BidibiBook La Biblioteca di Riotorto

Sede e contatti
via della Bottaccina n.13/D 57025 Riotorto, Piombino (Livorno)
Telefono: 0565.63412
E-mail: biblioriotorto@comune.piombino.li.it
Sito web: http://bibliotecariotorto.weebly.com/index.html
Orari di apertura: dal 15 settembre al 15 giugno: lunedì, giovedì, venerdì 15-19; martedì e sabato 9-13; mercoledì chiuso. Dal 15 giugno al 15 settembre: lunedì 17-20; martedì, giovedì, venerdì e sabato 8.30-13; mercoledì chiuso.

Organi direttivi
Responsabile biblioteca: Gabriella Fabbri

Breve storia e finalità
La Biblioteca di Riotorto, sede distaccata della Biblioteca Civica Falesiana, è stata istituita nel 1982, con atto del Consiglio Comunale di Piombino, come servizio culturale per gli abitanti di Riotorto.
Dal 2011 la biblioteca si chiama BiDiBi Book, nome scelto dalle scuole del paese al termine di un percorso di rinnovamento della struttura e dei servizi offerti.

Principali servizi offerti:
Prestito libri, riviste, dvd, prestito interbibliotecario, connessione wi-fi gratuita, postazioni internet, spazio bambini, attività di promozione culturale: presentazione libri, conferenze, letture animate.

Patrimonio
dotazione documentaria totale: 8515
riviste: 18
dvd: 160 circa

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Parco Letterario “Giosué Carducci” (Castagneto Carducci)

Sedi e contatti
Centro di valorizzazione “Casa Carducci
via Carducci, 59,  57022 Castagneto Carducci
Telefono: 0565.765032
Fax: 0565.763845
Orari di apertura: aperta festivi e prefestivi dalle ore 15 alle 18
Dal 15 giugno al 16 settembre:
Mattino 10 – 13.00
Pomeriggio 16.30 – 19.30
(Luglio e agosto aperti anche il lunedì)

Museo Archivio Carducci
via Carducci 1,  57022 Castagneto Carducci
Telefono: 0565.765032
E-mail: castagneto.archivio@comune.castagneto-carducci.li.it
Sito web: 
http://parchiletterari.com/parchi/carducci/index.php
Associazione Culturale Messidoro
Sede Parco Letterario
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 10-13
Dal 15 giugno al 16 settembre: 
Mattino 10-13.00
Pomeriggio 16.30 – 19.30
Ingresso libero
(Luglio e agosto aperti anche il lunedì)

Breve storia e finalità
Chi si trovi a percorrere le strade del  territorio di Castagnetato Carducci non potrà fare a meno di notare le indicazioni segnaletiche per un “Parco Letterario“. Ma sarebbe fuori strada chi cercasse un giardino o una riserva naturalistica semplicemente perché nel “parco” ci si trova già. Il Viale di Bolgheri, il Borgo di Castagneto, la casa del l’infanzia del Carducci, la Torre di Donoratico, come luoghi di vita e di ispirazione del Poeta, sono già un “Parco Letterario”. Visitarli e percorrerli con la disposizione emotiva giusta può diventare un vero e proprio “viaggio sentimentale”.

“I Parchi Letterari” nascono da un idea di Stanislao Nievo, scrittore e romanziere, che nel 1992 creò la Fondazione Ippolito Nievo con il patrocinio dell’UNESCO. Il Parco Letterario Giosuè Carducci è una qualifica che il Comune di Castagneto Carducci ha assunto nel 1995 mediante una convenzione con la stessa Fondazione e Legambiente Toscana. Il Parco è attualmente l’unico in Toscana ed uno dei più dinamici tra quelli istituiti, ormai una decina in tutta Italia.

Il Parco Letterario “G. Carducci” è gestito, dal 1998, dalla Associazione Culturale Messidoro costituitasi in seguito ad un corso di formazione professionale per operatore parco letterario, organizzato dallo stesso Comune e dalla Provincia di Livorno.

