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Archivio Storico della Città di Piombino “Ivan Tognarini”

Sede e contatti

Casa delle Bifore, via Ferruccio n. 18, 57025 Piombino (LI)

Tel. 0565.63361

E-mail: archiviostorico@comune.piombino.li.it

Sito Web: https://www.comune.piombino.li.it/pagina18171_archivio-storico.html

Pagina FB: https://www.facebook.com/archiviostoricoPiombino/?fref=ts

 

ORARI

lunedì, martedì, giovedì 9.00 – 13.00

mercoledì e venerdì 9.00 – 13.00 e 14.30 alle 17.30

sabato chiuso

Durante il periodo estivo o in occasione di festività l’orario può subire cambiamenti

Per accedere alle sale si consiglia di prenotare

Accesso ai disabili solo al piano terra

 

Direzione e Coordinamento

Gabriella Fabbri  0565/63296

gfabbri@comune.piombino.li.it

Informazioni e consultazione materiale documentario:

Veronica Muoio

 

Breve storia e finalità

L’Archivio Storico della Città di Piombino inizia la propria attività nel 1990, alla fine del decennio che ha conosciuto la ripresa di un forte interesse per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale esistente sul territorio.
L’amministrazione comunale individuò la sede della sezione separata dell’archivio nella Casa delle Bifore, abitazione civile del XIII secolo nei pressi del Palazzo Comunale nel centro storico della città. La Casa delle Bifore, unica testimonianza rimasta del nucleo abitativo più antico, è stata acquistata negli anni ’80 del Novecento dal Comune di Piombino ed era stata sottoposta ad un accurato restauro ad opera dall’architetto Italo Insolera.
Nella sezione separata d’archivio istituita presso la Casa delle Bifore fu trasferito nel 1990 il fondo comunale; nel 1994 si aggiunse la documentazione relativa al periodo in cui Piombino era uno Stato autonomo, 162 unità che coprono un arco temporale che corre dal 1441 al 1815. Questa documentazione era stata depositata nel 1912 a titolo cautelativo presso l’archivio di stato di Pisa.
Fin dalla sua nascita, l’archivio storico affianca alle tradizionali funzioni di conservazione, tutela, acquisizione dei fondi documentari di valore storico un intenso programma di attività promozionali e di valorizzazione (esposizioni, pubblicazioni, attività didattiche e formative), con l’obiettivo di realizzare un servizio aperto all’interazione con le associazioni, le scuole e i vari soggetti che operano per la promozione e valorizzazione culturale del territorio.
Il notevole incremento del patrimonio, avvenuto tra la fine del 1900 e i primi anni 2000 attraverso donazioni e depositi, ha permesso di raccogliere un patrimonio ampio e articolato tipologicamente, in grado di fare luce sulle vicende di un territorio ricco di storia: dall’antico stato autonomo degli Appiani prima e dei Ludovisi Boncompagni poi, al principato di Elisa Bonaparte Baciocchi, fino alle recenti vicende che hanno visto la nascita e lo sviluppo di uno dei più grandi poli siderurgici nazionali.
Il 27 febbraio 2019 il Consiglio Comunale con delibera n. 28 ha intitolato l’archivio storico della Città di Piombino al prof. Ivan Tognarini (scomparso il 15 marzo 2014) come riconoscimento del grande impegno nello studio e valorizzazione della storia del territorio e nella difesa del patrimonio industriale e culturale della città.

Le attività dell’archivio
• conservare e restaurare la documentazione
• riordinare ed inventariare i fondi creando strumenti adatti alla ricerca
• offrire assistenza alla ricerca e alla consultazione dei documenti
• valorizzare il patrimonio anche mediante attività didattiche, formative e di orientamento
• cooperare con gli istituti del Sistema documentario del territorio livornese (SDTL) nella definizione di progetti e programmi comuni.

Patrimonio documentario
L’Archivio storico del Comune di Piombino conserva un ricco e vasto patrimonio documentario relativo alla storia di Piombino e del suo territorio a partire dal 1441.
Il nucleo principale è costituito dal fondo comunale, l’insieme dei documenti prodotti e ricevuti dal Comune di Piombino nel corso della sua storia e nello svolgimento dell’attività istituzionale: tra questi è conservato il fondo dell’Opera di S. Antimo e della Fattoria di Vignale.
Nel fondo comunale è compreso anche un fondo iconografico contenente mappe, piante di progetti, prospetti, catasti e stampe e un ricco fondo fotografico che documenta eventi, luoghi e fatti storici della città e del territorio.
Nel tempo sono confluiti nell’archivio storico anche gli archivi di enti le cui funzioni sono state trasferite al Comune, quali l’archivio dell’Ente Comunale di Assistenza (ECA) e dell’Ente nazionale assistenza orfani lavoratori italiani (Enaoli), e gli archivi di enti soppressi, come l’archivio dell’Ospedale di Piombino, che conserva una documentazione interessante per ricostruire la storia demografica e sociale del territorio.

