default'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['MarkerClusterer'] = false; cpm_global['cpm_2VqCtB']['marker_title'] = 'title'; cpm_global['cpm_2VqCtB']['mode'] = 'DRIVING'; cpm_global['cpm_2VqCtB']['highlight_class'] = ''; cpm_global['cpm_2VqCtB']['legend'] = false; cpm_global['cpm_2VqCtB']['legend_title'] = ''; cpm_global['cpm_2VqCtB']['legend_class'] = ''; cpm_global['cpm_2VqCtB']['search_box'] = false; cpm_global['cpm_2VqCtB']['kml'] = ''; cpm_global['cpm_2VqCtB']['highlight'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['type'] = 'ROADMAP'; cpm_global['cpm_2VqCtB']['mousewheel'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['zoompancontrol'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['fullscreencontrol'] = false; cpm_global['cpm_2VqCtB']['typecontrol'] = true; cpm_global['cpm_2VqCtB']['streetviewcontrol'] = false; cpm_global['cpm_2VqCtB']['trafficlayer'] = false; codepeople-post-map require JavaScript




Istituto Ernesto de Martino (IEdM)

Sede e contatti
Villa San Lorenzo al Prato, via Scardassieri, 47, 50019 Sesto Fiorentino, Firenze
Telefono: 055.4211901
E-mail: iedm@iedm.it
Sito web: https://www.iedm.it/

Organi direttivi
Presidente e rappresentante legale: Stefano Arrighetti
Giunta Esecutiva: Stefano Arrighetti, Filippo Colombara, Antonio Fanelli, Alessandro Grassi
Comitato Scientifico: Rudi Assuntino, Gianfranco Azzali, Dante Bellamio, Cesare Bermani, Luigi Chiriatti, Filippo Colombara; Antonella De Palma, Antonio Fanelli, Andrea Matucci, Alessandro Portelli, Annamaria Rivera
Collegio dei revisori dei conti: Maria Luisa Betri, Clara Longhini, Riccardo Schwamenthal

Breve storia e finalità
Nel gennaio 1966, a Milano, Gianni Bosio, storico e ricercatore del movimento operaio che nel 1953 diede nuova vita alle Edizioni Avanti!, fondò con Alberto Mario Cirese l’Istituto Ernesto de Martino «per la conoscenza critica e la presenza alternativa del mondo popolare e proletario». Il primo luglio 1966 l’Istituto divenne operativo e Gianni Bosio affidò a Franco Coggiola l’incarico di curatore dell’Istituto stesso. Dopo la morte di Bosio (21 agosto 1971), nel 1972 l’Istituto Ernesto de Martino divenne l’Associazione Istituto Ernesto de Martino, presieduta da Clara Longhini fino al 1980. Nel 1981 Franco Coggiola fu eletto Presidente e Rappresentante Legale dell’Associazione, carica che mantenne fino alla sua morte (7 maggio 1996). Dal 19 maggio 1996, Presidente e Rappresentante Legale dell’Istituto fu Ivan Della Mea, morto il 14 giugno 2009. Con l’assemblea del 5 aprile 2009 assume l’incarico di Presidente e Responsabile Legale Stefano Arrighetti.

Dallo Statuto dell’Istituto:
Art. 2) – L’Associazione IEdM ha lo scopo di:

  1. promuovere e condurre con ogni mezzo la ricerca delle varie forme dell’espressività popolare e proletaria;
  2. ordinare il materiale raccolto in un apposito archivio specializzato, descriverlo ed elaborarlo;
  3. svolgere e promuovere con ogni mezzo ogni iniziativa collegata alla conoscenza critica e alla presenza alternativa del mondo popolare e proletario.

Per il raggiungimento dei propri scopi l’Associazione IEdM promuoverà e svolgerà, in proprio o avvalendosi di risorse esterne, attività di ricerca, di studio, di elaborazione, catalogazione e diffusione di materiali, prodotti e servizi, in qualsiasi forma: tra cui, a titolo puramente esemplificativo ma non esclusivo, promuovere organizzare ed effettuare ricerche, convegni, corsi, seminari, spettacoli; produrre, editare, pubblicare rappresentare e diffondere anche per via commerciale, materiali scritti, sonori, iconografici e audiovisivi su supporto cartaceo, ottico, elettronico e magnetico e comunque realizzati con ogni altro mezzo attualmente conosciuto o che possa essere scoperto in futuro.

