LA MIA DIVISA

A cura di William Gambetta

Molti conoscono Guido Picelli come l’animatore delle «Barricate di Parma» del 1922, quando al comando dei suoi Arditi del popolo guidò la vittoriosa resistenza dei rioni proletari contro migliaia di fascisti. Fu quello l’episodio più eclatante della sua vita, quello che lo rese noto ben oltre i confini della sua città. Eppure la sua esistenza fu segnata da molte altre battaglie. Dopo la Grande guerra fu un dirigente del Partito socialista e poi di quello comunista. Deputato dal 1921 al 1926, venne perseguitato durante il regime fascista. Fuggito all’estero, si rifugiò in Unione sovietica da dove, nel settembre 1936, si diresse in Spagna per combattere nelle Brigate internazionali. Morì, sul fronte di Madrid, nei primi giorni del 1937, mentre guidata i suoi uomini in battaglia.

Di Picelli sono stati messi in risalto il carisma di dirigente e le abilità di uomo d’azione ma poco è stato studiato il suo percorso politico e intellettuale. In questa edizione critica dei suoi scritti e discorsi parlamentari, per la prima volta emerge con completezza il suo pensiero, segnato dalla radicale opposizione alle classi dominanti, tanto in età liberale quanto in quella fascista. Una concezione coerente con il suo modo di vivere, con il suo essere rivoluzionario, con la lotta come «sua divisa». Rileggerne i testi è il modo migliore per sottrarlo a quella distorsione politica che è stata fatta della sua figura e per restituirle lo spessore umano e intellettuale che ebbe.




Storia della Resistenza senese

La Resistenza epilogo drammatico di un conflitto civile iniziato con l’avvento del fascismo. Le scelte di campo contrapposte di chi decise di combattere il nazifascismo e di chi lo sostenne. La guerriglia partigiana e la controguerriglia, i rastrellamenti e le fucilazioni nella dissoluzione del fascismo di Salò, fra i bombardamenti aerei e i combattimenti delle truppe tedesche e alleate. Il ruolo politico dei Comitati di liberazione nazionale e dei partiti antifascisti, il rapporto dei partigiani con un mondo contadino circondato dalla guerra e le resistenze disarmate delle donne, degli internati militari, del clero. Sono questi i temi di un libro che racconta il contributo del territorio senese alla nascita della democrazia.




Der Professor. Da preside a lavoratore coatto

All’interno del volume curato da Alda Fratello sono presenti le “Memorie dalla Germania” (il Memoriale), un fascicolo di 63 pagine con numerose correzioni e qualche vuoto. Ernesto Guidi, preside del liceo scientifico “A. Vallisneri”, si trova a Monaco di Baviera quando inizia a scrivere queste memorie. Dà le coordinate di tempo e di luogo e riflette sulla motivazione che lo spinge a scrivere, poi dedica metà del memoriale alla narrazione dell’anno scolastico, del suo arresto, del viaggio a Firenze e ad Ottobrunn. L’altra metà è dedicata alla descrizione e alle riflessioni sull’esperienza nel campo di lavoro e sul suo ruolo di lavoratore coatto.
È un documento importante ed Ernesto Guidi ne è consapevole; è lui stesso a dire che questa memoria rappresenta un materiale ricco di informazioni su un periodo dei più complessi e tragici che la storia d’Italia abbia conosciuto.




“Documenti e Studi”, n.49

Nella sezione Saggi dedicati ai temi della storia contemporanea, Dario Filippi presenta un’analisi sulla retorica, gli immaginari culturali e il linguaggio politico di Matteo Salvini, sia nei discorsi pubblici che nell’attività social. Con il suo articolo, l’autore propone una prima problematizzazione del calvinismo come categoria politica. Nella sezione dedicata ai saggi locali, invece, Feliciano Bechelli porta una nuova luce sulla guerra e la Resistenza nel Morianese e in Brancoleria, con anche un prezioso documento inedito sulla formazione partigiana di Ponte a Moriano. Sempre nella stessa sezione, Marco Marchi si concentra sulla vita privata di Ginno Bibbi, personaggio importante dell’anarchismo apuano, attraverso la corrispondenza privata con la sorella Maria.