In seguito a versamenti, donazioni e lasciti di privati, l’archivio nel corso degli anni si è arricchito di fondi documentari di grande rilievo storico e culturale:
archivi di enti: Camera del lavoro di Piombino e sezione locale del Partito Comunista Italiano
archivi di famiglia: famiglia Bartalini – Zannellini – Gaggero
archivi di persona: Romualdo Cardarelli, Amulio e Ivan Tognarini, Michele Lungonelli, Mauro Carrara
fondi iconografici e fotografici: collezione di fotografie di Luigi Magnani, collezione di cartoline di Valerio Guerrieri, collezione di fotografie di Pino Bertelli, fondo fotografico del PCI, fondo fotografico della CGIL.
Archivi di impresa: fondo documentario e fotografico delle Acciaierie di Piombino
Oltre alla documentazione archivistica, fotografica, iconografica, sono annessi al patrimonio archivistico alcuni fondi bibliografici:
• Biblioteca Romualdo Cardarelli: circa 4000 volumi, contiene testi rari e antichi tra cui cinquecentine, volumi seicenteschi decorati con stampe e incisioni, periodici e libri moderni ricchi di annotazioni e glosse dello studioso
• Biblioteca Bartalini – Zannellini – Gaggero: circa 500 volumi, si compone di saggi politici, sociologici, pedagogici, testi di storia risorgimentale, opuscoli e riviste. Libri moderni databili a partire dalla fine dell’Ottocento
• Biblioteca dell’Ospedale civile e della sezione locale del Partito Comunista Italiano: testi specialistici, riviste e opuscoli

Qui è possibile leggere maggiori informazioni e scaricare la guida dell’archivio
https://www.comune.piombino.li.it/pagina19025_patrimonio-documentario.html
Qui è consultabile il fondo bibliografico
https://opacsol.comune.livorno.it/SebinaOpac

Patrimonio documentario
Archivio del Comune di Piombino
Preunitario, 1441-1865 (800 unità tra registri e filze)
Postunitario, 1865-1923 (anche protocolli delle deliberazioni fino al 1960) (1200 unità)
Archivio dell’Ente Comunale di Assistenza, 1937-1977 (370 unità)
Archivio dell’Ospedale Civile di Piombino, 1612-1973 (2000 unità)
Biblioteca ed emeroteca annesse all’Archivio dell’ospedale (circa 5000 unità)
Archivio di Romualdo Cardarelli, secc. XIII-XIX (218 buste contenenti circa 26000 carte di lavoro con copie manoscritte di documenti e appunti)
Biblioteca di R. Cardarelli (4000 volumi)
Archivio Bartalini-Zannellini-Gaggero, 1833-1987 (570 buste)
Biblioteca Bartalini-Zannellini-Gaggero (1100 volumi)
Archivio della Camera del Lavoro di Piombino, 1945-1986 (300 unità)
Fondo fotografico annesso all’Archivio della CGIL, anni 1940-‘90 (1200 tra foto e diapositive)
Fondo di Amulio Tognarini (pervenuto insieme all’archivio della CGIL, c.a 1000 fascicoli di fotocopie di vario contenuto)
Archivio di Ivan e Federigo Tognarini (carte di lavoro dello storico I. Tognarini e documenti del padre Federigo)
Archivio fotografico Lucchini S.p.A., fine ‘800- primi anni 2000 (circa 30 000 unità tra foto a stampa, lastre, filmati VHS)
Collezione fotografica del P.C.I., anni 1930-’90 (circa 1000 fotografie)
Collezione di cartoline di Valerio Guerrieri, fine ‘800- 1980 (3000 unità)
Collezione di Luigi Magnani, fine ‘800-1995 (29 album di fotografie e cartoline , c.a. 1000 foto, e 5 buste di appunti)
Fondo cartografico, stampe, fotografie, diapositive, audiovisivi (c.a. 1000 pezzi, 1583- 1980)

 




BidibiBook La Biblioteca di Riotorto

Sede e contatti
via della Bottaccina n.13/D 57025 Riotorto, Piombino (Livorno)
Telefono: 0565.63412
E-mail: biblioriotorto@comune.piombino.li.it
Sito web: http://bibliotecariotorto.weebly.com/index.html
Orari di apertura: dal 15 settembre al 15 giugno: lunedì, giovedì, venerdì 15-19; martedì e sabato 9-13; mercoledì chiuso. Dal 15 giugno al 15 settembre: lunedì 17-20; martedì, giovedì, venerdì e sabato 8.30-13; mercoledì chiuso.