Promuoverà inoltre, nelle forme ritenute più opportune, contatti, intese, accordi anche operativi, sia a livello nazionale che internazionale con enti, associazioni, gruppi locali o persone singole che perseguano, in tutto o in parte, fini analoghi o complementari a quelli dell’Associazione IEdM. Promuoverà anche la nascita di gruppi e associazioni affiliate all’Associazione IEdM.
analisi delle culture orali e del vecchio e nuovo canto sociale.

Patrimonio
La nastroteca dell’Istituto Ernesto de Martino è la più rilevante raccolta di fonti sonore per la storia orale, l’antropologia culturale, l’etnomusicologia e la storia del movimento operaio e sindacale conservata in Italia da un’istituzione privata, nonché una delle più importanti in Europa. Raccoglie 6000 e più nastri magnetici – in parte frutto di ricerche promosse, finanziate ed effettuate dall’Istituto stesso, in parte versati o depositati da privati, in parte dai ricercatori e dai gruppi di ricerca che si riconoscono nell’attività dell’Istituto – contenenti documenti sonori registrati “sul campo”, dal vivo, per un totale complessivo di circa 15000 ore di registrazione, di cui quasi la metà attinenti l’espressività musicale del mondo contadino (canti popolari tradizionali in lingua e in dialetto, canti sociali, canti di lavoro, canti religiosi e canti della protesta sociale e politica; rappresentazioni popolari, danze, riti, autobiografie, testimonianze e ricordi sui momenti più significativi della storia del movimento operaio italiano, manifestazioni sindacali e politiche, ecc.). Le registrazioni sono state effettuate in tutte le regioni italiane, in particolare in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzi, Puglie, Calabria, Sicilia, Sardegna.

L’archivio storico cartaceo dell’IEdM comprende il Fondo Gianni Bosio, il Fondo Edizioni Avanti! –Edizioni del Gallo (inventariato e consultabile), il Fondo Nuovo Canzoniere Italiano e il Fondo IEdM, in corso di riordino e di caatalogazione. L’IEdM possiede inoltre materiali fotografici, su carta, e audiovisivi non ordinati.

L’archivio sonoro è affiancato da una videoteca, una discoteca, una raccolta di manifesti e  una biblioteca specializzata composta da oltre tremila tra volumi e opuscoli e da circa duecento periodici, con catalogo on line nello SDIAF (Sistema documentario integrato dell’Area Fiorentina).

 

var cpm_language = {"lng":"it"};var cpm_api_key = 'AIzaSyCF8QJzlWlod1RuA6tA8nQ8cnScbtqW9Io'; var cpm_global = cpm_global || {}; cpm_global['cpm_X8EabP'] = {}; cpm_global['cpm_X8EabP']['zoom'] = 10; cpm_global['cpm_X8EabP']['dynamic_zoom'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['markers'] = new Array(); cpm_global['cpm_X8EabP']['shapes'] = {}; cpm_global['cpm_X8EabP']['display'] = 'map'; cpm_global['cpm_X8EabP']['drag_map'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['route'] = false; cpm_global['cpm_X8EabP']['polyline'] = false; cpm_global['cpm_X8EabP']['show_window'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['show_default'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['MarkerClusterer'] = false; cpm_global['cpm_X8EabP']['marker_title'] = 'title'; cpm_global['cpm_X8EabP']['mode'] = 'DRIVING'; cpm_global['cpm_X8EabP']['highlight_class'] = ''; cpm_global['cpm_X8EabP']['legend'] = false; cpm_global['cpm_X8EabP']['legend_title'] = ''; cpm_global['cpm_X8EabP']['legend_class'] = ''; cpm_global['cpm_X8EabP']['search_box'] = false; cpm_global['cpm_X8EabP']['kml'] = ''; cpm_global['cpm_X8EabP']['highlight'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['type'] = 'ROADMAP'; cpm_global['cpm_X8EabP']['mousewheel'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['zoompancontrol'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['fullscreencontrol'] = false; cpm_global['cpm_X8EabP']['typecontrol'] = true; cpm_global['cpm_X8EabP']['streetviewcontrol'] = false; cpm_global['cpm_X8EabP']['trafficlayer'] = false; codepeople-post-map require JavaScript