L’ISGREC PER LA MATURITA’
Tempo di emergenza sanitaria, tempo di didattica a distanza.
Nonostante l’allentamento e poi la fine del lockdown, le scuole non sono state riaperte. Lo saranno, con le dovute accortezze, per gli studenti che a metà giugno sosterranno l’esame di maturità in presenza. La formulazione del nuovo esame ha suggerito l’opportunità di mettere a disposizione degli insegnanti e dei maturandi materiali didattici selezionati di approfondimento su alcune particolari tematiche; i materiali proposti sono in parte frutto della trentennale attività dell’Isgrec rivolta al mondo della scuola, altri della collaborazione con la rete degli Istituti storici toscani della Resistenza e dell’età contemporanea.
All’Istituto Ferruccio Parri il Premio nazionale “Testimoni del tempo” 2020

La 53a edizione del Premio Aqui Storia sarà assegnata, il prossimo 17 ottobre, all’Istituto Ferruccio Parri, nella persona del Presidente Paolo Pezzino, sulla base della seguente motivazione:
[…] Per la corrente edizione, saremmo particolarmente lieti e onorati di conferire all’Istituto da Lei presieduto il Premio speciale “Testimone del Tempo 2020”. Questo autorevole riconoscimento è tradizionalmente assegnato a chi si è particolarmente distinto nel mondo della cultura, dell’economia, della politica, del giornalismo, dell’arte, della scienza e ha, con il suo operato, contribuito ad illustrare in modo significativo gli avvenimenti della storia, della cultura e del costume della società contemporanea. In questa edizione l’Acqui Storia vuole rendere onore all’Istituto, alla carica di Presidente che onorevolmente ricopre e alla sua insigne carriera storico-accademica. Tra i Suoi importanti impegni di grande divulgatore, ha mantenuto una costante attenzione ai circuiti extraaccademici di formazione della coscienza storica del nostro Paese, cimentandosi in progetti diversi, riconducibili a quella che, in ambito anglosassone, viene chiamata “public history”. La Sua presenza, professor Pezzino, è garanzia che questo Premio sa onorare coloro che, a diverso titolo, contribuiscono ad illustrare e commentare la storia del nostro Paese, attribuendole una valenza internazionale, confermando in tal modo il grande merito di essersi dimostrato autorevole interprete del proprio tempo.
Si tratta di un riconoscimento importante per l’Istituto Parri e per tutta la rete nazionale degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea.
Chiusura della sede ISRT per lavori straordinari al tetto

Da lunedì 25 maggio la sede dell’Isrt in via Carducci resta chiusa al pubblico fino al 1° giugno compreso (e comunque fino al termine dei lavori) per interventi straordinari ed urgenti al tetto dell’immobile, già procrastinati rispetto alla data prevista per l’intervento lo scorso marzo a causa degli effetti della pandemia di Covid19.
Alla riapertura della sede torneranno in vigore le regole previste dal Protocollo per l’utenza del 18 maggio che sono pubblicate sul sito dell’Isrt www.istoresistenzatoscana.it
“L’antisemitismo non è storia da studiare ma realtà da indagare”: Conferenza del Prof. Gadi Luzzatto Voghera.
Nell’ambito del Corso di Formazione “Ricerca azione partecipativa e buone pratiche di insegnamento per la conoscenza interdisciplinare della Shoah”, in svolgimento dal settembre al giugno 2020 presso l’Università di Firenze, in collaborazione fra l’USR Toscana, il Dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze e Yad Vashem, venerdì 15 maggio si è tenuta una conferenza del Professor Gadi Luzzatto Voghera, direttore del CDEC, sull’antisemitismo.
L’antisemitismo, dicono le statistiche, è in crescita in Europa, negli Stati Uniti e anche nel mondo islamico. In Italia l’antisemitismo “totale”, cioè quello intransigente e legato a ignoranza e pregiudizio immotivato, è radicato nel 12 per cento della popolazione, soprattutto in Sicilia e Sardegna, là dove, paradossalmente, gli ebrei sono davvero scarsamente presenti.
