A 100 anni ci ha lasciato il partigiano Dino Marri. Il saluto dell’Isgrec.

Solo qualche mese fa, per festeggiare il traguardo dei 100 anni aveva radunato ben quattro generazioni di amici e parenti. Ci ha lasciato ieri il nostro socio onorario Dino Marri, ragazzo del 1923, antifascista e partigiano combattente della Brigata Spartaco Lavagnini Quinta divisione, per questo insignito dall’Esercito Italiano della Croce al Merito di Guerra e, in occasione del 70° anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista, della Medaglia della Liberazione, conferita dal Ministro della Difesa. Originario di Rosia (SI), durante la lotta partigiana aveva conosciuto Emilia, di Casal di Pari, con la quale si era sposato e, dopo qualche anno, trasferito a Grosseto, dove ha sempre vissuto. Persona umile, di gran cuore e spiccata intelligenza, Dino è stato, fin dagli anni della Resistenza e dell’immediato dopoguerra, un testimone di eccezione di tutte le fasi della vita cittadina di Grosseto e della Maremma [testo a cura Isgrec].
Si apre la sesta edizione della Summer School Regione Toscana in vista del Giorno della Memoria

“È successo, può succedere ancora
Il valore della conoscenza e della democrazia”
29 e 31 agosto 2023
Memoriale delle deportazioni, Firenze
Al via la sesta edizione della Summer School della Regione Toscana organizzata in collaborazione con Fondazione “Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana e Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea.
Il 29 e 31 agosto, presso il Memoriale delle deportazioni a Firenze, si svolgerà la sesta edizione della Summer School in preparazione al “Giorno della Memoria” 2024.
Formare le insegnanti e gli insegnanti, anche in preparazione alle successive iniziative e attività che coinvolgeranno studenti e studentesse a partire dall’autunno e nel gennaio 2024, è questo l’obiettivo del corso seminariale intensivo pensato per promuovere e diffondere una maggiore conoscenza delle vicende storiche del nostro Novecento e dei luoghi legati alla deportazione ed allo sterminio nazisti per combattere le ramificazioni del pregiudizio, del razzismo, dell’antisemitismo e per promuovere responsabilità civile e personale
Programma completo sul sito del Memoriale: http://memorialedelledeportazioni.it/wp-content/uploads/2023/08/SUMMER-SCHOOL-2023-aggiornato_def_bassa-2.pdf che vi inviato a consultare anche per prenotare visite oltre che per conoscere meglio questo importante luogo di memoria: https://memorialedelledeportazioni.it/
Anche Calamandrei protagonista di Archivissima 2023!

L’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea partecipa all’edizione 2023 di “Archivissima” Festival degli Archivi.
Venerdì 9 giugno 2023 l’ISRT renderà pubblico un podcast dal titolo Cina 1955. Ponti oltre grandi muraglie, realizzato da Biblioteca Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano e relativo all’esperienza di viaggio di Piero Calamandrei in Cina nel 1955.
L’iniziativa – che costituisce un’altra importante occasione di valorizzazione del patrimonio documentario ISRT – fa parte di un progetto di rete dei 4 istituti che conservano le carte del giurista: oltre all’Istituto, la Biblioteca Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano, la Fondazione Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei di Roma e la Fondazione Museo storico del Trentino.
Torna il trekking urbano dell’ISRT sui luoghi della Resistenza a Firenze!

Grazie al contributo del Comune di Firenze – Assessorato al Turismo, il nostro Istituto promuove una seconda edizione di passeggiate urbane dedicate a itinerari sui luoghi della guerra e della Resistenza a Firenze, con una specifica attenzione alle aree periferiche della città.
Il progetto, a cura della dott.sa Giada Kogovsek, è realizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Regola d’Arte e con la partecipazione straordinaria di letizia Fuochi.
Per prenotazioni, scrivere a passeggiateliberazione@gmail.com
Calendario dei percorsi:
Venerdì 26 maggio ore 15-17 Oltrarno
Sabato 27maggio ore 10-12 Manifattura Tabacchi – Ponte di Mezzo
Venerdì 9 giugno ore 15-17 Oltrarno in lingua inglese
Sabato 10 giugno ore 10-12 Piazza Dalmazia – Stabilimento farmaceutico
Venerdì 15 settembre ore 10-12 Manifattura Tabacchi – Ponte di Mezzo
Venerdì 15 settembre ore 15-17 Mugnone: dalla Fortezza a Le Cure
Sabato 16 settembre ore 10-12 Campo di Marte
Intellettuali in fuga: la seconda edizione del portale dell’emigrazione intellettuale dall’Italia fascista

Durante il ventennio fascista l’Italia ha perduto docenti, studenti e studiosi, liberi professionisti di origine ebraica che decisero di andarsene all’estero dopo le leggi per “la difesa della razza” nella scuola, nelle università, nelle istituzioni culturali. Prima ancora avevano cominciato ad espatriare gli antifascisti, fuorusciti “da quella grande prigione che era diventata l’Italia”. A rintracciarli (l’elenco ha quasi 400 nomi) e a ricostruire le loro storie di” vite in movimento” con approfondite indagini è dedicato il sito web Intellettuali in fuga dall’Italia fascista. Migranti esuli e rifugiati per motivi politici e razziali, ideato e diretto da Patrizia Guarnieri, che ora è uscito in un’edizione molto ampliata. Le novità sono descritte qui: mappe geografiche interattive, rappresentazioni grafiche delle reti familiari di mobilità per genere e generazione, elenco dei familiari. Anche l’archivio fotografico è in continua crescita, grazie alla generosità dei discendenti e comuni cittadini, ed alla collaborazione di tanti archivi da ogni paese.
Fra le molte storie di antifascisti, nomi noti e meno noti che continuarono a combattere il fascismo da fuori del loro paese: Ernesto Rossi e suo fratello Paolo, Gaetano Salvemini, il giellista Mario Levi, “un timido capace di tutte le audacie”, Carlo Rosselli, sua moglie Marion Cave e sua madre Amelia Pincherle Moravia Rosselli , di cui sono pubblicate fotografie provenienti dall’archivio dell’ISRT. Con i genitori partivano naturalmente i figli, talvolta bambini e bambine: Maria Luisa e Giliana Berneri figlie dell’anarchico Camillo Berneri, Franca Trentin, figlia di Silvio e sorella di Bruno, letterata e resistente in Francia.
Sul sito ognuno può utilizzare le funzioni di ricerca e seguire Cosa c’è di nuovo mese per mese.
79° anniversario della strage di Montemaggio: la commemorazione

Domenica 26 marzo si è commemorata la strage di Montemaggio (Comune di Monteriggioni, Provincia di Siena), avvenuta il 28 marzo 1944, nella quale 19 giovani partigiani persero la vita per mano dei fascisti.
Le vittime appartengono ufficialmente al distaccamento della “Spartaco Lavagnini” e a Montemaggio hanno base a “Casa Giubileo”. Attaccati dai fascisti, dopo solo un’ora il combattimento è concluso: un partigiano rimane ucciso nello scontro armato, un secondo è ferito mentre tenta di fuggire e viene finito subito dopo. Gli altri 17 si arrendono con la promessa di aver salva la vita ma i fascisti prima si sfogano iniziando a picchiare i prigionieri, poi, privati alcuni delle scarpe, li fanno salire su di un camion. Arrivati nello spiazzo della strada detto “La Porcareccia”, i partigiani vengono fucilati con l’ausilio di una mitragliatrice.
Tutti i responsabili della strage sono stati liberati perché amnistiati a metà degli anni ’50.
La prima parte della commemorazione si svolge accanto al cippo che reca i nomi delle 19 vittime, di fronte ad una statua realizzata nel 1979 dallo scultore Nelson Salvestrini. Essa rappresenta un uomo che dorme e che pare uscito dal blocco di travertino in cui è scolpito. L’artista spiega che nelle sue intenzioni quel giovane partigiano non è morto ma dice “io morirò quel giorno in cui voi smetterete di lottare per tutto ciò per cui io ho lottato e per cui sono morto”.
Poi la commemorazione di sposta in un prato limitrofo.
Salgono sul palco il Sindaco di Colle Val D’Elsa, Alessandro Donati, una rappresentante dell’ANPI in sostituzione della vicepresidente nazionale Albertina Soliani, e il Professor Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.
Il Sindaco esordisce citando il Discorso agli studenti milanesi di Piero Calamandrei nel 1955: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, oh giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.” Cita poi un estratto della circolare ai suoi studenti della Preside fiorentina Annalisa Savino, in seguito al pestaggio fascista avvenuto davanti al Liceo Michelangelo: “Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’”. E il sindaco così proclama “Noi che siamo qui, non siamo indifferenti. Gramsci non ce l’avrebbe con noi”.
E’ poi il turno della delegata ANPI: “i partigiani non sono stati uccisi in quanto italiani (e qui è chiaro il riferimento alle parole di Meloni alla commemorazione di qualche giorno fa alle Fosse Ardeatine) ma come combattenti contro il fascismo, e non sono stati uccisi da un nemico esterno, ma da altri italiani, fascisti”. E, in modo commovente, aggiunge: “Il sorbo che è stato falciato dalle mitragliate fasciste contro i partigiani di Montemaggio è stato ripiantato davanti a Casa Giubileo”.
È poi il turno di Pezzino che ricorda che “l’eccidio di Montemaggio è la più grave strage di partigiani in provincia di Siena e la seconda in Toscana dopo quella di Figline di Prato”. E asserisce: “attraverso il sacrificio dei giovani di Montemaggio la Resistenza è riuscita a riorganizzarsi, a progredire e avviarsi verso la Liberazione del paese. In Toscana alcune città sono liberate totalmente da parte dei partigiani: Arezzo, Firenze, altre da partigiani e alleati insieme, Siena e Livorno. La Resistenza non è stato solo un insieme di martiri ma un insieme di atti militari e civili, di impegni che hanno ottenuto la vittoria”. Poi legge la data di nascita dei partigiani uccisi a Montemaggio, tutti giovanissimi e tuona: “Sono questi i ragazzi che vogliamo ricordare e celebrare, oggi e tutti i giorni, come fondatori della nostra patria, non i ragazzi di Salò. E lo faremo con le commemorazioni e con lo studio della verità storica contro gli oblii e le false notizie che sempre più spesso ci vengono propinate”.
Alla fine dei discorsi ufficiali, la banda di Colle val d’Elsa suona Bella Ciao e Fischia il vento.
La commemorazione poi si sposta più in alto, di fronte a “Casa Giubileo”, dove viene posta la corona di alloro.
La celebrazione è allegra: c’è gente di ogni età, da un anziano partigiano ai giovani, e tanti bambini.
E, parafrando Benigni, “dopo il cuRturale principia il ricreativo”: in Casa Giubileo dall’ANPI è preparata una merenda con panini e vino. Offerta libera.
Preservare la memoria è anche questo: la gioia di persone di ogni età che si ritrovano a discutere, a cantare, a bere e a non dimenticare.



