Area Bombing.

La pubblicazione ricostruisce gli avvenimenti e le strategie utilizzate dagli anglo-americani nelle incursioni aeree sull’Italia durante la Seconda
guerra mondiale. Il materiale documentario utilizzato, in gran parte inedito, ha confermato che la Penisola, anche se non con lo stesso impeto ed effetti distruttivi, fu sottoposta alle medesime strategie di area bombing (bombardamento a tappeto) sperimentate dagli Alleati in Germania e in Giappone.
Grazie ai resoconti dei “Notiziari dell’Ufficio Contraerei”, viene delineato un primo quadro complessivo degli attacchi aerei avvenuti in Italia tra il giugno 1940 e il marzo 1945. Questi provocarono il tracollo del “fronte interno” e l’indebolimento del morale della popolazione civile. Le relazioni stilate dall’“Ufficio” e dall’“Unione Nazionale Protezione Antiaerea” hanno consentito anche di comprendere quale fosse la conoscenza che le autorità militari italiane avevano dei metodi utilizzati dagli Alleati nella guerra aerea, quale fosse la capacità difensiva
della contraerea e l’assistenza che le istituzioni italiane erano in grado di garantire ai sinistrati e agli sfollati.
Nel volume sono riportate cartine, schizzi delle rotte degli aerei che effettuarono le incursioni e in parte quali furono le distruzioni e le vittime causate da alcuni dei principali bombardamenti sulle città italiane. Come caso di studio, con un ricco apparato fotografico, sono riportate le azioni aeree avvenute in Toscana dal giugno 1940 al settembre 1944.




La voce dei testimoni. Guerra e resistenze in Lucchesia. Volume 2

Altre testimonianze, dopo le trenta del primo volume, raccolte con passione e meticolosità da Rosalba Ciucci, sono anche qui accompagnate da un apparato di note critiche e da una cronologia degli eventi a firma di Francesco Lucarini e Moreno Bertolozzi con il coordinamento scientifico e la revisione di Andrea Ventura, curatore del volume.
Il libro ci riporta alla guerra, ai bombardamenti Alleati, all’occupazione tedesca, al collaborazionismo fascista, alle stragi, alla resistenza armata e alle reti di protezione dei civili. Ma queste pagine sono prima di tutto lo sguardo di una generazione che, dopo aver attraversato le tragedie del Novecento, torna a parlarci del passato, e ad interrogarci continuamente sul presente.




“Documenti e Studi”, n.51

Nella sezione dei saggi monografici, Lorenzo Pera compie un approfondimento sulla diffusione dello squadrismo fascista in Toscana e in Lucchesia attraverso le relazioni pervenute nell’estate del 1921 a Ivanoe Bonomi, il Presidente del Consiglio del tempo. Stefano Bucciarelli e Andrea Ventura dedicano il secondo contributo a Viareggio approfondendo l’uccisione di Nieri e Paolini, un delitto per cui verranno inquisiti gli antifascisti e che viene dagli autori contestualizzato in un clima politico e sociale di violenza ad opera del giovane movimento fascista. Il saggio di Francesco Biasci è ambientato nella Valdera ricostruisce la conquista del potere del fascismo nel contesto delle campagne pisane, un’avanzata al cui centro vi sono gli scontri contro i partiti e i sindacati di sinistra. Giovanni Brunetti dedica il suo articolo al tema della giustizia, specialmente i processi penali contro gli squadristi livornesi nell’immediato dopoguerra. Il saggio di Gianluca Fulvetti si concentra principalmente sull’esperienze liceali e universitarie di Arturo Paoli, pagine di vita nelle quali l’autore illustra l’antifascismo esistenziale del giovane lucchese.




-) “Documenti e Studi”, n.50

Nella sezione Saggi è presente l’articolo di Paolo Pezzino riguardo i trent’anni dalla scomparsa dei magistrati Giuseppe Falcone e Paolo Borsellino, in cui l’autore fa una ricca riflessione sulla distanza tra verità storica e verità giudiziaria delle due stragi considerando la storia di Cosa Nostra e quanto scritto negli anni nelle pagine di libri, giornali e faldoni dei processi penali. Nella sezione Saggi di storia e memorie locali sono presenti due biografie riguardo due viareggini che troveranno lo stesso destino nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, ovvero la morte nei campi di sterminio. La prima biografia è di Silvia Quintilia Angelini e Alberta Brezzan, che ricostruiscono la storia di Jeannette Levi; il secondo contributo è di Claudio Longro, che mostra le vicende di Umberto Boni.




