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INDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa

Sede e contatti
Via Michelangelo Buonarroti, 10 – 50122 Firenze
Centralino: 055.2380 301
PEC: Indire@pec.it
Sito web: http://www.indire.it
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19

Organi direttivi
Presidente: Giovanni Biondi
Direttore Generale: Flaminio Galli

Breve storia e finalità
L’Indire, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa è il più antico ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione. Fondato nel 1925 come Mostra Didattica Nazionale con il compito di raccogliere e valorizzare il lavoro svolto dalle scuole dell’epoca, ha accompagnato negli anni l’evoluzione del sistema scolastico italiano. Oggi l’Istituto è il punto di riferimento per la ricerca educativa. È impegnato nella promozione dei processi di innovazione nella scuola: sviluppando nuovi modelli didattici, sperimentando l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, ridefinendo il rapporto tra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. Vanta una consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e-learning a livello europeo.

L’Indire, con l’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) e il Corpo ispettivo del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), è parte del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, sviluppa azioni di sostegno ai processi di miglioramento della didattica e dei comportamenti professionali del personale della scuola per l’innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento del contesto scolastico. Attraverso monitoraggi quantitativi e qualitativi, banche dati e rapporti di ricerca, l’Indire osserva e documenta i fenomeni legati alla trasformazione del curricolo nell’istruzione tecnica e professionale e ai temi di scuola e lavoro. L’Indire ha il compito di gestire Erasmus+, il nuovo programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020. Inoltre, fa parte del Consorzio European Schoolnet – EUN, composto da 30 Ministeri dell’Educazione dei Paesi europei, che promuove l’innovazione nei processi educativi in una dimensione europea.

L’Ente nasce nel 1925 come Mostra didattica nazionale sui prodotti delle scuole “nuove”, quelle che realizzavano l’idea di Giuseppe Lombardo Radice di una didattica intesa come esperienza “attiva”. Nel 1929, per dare una sede permanente alla Mostra, viene istituito il Museo Didattico Nazionale che nel 1954 diviene Centro Didattico di Studi e Documentazione e nel ’74 Biblioteca di Documentazione Pedagogica (BDP). Durante gli anni ’80, la BDP fu protagonista di un pionieristico utilizzo delle tecnologie digitali che rivoluzionò l’idea stessa di documentazione didattica, facendone un innovativo motore di diffusione della conoscenza. Il 1995 è l’anno di Internet e inizia un’opera di supporto alle scuole per un utilizzo più intenso e consapevole della Rete. Nel 1999 progetta e realizza il primo percorso di formazione interamente online rivolto ai docenti che vedrà oltre 90.000 iscrizioni. Nel 2001 la BDP diviene Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa (Indire). Nel periodo 2001-2011, l’Indire è impegnato in grandi iniziative online per la formazione degli insegnanti italiani e nella promozione dell’innovazione tecnologica e didattica nelle scuole. Nel 2007, l’Indire diviene Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica. A settembre 2012 viene ripristinato l’Indire come Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. Oggi l’Indire continua ad essere al fianco della scuola per promuovere l’innovazione didattica e sostenere i processi d’apprendimento.

Patrimonio
Indire è stato fondato a Firenze nel 1925. L’Istituto conserva un ricco patrimonio storico risalente all’Ottocento e al Novecento, uno dei pochi archivi specializzati in Italia nella raccolta e nella valorizzazione di materiale documentario di interesse storico-pedagogico. L’archivio è costituito da circa 95 mila documenti (libri e materiali didattici) e 14 mila fotografie.

Il patrimonio documentario è composto da fondi estranei alle vicende dell’Ente, ma strettamente connessi alle tematiche pedagogiche, ed è suddiviso in:
– 3 fondi speciali legati alla didattica: materiali scolastici, mostra internazionale del giornalino scolastico e concorsi di disegno;
– 8 otto archivi di personalità: Giuseppe Fanciulli, Luigi Bertelli, Arturo Linacher, Francesco Bettini, Giuseppe Lombardo Radice, Ottavio Gigli e Gianni Cavalcoli;
– 5 archivi familiari: Gizdulich, Farina, Grumelli, Sacchi-Simonetta e Neppi-Modona;
– 1 archivio didattico del maestro Giuseppe Caputo con la documentazione proveniente dall’archivio della Regia Scuola Secondaria di avviamento professionale «Antonio Meucci» di Lastra a Signa, Firenze.
– Un archivio fotografico di 14 mila immagini storiche di vita scolastica provenienti da tutto il territorio nazionale dalla fine del XIX secolo e agli anni Sessanta del XX secolo.