Organi direttivi
Responsabile biblioteca: Gabriella Fabbri

Breve storia e finalità
La Biblioteca di Riotorto, sede distaccata della Biblioteca Civica Falesiana, è stata istituita nel 1982, con atto del Consiglio Comunale di Piombino, come servizio culturale per gli abitanti di Riotorto.
Dal 2011 la biblioteca si chiama BiDiBi Book, nome scelto dalle scuole del paese al termine di un percorso di rinnovamento della struttura e dei servizi offerti.

Principali servizi offerti:
Prestito libri, riviste, dvd, prestito interbibliotecario, connessione wi-fi gratuita, postazioni internet, spazio bambini, attività di promozione culturale: presentazione libri, conferenze, letture animate.

Patrimonio
dotazione documentaria totale: 8515
riviste: 18
dvd: 160 circa




Parco Letterario “Giosué Carducci” (Castagneto Carducci)

Sedi e contatti
Centro di valorizzazione “Casa Carducci
via Carducci, 59,  57022 Castagneto Carducci
Telefono: 0565.765032
Fax: 0565.763845
Orari di apertura: aperta festivi e prefestivi dalle ore 15 alle 18
Dal 15 giugno al 16 settembre:
Mattino 10 – 13.00
Pomeriggio 16.30 – 19.30
(Luglio e agosto aperti anche il lunedì)

Museo Archivio Carducci
via Carducci 1,  57022 Castagneto Carducci
Telefono: 0565.765032
E-mail: castagneto.archivio@comune.castagneto-carducci.li.it
Sito web: 
http://parchiletterari.com/parchi/carducci/index.php
Associazione Culturale Messidoro
Sede Parco Letterario
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 10-13
Dal 15 giugno al 16 settembre: 
Mattino 10-13.00
Pomeriggio 16.30 – 19.30
Ingresso libero
(Luglio e agosto aperti anche il lunedì)

Breve storia e finalità
Chi si trovi a percorrere le strade del  territorio di Castagnetato Carducci non potrà fare a meno di notare le indicazioni segnaletiche per un “Parco Letterario“. Ma sarebbe fuori strada chi cercasse un giardino o una riserva naturalistica semplicemente perché nel “parco” ci si trova già. Il Viale di Bolgheri, il Borgo di Castagneto, la casa del l’infanzia del Carducci, la Torre di Donoratico, come luoghi di vita e di ispirazione del Poeta, sono già un “Parco Letterario”. Visitarli e percorrerli con la disposizione emotiva giusta può diventare un vero e proprio “viaggio sentimentale”.

“I Parchi Letterari” nascono da un idea di Stanislao Nievo, scrittore e romanziere, che nel 1992 creò la Fondazione Ippolito Nievo con il patrocinio dell’UNESCO. Il Parco Letterario Giosuè Carducci è una qualifica che il Comune di Castagneto Carducci ha assunto nel 1995 mediante una convenzione con la stessa Fondazione e Legambiente Toscana. Il Parco è attualmente l’unico in Toscana ed uno dei più dinamici tra quelli istituiti, ormai una decina in tutta Italia.

Il Parco Letterario “G. Carducci” è gestito, dal 1998, dalla Associazione Culturale Messidoro costituitasi in seguito ad un corso di formazione professionale per operatore parco letterario, organizzato dallo stesso Comune e dalla Provincia di Livorno.

I luoghi fisici da visitare  del Centro di Valorizzazione sono:  Casa  G. Carducci, Museo Archivio G. Carducci, beni paesaggistici del Comune di Castagneto Carducci

Patrimonio
Centro di valorizzazione “Casa Carducci
Aperto al pubblico nel 1992 in seguito ad una convenzione tra il Comune di Castagneto Carducci e la famiglia proprietaria Espinassi Moratti, il Centro ha come proprio scopo quello di rievocare il legame di affezione che per molto tempo unì Carducci a Castagneto. Si deve ricordare infatti che il medico Michele Carducci, padre dello scrittore, esercitò la professione a Bolgheri dal 1838, ma per le sue convinzioni progressiste e libertarie e per gli attriti con la parte più conservatrice della popolazione, si vide costretto nel 1848 a traslocare nella più tranquilla Castagneto, dove alloggiò fino al 1849. Dopo di allora, tra il 1879 ed il 1894, il poeta venne ospitato annualmente nella casa della famiglia Espinassi Moratti; fu questa l’epoca delle “ribotte”, un lungo e cordiale corollario all’attaccamento alla Maremma. L’antica permanenza del piccolo Giosuè nella residenza è ricordata dalla lapide commemorativa posta sopra la facciata del palazzo; la stanza interna ed il mobilio, messi a disposizione dagli eredi dei precedenti proprietari, intendono evocare il fascino discreto degli antichi interni familiari che fecero da sfondo alla presenza castagnetana del Carducci.