I luoghi fisici da visitare  del Centro di Valorizzazione sono:  Casa  G. Carducci, Museo Archivio G. Carducci, beni paesaggistici del Comune di Castagneto Carducci

Patrimonio
Centro di valorizzazione “Casa Carducci
Aperto al pubblico nel 1992 in seguito ad una convenzione tra il Comune di Castagneto Carducci e la famiglia proprietaria Espinassi Moratti, il Centro ha come proprio scopo quello di rievocare il legame di affezione che per molto tempo unì Carducci a Castagneto. Si deve ricordare infatti che il medico Michele Carducci, padre dello scrittore, esercitò la professione a Bolgheri dal 1838, ma per le sue convinzioni progressiste e libertarie e per gli attriti con la parte più conservatrice della popolazione, si vide costretto nel 1848 a traslocare nella più tranquilla Castagneto, dove alloggiò fino al 1849. Dopo di allora, tra il 1879 ed il 1894, il poeta venne ospitato annualmente nella casa della famiglia Espinassi Moratti; fu questa l’epoca delle “ribotte”, un lungo e cordiale corollario all’attaccamento alla Maremma. L’antica permanenza del piccolo Giosuè nella residenza è ricordata dalla lapide commemorativa posta sopra la facciata del palazzo; la stanza interna ed il mobilio, messi a disposizione dagli eredi dei precedenti proprietari, intendono evocare il fascino discreto degli antichi interni familiari che fecero da sfondo alla presenza castagnetana del Carducci.

Il Museo Archivio Carducci

Il Museo Archivio Carducci

Museo Archivio Carducci
Il museo carducciano  ubicato nello storico Palazzo Comunale ,propone i maggiori momenti dell’attività letteraria del poeta, legata ai suoni e ai profumi della Maremma pisana divenuta fonte d’ispirazione per le sue celebri poesie come “Davanti San Guido”, “Traversando la Maremma Toscana”e “San Martino”, che hanno portato il Carducci ad essere conosciuto come il poeta della Natura, dei valori semplici e genuini.
Infatti nelle sue opere rimane costante la rievocazione del paesaggio rurale e contadino di Bolgheri e Castagneto, dove Carducci trascorse i primi anni della sua infanzia, e dove tornò per brevi soggiorni quando ormai era un poeta celebre ed affermato.

Giosuè Carducci nasce a Val di Castello in Versilia il 27 Luglio 1835.
Si trasferisce con la famiglia a Bolgheri nel 1838, quando il padre Michele ottiene la licenza di medico nella Contea di Donoratico, di proprietà dei Della Gherardesca.
Qui Giosuè trascorse un’infanzia felice, dedita alla lettura e allo studio dei classici.
Nel Maggio del 1848 a seguito di alcune fucilate sparate in direzione dello studio del padre (che si era scontrato con le autorità locali) fu costretto con la famiglia a trasferirsi a Castagneto Marittimo dove risedette per circa un anno. In questo anno il giovane Carducci si avvicina alla poesia del Giusti, poeta satirico toscano, mentre il padre Michele partecipa attivamente alla vita politica castagnetana che risentiva del clima rivoluzionario dei moti italiani del ’48, ma dopo nuovi scontri con i Della Gherardesca abbandonano Castagneto.
Si  trasferiscono a Firenze, dove Giosuè terminerà gli studi classici e incontrerà la futura moglie Elvira Menicucci.
Nel 1855 si laurea alla Scuola Normale Superiore di Pisa in Filosofia e Filologia, fino ad ottenere la cattedra di Eloquenza Italiana all’Università di Bologna, dove insegnerà per 44 anni.
Nel 1890 viene nominato senatore a vita per meriti letterari, mentre nel 1906 è il primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la letteratura.
Muore a Bologna il 16 Febbraio 1907.

Nei materiali correlati trovate gli approfondimenti sui pannelli che si trovano nel Museo Archivio Carducci

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Centro di documentazione di Villa Lanzi (Campiglia Marittima)

Sede e contatti
Presso il Parco archeominerario di San Silvestro, via di San Vincenzo 34/b, Campiglia Marittima (LI)
Telefono: 0565.226445
Fax: 0565.226521
E-mail: prenotazioni@parchivaldicornia.it
Sito web: http://www.parchivaldicornia.it/it/centro-doc-villa-lanzi.html

Organi direttivi
La struttura è gestita dalla Parchi Val di Cornia SpA
Presidente: Francesco Ghizzani Marcìa

