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MINE – Museo delle miniere e del territorio

Sede e contatti
via II Febbraio, Borgo abbandonato di Castelnuovo dei Sabbioni, Cavriglia (Arezzo)
Telefono: 055.3985046
E-mail: info@minecavriglia.it
Sito web: www.minecavriglia.it
Orari di apertura: da martedì a domenica 10-13; sabato e domenica 15-18. Chiuso il lunedì.
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3; gratuito per gli studenti delle scuole del Comune di Cavriglia e per gli insegnanti accompagnatori.

Breve storia e finalità
Il complesso museale MINE documenta e valorizza la storia del territorio di Cavriglia e in particolare le vicende minerarie che hanno modificato profondamente una parte rilevante di questo territorio ed è ospitato in alcuni edifici nella parte alta di Castelnuovo dei Sabbioni. Questo paese ebbe un grosso sviluppo nella seconda metà dell’800 con lo sfruttamento dei giacimenti di lignite e la successiva creazione di un distretto minerario-industriale che collegava le miniere con la ferriera di San Giovanni Valdarno e infine con la nuova linea ferroviaria Milano-Roma. Fino a metà del ‘900 continuò l’attività delle miniere in sotterraneo, poi il passaggio ad una nuova tecnica: l’estrazione a cielo aperto, con questo metodo la lignite veniva estratta dalla superficie. Lo scavo giunse a lambire Castelnuovo dei Sabbioni, e questo costrinse negli anni Sessanta ad abbandonare il vecchio borgo che venne distrutto dagli smottamenti del terreno provocati dall’escavazione.

Precedentemente il paese aveva vissuto un altro momento drammatico con l’eccidio perpetrato dai nazisti il 4 luglio del 1944. Settantaquattro  abitanti, tutti di sesso maschile, vennero improvvisamente rastrellati, messi contro al muro sottostante il museo e mitragliati. Non fu sufficiente. Anche contro i corpi dei morti si scagliò la folle rabbia dei soldati tedeschi bruciando i poveri corpi. Lo stesso avvenne nel vicino borgo di Meleto, a Massa dei Sabbioni, e alcuni giorni dopo, a Le Matole.

Recentemente, nella parte superiore dell’abitato ormai abbandonato, sono stati recuperati alcuni edifici e rifunzionalizzati in spazi museali dedicati: alla storia delle miniere e del territorio, a centro di documentazione e laboratori educativi e ad Auditorium. La logica comune che pervade questi spazi è fortemente tesa al coinvolgimento dello spettatore per una conoscenza approfondita del patrimonio culturale conservato. Il museo è stato inaugurato il 4 luglio 2012.

Patrimonio
Il Percorso museale si sviluppa attraverso sette sale dedicate alla storia e alle vicende minerarie e del territorio. La storia del bacino minerario è fatta di intense lotte dei lavoratori per il miglioramento delle condizioni di lavoro, nel periodo 1895-1947, e per il mantenimento del posto di lavoro, attraverso forme di autogestione, nel periodo 1947-1955, e viene proposto attraverso documenti video ed audio che gravitano attorno alla ricostruzione artistica di un segmento di miniera.

Un apposito spazio fortemente evocativo ricorda le stragi del 1944, mentre lo sconvolgimento del territorio dovuto all’escavazione a cielo aperto viene presentato con un “ tappeto virtuale” che permette di conoscere le immagini del territorio prima dell’escavazione a cielo aperto, durante la fase dell’escavazione ed ora, nella fase cioè di ricostruzione del territorio.

Punto caratteristico dell’allestimento è l’interazione con le moderne tecnologie che permettono al visitatore di essere soggetto attivo nella conoscenza dei temi presentati. É presente una figura parlante, che rappresenta Priamo Bigiandi, un personaggio simbolico della storia territoriale che introduce alla visita, ed inoltre possibilità di esperienze tattili ed olfattive che rendono particolarmente densa la visita al museo.

Il museo sta costituendo un centro di documentazione dotato di un archivio cartaceo e di uno digitale. Nella ricorrenza del 70° anniversario degli eccidi commessi nel comune di Cavriglia, il museo sta organizzando delle iniziative insieme con altri comuni del Valdarno interessati da stragi nazifascite, per ricordare quei tragici episodi.