Il Museo Archivio Carducci

Il Museo Archivio Carducci

Museo Archivio Carducci
Il museo carducciano  ubicato nello storico Palazzo Comunale ,propone i maggiori momenti dell’attività letteraria del poeta, legata ai suoni e ai profumi della Maremma pisana divenuta fonte d’ispirazione per le sue celebri poesie come “Davanti San Guido”, “Traversando la Maremma Toscana”e “San Martino”, che hanno portato il Carducci ad essere conosciuto come il poeta della Natura, dei valori semplici e genuini.
Infatti nelle sue opere rimane costante la rievocazione del paesaggio rurale e contadino di Bolgheri e Castagneto, dove Carducci trascorse i primi anni della sua infanzia, e dove tornò per brevi soggiorni quando ormai era un poeta celebre ed affermato.

Giosuè Carducci nasce a Val di Castello in Versilia il 27 Luglio 1835.
Si trasferisce con la famiglia a Bolgheri nel 1838, quando il padre Michele ottiene la licenza di medico nella Contea di Donoratico, di proprietà dei Della Gherardesca.
Qui Giosuè trascorse un’infanzia felice, dedita alla lettura e allo studio dei classici.
Nel Maggio del 1848 a seguito di alcune fucilate sparate in direzione dello studio del padre (che si era scontrato con le autorità locali) fu costretto con la famiglia a trasferirsi a Castagneto Marittimo dove risedette per circa un anno. In questo anno il giovane Carducci si avvicina alla poesia del Giusti, poeta satirico toscano, mentre il padre Michele partecipa attivamente alla vita politica castagnetana che risentiva del clima rivoluzionario dei moti italiani del ’48, ma dopo nuovi scontri con i Della Gherardesca abbandonano Castagneto.
Si  trasferiscono a Firenze, dove Giosuè terminerà gli studi classici e incontrerà la futura moglie Elvira Menicucci.
Nel 1855 si laurea alla Scuola Normale Superiore di Pisa in Filosofia e Filologia, fino ad ottenere la cattedra di Eloquenza Italiana all’Università di Bologna, dove insegnerà per 44 anni.
Nel 1890 viene nominato senatore a vita per meriti letterari, mentre nel 1906 è il primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la letteratura.
Muore a Bologna il 16 Febbraio 1907.

Nei materiali correlati trovate gli approfondimenti sui pannelli che si trovano nel Museo Archivio Carducci





Centro di documentazione di Villa Lanzi (Campiglia Marittima)

Sede e contatti
Presso il Parco archeominerario di San Silvestro, via di San Vincenzo 34/b, Campiglia Marittima (LI)
Telefono: 0565.226445
Fax: 0565.226521
E-mail: prenotazioni@parchivaldicornia.it
Sito web: http://www.parchivaldicornia.it/it/centro-doc-villa-lanzi.html

Organi direttivi
La struttura è gestita dalla Parchi Val di Cornia SpA
Presidente: Francesco Ghizzani Marcìa

Breve storia e finalità
Villa Lanzi è un edificio cinquecentesco voluto da Cosimo I de’ Medici per ospitare le maestranze specializzate provenienti dalla Germania, i Lanzi, chiamate a lavorare nelle miniere di Campiglia Marittima. L’edificio fu costruito nel 1556, su progetto di Baldo da Lutiano e, nonostante le consistenti modifiche architettoniche subite, conserva l’originario aspetto residenziale, differenziandosi dai fabbricati di carattere industriale presenti nel Parco di San Silvestro.
La Villa, posta a fianco dell’Ostello di Palazzo Gowett nell’area di Valle Lanzi, fronteggia la Rocca di San Silvestro, ed è oggi il centro di raccolta e conservazione della documentazione relativa agli studi, alle ricerche e ai progetti riguardanti il territorio della Val di Cornia, con particolare riferimento al sistema dei Parchi. Conserva inoltre nel proprio Archivio l’intera documentazione storica prodotta dall’ultima società mineraria (la Miniera di Campiglia S.p.A) che ha svolto attività estrattiva nel Campigliese tra gli anni ’50 e gli anni ’70 dello scorso secolo.
Immersa nella quiete delle colline di Campiglia Marittima e dotata di ampie e luminose sale, Villa Lanzi si presenta anche quale sede ideale per lo svolgimento di corsi formativi, seminari, tavole rotonde e convegni, attività laboratoriali rivolte a scuole primarie e secondarie, meeting o convention aziendali, attività ricreative varie.

