Set 2017
28
Prigionieri di Hitler prigionieri degli Alleati

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000447_88815897_1505988136Prigionieri di Hitler, prigionieri degli Alleati… Una riflessione sulle condizioni di prigionia dei militari italiani nei diversi contesti bellici.

Giovedì 28 settembre, alle ore 16 presso la Sala Conferenze dell’Istoreco, con Gianluca Cinelli (Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo “D.L. Bianco”), Gianna Cascone (Presidente ANEI Livorno), Isabella Insolvibile (Istituto Nazionale Ferruccio Parri). Introduce Catia Sonetti (Direttrice ISTORECO). Coordina Gino Niccolai (Presidente ANPI Livorno).

«Tra il 1940 e il 1946 quasi ogni famiglia italiana aveva un congiunto o parente prigioniero di guerra all’estero. Oltre un milione e duecentomila nostri militari furono catturati in Europa, in Africa o nel Mediterraneo. Di questo rilevante numero, circa 600 mila finirono nelle mani degli Alleati: 408 mila detenuti dagli inglesi, 125 mila dagli americani, 37 mila dai francesi e 20 mila quelli ufficialmente dichiarati dall’Unione Sovietica.

Nel dopoguerra per lungo tempo la questione dei prigionieri di guerra italiani è stata pressoché rimossa dalla memoria collettiva e la storiografia vi ha prestato scarsa attenzione. L’interesse per il tema si è ridestato negli ultimi trent’anni, con la pubblicazione di numerosi saggi, riguardanti soprattutto la prigionia in Germania e in Russia. […] Non tutte le prigionie furono uguali, ed è nota la dura sorte dei 650 mila internati militari italiani in Germania e dei prigionieri in Unione Sovietica. Gli inglesi trattarono i nostri connazionali in modo piuttosto rigido ma nel complesso rispettoso delle norme della Convenzione di Ginevra del 1929, mentre gli Usa garantirono loro condizioni di vita nettamente migliori».

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