Parte del patrimonio documentario è ancora custodito a Palazzo Gerini, sede quattrocentesca dell’Indire situata in pieno centro storico a Firenze. Purtroppo l’archivio è stato danneggiato dall’alluvione di Firenze nel 1966 e, in parte, dalle vicissitudini subite dall’Indire nel corso dei suoi novanta anni di storia.

I progetti

  • Fisqed è il catalogo dei fondi storici di quaderni ed elaborati didattici. È possibile consultare online circa 4 mila quaderni scolastici, oltre ad album, disegni, diari ecc. Il progetto intende valorizzare un patrimonio documentario di estremo interesse scientifico e aprirsi a una dimensione internazionale attraverso il censimento di fondi analoghi, la creazione di una rete documentaria tra istituti e il progressivo sviluppo di un catalogo accessibile online.
  • Fotoedu è il catalogo online dell’archivio storico fotografico. È composto da oltre 14 mila immagini provenienti da tutto il territorio nazionale dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento. Le fotografie riguardano vari temi, dall’edilizia scolastica, alle attività didattiche condotte nelle scuole (lezioni, esercitazioni ginniche, spettacoli, mensa, esperimenti scientifici ecc.), fino alle attività culturali svolte dall’allora Centro Didattico Nazionale di Firenze, oggi Indire.
  • Una parte dell’archivio fotografico di Indire va ad alimentare DIA, la banca dati online di immagini per l’uso didattico, nella quale confluiscono altri sessanta archivi fotografici di fondazioni, musei e altri enti, pubblici e privati. Questa banca dati è arricchita periodicamente con ulteriori acquisizioni; attualmente DIA rende disponibile un patrimonio di più di 36 mila fotografie e riproduzioni, utilizzabile gratuitamente con “Licenza Creative Commons – ”. Le immagini possono essere utilizzate nelle più diverse attività didattiche della scuola e dell’università, per ricerche individuali, pluridisciplinari e infine come risorsa specifica per l’insegnamento con mezzi multimediali.

Il futuro del patrimonio storico
L’Indire valorizza il suo patrimonio storico attraverso collaborazioni, eventi e mostre che mettono in luce il punto di vista dell’Istituto sulla memoria e sulla valorizzazione didattica delle fonti storiche. I cataloghi sviluppati nel corso di un decennio costituiscono una risorsa d’inestimabile valore per una riflessione più ampia sul patrimonio documentario e sull’uso delle fonti storiche nella didattica.

Patrimonio Indire
http://www.indire.it/content/index.php?action=istituto&id=14329

Museo delle scuola – Mostra didattica 1925
www.indire.it/museonazionaledellascuola/

 

Cataloghi

Fisqed – http://www.fisqed.it/
Fotoedu – http://fotoedu.Indire.it/
Dia – http://www.Indire.it/archivi/dia




Archivio del Consiglio regionale della Toscana

LogoCRTBDSede e contatti
Via Cavour, 4 – 50129 Firenze
Telefono: 055.238 7290; -7403, -7501, -7669, -7930, -7002, -7882
E-mail: archivio@consiglio.regione.toscana.it
Sito web: http://www.consiglio.regione.toscana.it/default?nome=ARCGEN
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 9-13

Organi direttivi
Dirigente: Cinzia Guerrini
Dirigente pro tempore: Chiaretta Silla
Responsabile: Monica Valentini

Breve storia e finalità
È l’Archivio  dell’organo legislativo della Regione, il Consiglio regionale, eletto dai cittadini residenti nella regione mediante suffragio universale e diretto, i Consiglieri eletti si organizzano poi in Gruppi. L’archivio si è costituito dal 1970, inizio dell’attività della Regione, e conserva tutta la documentazione che testimonia le competenze e l’attività del Consiglio e delle sue diverse articolazioni. Oltre alla funzione legislativa spettano al Consiglio quelle di indirizzo politico e programmatico, di controllo dell’operato della Giunta e del Presidente della Regione, l’approvazione dei bilanci della Regione e altre attribuzioni conferite dallo Statuto. Il Consiglio è rappresentato dal Presidente del Consiglio coadiuvato dall’Ufficio di Presidenza, altri suoi organi sono le Commissioni permanenti, Speciali o d’Inchiesta; inoltre nel tempo si sono succeduti altri Organismi istituzionali con specifiche competenze.

Patrimonio
È costituito dai fondi e dalle serie archivistiche tipici delle Assemblee legislative regionali: i verbali e i resoconti delle sedute del Consiglio e degli altri organismi; i cosiddetti Atti Consiliari, cioè le Leggi regionali, le Deliberazioni consiliari, gli atti di controllo ispettivo (Interpellanze e Interrogazioni), quelli di indirizzo politico (Mozioni, Risoluzioni, Ordini del Giorno) ed altri tipi di atti di tutte le Legislature. I fondi delle Commissioni permanenti e di quelle Speciali e d’Inchiesta, dei Comitati o di altri organismi promossi o coordinati dal Consiglio ad es. i Comitati di celebrazione per ricorrenze.

I fondi dei membri dell’Ufficio di Presidenza e quelli degli Organismi istituzionali: Difensore civico (dal 1974), CoReRat – Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo (1977- 2000) poi denominato CoReCom – Comitato regionale per le comunicazioni (dal 2000), Commissione regionale per le Pari opportunità (dal 1988) e il fondo aggregato della Consulta regionale femminile autonoma (1975-2002), Consiglio delle Autonomie locali (dal 1998).

Inoltre le serie relative alle attività istituzionali e di rappresentanza svolte dal Consiglio, iniziative culturali ed eventi come mostre, convegni e seminari, tra queste si segnalano la Festa della Toscana (dal 2000) e Pianeta Galileo (dal 2004). Tutte le serie riguardanti l’attività gestionale dell’ente, come la corrispondenza ricevuta e spedita, il materiale dei diversi uffici, gli atti interni di organizzazione (ad es. le Delibere dell’Ufficio di Presidenza, i Decreti del Segretario generale e i Decreti dirigenziali).

Il patrimonio archivistico si è andato arricchendo con la documentazione proveniente dai Gruppi consiliari: si tratta di 20 fondi di varia consistenza, alcuni risalenti agli anni ‘70 del 1900 come quello del Gruppo DC (1970-1995) o MSI (1970-1995) poi AN (1995-2000), altri agli anni ’80 come i Verdi (1985-2010); più numerosi quelli costituiti negli anni ’90 come Forza Italia (1995-2008), CDU-Cristiani Democratici Uniti (1995-2003), Socialisti Progressisti (1994-1995) poi Laburisti (1995-2000), il PPI-Partito Popolare, (1995-2000) e quelli a partire dagli anni 2000 come UDC-Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro (2003-2010), I Democratici (2000-2002) poi La Margherita (2002-2005), PdCI-Partito dei Comunisti Italiani (2000-2010), Rifondazione Comunista (2005-2010), SDI-Socialisti Democratici Italiani (2000-2007) poi PS-Partito Socialista (2007-2010).

Il fondo acquisito più di recente è quello della Federazione toscana dell’Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa – AICCRE (1986-2010).

Sono inoltre conservate altre tipologie di materiali su diverso supporto come fotografie, manifesti, audiovisivi.

 




Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana

Sede e contatti
Via di Cantagallo 250, 59100 Prato (Loc. Figline)
Telefono: 0574.470728
0574.461655
Sito web: http://deportazione.po-net.prato.it/
Orari di apertura: Museo – da lunedì a venerdì 9.30-12.30; lunedì e giovedì, sabato e domenica 15-18. Centro di documentazione – lunedì e giovedì 15-18.

Organi direttivi
Soci fondatori: Comune di Cantagallo, Comune di Carmignano, Comune di Montemurlo, Comune di Poggio a Caiano, Comune di Prato, Comune di Vaiano, Comune di Vernio, ANED – Associazione Nazionale ex Deportati sez. Prato ANPI – Associazione Nazionale Partigiani sez. di Prato Comunità Ebraica di Firenze.
Presidente: Aurora Castellani
Direttore: Camilla Brunelli

Breve storia e finalità
Il Museo della Deportazione è stato inaugurato il 10 aprile 2002, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, grazie all’instancabile lavoro dell’ANED e dell’allora suo Presidente Roberto Castellani, e al Comune di Prato che decide di realizzarlo. È una delle poche strutture museali in Italia a essere dedicata alla conservazione della memoria della deportazione. Nel 2008 il Museo è diventato Fondazione con il nome di Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana, nel 2012 è stato accreditato come museo di rilevanza regionale. La Fondazione ha tra le proprie finalità quella di avvicinare i visitatori, soprattutto le nuove generazioni, alle vicende storiche che hanno caratterizzato la prima metà del Novecento. Ogni anno sono migliaia gli studenti in visita provenienti perlopiù dalle Province di Firenze, Prato e Pistoia ma anche da altre località italiane ed estere. Attraverso la sua costante attività culturale, didattica, di documentazione e di ricerca la struttura permette, in particolare, di approfondire le tematiche legate alle persecuzioni e deportazioni nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, ai movimenti di resistenza e di opposizione al fascismo e al nazismo.

Presso il Museo vengono organizzate visite guidate, proiezioni di film/documentari, laboratori di indagine sulle fonti storiche. Sono inoltre promosse iniziative e corsi di aggiornamento per insegnanti sui temi legati prevalentemente al periodo della Seconda guerra Mondiale e sono ospitati convegni, conferenze, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali, mostre temporanee, anche in collaborazione con i maggiori studiosi di storia contemporanea italiani e stranieri. La Fondazione cura iniziative dedicate alla memoria per conto dei fondatori, della Regione Toscana e di altri enti pubblici.

La Fondazione si occupa della progettazione di viaggi studio e di attività legate al “Giorno della Memoria”, istituito con la Legge dello Stato n. 211 del 20 luglio 2000, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La struttura è stata inoltre incaricata per le edizioni 2009, 2011 e 2013 del coordinamento e dell’organizzazione del progetto “Treno della Memoria” della Regione Toscana, delle edizioni 2012 e 2014 del Meeting al Nelson Mandela Forum che ha coinvolto ogni anno oltre 8.000 studenti della Toscana e della realizzazione di altri eventi correlati come la mostra “Il processo. Adolf Eichmann a giudizio” in collaborazione con la Fondazione Topografia del Terrore di Berlino. Il Museo è un luogo vivo, di confronto, che lavora per la conservazione della memoria storica e per la sensibilizzazione dei giovani sui temi della Pace e dei diritti universali dell’uomo.

Patrimonio
Il percorso nel museo della Deportazione è concepito come un viaggio simbolico in un campo di concentramento e di sterminio nazista, quel percorso di sofferenza e di morte compiuto da milioni di donne e di uomini, arrestati per motivi razziali, politici o di “igiene sociale”, vittime del progetto nazista attuato durante il secondo conflitto mondiale.

In una prima sala sono esposti pannelli di carattere storico con schede, documenti e cartine sul sistema concentrazionario nazista, sull’organizzazione interna del lager, sulla deportazione dall’Italia, sulla persecuzione degli ebrei in Toscana, sulla vicenda regionale della deportazione politica e altri con testi, foto e cartine dedicate al campo di Ebensee. Tra gli autori di queste schede ci sono storici importanti come Enzo Collotti.

Nella seconda sala del Museo, con un suggestivo allestimento scuro di forte impatto realizzato dall’architetto Alessandro Pagliai, si introduce il visitatore al contatto con la realtà e i simboli del campo di concentramento (KZ). I vari oggetti esposti posseggono un indubbio valore di testimonianza e sono illustrati da didascalie con citazioni tratte dalla memorialistica, da interviste di superstiti prevalentemente toscani e anche dai libri di Primo Levi.

Nel settembre 2010 è stato inaugurato un nuovo e moderno percorso museale audiovisivo “CON I MIEI OCCHI – voci e volti di superstiti dei campi di concentramento e sterminio nazisti”, realizzato grazie al contributo dell’Unione Europea. Il percorso è composto da sette postazioni video, con trasmissione diretta nelle cuffie distribuite ai visitatori,  nelle quali  appaiono testimoni, ebrei sopravvissuti al genocidio e deportati politici prevalentemente  toscani, ma anche sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova che raccontano le loro esperienze secondo un percorso suddiviso a tappe tematiche in cui vengono narrati vari aspetti della deportazione come l’arrivo, la vita e la morte nel campo, le selezioni e lo sterminio.




Centro documentazione e archivio storico CGIL regionale Toscana

Sede e contatti
Via Pier Capponi 7, 50132 Firenze
Telefono: 055.5036288
Fax: 055.5036200
E-mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it
Sito web: http://www.tosc.cgil.it/pagina177_centro-documentazione.html
http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm
Orari di apertura: da lunedì al venerdì 9-12.30 e 14.30-18.30, previo appuntamento tel. 344 10115711.

Organi direttivi
Responsabile: Chiara Bonaiuti

Breve storia e finalità
Il Centro, costituito nel 1977, ha come compito istituzionale quello di recuperare, catalogare, conservare, valorizzare, permettere la consultazione e la circolazione dei materiali prodotti prioritariamente dalla CGIL regionale Toscana e delle altre strutture sindacali toscane e nazionali, confederali e non.
Ha il compito altresì di reperire materiali (documentazione grigia, monografie, periodici ecc.) che attengano alle tematiche della tutela, difesa, salvaguardia dei lavoratori, sia nell’ambito del rapporto di lavoro che al di fuori della prestazione lavorativa.
In questo secondo aspetto il Centro si pone quale supporto e sussidio documentario all’attività dell’organizzazione sindacale, dei lavoratori ad esso iscritti, di quanti operano nel settore o in specifici segmenti di esso (consulenti del lavoro, medici del lavoro, giuslavoristi, operatori socio sanitari, ecc.) o che comunque si occupano del mondo del lavoro (storici, sociologi, studenti universitari, ecc.). Promuove inoltre la divulgazione l’approfondimento e la conoscenza della storia della CGIL e del movimento operaio e sindacale a livello locale e nazionale. Partecipa a pieno titolo alla “Rete nazionale delle biblioteche e dei centri di documentazione Cgil”. Il Centro fornisce supporto logistico alle altre strutture documentarie toscane di ambito CGIL fornendone i recapiti, i link di accesso, e, dove presenti, ai cataloghi o agli inventari dei materiali degli archivi e biblioteche CGIL.

Patrimonio
Il Centro documentazione e archivio storico è una struttura integrata composta da due sezioni:
a) quella documentaria costituita da Biblioteca con circa 14.000 volumi nelle materie socio-economiche, diritto, statistica. storia sindacle, ecc., catalogo consultabile sul sito web del Centro, e da Emeroteca di 1152 periodici sindacali (150 circa ancora aperti), 40 periodici non sindacali, 542 periodici sindacali toscani, catalogo consultabile al sito suddetto.
b) quella archivistica, costituita da diversi Archivi riordinati con inventari (cartacei o elettronici, queste ultime versioni sono consultabili on-line come file pdf sul sito del Centro): Confederterra toscana 1944-1978; FIOM provinciale Firenze 1944-1972; Sindacato pittori e scultori 1926-1956; FIDAT 1944-1954 dipendenti aziende telecomunicazioni; FIDAE-FNLE regionale toscana, prov. Firenze, Larderello 1945-1990, lavoratori elettrici; FIDAC-FISAC prov.le Firenze 1935-1990 bancari e assicuratori; Camera del lavoro di Pontassieve con aggregato Pelago 1945-1985; Associazione nazionale licenziati per rappresaglia politica e sindacale, Comitato provinciale di Firenze 1947-2009.
Altri archivi sono in fase di riordino, come quello della Camera del lavoro di Firenze (1952-1997), altri sono in attesa di inventariazione (CGIL regionale Toscana, Cordinamento donne regionale, Federazione unitaria CGIL CISL UIL, ecc.)

Il Centro possiede numerose altre tipologie di materiali quali foto, manifesti, locandine, tessere, bandiere, striscioni in parte catalogati e presenti sul “catalogo dei materiali grafici” sul sito e sull’opac dello SDIAF.
Altri materiali posseduti sono le registrazioni sonore e video dei quali esistono degli elenchi consultabili in locvo. Sono attive le sezioni di documentazione sul mobbing, sulle parità uomo-donna e la violenza di genere, ecc.

La nostra struttura aderisce allo SDIAF e a SBN; collabora con le analoghe strutture CGIL a livello nazionale e locale e con alcune di queste gestisce un catalogo in fase di implementazione denominato “Biblioteche del lavoro”.

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