Il patrimonio e le attività
Il Centro di Villa Lanzi è nato con lo scopo di promuovere e coordinare le attività di documentazione, formazione, consulenza e organizzazione di corsi sui temi che riguardano la tutela, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio.
Molte delle attività già ospitate a Villa Lanzi sono nate in collaborazione con Università italiane e straniere e con Centri di Formazione professionale qualificati con l’obiettivo di creare una saldatura tra formazione, ricerca scientifica e fruizione. L’attività di documentazione riguarda il reperimento e la sistematizzazione di Fondi archivistici (documentari e cartografici) concernenti le attività minerarie svolte nel Campigliese.

All’interno della struttura è in allestimento una biblioteca tematica sull’Archeologia mineraria e industriale e sui sistemi di gestione dei Beni Culturali e Ambientali ed è conservata la documentazione delle ricerche archeologiche, ambientali e naturalistiche svolte negli ultimi anni nel territorio dei Parchi della Val di Cornia. Questa documentazione può essere consultata su richiesta contattando direttamente il centro. Nell’archivio sono inoltre raccolti tutti i progetti che la Parchi Val di Cornia Spa ha prodotto, a partire dal 1993, per la realizzazione del Sistema dei Parchi.

I temi della formazione sono sviluppati sui diversi stadi e livelli del percorso formativo: dalla realizzazione di laboratori didattici per le scuole, a corsi di formazione, master, convegni, seminari, attività di ricerca e meeting in particolare sui temi legati alle peculiarità del territorio (archeologia e architettura del paesaggio, archeologia mineraria e archeometallurgia, geologia etc..) e più in generale sulla gestione dei beni ambientali e culturali.
L’attività di consulenza consiste nella organizzazione di attività di ricerca, di stage e formazione tramite contatti con le Università, con le Agenzie formative, con istituti e centri di ricerca, oltre che attraverso docenze interne di personale specializzato sul sistema di gestione, valorizzazione e conservazione dei beni culturali.
Il Centro offre inoltre la possibilità di affittare le proprie sale per l’organizzazione di convegni, seminari e corsi da parte di soggetti esterni, che possono, su richiesta, usufruire del servizio di segreteria e hostess.
Il Centro Villa Lanzi è aperto tutto l’anno su prenotazione.

 

 




Biblioteca Comunale di Collesalvetti

Sede e contatti
via Umberto I, 34 57014 Collesalvetti (Livorno)
Telefono: 0586.980251 e 0586.980252
E-mai: biblioteca@comune.collesalvetti.li.it
Sito web: http://www.comune.collesalvetti.li.it/site/home/argomenti/biblioteca.html
Orari di apertura: orario invernale 24 settembre-14 luglio: lunedì, mercoledì e venerdì 9-13, martedì 15-18, giovedì 9-13 e 15-18 ; orario estivo 16 luglio-22 settembre: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì 9-13, giovedì 9-13 e 15-18

Breve storia e finalità
La Biblioteca Comunale di Collesalvetti è stata aperta nel 1974 con le caratteristiche di biblioteca pubblica. Concepita quindi come biblioteca d’uso e non di conservazione è aperta a tutti per la consultazione in sede di libri, enciclopedie, quotidiani, riviste, banche dati e CD-Rom. La maggior parte di questi materiali si possono prendere in prestito, dopo essersi iscritti. L’iscrizione e il prestito sono gratuiti.

Patrimonio
volumi: 24639
di cui per adulti 18567 e per ragazzi 6004

La biblioteca ha una sezione di storia locale, che raccoglie circa 1600 documenti tra monografie, dattiloscritti, cartografie, fotografie, e altro materiale sul territorio di Collesalvetti e i suoi immediati dintorni. Si tratta di una documentazione diversificata per natura e importanza, ma comunque significativa perchè in grado di testimoniare nel tempo gli aspetti della vita del nostro comune, contribuendo a salvaguardarne la memoria.

La sezione raccoglie anche testi e monografie sulla storia di Livorno e di Pisa , e una documentazione di carattere più generale sulle provincie toscane e sull’intero territorio regionale.

In biblioteca è attivo un punto di accesso Wi-Fi.