“Documenti e Studi”, n.48

Il volume si apre con una celebrazione proposta da Roberto Pizzi riguardo i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. La sezione di storia locale è composta da saggi ambientati ad Altopascio e a Lucca. Moreno Bertolozzi ispeziona da vicino gli uomini e le vicende del fascismo di Altopascio, soprattutto attraverso la figura di Luigi Stefanini, gerarca locale fedele a Carlo Scorza. Silvia Quintilia Angelini e Sergio Sensi, invece, mostrano l’esperienza dell’internamento libero sempre ad Altopascio (1941-1943). Infine, Nicola Del Chiaro propone le vicende del periodico d’ispirazione liberale «La Torre delle Ore» durante il biennio nero lucchese, composto da visioni reazionarie, autoritarie e repressive.




Il Novecento della Cucirini Cantoni Coats: lavoro, conflittualità e territorio nella parabola lucchese della multinazionale tessile

Partecipata italiana della potenza multinazionale J. & P. Coats, la Cucirini Cantoni Coats è stata la realtà industriale più significativa della Lucchesia. Al suo interno hanno lavorato almeno quattro generazioni di lucchesi, soprattutto donne, segnando i termini di una trasformazione produttiva che nel XX secolo ha portato la città e parte della provincia a crescere attorno al grande stabilimento dell’Acquacalda. I tre capitoli che compongono il volume, arricchiti da un saggio di Andrea Ventura, ne ripercorrono la storia lungo l’arco del Novecento. Lo fanno mettendo al centro la dimensione conflittuale, analizzando diacronicamente e dal basso quei processi di rivendicazionismo che nelle lotte del 1919-1921 si protrassero fino alla prima metà degli anni Novanta.




Guerra totale in Valdinievole.

La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo e al patrocinio concesso da MIBACT – Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali – Servizio II “Istituti culturali”. Con il patrocinio del Comune di Monsummano Terme. Introduzione di Giovanni Contini Bonacossi.

«C’era poco da festeggiare nella nostra famiglia»: con queste parole Angiolo Fidi, superstite dell’eccidio del Padule di Fucecchio, ricorda la liberazione dal nazifascismo dopo un anno denso di episodi, iniziato nel settembre 1943 quando le truppe motorizzate tedesche fecero la loro comparsa a Monsummano e conclusosi il 4 settembre 1944 con la conquista della città da parte delle formazioni partigiane. Il libro, oltre ad analizzare il periodo nella sua complessità, affronta l’impatto che la guerra totale ha generato sulla società locale sotto gli aspetti militari, politici, culturali ed economici, individuando i nodi salienti e intrecciandoli al contesto regionale e nazionale. Un caso di studio di un microcosmo con echi e riferimenti di ampia portata: le conseguenze dell’Armistizio; la nascita e il consolidamento delle amministrazioni locali della Repubblica Sociale Italiana; l’occupazione nazista; l’arresto e la deportazione degli ebrei; lo sviluppo della Resistenza e dell’attività partigiana; il ruolo degli helpers; le incursioni angloamericane; lo sfollamento; le violenze e le stragi di civili; la Liberazione. Due parti distinte (“Guerra Totale” e “L’estate del ’44 e la Liberazione”) compongono la narrazione che si avvale di un ampio uso delle fonti, sia primarie che secondarie, principalmente archivistiche, orali e giornalistiche. Un ampio capitolo è dedicato all’eccidio del Padule di Fucecchio; completano il volume trentanove immagini e una vasta appendice.

Per info e spedizioni: ispresistenza@tiscali.it




“Farestoria. Società e storia pubblica“, n. 2 luglio-dicembre 2020.

