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Sezione di Archivio di Stato di Pescia

Sede e contatti
Piazza XX Settembre, 3 – 51017 Pescia (PT)
Tel.: 0572 477261
E-mail: as-pt.pescia@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatopistoia.beniculturali.it/index.php?it/164/sezione-di-archivio-di-stato-di-pescia
Orario: lunedì dalle 08:45 alle 13:45 e dalle 14:45 alle 17:45, martedì dalle 08:45 alle 13:45, mercoledì dalle 08:45 alle 13:45 e dalle 14:45 alle 17:45, giovedì dalle 08:45 alle 13:45, venerdì dalle 08:45 alle 13:45.

Struttura organizzativa
Direzione: Antonietta Saluzzi
Settore amministrativo e segreteria: Donatella Baiocchi
Servizio di protocollo informatico Focal point: Massimo Braccini Donatella Baiocchi, Sebastiana Niccoli
Economato: Ilaria Tavanti
Personale: Serena Baldecchi
Sala di studio e sala di lettura: Massimo Braccini, Sebastiana Niccoli
Biblioteca: Antonietta Saluzzi, Donatella Baiocchi, Sebastiana Niccoli
Ricerche per corrispondenza: Massimo Braccini
Didattica: Massimo Braccini
Valorizzazione: Sebastiana Niccoli
Sito istituzionale: Massimo Braccini

Breve storia
La sezione di Archivio di Stato di Pescia ha già avuto quattro sedi diverse prima di approdare alla attuale. Infatti, dopo un primo periodo di tre anni in cui il nucleo documentario iniziale continuò ad essere custodito dal comune di Pescia nel palazzo Galeotti, in piazza S. Stefano, nel 1962 la documentazione fu trasferita al piano terreno del palazzo Benedetti, dove ha coabitato con la scuola media statale Giuseppe Giusti fino al 1967. In quell’anno fu operato il trasferimento in un palazzo lungo il fiume, preso in affitto dall’Amministrazione Statale. Sempre in affitto, ma da privati, è la sede successiva, in un condominio sul viale Europa, dove l’archivio si trovava dal 1985. Nell’aprile del 2000 è stato operato il trasferimento nella attuale sede, in piazza XX Settembre, in un palazzo nato come Casa del Littorio e ora di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che ne ha effettuato il restauro ad opera della Sovrintendenza per i beni architettonici della Toscana.
La nuova casa del Littorio, progettata dall’ingegnere Umberto Cappelli, fu realizzata tra il 1926 e il 1928, secondo semplici linee architettoniche che compongono una costruzione a due piani, a pianta rettangolare, mossa solo sul fronte principale, al cui centro una cornice aggettante e leggermente sopraelevata racchiude il grande arco dove si apre l’ingresso con una gradinata ed il soprastante finestrone che affaccia su un terrazzo poligonale. Il gusto vagamente art décò dei particolare architettonici si fonde con gli stilemi dell’ideologia fascista che si esprimono principalmente nei bassorilievi tra le finestre, nei fasci e nelle aquile ai lati e sopra l’ingresso, all’esterno, e nei fasci che compongono i piedritti degli archi e nei soggetti delle pitture ispirate al mondo del lavoro agricolo e manuale, all’interno. Alla caduta del fascismo l’edificio venne requisito dal demanio e destinato a sede degli uffici periferici dell’amministrazione finanziaria.
All’inizio degli anni ’80 l’abbandono dell’edificio da parte degli uffici finanziari determinò un rapido degrado sanato solamente dall’interessamento da parte del Ministero per i beni culturali che ne prospettava l’utilizzo come sede della locale sezione di Archivio di Stato.

Patrimonio
La Sezione di Archivio di Stato di Pescia, istituita come Sottosezione con d. m. 20 gennaio 1959, ha accolto inizialmente la documentazione dell’archivio storico comunale e degli antichi archivi giudiziari che avevano sede in Pescia, conservati dal Comune presso la Biblioteca civica. A questo primo nucleo si sono aggiunti gli archivi di altri enti ed uffici della Valdinievole: importanti soprattutto l’archivio storico dell’ospedale dei SS. Cosma e Damiano comprendente, oltre alle scritture proprie dell’ente, anche le carte delle corporazioni e compagnie religiose della diocesi di Pescia, soppresse dal granduca Pietro Leopoldo con l’editto del 21 mar. 1785; gli archivi delle podesterie, poi preture di Buggiano e Monsummano trasferite dall’Archivio di Stato di Pistoia; l’archivio storico di Vellano e aggregato a quello di Pescia; i registri del catasto fabbricati e del nuovo catasto terreni versati dal locale Ufficio delle imposte dirette; l’archivio dello storico ed economista ginevrino JeanCharles-Leonard Simonde de Sismondi, ricco di lettere e manoscritti. Nel frattempo il comune di Pescia ha provveduto ad ampliare il proprio deposito documentario, aggiungendo la parte postunitaria dell’archivio fino al 1966 e le carte più antiche escluse dal deposito iniziale, tranne le pergamene, mentre l’acquisizione di altri nuclei documentari di rilievo, ancorché di piccole dimensioni, ha arricchito ulteriormente il patrimonio dell’Istituto che adesso, con circa 15.000 pezzi disposti su quasi 1.500 metri di scaffalature, copre in maniera significativa la storia di Pescia e della Valdinievole dal XIV alla metà di quest’ultimo secolo. Le lacune più importanti derivano dagli scarti di numerose serie dell’archivio della cancelleria pesciatina effettuati nel 1827 e dal non aver sinora potuto accogliere la documentazione postunitaria proveniente dal tribunale e pretura di Pescia, stante la mancanza di spazio cui si spera di ovviare in parte con il recente trasferimento nella nuova sede. Per altra documentazione sulla città e sul suo territorio le ricerche dovranno comunque essere estese ovviamente anche ad altri Archivi e principalmente all’AS Firenze, all’AS Pistoia e all’AS Lucca. Nell’AS Pisa è conservato, fra l’altro, un consistente nucleo di carte relative a corporazioni religiose.