 




Biblioteca Comunale “Marisa Musu” di Rosignano Marittimo

Sede e contatti
Via della Costituzione – 57016 Rosignano Solvay (Livorno)
Telefono: 0586.724500
E-mail: biblio-rosi@comune.rosignano.livorno.it
Sito web:
http://www.comune.rosignano.livorno.it/site5/pages/home.php
http://opacsol.comune.livorno.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?sysb=LIARO#5
Orari di apertura:

  • Fino al 1 giugno dalunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00
  • Dal 4 giugno al 21 luglioDal lunedi al venerdì 8:30 – 19:00 / sabato 8:30 – 18:00
  • Dal 23 luglio al 25 agostoDal lunedì al sabato 8:30 . 13:00
  • Dal 27 agosto al 1 dicembreDal lunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00
  • Dal 3 dicembre al 2 marzo 2019Dal lunedi al venerdì 8:30 – 19:00 / sabato 8:30 – 18:00
  • Dal 4 marzo 2019 al 1 giugno 2019: Dal lunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00

Breve storia e finalità
La Biblioteca Comunale di Rosignano Solvay, la frazione più popolosa del Comune di Rosignano Marittimo, è stata istituita con Deliberazione n.82 del Consiglio Comunale in data 24 Aprile 1957 approvata dalla G.P.A. in seduta 6 giugno 1957, n.19807/2ª. Dal 2004 la Biblioteca Comunale è stata intitolata a “Marisa Musu”. Dal 1957 ad oggi la Biblioteca Comunale ha cambiato sede tre volte per approdare, alla fine del 2013, alla nuova sede ubicata all’interno del nuovo Centro Culturale, ufficialmente inaugurato il 21 Dicembre 2013, in Via della Costituzione.

A questo nuovo Centro Culturale è stato dato il nome “Le Creste”, nome scelto a seguito di un concorso in cui sono state coinvolte le scuole del territorio, poiché richiama come si legge nella formulazione della giuria, tra altre e varie motivazioni, le forme dei camini di ventilazione posti sul tetto della nuova struttura. Oltre la Biblioteca la nuova struttura ospita i servizi sociali del CIAF (Centro Infanzia, Adolescenza, Famiglia) già presenti sul territorio, ma sino ad oggi dislocati in luoghi diversi, ed una nuova Caffetteria/Emeroteca, con il preciso obiettivo di incrementare i livelli di fruizione da parte della cittadinanza.

Questa nuova struttura concepita e realizzata con materiale ad alta valenza tecnologica e con una architettura d’avanguardia è stata progettata affinché l’utente possa sentirsi come a casa propria, e nello stesso tempo usufruire di un’alta funzionalità tecnologica. Con la realizzazione del Nuovo Centro Culturale nel quale è inserita la Biblioteca Comunale, l’Amministrazione Comunale, avendo presente la complessità della società attuale, ha cercato di raggiungere la soddisfazione delle esigenze espresse ed implicite della collettività, tra le quali:
– fornire un sistema di servizi in grado di favorire lo sviluppo della cultura, dell’arte, dell’informazione e della formazione;
– soddisfare le esigenze della collettività connesse al benessere, alla fruibilità e al godimento estetico;
– promuovere e diffondere l’informazione e la cultura nei confronti di un vasto bacino di utenza sempre più diversificato da un punto di vista economico, sociale e linguistico;
– stimolare le relazioni fra diverse categorie sociali;
– riqualificare il contesto urbano;
– rinsaldare il rapporto fra la comunità locale ed i suoi beni culturali, condizione essenziale anche per l’incremento dello sviluppo turistico legato alla domanda culturale.

Patrimonio
Al primo gennaio 2017: 33914 volumi

Dotazione Informatica e Multimediale
Da smartphone e tablet è possibile scaricare gratuitamente da PLAY Store o da APPLE Store l’APP della Biblioteca ricercando Biblio-Rosi e consultare il catalogo OPAC della Biblioteca, la disponibilità dell’opera e gli eventi programmati.
– Lettori di ebook n. 14 sui quali l’utente può già scegliere tra 100 ultime novità in formato e-book
– PC portatili: 3
– Tablet iPad n. 10
– Postazioni Multimediali e collegamento Internet: n.5: con il trasferimento di sede le postazioni multimediali e di collegamento ad Internet sono passate da 3 a 5 (PC ALL IN ONE)