Il Centenario del Partito Comunista Italiano tra storia globale, locale e valorizzazione archivistica.

Il volume raccoglie gli interventi che hanno animato la tavola rotonda organizzata il 24 maggio 2021 dall’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia per riflettere sul Centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano. In quella occasione l’Istituto ha puntato sulla valorizzazione delle differenze biografiche e anagrafiche degli invitati, cercando di dare conto degli approcci storiografici di più lunga data, ma anche di quelli maturati negli ultimi decenni. Il tentativo è quello di contribuire allo sviluppo di nuove linee di ricerca in campo storico-antropologico nello studio della storia del PCI. Quello che si propone è un proficuo intreccio tra punti di osservazione e metodologie differenti. È partendo da questo volume che l’Istituto spera di poter dare il suo apporto tanto per l’analisi delle vicende legate al più importante partito comunista dell’Europa occidentale, quanto per aprire spazi di confronto capaci di andare oltre specifiche ricorrenze.




Volontari della libertà.

Marco Manfredi indaga attraverso le tante biografie, battaglie, speranze, miti, parole d’ordine dei garibaldini livornesi con l’intento di approfondire che cosa significava abbracciare la camicia rossa nell’Italia monarchica liberale, ed in particolare quali ragioni spinsero uomini del popolo a diventare combattenti volontari per l’indipendenza e la libertà. Un legame tra Livorno e Garibaldi che non si è spezzato nemmeno con la morte. Proprio in nome di questo legame, afferma Giampaolo Berti, la So.crem ha sostenuto con entusiasmo il lavoro di Marco Manfredi, ricordando come molti garibaldini si iscrissero alla So.crem dopo quello che è stato definito il “tradimento a Garibaldi”.




FRANCO SERANTINI

Nel 50° anniversario della morte di Franco Serantini, giovane anarchico brutalmente picchiato dalla polizia durante una manifestazione antifascista e lasciato morire in carcere, ci domandiamo se verranno mai individuati i responsabili dei fatti accaduti tra il 5 e il 7 di maggio del 1972 e se questi non si sentiranno in dovere di fare ammenda e di riconoscere le proprie colpe, e se le istituzioni responsabili non riterranno che anche per questo caso, così come per altri avvenuti in quello stesso periodo, sia giunto il momento di fare giustizia. Ed è qui la ragione di questo libro, offrire ai cittadini e agli studiosi uno strumento di approfondimento, basato su documenti inediti, scritti e testimonianze disponibili, che la Biblioteca intitolata a Franco custodisce affinché siano trasmessi alle future generazioni. Contiene ricco apparato iconografico in bianco e nero e a colori.




GIORNI DI TARDA ESTATE

L’autore ritorna su uno dei suoi argomenti di ricerca privilegiati: la guerra civile che ha interessato l’Italia tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1945. Le seguenti citazioni chiariscono quali sono gli obiettivi della ricerca: «Il nostro compito odierno è quello di distruggere la capacità della tirannide di continuare a tenere in catene vittime e testimoni molto dopo che la prigione è stata smantellata» (Z. Bauman). «Nessuna sindrome può veramente essere strappata alla sua tragica fissità se prima non spingiamo l’immaginazione dentro il suo cuore» (J. Hillman). L’immaginazione di cui si parla non è tuttavia sinonimo di fantasia o invenzione, ma si riferisce all’uso di una narrazione più “umana”, meno arida, capace di far intuire i moti dell’anima. Ampio è il ricorso a testimonianze – scritte o orali, coeve ai fatti o rilasciate a posteriori – capaci di evocare esperienze di vita e stati d’animo illuminanti la realtà di quel conflitto, spesso intrecciato alla vita ordinaria di un popolo. Lo studioso di storia, qual è l’autore, affianca a ciò il riscontro puntuale con le fonti, l’attenzione per ogni sfumatura rivelatrice, il rispetto per il senso di ciò che ha rintracciato.

Indice

9 Postilla
11 1. La voce e la fede
21 2. La culla del fascio primogenito
29 3. Milano anni ’40
39 4. «Ci chiedono pietà tutti i perduti morti»
55 5. Un popolo in fuga
69 6. Sopravvivere
87 7. I germanici
101 8. Due Italie
111 9. Partigiani
127 10. Camicie nere
147 11. Conflitto sociale
159 12. Donne
173 13. Bambini, adolescenti, guerrieri, vittime
181 14. Clero
187 15. Fuori dalla tragedia

191 Abbreviazioni e sigle
193 Indice dei nomi