Lug Set
14-16
Antonio Manzi, vedutista dell’anima. Mostra a san Donato in Poggio

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Apre i battenti la personale del maestro fiorentino, allestita negli spazi di Palazzo Malaspina a San Donato in Poggio. L’uomo e l’artista in sessanta opere, alcune delle quali inedite, nel cuore del Chianti. Cinquanta anni di vita dedicata all’arte nella personale allestita dall’Unione comunale del Chianti fiorentino.

A dodici anni sogna l’amore paterno che non ha. Una matita, nero su bianco, indaga i labirinti dello sguardo identificandolo nel ritratto del nonno, volto segnato dal tempo ma traboccante di intensità e saggezza. A 14 anni utilizza il tratto indelebile di migliaia di biro per liberare l’urlo di rabbia che gli scoppia dentro. E lo fa volare, lo dissolve nelle trame dei tessuti, delle tovaglie che usa come tele e distese infinite di creatività. A 20 anni è già un artista affermato e inizia a moltiplicare le forme di espressione e i materiali più diversi lavorando il marmo, il bronzo, la ceramica. Gli anni avanzano, le opere proliferano fino a 20mila pezzi di un’anima frammentata che si ricompone gradualmente. Una vita spesa per l’arte come omaggio alla libertà. E quello stesso percorso che gli aveva appannato l’infanzia, negando gioia, gioco, spensieratezza, movimento, gli restituisce tutto.

Dall’istituto pedagogico per bambini difficili, con disequilibri psichici, alla Galleria degli Uffizi dove a breve sarà collocato un suo autoritratto commissionato e donato al prestigioso museo fiorentino, da artista vivente. E’ così che Manzi dialogherà con Raffaello e Guttuso. Nel percorso artistico del maestro fiorentino c’è tutta la vita di un bambino prodigio che diventa presto uomo e un adolescente che si fa artista, poliedrico, sperimentatore, sensibile alle tecniche artigianali, attratto dai mille volti dell’arte. Un giovane consapevole, conscio delle proprie capacità manuali e artistiche che nel dolore di una gabbia ingiusta, di un tunnel obbligato poi rivelatosi un errore, trova la luce della dimensione umana. Manzi trae dal contatto con il disagio la sua più grande forza: la potenza evocativa dell’anima.

E a 65 anni giunge con lo spirito di un uomo che vede nell’anima i paesaggi più sconfinati, colti e affollati da sentimenti ed emozioni che descrivono la complessità umana. Arriva anche l’occasione di confrontarsi con un percorso di 50 anni di attività artistica, rappresentato in una sessantina di opere, realizzate in dodici diverse tecniche. Sono i capolavori che danno corpo ad una delle più ampie e articolate mostre che descrivono i tanti Manzi che hanno abitato nel cuore del bambino diverso, oggi felice di essere un artista ‘normale, genuino’.

La personale “Manzi vedutista dell’anima” a cura di Angela Pierozzi è l’operazione culturale che l’Unione comunale del Chianti Fiorentino allestisce negli spazi del prestigioso Palazzo Malaspina, edificio storico, cuore espositivo del borgo medievale di San Donato in Poggio, aperta dal 14 luglio (inaugurazione ore 18) al 16 settembre.

Palazzo Malaspina: via del Giglio 47 – San Donato in Poggio, Tavarnelle Val di Pesa telefono 055 872338. Infopoint Tavarnelle 055 8077832. Ingresso libero. Orario di apertura ore 16:19 sabato 10-13 16-19 mercoledì chiuso. www.unionechiantifiorentino.it.

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