Breve storia e finalità
Villa Lanzi è un edificio cinquecentesco voluto da Cosimo I de’ Medici per ospitare le maestranze specializzate provenienti dalla Germania, i Lanzi, chiamate a lavorare nelle miniere di Campiglia Marittima. L’edificio fu costruito nel 1556, su progetto di Baldo da Lutiano e, nonostante le consistenti modifiche architettoniche subite, conserva l’originario aspetto residenziale, differenziandosi dai fabbricati di carattere industriale presenti nel Parco di San Silvestro.
La Villa, posta a fianco dell’Ostello di Palazzo Gowett nell’area di Valle Lanzi, fronteggia la Rocca di San Silvestro, ed è oggi il centro di raccolta e conservazione della documentazione relativa agli studi, alle ricerche e ai progetti riguardanti il territorio della Val di Cornia, con particolare riferimento al sistema dei Parchi. Conserva inoltre nel proprio Archivio l’intera documentazione storica prodotta dall’ultima società mineraria (la Miniera di Campiglia S.p.A) che ha svolto attività estrattiva nel Campigliese tra gli anni ’50 e gli anni ’70 dello scorso secolo.
Immersa nella quiete delle colline di Campiglia Marittima e dotata di ampie e luminose sale, Villa Lanzi si presenta anche quale sede ideale per lo svolgimento di corsi formativi, seminari, tavole rotonde e convegni, attività laboratoriali rivolte a scuole primarie e secondarie, meeting o convention aziendali, attività ricreative varie.

Il patrimonio e le attività
Il Centro di Villa Lanzi è nato con lo scopo di promuovere e coordinare le attività di documentazione, formazione, consulenza e organizzazione di corsi sui temi che riguardano la tutela, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio.
Molte delle attività già ospitate a Villa Lanzi sono nate in collaborazione con Università italiane e straniere e con Centri di Formazione professionale qualificati con l’obiettivo di creare una saldatura tra formazione, ricerca scientifica e fruizione. L’attività di documentazione riguarda il reperimento e la sistematizzazione di Fondi archivistici (documentari e cartografici) concernenti le attività minerarie svolte nel Campigliese.

All’interno della struttura è in allestimento una biblioteca tematica sull’Archeologia mineraria e industriale e sui sistemi di gestione dei Beni Culturali e Ambientali ed è conservata la documentazione delle ricerche archeologiche, ambientali e naturalistiche svolte negli ultimi anni nel territorio dei Parchi della Val di Cornia. Questa documentazione può essere consultata su richiesta contattando direttamente il centro. Nell’archivio sono inoltre raccolti tutti i progetti che la Parchi Val di Cornia Spa ha prodotto, a partire dal 1993, per la realizzazione del Sistema dei Parchi.

I temi della formazione sono sviluppati sui diversi stadi e livelli del percorso formativo: dalla realizzazione di laboratori didattici per le scuole, a corsi di formazione, master, convegni, seminari, attività di ricerca e meeting in particolare sui temi legati alle peculiarità del territorio (archeologia e architettura del paesaggio, archeologia mineraria e archeometallurgia, geologia etc..) e più in generale sulla gestione dei beni ambientali e culturali.
L’attività di consulenza consiste nella organizzazione di attività di ricerca, di stage e formazione tramite contatti con le Università, con le Agenzie formative, con istituti e centri di ricerca, oltre che attraverso docenze interne di personale specializzato sul sistema di gestione, valorizzazione e conservazione dei beni culturali.
Il Centro offre inoltre la possibilità di affittare le proprie sale per l’organizzazione di convegni, seminari e corsi da parte di soggetti esterni, che possono, su richiesta, usufruire del servizio di segreteria e hostess.
Il Centro Villa Lanzi è aperto tutto l’anno su prenotazione.

 

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Società storica della Valdelsa

Sede e contatti
Via Tilli 41 – Casella postale 184 – 50051 Castelfiorentino (Firenze)
Telefono: 0571.686308
E-mail:  info@storicavaldelsa.it
Sito web: http://www.storicavaldelsa.it

Organi direttivi
Presidente: Fabio Dei
Vice Presidente: Enzo Linari

Breve storia e finalità
La Società fu fondata nel 1892, a Castelfiorentino, da un gruppo di personalità valdelsane con “il compito di studiare la storia di questa regione e delle varie terre in essa comprese, mettendo in luce i suoi lavori in un periodico”. Nel 1893 apparve la rivista “Miscellanea Storica della Valdelsa”, oggi pubblicata dall’editore Olschki e giunta al fascicolo 325. Nel 1977  iniziata la collana di monografie “Biblioteca della Miscellanea Storica della Valdelsa”, che conta 26 volumi, edita da Olschki.