Connessione Wi-fi
Il Comune di Rosignano Marittimo ha aderito al progetto di rete federata nazionale Free Italia Wi Fi di accesso gratuito ad internet senza fili. Pertanto presso la sede della Biblioteca Comunale è attivo un punto di accesso Wi-fi. Per accedere con il proprio dispositivo mobile (pc portatile, tablet, palmare, telefonino di ultima generazione) che usi la tecnologia Wi-fi, è sufficiente connettersi alla rete individuata come “Rosignano Wi-fi” e provvedere, al primo accesso, alla registrazione on line seguendo la relativa procedura guidata.
– Sistema di prestito automatizzato legato al sistema di controllo e di catalogazione RFID
– Varco Antitaccheggio RFID Plexiglass per il rilevamento della funzione antitaccheggio con etichette elettroniche

La biblioteca digitale: MediaLibraryOnLine e aNobii
– La Biblioteca Comunale “ M. Musu” tramite il Sistema Documentario del Territorio Livornese (SDTL) aderisce a MediaLibraryOnLine (MLOL) che è una Biblioteca digitale multimediale. Con questa adesione il cui costo è stato ripartito tra tutte le biblioteche provinciali del territorio livornese, gli utenti della Biblioteca possono gratuitamente consultare alcuni tra i quotidiani più noti dell’editoria italiana e inoltre riviste, e-book, musica, banche dati, video ecc.
– La Biblioteca di Rosignano si è registrata su aNobii ed ha inserito i libri acquistati dal 2011, creando anche un elenco distinto della letteratura per ragazzi. aNobii è sia una biblioteca digitale che un social network dedicato ai libri. Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN o un motore di ricerca interno, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull’acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi. Creato nell’agosto 2005 è attualmente diffuso in 15 lingue diverse, tra cui l’italiano, classificando oltre 30 milioni di libri.




Archivio Storico del Comune di Rosignano Marittimo

Sede e contatti
via dell’Industria 22-24, Loc. Le Morelline, Rosignano Marittimo
Telefono: 0586.761938/724395
Fax: 0586.724286
Sito web: http://www.comune.rosignano.livorno.it/site5/pages/home.php
Orario di apertura: martedì e giovedì dalle ore 14:15 alle 17:15
Servizi: Attività di Reference durante l’orario di apertura; attività didattiche

Organi direttivi
Responsabile: Caterina Bellucci, Comune di Rosignano Marittimo

Breve storia e finalità
Il Comune di Rosignano Marittimo ha intrapreso da tempo un’azione di valorizzazione del proprio Archivio Storico, ricercando il coordinamento con gli Archivi dei Comuni della Bassa Val di Cecina e con il Sistema di documentazione della Provincia di Livorno.
Tale azione ha avuto le seguenti finalità: la pubblicazione e l’informatizzazione degli inventari, la predisposizione di un servizio di “reference” qualificato che ne facilitasse e incoraggiasse la fruizione, la promozione di specifici progetti di studio, didattici ed editoriali.

Rosignano, da sempre centro politico istituzionale di rilievo, dopo la conquista fiorentina del 1406 diventò sede di una podesteria, andando a comprendere anche Santa Luce, Castellina, Riparbella. La sorte di Rosignano rimase intrecciata per molti secoli insieme a quella delle comunità limitrofe sotto la giurisdizione criminale del vicariato di Lari. Dagli stessi statuti comunali di Rosignano si evince che il territorio alla metà del ‘700 era composto dai castelli della Cecina e cioè da Riparbella, Guardistallo, Casale e Montescudaio. Dopo la dominazione di Napoleone Rosignano diventò sede di cancelleria, unificando la sua egemonia amministrativa su Castellina, Riparbella, Santa Luce, Bibbona, Casale, Guardistallo e Montescudaio.

A Rosignano Marittimo in via del Castello, passaggio per Poggio San Rocco, si trova la sede del Fondo Pietro Gori, due sale che custodiscono cimeli, documenti, fotografie d’epoca e la nutrita biblioteca appartenuta al grande pensatore anarchico. Questo fondo documentario e librario, nato da una donazione della famiglia Gori, si è arricchito sino ai primi anni ’70 di nuovo materiale frutto prevalentemente di donazioni private. Questa sede viene aperta su prenotazione per consultazioni e visite guidate, per lo svolgimento di attività didattiche e singole iniziative su i vari aspetti della poliedrica figura di Pietro Gori –avvocato, filosofo, poeta, viaggiatore-.

Patrimonio
Consistenza patrimonio documentario:
circa 3000 unità (1506 – 1965)
Di particolare interesse:
– Fondo archivistico preunitario di 700 unità
– Statuto Comunale del XVI secolo
Pubblicazioni:
– Inventario della sezione Preunitaria dell’Archivio Storico;
– Documenti dall’Archivio Storico n.1, “La bonifica di Vada” a cura di Gabriele Paolini
– Documenti dall’Archivio Storico n.2, “Il Fondo Pietro Gori”
– “Due Archivi per una storia”, a cura di Angela Porciani

 

 




Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno (ISTORECO)

logoIstorecoSede e contatti
Complesso della Gherardesca, via G. Galilei, 40, 57124 Livorno
Tel. e fax: +39.0586.809219
E-mail: istoreco.livorno@gmail.com
Sito web: http://istorecolivorno.it/
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 9-13 e pomeriggio su appuntamento.

