1

Istituto Gramsci Toscano onlus

logo IGT 2Sede e contatti
Via G. Orsini 44, 50126 Firenze
Telefono: 055.6580636
E-mail: info@gramscitoscano.it
archiviobiblioteca@gramscitoscano.it
presidente@gramscitoscano.it
Sito web:  http://www.gramscitoscano.it
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18

Organi direttivi
Presidente: Annalisa Tonarelli
Consiglio direttivo: Annalisa Tonarelli (presidente), Monica Ballerini, Giulia Bassi, Sergio Caruso, Amos Cecchi, Franco Coppa, Niccolò Corsi, Delia Dugini, Simona Ferrari, Antonio Floridia, Vittoria Franco, Jacopo Ghelli, Alberto Gherardini, Rossana Gorini, Giovanni Mari, Matteo Mazzoni, Cristian Pardossi, Alessandra Pescarolo, Gaspare Polizzi, Marta Rapallini, Alessandro Rapezzi, Anna Scattigno, Andrea Valzania.

Breve storia e finalità
L’Istituto Gramsci nasce nel 1973 come sezione fiorentina dell’Istituto Gramsci di Roma, grazie alla volontà della locale Federazione del Pci e nel ’77 assume dimensione regionale. Sono questi gli anni in cui l’Istituto, grazie all’avvio di tre sezioni di lavoro permanenti e all’ampliamento dei fondi librari ed archivistici, diventa un punto di riferimento per Firenze e un luogo di divulgazione della cultura e di aggregazione sociale. Negli anni ‘80, con il distacco dal partito, l’Istituto si costituisce come associazione e allarga i suoi campi di interesse alla letteratura e alla filosofia ma la sua attività è compromessa dalle difficoltà economiche e dalle conseguenti vicissitudini legate al trasferimento della sede che, alla fine degli anni Novanta, viene dislocata presso l’ex scuola Elsa Morante, dove si trova tuttora.

Nuovi interessi ampliano i campi dell’attività socio-culturale. Negli ultimi anni l’Istituto, diventato Onlus nel 2004, ha ripreso la sua attività di formazione politica e divulgazione storica.
Finalità dell’Istituto è la diffusione della conoscenza delle trasformazioni sociali, politiche e culturali dell’età contemporanea, attraverso seminari, corsi di formazione, attività didattica. L’Istituto tutela, promuove e valorizza il proprio patrimonio archivistico-librario, avviandone la digitalizzazione e incrementandone la consistenza, favorendo la ricerca e orientando il lavoro degli studiosi. Propone, lo studio degli archivi politici per la conservazione della memoria storica.

Patrimonio
L’Archivio: l’istituto vanta, oltre ad una documentazione storica sulle proprie iniziative, un patrimonio documentario di circa 1.500 unità, suddivise in 21 fondi.

10 di enti collettivi che raccolgono la documentazione sull’attività e sull’amministrazione del partito sul territorio (atti dei congressi, atti amministrativi, verbali, protocolli, attività di propaganda, tesseramenti): Federazione fiorentina del Partito Comunista Italiano (inizi anni ‘50, fine anni ‘80), il quotidiano “Il Nuovo Corriere” (1945-1989), Unione Regionale Toscana Pci-Pds (1970-2006), Sezione “Frosali” di Sesto Fiorentino (1948-1980), cellula Montecatini (1946-1959) e Manifattura Tabacchi, Federazione fiorentina dei Democratici di Sinistra (1990-2007), Unione Regionale Pds-Ds (1989-2007), Sezione Pds-Ds San Francesco di Pelago (1989-2007), Circolo provinciale dell’Unione Donne Italiane (1944-1983).

11 fondi di persona (carte private di amministratori locali, dirigenti e militanti del PC fiorentino, dell’antifascismo e della Resistenza nella provincia di Firenze): Mario Gozzini, Piero Pieralli, Adalberto Pizzirani, Silvano Peruzzi, Loretta Montemaggi, Cata Franci, Angelo Bizzarri, Sirio Ungherelli, Carlo Baccetti, Elsa e Cesare Massai. Arricchiscono il patrimonio archivistico raccolte di materiale iconografico (manifesti, bandiere, tessere, vessilli), fotografico (fotografie, diapositive, rullini), audio-visivo (registrazioni audio, pellicole cinematografiche) dagli anni 70 in poi, provenienti prevalentemente dal fondo della Federazione fiorentina e da quello dell’Istituto.

La Biblioteca: il patrimonio librario dell’Istituto, che dal 1999 aderisce al Sistema documentario integrato dell’area fiorentina, è costituito da quasi 18.370 volumi ed opuscoli sulla storia del movimento e del pensiero politico democratico, socialista ed operaio nazionale ed internazionale, con sezioni di economia, sociologia, filosofia. La biblioteca conserva fondi personali, molti dei quali donati insieme alla documentazione archivistica, una ricca raccolta di periodici italiani ed internazionali di carattere storico-politico e collezioni di quotidiani.




Centro di documentazione sull’Antifascismo, la Resistenza e la storia contemporanea nell’area empolese Rina Chiarini e Remo Scappini

Sede e contatti
Archivio Storico Comunale, via Torricelli 58A, Empoli (Firenze).
Telefono: 0571.757858
E-mail: archivio.storico@comune.empoli.fi.it
Sito web: https://www.comune.empoli.fi.it/albero/03/0301/745sch.html
http://www.retememoriatoscana.it/?p=162
Orario di apertura: martedì 14.30-18 e venerdì 9-13, oppure su appuntamento

Organi direttivi
Responsabile Archivio Storico: Stefania Terreni

Breve storia e finalità
Il Centro si propone come luogo di analisi e di confronto sulle tematiche del Fascismo, dell’Antifascismo, della Resistenza, della Costituzione. Costituito nel 1992 come punto di riferimento per l’area del Medio Valdarno e della Bassa Valdelsa, nel 2005, in coincidenza con il 60° anniversario della liberazione, ha allargato il proprio campo di interesse e di attività alla storia contemporanea, concentrando invece l’ambito di intervento sull’area empolese. Il Centro si propone di reperire, conservare e rendere fruibile al pubblico la documentazione archivistica, le testimonianze scritte ed orali, il materiale a stampa, audiovisivo e multimediale concernente il fascismo, l’antifascismo, la resistenza e la storia contemporanea nell’area empolese.

Il Centro inoltre collabora all’attività didattica rivolta agli istituti scolastici cittadini, in particolare nell’ambito del progetto “Investire in democrazia” per favorire nelle giovani generazioni la conoscenza e l’attualizzazione dei valori della Costituzione, dell’Antifascismo, della Resistenza e della cittadinanza attiva. In collaborazione con le associazioni antifasciste e altri soggetti pubblici e privati promuove e organizza manifestazioni culturali, ricerche e pubblicazioni sulle tematiche che lo contraddistinguono.

Patrimonio
Il Centro dispone di un proprio archivio, costituto da materiale documentario originale e in copia messo a disposizione dalle associazioni antifasciste locali e raccolto dallo studioso locale Libertario Guerrini e da successive acquisizioni. Particolare interesse riveste la raccolta di interviste videoregistrate individuali e collettive a persone che hanno avuto esperienze significative durante il fascismo, la resistenza e la liberazione. Inoltre è stato acquisto in copia materiale documentario attinente ai fatti del 1 marzo 1921 e ai cittadini dell’empolese condannati dal Tribunale Speciale per la difesa dello stato, nell’ambito del progetto di ricerca che ha preceduto la monografia di P. Pezzino Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità e la resistenza.

A questo nucleo si sono aggiunte le carte della sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, una miscellanea sul Movimento studentesco di Empoli (anni settanta del Novecento) e infine materiale miscellaneo di Libertario Guerrini. Oltre ad una propria sezione bibliografica il Centro della Resistenza ha acquisito le biblioteche del Sen. Remo Scappini e di Mario Assirelli, Sindaco della città di Empoli dal 1960 al 1980; tutti i fondi sono reperibili nel catalogo collettivo della rete documentaria Reanet (le sigle che precedono la collocazione identificano i singoli fondi: CDR=Centro di documentazione sull’Antifascismo, la resistenza e la storica contemporanea; SCAP = Fondo Remo Scappini; ASS = Fondo Mario Assirelli).

Pubblicazioni e multimedia:
Era la Resistenza: il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la Liberazione, a cura di P. L. Niccolai e S. Terreni, Firenze, Pagnini, 1995
La tradizione antifascista a Empoli 1919-1948, atti del convegno, Empoli, Convento degli Agostiniani 23 aprile 2004, a cura di P. Pezzino, Pisa, Pacini, 2005
Empoli antifascista. I fatti del 1° Marzo 1921. La clandestinità e la Resistenza, a cura di P. Pezzino, con la collaborazione di G. Fulvetti, appendice di F. Ciavattone, Pisa, Pacini, 2007
Una memoria tenace, l’antifascismo a Empoli, 1919-1948, video in Cd-rom, progetto scientifico di F. Pelini e P. Pezzino, SantiFantiFilm, 2004
Il popolo in comune. Politica e amministrazione a Empoli dal 1946 al 1980, a cura di Carlo Baccetti, Pisa, Pacini, 2011




Fondazione Circolo Fratelli Rosselli

Sede e contatti
Spazio QCR, via degli Alfani 101 rosso, 50121 Firenze
Telefono: 055.2658192
E-mail: info@rosselli.org; fondazione.circolorosselli@gmail.com
Sito web: http://www.rosselli.org/
Orario di apertura:  lunedì 14-17, e dal martedì al venerdì 10-13 e 14-17.

Organi direttivi
Consiglio Direttivo: Valdo Spini (Presidente), Fabrizio Barocchi (Vicepresidente e Legale Rappresentante), Lucia Ferretti (Vicepresidente),  Massimo Tarassi (Tesoriere), Tommaso Codignola, Salvatore Damiano, Alberto Del Carlo, Leila El Houssi, Alessandro Guadagni, Pietro Maccari, Piero Manetti, Umberto Pascucci, Riccardo Pratesi, Anna Maria Petrioli, Andrea Puccetti

Breve storia e finalità
Il Presidente della Repubblica ha decretato il riconoscimento giuridico della Fondazione Circolo Rosselli con sede in Firenze, Piazza della Libertà n° 16, il 28 luglio del 1990, con la motivazione che “la predetta Fondazione si propone, principalmente, di promuovere, sostenere e facilitare le attività e tutte le iniziative del Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli, già operante negli anni 1920-24 e successivamente rifondato nel 1944; favorire e costituire rapporti federativi con altri sodalizi aventi finalità analoghe presenti nel territorio nazionale; collaborare con tutte le istituzioni culturali ed enti pubblici e privati con i qualisi ravvisasse la necessità di stretta cooperazione”.

La nascita della Fondazione ha affiancato, irrobustito ed ampliato la tradizionale attività convegnistica e culturale del Circolo Fratelli Rosselli e della sua rivista “Quaderni del Circolo Rosselli” diretta dall’On. Valdo Spini e giunta nel 2014 al suo XXXIV anno di età.
La Fondazione ha lo scopo di studiare, approfondire e dibattere i principali problemi culturali, politici, economici e sociologici che interessano la società moderna. I fini sociali sono quelli di promuovere riunioni, conferenze, letture, conversazioni e discussioni sui problemi fondamentali che si presentano oggi al nostro interesse. A tal fine la Fondazione collabora con il Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli e altri circoli e fondazioni in tutta Italia e all’estero.

Le origini: nel 1920 alcuni giovani, tra cui i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi, Alfredo e Nello Niccoli, sotto il magistero di Gaetano Salvemini, fondarono a Firenze il Circolo di Cultura (1920-1924). Il Circolo non era un partito, ma una libera palestra di idee, di discussione critica e spregiudicata, deliberatamente aperta alle più varie correnti di pensiero e frequentata soprattutto da giovani, che si riunivano settimanalmente nella casa dell’avvocato Alfredo Niccoli; successivamente, dall’aprile del 1923, il Circolo ebbe una sua struttura ufficiale e una sede in Borgo Santi Apostoli 27 dove, per iniziativa dei fratelli Rosselli, fu costituita un’ampia biblioteca con periodici italiani e stranieri. Fra i dirigenti del Circolo, oltre a Salvemini e ai fratelli Rosselli, vi furono Ernesto Rossi, Piero Jahier, Piero Calamandrei, Enrico Finzi.

Nella fase di violenza fascista che seguì il delitto Matteotti, il Circolo di Cultura, che aveva preso un orientamento decisamente antifascista, il 31 dicembre del 1924 fu devastato e il suo materiale distrutto. Pochi giorni dopo, con decreto prefettizio del 5 gennaio 1925, il Circolo di Cultura fu chiuso. Cominciò la lunga lotta che vide in prima fila i giovani del Circolo di Cultura, dalla pubblicazione del primo giornale clandestino antifascista “Non Mollare” alla fondazione del movimento di Giustizia e Libertà, per opera di Carlo Rosselli, teorico del Socialismo Liberale, all’uccisione a Bagnoles-de-l’Orne in Francia dei due fratelli Carlo e Nello il 9 giugno 1937, alla costituzione del Partito d’Azione.

Il Circolo dopo la guerra: fu proprio il Partito d’Azione fiorentino, guidato da Tristano Codignola, a rifondare nell’ottobre del 1944, dopo la liberazione, il Circolo di Cultura come Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli (CFR). Inizia così la seconda fase del Circolo con Piero Calamandrei, Presidente. Più recentemente, sono stati Presidenti del CFR Giorgio Spini e Enzo Cheli.

Patrimonio
La Fondazione Circolo Fratelli Rosselli ha un patrimonio librario che conta, allo stato attuale, circa 800 titoli già presenti sul catalogo Sdiaf. Presso i locali della Fondazione è possibile consultare la collezione completa dei “Quaderni del Circolo Rosselli”, rivista trimestrale edita dal 1981.




Fondazione di studi storici Filippo Turati onlus

Sede e contatti
Via M. Buonarroti 13, 50122 Firenze
Telefono: 055.243123
E-mail: fondazione.turati@pertini.it;  biblioteca@fondazionestudistoriciturati.it
Sito web: http://www.fondazionestudistoriciturati.it/
Orari di apertura: Biblioteca: dal lunedì al giovedì 9-13; mercoledì 14-17, su appuntamento.
Archivio: mercoledì e giovedì 9-12.30 e mercoledì 14-17.

Organi direttivi
Presidente: Maurizio degl’Innocenti
Vice-presidente: Stefano Caretti

Breve storia e finalità
La Fondazione, con sede legale ed amministrativa a Firenze, si è costituita il 20 maggio 1985 ed è composta da docenti e ricercatori universitari e da studiosi. È divenuta Ente morale a seguito del D.P.R. del 6 novembre 1986. Tra le sue finalità: «la promozione e l’organizzazione dell’attività di ricerca, di studio, di documentazione e di divulgazione nel campo degli studi di storia» (art. 1 dello Statuto). La Fondazione promuove nello stesso ambito la ricerca scientifica sia in Italia che all’estero e cura la pubblicazione di tre collane per le case editrici Lacaita e Angeli con oltre 160 titoli.

Patrimonio
La Fondazione dispone di un archivio di grande rilievo, dichiarato di “Notevole interesse storico” e di una biblioteca specializzata, i quali svolgono servizio di pubblica lettura.

La Biblioteca è formata da circa 100.000 volumi, l’Emeroteca raccoglie 5.170 periodici cessati e 150 periodici correnti italiani e stranieri. Si tratta di un patrimonio di grande rilievo, per la specializzazione relativa alla cultura politica e alla storia sociale, nonché per la consistenza dei fondi appartenuti ad esponenti della cultura e della vita politica italiana, quali Agazzi, Arfé, Bassi, D’Aragona, Della Mea, Di Nolfo, Lombardi, Matteotti, Mondolfo, Saragat, Silone, Vassalli, Zagari.

L’Archivio raccoglie le carte di partiti, movimenti politici, personalità della cultura e della politica italiana del Novecento (vedi il sito) per un totale di circa 4 milioni di documenti.  In particolare, attualmente consta di 3.830 buste, oltre 4.700 manifesti, 20.000 fotografie, 1.500 materiali audiovisivi e sonori, 650 cimeli e bandiere.
Si segnalano la partecipazione al progetto “Archivi del Novecento – La memoria in rete”, promosso dal Consorzio Baicr Sistema Cultura, al progetto Archivi on line promosso dal Senato della Repubblica, la collaborazione con il Parlamento Europeo per l’inventariazione dei fondi degli ex deputati, e con l’Archivio storico del Quirinale ai fini del trattamento informativo dell’Archivio di Giuseppe Saragat.




Fondazione Primo Conti onlus

Sede e contatti
Villa Le Coste, via Giovanni Dupré, 18, 50014 Fiesole (FI)
Tel.: 055.597095;  fax: 055.5978145
E-mail: archivio@fondazioneprimoconti.org
segreteria@fondazioneprimoconti.org
Sito web: http://www.fondazioneprimoconti.org/
Orari di apertura: Museo: dal lunedì al venerdì 9-14, per informazioni, costi e prenotazione: tel.055.597095; fax. 055.5978145. Archivio: dal lunedì al venerdì, 9-13. La consultazione avviene per appuntamento.

Organi direttivi
Presidente: Gloria Manghetti
Direttore Scientifico del Museo: Carlo Sisi

Breve storia e finalità
Lla Fondazione, nata nel 1980, ha sede a Fiesole nella quattrocentesca Villa “Le Coste” che per molti anni fu l’abitazione del Maestro. Acquistata nel 1945, la villa è divenuta sede della Fondazione quando quest’ultima venne istituita come Centro di Documentazione e Ricerche sulle Avanguardie Storiche, nel 1980. Il Centro ha rappresentato la realizzazione del sogno a lungo coltivato da Primo Conti “di conservare il ricordo, e la testimonianza, dei più importanti movimenti novatori del Novecento”.

La Fondazione Primo Conti si divide in due sezioni: il Museo delle opere di Primo Conti e l’Archivio. Il Museo e l’Archivio rappresentano nel loro insieme un Centro unico in Italia per ripercorrere e ricostruire con rigore scientifico la vicenda dell’Avanguardia storica che tanto profondamente connotò i movimenti letterari e artistici di tanta parte di questo nostro secolo.

Obiettivo privilegiato della Fondazione è infatti lo studio, la promozione e la diffusione del patrimonio artistico e letterario legato alla figura del Maestro Primo Conti, affiancato dalla valorizzazione del patrimonio pittorico, letterario e musicale legato al complesso periodo delle Avanguardie storiche. A questo scopo la Fondazione è coinvolta ogni anno in progetti di studio e ricerca finanziati dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Firenze, dal Comune di Firenze, Comune di Fiesole, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Patrimonio
Nell’Archivio sono conservati numerosi Fondi, che costituiscono la sezione documentaria della Fondazione e che appartennero ai protagonisti della scena culturale italiana del primo Novecento: tra gli altri i ricchissimi archivi di Balilla Pratella, Carocci, Conti, Contri, Ferrero, Meriano, Papini, Pavolini, Pea, Viani, Sanminiatelli e un ricco fondo librario sul Futurismo composto per lo più da prime edizioni rare. Nel complesso si tratta di un patrimonio di più di centomila documenti, variamente distribuiti fra missive, manoscritti, disegni e foto d’epoca. Notevole per il suo interesse storico e letterario è anche la ricca collezione di riviste, giornali e periodici futuristi fra cui si ricorda il numero di «Le Figaro» del 1909.

La Biblioteca conserva al suo interno numerosi volumi costituiti per la maggior parte da cataloghi di mostre, pubblicazioni di studi inerenti i movimenti pittorico-letterari del primo Novecento italiano ed europeo, edizioni di carteggi fra i vari personaggi della cultura novecentesca.

Il Museo della Fondazione Primo Conti, aperto al pubblico dal 1987, grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Firenze, raccoglie sessantacinque dipinti e oltre centosessanta disegni dell’artista fiorentino. Le opere coprono un arco cronologico che si estende dal 1911 – l’anno dell’esordio artistico con l’Autoritratto di sorprendente bellezza e “ maturità” espressiva – al 1984. Il Museo consente di studiare, attraverso l’opera di Primo Conti, lo sviluppo delle vicende artistiche novecentesche in Italia e in Europa, di cui il Maestro ha colto la linfa vitale. Attraverso la visita delle sale del Museo si può ripercorrere l’intero iter pittorico di Conti, dai primi studi giovanili sulla figura umana, ai precoci interessi per l’arte fauve, preludio alla brillante stagione futurista. Artista sempre giovane e pronto a mettere in discussione gli esiti espressivi raggiunti, Conti anticipò e visse fino in fondo lo spirito artistico e letterario del suo tempo.




Accademia dei Georgofili

Sede e Contatti
Logge Uffizi Corti, 50122 Firenze
Telefono: 055.212114 – 055.213360
E-mail: accademia@georgofili.it
Sito web: http://www.georgofili.it/
Orari di apertura: orari della Segreteria: dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-18.

Organi direttivi
Presidente: Pietro Piccarolo
Presidente Onorario: Franco Scaramuzzi
Vice Presidente: Antonio Michele Stanca

Breve storia e finalità
L’Accademia, fondata il 4 Giugno 1753, si propone di contribuire al progresso delle scienze e delle loro applicazioni alla agricoltura in senso lato, alla tutela dell’ambiente, del territorio agricolo e allo sviluppo del mondo rurale. Non ha fini di lucro e svolge attività di rilevante interesse pubblico.

Decreto di riconoscimento della personalità giuridica: R.D. 6 Giugno 1932 N. 767. Iscritta il 13.11.1990 al Registro delle Persone Giuridiche -Tribunale di Firenze. Dal 1/3/2002 iscritta al n. 67 del Registro delle Persone Giuridiche – Prefettura di Firenze, ai sensi del c. 9 A. 1) DPR n.361 del 10.2.2000.

Il Governo Granducale Lorenese le conferì presto carattere di istituzione pubblica affidando ai Georgofili importanti incarichi per la formazione del primo Catasto Agrario Toscano. Lo stesso Napoleone commissionò l’esame del nuovo codice rurale. Ai Georgofili si deve inoltre la creazione della prima Scuola pratica di agricoltura (presso la fattoria di Meleto di Cosimo Ridolfi). Importanti i contributi dei Georgofili nel campo delle bonifiche idrauliche, collinari, integrali.

Con l’Unità d’Italia, l’Accademia dei Georgofili che già, di fatto, aveva una dimensione extra toscana, divenne anche formalmente nazionale. Nel 1897 fu riconosciuta come Istituzione statale. Nel 1932 fu eretta in Ente morale e sempre nello stesso anno ottenne l’uso dell’attuale sede demaniale.

L’Accademia dei Georgofili ha accompagnato fino ai nostri giorni lo sviluppo delle scienze agrarie, nella loro accezione più ampia, (tecniche, sociali, economiche, ambientali). Seguendo l’evolversi dei tempi continua ad affrontare le nuove problematiche che investono l’agricoltura e tutti i rapporti dell’uomo con l’ambiente naturale. I Georgofili conducono studi e ricerche adottando le più moderne metodologie, al fine di promuovere concrete iniziative. I risultati vengono esposti e discussi pubblicamente in apposite adunanze.

Patrimonio
La Biblioteca conserva un numero complessivo di opere superiori a 88.000 unità. Ad oggi sono state complessivamente catalogate ed immesse sul sito web dell’Accademia oltre 39.000 Monografie, n.1180 Periodici, n.1217 Spogli di riviste. La Biblioteca dell’Accademia possiede inoltre n.2 Incunaboli, , n.115 Cinquecentine, alcuni disegni, stampe e carte geografiche. Il catalogo è a disposizione degli studiosi sul sito web dell’Accademia. Esiste anche il catalogo cartaceo precedente il 1993 e il catalogo “Fondo antico a stampa” edito nell’anno 1994.

L’Archivio storico dei Georgofili (dal 1753 al 1911) conserva complessivamente oltre 12.000 documenti manoscritti. Esso comprende 8.000 lettere. Oltre alle memorie inviate all’Accademia ed esposte nelle pubbliche adunanze ci sono conservati anche saggi e documentazione relativa ai pareri richiesti su svariati argomenti. Di particolare interesse quelli sull’istruzione del popolo dedito all’agricoltura, sul Codice Rurale francese, sul Catasto toscano, su specifiche coltivazioni, sugli attrezzi agricoli, etc. L’Archivio conserva anche i documenti amministrativi e quelli concernenti i concorsi che i Georgofili bandirono fin dai primissimi anni di vita per aprire un dibattito sui temi di maggiore importanza nella Toscana tra XVII e XIX secolo.

La Sezione Contemporanea dell’Archivio storico raccoglie tutto il carteggio, i verbali delle adunanze, le memorie e gli atti prodotti dall’Accademia nel corso della prima metà del XX secolo. La catalogazione delle serie di documenti prodotti fino agli anni ’60 è stata ultimata ed il suo relativo inventario dotato di supporto informatico indicizzato (edito nell’anno 2004) è anche on line sul sito dell’Accademia. L’Accademia conserva anche Archivi aggregati, tra cui l’Archivio della Scuola del reciproco Insegnamento e l’Archivio Giuseppe Tassinari.