Dall’inizio degli anni Sessanta del Novecento la Società ha avviato un profondo rinnovamento del suo ruolo nel panorama culturale della Valdelsa, instaurando una costante e proficua collaborazione con gli enti locali, così come, successivamente, con il Ministero dei Beni Culturali e la Regione Toscana. A ciò ha fatto seguito un’apertura allo studio della storia contemporanea, che si è riflesso sia nell’organizzazione di convegni, sia nella pubblicazione di studi e ricerche. Ricordiamo soltanto Antifascismo e Resistenza in Valdelsa; La Valdelsa fra le due guerre; I centri della Valdelsa dal medioevo a oggi; La lotta politica in Valdelsa dal 1892 al 1915.

É intenzione della Società sviluppare la ricerca sui seguenti temi:
* l’influenza delle idee socialiste e la formazione delle amministrazioni guidate dai socialisti nella Valdelsa di fine Ottocento;
* la nascita della subcultura rossa;
* la crisi del regime liberale, il biennio rosso e la presa del potere da parte del fascismo;
* il regime fascista ( già in corso una ricerca sull’internamento civile nel periodo della seconda guerra mondiale);
* l’antifascismo negli anni del “consenso”;
* gli attori della formazione di una nuova subcultura rossa nel secondo dopoguerra: partiti, sindacati, movimenti sociali ed espressioni della società civile;
* i movimenti di protesta studenteschi e dei lavoratori tra la fine degli anni ′60 e l’inizio degli anni ′70.

Patrimonio
Archivio storico: comprende le carte della Società e i fondi di Michele Cioni, Camillo Mari, Olinto Pogni, Socrate Isolani, Carlo Talei Franzesi, per un totale di 1.273 unità archivistiche. Dichiarazione di interesse culturale: Decreto Ministero Beni e Attività Culturali n. 97/2012 del 9/3/2012.
65 riviste (che pervengono per cambio).
3400 volumi.
1492 spogli di articoli della “Miscellanea Storica della Valdelsa”
Il patrimonio bibliografico  consultabile online sull’Opac della Rete geografica REA.net all’indirizzo: http://reanet.empolese-valdelsa.it/it/cataloghi/catalogo-online, selezionando Società Storica della Valdelsa, sotto la voce Biblioteca.

 

 




Biblioteca di Filosofia e storia – Università di Pisa

Sede e contatti
Palazzo Carità, via Pasquale Paoli, 9 56126 Pisa
Telefono: 050.2215528
E-mail: info.fil@sba.unipi.it
Sito web: https://www.sba.unipi.it/it/biblioteche/polo-6/sedi/filosofia-e-storia
Orari di apertura: dal lunedì al giovedì 8.30-23; venerdì 8.30-20; sabato 9-13
Durante il mese di agosto biblioteca resta chiusa agli utenti.

Organi direttivi
La Biblioteca fa parte del Polo 6 dello SBA – Sistema Bibliotecario di Ateneo.
Responsabile bibliotecario di Polo: Cinzia Bucchioni.

Breve storia e finalità
La Biblioteca di Filosofia e storia riunisce il patrimonio bibliografico del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere. Acquisisce, organizza, cataloga e conserva il patrimonio librario e documentale e i repertori bibliografici di interesse specifico per le aree culturali di filosofia, storia medievale e storia moderna e contemporanea. Provvede a rendere disponibile il suddetto materiale mediante gli strumenti di ricerca e la diffusione dell’informazione bibliografica. Promuove inoltre la necessaria collaborazione con le altre biblioteche locali, nazionali e internazionali.
Attraverso il sito web della biblioteca (http://www.sba.unipi.it/fil) è possibile ottenere informazioni sui servizi offerti, gli orari, i recapiti, il patrimonio e lo staff. Il Catalogo unico di Ateneo  contiene indicazioni circa il reperimento e la disponibilità delle opere possedute dalla biblioteca di filosofia e storia e da tutte le altre biblioteche del sistema. La biblioteca cura un Repertorio di fonti e risorse ad accesso libero di ambito storico e filosofico (http://filstoria.hypotheses.org).
La biblioteca aderisce all’Associazione ESSPER.