Organi direttivi
Presidente:Claudio Massimo Seriacopi
Direttore: Catia Sonetti
Vicepresidente: Carla Roncaglia

Comitato Scientifico: Catia Sonetti, Gianluca della Maggiore, Daniele Menozzi
Consiglio direttivo: rappresentanti delle associazioni Anpi, Anppia e Anei e dei Comuni di Livorno, Rosignano Marittimo, Cecina, Piombino, Portoferraio, Suvereto e in rappresentanza dei soci individuali Anna Plantamura e Maurizio Strazzullo (Cgil Livorno)

Breve storia e finalità
L’Istoreco, costituitosi il 30 settembre 2008, si propone, come recita il suo Statuto, di favorire il reperimento e la salvaguardia delle fonti documentarie, nonché di promuovere la ricerca storica, l’attività didattica e quella culturale allo scopo di approfondire la conoscenza della società contemporanea, con particolare riguardo alle vicende legate all’opposizione al fascismo, alla lotta di Liberazione e all’età repubblicana con specifica attenzione alle vicende che si sono verificate nel territorio provinciale.

Per il raggiungimento di questi obiettivi l’Istituto indirizza la propria attività verso:
a) il reperimento, l’acquisizione e la classificazione di materiale documentario che interessa la storia della Resistenza e la storia Contemporanea;
b) la promozione e il coordinamento di ricerche, manifestazioni, convegni, iniziative editoriali, scientifiche e divulgative, esposizioni e pubblicazioni anche periodiche, nonché la collaborazione ad iniziative culturali di altri Enti e privati, quando ne sia accertata la rispondenza agli scopi dell’Istituto;
c) la progettazione e l’attuazione di programmi didattici e di aggiornamento tesi a diffondere nelle scuole la conoscenza degli avvenimenti relativi al movimento di Liberazione nazionale e della storia contemporanea;
d) la ricerca dei reperti e cimeli del periodo della lotta antifascista e della resistenza, conservandoli e provvedendo al censimento e alla promozione della tutela e del riordino dei monumenti, dei cippi e delle lapidi dedicati alla lotta antifascista, alla Resistenza e alle vicende che hanno avuto particolare rilievo socio-politico nella storia contemporanea.

Patrimonio
Archivio: Nel 2010 la confluenza nell’ISTORECO del patrimonio archivistico del PCI e della DC con la raccolta di documenti non solo della città di Livorno ma dell’intero territorio provinciale, ha dato il via alla creazione del suo Archivio Storico.
Il patrimonio documentario del PCI inerente alle carte della Federazione di Livorno è consultabile in rete (vedi il catalogo). Il fondo, che copre gli anni che vanno dal 1944 al 1991, è diviso in 10 sezioni ed è composto da 523 fascicoli (contenuti in 131 buste) e 39 filmati. Molto interessanti e analitiche sono le parti dei Congressi, del tesseramento e delle elezioni così come le relazioni di carattere economico e sociale che documentano lo sviluppo della vicenda livornese nel suo complesso, soprattutto quelle relative alle vicende della realtà industriale del porto e di realtà periferiche ma importanti anche in un’ottica nazionale, come quella siderurgica di Piombino e la chimica di Rosignano. È in fasi di analisi e di riordino anche il Fondo Bruno Bernini, esponente di spicco del comunismo italiano.

Biblioteca: Il patrimonio bibliotecario dell’Istoreco è composto da più fondi. Il più consistente è quello legato alla donazione arrivata con le carte dell’Ex federazione del Pci di Livorno, oltre 3.000 volumi ancora da ricatalogare; un fondo “Orefice” composto 557 volumi donati all’Istituto Storico dalla famiglia Orefice che costituivano la biblioteca professionale del giornalista Gastone Orefice e già consultabili sulla rete opac livornese; un altro fondo, con un centinaio di volumi è quello arrivato tramite la Biblioteca Labronica e riconducibile al fondo “Fiorentini”.
L’Istoreco ha poi fatto in questi anni una piccola ma significativa opera di acquisizioni librarie con scelte molto mirate e specialistiche sui temi della storia contemporanea, che viene regolarmente arricchita anche attraverso le donazioni che arrivano dagli istituti della rete dell’Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI).