Piazza San Marco

Ilaria Sirufo - stagista ISRT

I luoghi dell'occupazione nazifascista e della Resistenza fiorentina.

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Durante le manifestazioni pacifiche del 27 luglio 1943 per chiedere la fine della guerra, all’indomani della destituzione del Duce, a cui partecipano in molti, disertando anche il lavoro, in piazza San Marco si radunano molti studenti. I carabinieri, da via degli Arazzieri e dal comando del Corpo d’armata di via Cavour, intervengono con la forza e caricano la folla. Alle violenze e agli arresti le donne si rifugiano nella chiesa di San Marco, gli uomini fuggono verso la Corte d’Appello, nel Museo del Beato Angelico.

Ma la piazza passa rapidamente da spazio di speranze e sogni a luogo simbolo dell’occupazione.

L’11 settembre, arrivata in Piazza San Marco, una colonna blindata tedesca occupa il Comando del Corpo d’armata. Gli ufficiali del comando sono fatti prigionieri dai tedeschi. Il generale Chiappi Armellini, comandante territoriale di Firenze, fedele agli ordini di Badoglio, rifiuta di concedere le armi al popolo per la mobilitazione contro i tedeschi.Trattando la resa ai tedeschi, si rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò ed è deportato in Germania, dove morirà.

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