Patrimonio
La biblioteca possiede circa 125.000 libri collocati a scaffale aperto. La sezione di Filosofia accoglie le opere dei maggiori filosofi dall’antichità a oggi e numerosi testi critici e di commento. Si compone anche di un cospicuo nucleo di studi di psicologia, pedagogia e di scienze della comunicazione. La sezione di Storia è probabilmente la più variegata per le molte sfaccettature della materia stessa, per cui vi si trovano testi di economia, politica, sociologia, storia delle religioni, arte oltre che storici in senso stretto. La sezione di Medievistica ha una ricca collezione di fonti e raccolte di storia locale, di documentazione sugli Ebrei, di storia del monachesimo e dei pellegrinaggi, di storia dell’area mediterranea.
La Biblioteca, nel corso degli anni, ha accolto numerose donazioni che ne hanno arricchito il patrimonio.
La Biblioteca di Filosofia e storia possiede circa 1500 periodici, tra correnti e cessati: l’intera consistenza di essi è sull’Archivio Collettivo Nazionale dei Periodici – ACNP. Sono inoltre a disposizione di docenti e studenti un gran numero di riviste accademiche in abbonamento elettronico.




Biblioteca Comunale di Collesalvetti

Sede e contatti
via Umberto I, 34 57014 Collesalvetti (Livorno)
Telefono: 0586.980251 e 0586.980252
E-mai: biblioteca@comune.collesalvetti.li.it
Sito web: http://www.comune.collesalvetti.li.it/site/home/argomenti/biblioteca.html
Orari di apertura: orario invernale 24 settembre-14 luglio: lunedì, mercoledì e venerdì 9-13, martedì 15-18, giovedì 9-13 e 15-18 ; orario estivo 16 luglio-22 settembre: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì 9-13, giovedì 9-13 e 15-18

Breve storia e finalità
La Biblioteca Comunale di Collesalvetti è stata aperta nel 1974 con le caratteristiche di biblioteca pubblica. Concepita quindi come biblioteca d’uso e non di conservazione è aperta a tutti per la consultazione in sede di libri, enciclopedie, quotidiani, riviste, banche dati e CD-Rom. La maggior parte di questi materiali si possono prendere in prestito, dopo essersi iscritti. L’iscrizione e il prestito sono gratuiti.

Patrimonio
volumi: 24639
di cui per adulti 18567 e per ragazzi 6004

La biblioteca ha una sezione di storia locale, che raccoglie circa 1600 documenti tra monografie, dattiloscritti, cartografie, fotografie, e altro materiale sul territorio di Collesalvetti e i suoi immediati dintorni. Si tratta di una documentazione diversificata per natura e importanza, ma comunque significativa perchè in grado di testimoniare nel tempo gli aspetti della vita del nostro comune, contribuendo a salvaguardarne la memoria.

La sezione raccoglie anche testi e monografie sulla storia di Livorno e di Pisa , e una documentazione di carattere più generale sulle provincie toscane e sull’intero territorio regionale.

In biblioteca è attivo un punto di accesso Wi-Fi.

 

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Biblioteca Comunale “Marisa Musu” di Rosignano Marittimo

Sede e contatti
Via della Costituzione – 57016 Rosignano Solvay (Livorno)
Telefono: 0586.724500
E-mail: biblio-rosi@comune.rosignano.livorno.it
Sito web:
http://www.comune.rosignano.livorno.it/site5/pages/home.php
http://opacsol.comune.livorno.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?sysb=LIARO#5
Orari di apertura:

  • Fino al 1 giugno dalunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00
  • Dal 4 giugno al 21 luglioDal lunedi al venerdì 8:30 – 19:00 / sabato 8:30 – 18:00
  • Dal 23 luglio al 25 agostoDal lunedì al sabato 8:30 . 13:00
  • Dal 27 agosto al 1 dicembreDal lunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00
  • Dal 3 dicembre al 2 marzo 2019Dal lunedi al venerdì 8:30 – 19:00 / sabato 8:30 – 18:00
  • Dal 4 marzo 2019 al 1 giugno 2019: Dal lunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00

Breve storia e finalità
La Biblioteca Comunale di Rosignano Solvay, la frazione più popolosa del Comune di Rosignano Marittimo, è stata istituita con Deliberazione n.82 del Consiglio Comunale in data 24 Aprile 1957 approvata dalla G.P.A. in seduta 6 giugno 1957, n.19807/2ª. Dal 2004 la Biblioteca Comunale è stata intitolata a “Marisa Musu”. Dal 1957 ad oggi la Biblioteca Comunale ha cambiato sede tre volte per approdare, alla fine del 2013, alla nuova sede ubicata all’interno del nuovo Centro Culturale, ufficialmente inaugurato il 21 Dicembre 2013, in Via della Costituzione.

A questo nuovo Centro Culturale è stato dato il nome “Le Creste”, nome scelto a seguito di un concorso in cui sono state coinvolte le scuole del territorio, poiché richiama come si legge nella formulazione della giuria, tra altre e varie motivazioni, le forme dei camini di ventilazione posti sul tetto della nuova struttura. Oltre la Biblioteca la nuova struttura ospita i servizi sociali del CIAF (Centro Infanzia, Adolescenza, Famiglia) già presenti sul territorio, ma sino ad oggi dislocati in luoghi diversi, ed una nuova Caffetteria/Emeroteca, con il preciso obiettivo di incrementare i livelli di fruizione da parte della cittadinanza.

Questa nuova struttura concepita e realizzata con materiale ad alta valenza tecnologica e con una architettura d’avanguardia è stata progettata affinché l’utente possa sentirsi come a casa propria, e nello stesso tempo usufruire di un’alta funzionalità tecnologica. Con la realizzazione del Nuovo Centro Culturale nel quale è inserita la Biblioteca Comunale, l’Amministrazione Comunale, avendo presente la complessità della società attuale, ha cercato di raggiungere la soddisfazione delle esigenze espresse ed implicite della collettività, tra le quali:
– fornire un sistema di servizi in grado di favorire lo sviluppo della cultura, dell’arte, dell’informazione e della formazione;
– soddisfare le esigenze della collettività connesse al benessere, alla fruibilità e al godimento estetico;
– promuovere e diffondere l’informazione e la cultura nei confronti di un vasto bacino di utenza sempre più diversificato da un punto di vista economico, sociale e linguistico;
– stimolare le relazioni fra diverse categorie sociali;
– riqualificare il contesto urbano;
– rinsaldare il rapporto fra la comunità locale ed i suoi beni culturali, condizione essenziale anche per l’incremento dello sviluppo turistico legato alla domanda culturale.

Patrimonio
Al primo gennaio 2017: 33914 volumi

Dotazione Informatica e Multimediale
Da smartphone e tablet è possibile scaricare gratuitamente da PLAY Store o da APPLE Store l’APP della Biblioteca ricercando Biblio-Rosi e consultare il catalogo OPAC della Biblioteca, la disponibilità dell’opera e gli eventi programmati.
– Lettori di ebook n. 14 sui quali l’utente può già scegliere tra 100 ultime novità in formato e-book
– PC portatili: 3
– Tablet iPad n. 10
– Postazioni Multimediali e collegamento Internet: n.5: con il trasferimento di sede le postazioni multimediali e di collegamento ad Internet sono passate da 3 a 5 (PC ALL IN ONE)

Connessione Wi-fi
Il Comune di Rosignano Marittimo ha aderito al progetto di rete federata nazionale Free Italia Wi Fi di accesso gratuito ad internet senza fili. Pertanto presso la sede della Biblioteca Comunale è attivo un punto di accesso Wi-fi. Per accedere con il proprio dispositivo mobile (pc portatile, tablet, palmare, telefonino di ultima generazione) che usi la tecnologia Wi-fi, è sufficiente connettersi alla rete individuata come “Rosignano Wi-fi” e provvedere, al primo accesso, alla registrazione on line seguendo la relativa procedura guidata.
– Sistema di prestito automatizzato legato al sistema di controllo e di catalogazione RFID
– Varco Antitaccheggio RFID Plexiglass per il rilevamento della funzione antitaccheggio con etichette elettroniche

La biblioteca digitale: MediaLibraryOnLine e aNobii
– La Biblioteca Comunale “ M. Musu” tramite il Sistema Documentario del Territorio Livornese (SDTL) aderisce a MediaLibraryOnLine (MLOL) che è una Biblioteca digitale multimediale. Con questa adesione il cui costo è stato ripartito tra tutte le biblioteche provinciali del territorio livornese, gli utenti della Biblioteca possono gratuitamente consultare alcuni tra i quotidiani più noti dell’editoria italiana e inoltre riviste, e-book, musica, banche dati, video ecc.
– La Biblioteca di Rosignano si è registrata su aNobii ed ha inserito i libri acquistati dal 2011, creando anche un elenco distinto della letteratura per ragazzi. aNobii è sia una biblioteca digitale che un social network dedicato ai libri. Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN o un motore di ricerca interno, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull’acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi. Creato nell’agosto 2005 è attualmente diffuso in 15 lingue diverse, tra cui l’italiano, classificando oltre 30 milioni di libri.