Spostarsi: migrazioni, lavoro, identità e conflitti
a cura di Stefano Bartolini

A partire dagli anni Novanta del secolo scorso i fenomeni migratori sono divenuti sempre più frequentemente oggetto di studio da parte delle scienze umane e sociali. Nei paesi occidentali questa attenzione è stata il frutto dei diversi flussi migratori, soprattutto in entrata, che ne hanno interessato le società. È stata prodotta una mole enorme di ricerche sui vari aspetti delle migrazioni, sui loro motivi, il loro impatto, le loro dinamiche interne e transnazionali ecc. Le ricerche hanno investito prevalentemente le scienze che lavorano “al presente”, ma anche la storiografia progressivamente ha messo a fuoco la tematica, con un’ottica di lungo periodo, contribuendo alla produzione di studi che hanno aumentato la nostra conoscenza delle migrazioni nella storia delle società umane. In questo campo si sono cimentate la demografia storica, la storia del lavoro, la storia orale e la storia economica, con significativi apporti derivati dai postcolonial studies, dai subaltern studies e dall’antropologia culturale. Disponiamo oggi di studi storici che ricostruiscono le migrazioni in epoche storiche diverse, i loro legami con l’organizzazione economica, sociale e del lavoro delle geografie umane e di potere che le produssero, la loro interazione con le catastrofi, il carattere permanente, temporaneo o stagionale di quelli che sono stati individuati come circuiti migratori, i loro legami con le politiche imperialistiche, coloniali o persecutorie messe in atto dagli Stati. Questo numero di Farestoria dedicato alle migrazioni intende focalizzarsi su questi fenomeni per restituirne una lettura storica, tanto del passato più distante da noi che di quelli tutt’ora in corso e delle reazioni ad essi.

Introduzione di Stefano Bartolini, curatore – p. 5

Saggi
T. Ricciardi, Le catastrofi delle migrazioni: punti di cesura o rivelatori
di processi terminati? – p. 9
G. Francisci, La diplomazia sociale nell’esperienza migratoria italiana
tra la Grande guerra e il primo dopoguerra: due casi di studio
(1915-1924) – p. 25
F. Spagnoli, L’immigrazione italiana in Franca Contea (Nord-Est della
Francia) nella seconda metà degli anni ’20 vista da due
studi francesi contemporanei – p. 39
R. Niccolai, In Francia per lavorare. Dal macro al micro: migrazioni,
lavoro e lotta di classe – p. 53
M. Palacios, Antòn L’emigrazione nei quartieri operai durante il franchismo
attraverso la storia orale: il caso di Gamonal (Burgos, Spagna) – p. 67
A. Coco, Le donne e gli uomini che trasformarono Montemurlo.
Voci da una pagina della “grande migrazione interna”
(1945-1975) – p. 75
C. Paris, “Non ero una ragazza really da sposare”. Una storia
di emigrazione matrimoniale, Thunder Bay, 1963 – p. 91
S. Orazi, “Mille baci dall’indimenticabile marito”. Risvolti morali e sociali
della questione femminile negli anni della grande emigrazione
verso gli Stati Uniti – p. 103
M. Moschetti, Riot on an empty street. Italoamericani e afroamericani
a Chicago nel secondo ‘900 tra conflitti e convivenza abitativa – p. 111

Contributi
S. Manali, Fare rotta verso nuove terre: la diaspora greco-albanese
della prima età moderna – p. 135
E. Palumbo, Nakba: memoria e storia orale della catastrofe palestinese – p. 147
A. Possieri, I «barbari alle porte». Discorso pubblico e dibattito
parlamentare durante l’approvazione della Legge Bossi-Fini – p. 157
F. Perugi, “Noi e l’Islam”. Il cardinale Carlo Maria Martini
e l’immigrazione dai paesi islamici nei primi anni ‘90 – p. 169

Autori e autrici – p. 175