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Museo delle bilance di Monterchi

Sedi e contatti
Indirizzo: Via XX Settembre 22, Monterchi (Arezzo)
Telefono: 0575 70713
E-mail: info@madonnadelparto.it
Sito web: http://www.madonnadelparto.it/museo-delle-bilance/
Orari di apertura: tutti i giorni 9-13, 14-19 (dal 28 marzo al 1 novembre); tutti i giorni 9.30-12-30, 14-17 (dal 2 novembre al 27 marzo)
Biglietto d’ingresso (comprende visita al Museo della Madonna del Parto): intero 6,50 €; ridotto 5 € (studenti tra i 14 e i 25 anni, gruppi da 15 persone, Valtiberina Musei e Parchi Pass, pellegrini); gratuito: donne incinte, ragazzi sotto i 14 anni, portatori di handicap con accompagnatore, guide turistiche, giornalisti

Organi direttivi
Direttrice: Lina Guadagni

Breve storia e finalità
Il Museo delle Bilance nasce grazie alla passione del collezionista Velio Ortolani, che ha messo a disposizione parte della sua insolita e consistente raccolta di bilance e pesi, una delle più importanti d’Europa per tipologia, cronologia e numero di pezzi.
Velio Ortolani iniziò a raccogliere bilance nei primi anni ‘60, quando aveva poco più di trent’anni. La prima bilancia che acquisì era una stadera piegata e arrugginita che si trovava in un mucchio di ferri vecchi. Da allora la ricerca non si è mai fermata e oggi la collezione Ortolani è composta da numerosissime bilance, bascule e stadere alle quali si aggiungono chiavi e serrature antiche, altra grande passione dell’instancabile collezionista. La sua attenzione si è sempre rivolta principalmente agli oggetti forgiati in ferro, perché unici e soprattutto testimoni delle capacità e dell’intelligenza di chi le ha costruite. L’accorgimento adottato da un fabbro per superare qualche difficoltà tecnica, il gusto di un armaiolo nel decorare la sua creazione, il particolare nascosto che racconta qualcosa sull’uso di un oggetto: sono questi i criteri che Ortolani usa per stabilire se una bilancia va acquistata oppure no. Ben presto l’attenzione si rivolge anche a bilance più “industriali”, prodotte in serie ma comunque significative e particolari. Si tratta comunque di oggetti belli, perché l’estetica è una peculiarità evidente della collezione, e se non unici, tuttavia rari, perché soggetti alla dispersione del tempo. Ortolani con la sua opera di ricerca ha sottratto all’oblio e alla distruzione centinaia e centinaia di oggetti, e oggi la sua collezione è una delle più importanti al mondo per numero di pezzi, tipologia e arco cronologico rappresentato.

Patrimonio
Nelle sale del Museo sono raccolti circa 160 oggetti di diversa tipologia che ci permettono di ripercorrere oltre 600 anni di storia della bilancia, partendo da alcune piccole stadere di epoca rinascimentale ricavate da una spada fino ad arrivare alle grandi bascule industriali di Otto e Novecento. Alcune bilance evocano ricordi d’infanzia, come le bascule pesa bambini o le bilance a bracci uguali di uso domestico. Altre sorprendono per la loro bellezza, per la cura del dettaglio e per la raffinatezza della decorazione. Il Museo non si limita solo ad esporre gli oggetti e a raccontarne l’evoluzione tecnica nel corso dei secoli. Le bilance sono restituite alla loro funzione e diventano un particolare punto di partenza per un modo diverso di fare storia. Un accurato percorso didattico interattivo composto di pannelli e strumenti da utilizzare condurrà il visitatore alla scoperta di antichi mestieri come il daziere e il cambiavalute, o di luoghi ormai scomparsi, come l’allevamento dei bachi da seta. Un percorso specifico, fatto di letture e attività pratiche, è dedicato ai bambini.