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MINE – Museo delle miniere e del territorio

Sede e contatti
via II Febbraio, Borgo abbandonato di Castelnuovo dei Sabbioni, Cavriglia (Arezzo)
Telefono: 055.3985046
E-mail: info@minecavriglia.it
Sito web: www.minecavriglia.it
Orari di apertura: da martedì a domenica 10-13; sabato e domenica 15-18. Chiuso il lunedì.
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3; gratuito per gli studenti delle scuole del Comune di Cavriglia e per gli insegnanti accompagnatori.

Breve storia e finalità
Il complesso museale MINE documenta e valorizza la storia del territorio di Cavriglia e in particolare le vicende minerarie che hanno modificato profondamente una parte rilevante di questo territorio ed è ospitato in alcuni edifici nella parte alta di Castelnuovo dei Sabbioni. Questo paese ebbe un grosso sviluppo nella seconda metà dell’800 con lo sfruttamento dei giacimenti di lignite e la successiva creazione di un distretto minerario-industriale che collegava le miniere con la ferriera di San Giovanni Valdarno e infine con la nuova linea ferroviaria Milano-Roma. Fino a metà del ‘900 continuò l’attività delle miniere in sotterraneo, poi il passaggio ad una nuova tecnica: l’estrazione a cielo aperto, con questo metodo la lignite veniva estratta dalla superficie. Lo scavo giunse a lambire Castelnuovo dei Sabbioni, e questo costrinse negli anni Sessanta ad abbandonare il vecchio borgo che venne distrutto dagli smottamenti del terreno provocati dall’escavazione.

Precedentemente il paese aveva vissuto un altro momento drammatico con l’eccidio perpetrato dai nazisti il 4 luglio del 1944. Settantaquattro  abitanti, tutti di sesso maschile, vennero improvvisamente rastrellati, messi contro al muro sottostante il museo e mitragliati. Non fu sufficiente. Anche contro i corpi dei morti si scagliò la folle rabbia dei soldati tedeschi bruciando i poveri corpi. Lo stesso avvenne nel vicino borgo di Meleto, a Massa dei Sabbioni, e alcuni giorni dopo, a Le Matole.

Recentemente, nella parte superiore dell’abitato ormai abbandonato, sono stati recuperati alcuni edifici e rifunzionalizzati in spazi museali dedicati: alla storia delle miniere e del territorio, a centro di documentazione e laboratori educativi e ad Auditorium. La logica comune che pervade questi spazi è fortemente tesa al coinvolgimento dello spettatore per una conoscenza approfondita del patrimonio culturale conservato. Il museo è stato inaugurato il 4 luglio 2012.

Patrimonio
Il Percorso museale si sviluppa attraverso sette sale dedicate alla storia e alle vicende minerarie e del territorio. La storia del bacino minerario è fatta di intense lotte dei lavoratori per il miglioramento delle condizioni di lavoro, nel periodo 1895-1947, e per il mantenimento del posto di lavoro, attraverso forme di autogestione, nel periodo 1947-1955, e viene proposto attraverso documenti video ed audio che gravitano attorno alla ricostruzione artistica di un segmento di miniera.

Un apposito spazio fortemente evocativo ricorda le stragi del 1944, mentre lo sconvolgimento del territorio dovuto all’escavazione a cielo aperto viene presentato con un “ tappeto virtuale” che permette di conoscere le immagini del territorio prima dell’escavazione a cielo aperto, durante la fase dell’escavazione ed ora, nella fase cioè di ricostruzione del territorio.

Punto caratteristico dell’allestimento è l’interazione con le moderne tecnologie che permettono al visitatore di essere soggetto attivo nella conoscenza dei temi presentati. É presente una figura parlante, che rappresenta Priamo Bigiandi, un personaggio simbolico della storia territoriale che introduce alla visita, ed inoltre possibilità di esperienze tattili ed olfattive che rendono particolarmente densa la visita al museo.

Il museo sta costituendo un centro di documentazione dotato di un archivio cartaceo e di uno digitale. Nella ricorrenza del 70° anniversario degli eccidi commessi nel comune di Cavriglia, il museo sta organizzando delle iniziative insieme con altri comuni del Valdarno interessati da stragi nazifascite, per ricordare quei tragici episodi.