Bisogna valutare quale ricaduta abbia e nella nostra società e nella nostra didattica. La scuola non è il luogo preponderante in cui gli studenti apprendono la storia e la cultura degli ebrei e il pregiudizio antisemita appare radicato a qualsiasi età, anche in quella scolare. Queste le domande e le affermazioni ricorrenti, poste anche senza malizia, quando si parla di Shoah o più in generale di antisemitismo, a una platea di studenti: “Se tutti hanno perseguitato gli ebrei vuol dire che qualcosa di male hanno fatto…”, “È vero che alla vigilia della seconda guerra mondiale gli ebrei avevano l’economia tedesca in mano?” e parlando del conflitto israelo-palestinese “Come è che si sono trasformati da vittime a carnefici?”
La prima risposta che dobbiamo dare a tali inconsapevoli manifestazioni di ignoranza e pregiudizio è: gli ebrei non sono una realtà omogenea e definibile. La seconda va ricercata nella “visione lacrimosa” della storia, come la chiamava W. Baron, autore della monumentale e insuperata Social and Religious History of the Jews: gli ebrei si raccontano come un popolo sventurato e perseguitato, dagli Egizi alla doppia distribuzione del tempio di Gerusalemme, dalle persecuzioni nel Medioevo all’espulsione dalla Spagna a fine ‘400, fino alla Shoah.
Per contrapporsi a questo tipo di narrazione, “in the making of Israel”, si decise di puntare sul lato “eroico” degli ebrei, sulla loro rivolta, ad esempio celebrando quella del ghetto di Varsavia. Addirittura Ben Gurion, presiedendo una riunione sindacale nel neonato stato di Israele, quando intervenne uno uomo riuscito a fuggire da un lager per raccontare l’inferno da cui era scappato e che cosa stavano facendo agli ebrei in Europa, disse “fate tacere questa cenere di uomo”. Questo era l’atteggiamento! Gli ebrei israeliani non volevano più apparire come pecore che si lasciassero portare al macello. Una decina di anni dopo, nel 1961, il processo Eichmann cambia la prospettiva e anche Yad Vashem rovescia la narrazione dagli anni ’60 in poi facendo del “World Holocaust Remembrance Center” un luogo di religione civile, un luogo che radica lo stato di Israele nel suo passato e nella memoria della Shoah.
Il professor Luzzatto Voghera avanza poi tre proposte didattiche: 1) il linguaggio dell’antisemitismo 2) l’idea di complotto, 3) antisemitismo e antisionismo.
Nella prima si può partire da affermazioni come “ebreo ricco”, “ebreo capitalista”. Esse non hanno fondamento storico: l’ 80 per cento degli ebrei fra le due guerre viveva negli Shtetl dell’Europa dell’Est come sottoproletariato rurale. L’idea del complotto è poi anche molto attuale: sul web si diffondono voci che il corona virus sia stato diffuso in forme segrete dai laboratori cinesi, americani, israeliani, e certi uomini politici non fanno altro che galoppare queste distorte e strumentali ipotesi. Ecco, per quanto riguarda gli ebrei il modello artefatto per la distorsione della realtà sono I protocolli dei savi anziani di Sion creato dalla polizia segreta zarista ad inizio ‘900 e, sebbene smentito subito da tanti storici, fra cui Cesare de Michelis, in Il manoscritto inesistente. I “Protocolli dei savi di Sion”, Marsilio, 2004, c’è sempre qualche negazionista che li tira fuori. Inoltre per la teoria del complotto si può prendere spunto dall’affaire Dreyfus. Per quanto concerne l’antisemitismo collegato e originato dall’antisionismo, la proposta didattica prende avvio dal concetto di sionismo, come di un tardo movimento nazionalista per poi trattare la storia degli Yishùv, primi insediamenti in Israele. Ma il sionismo non finisce con la formazione dello stato di Israele: ha un balzo in avanti dopo la guerra dei 6 giorni e l’occupazione della Cisgiordania.
Al fine didattico, può essere utile partire dalla definizione di antisemitismo dell’HIRA, che il 26 maggio 2016 nella Plenaria, che si teneva a Bucarest, decise di adottare la seguente definizione operativa non giuridicamente vincolante di antisemitismo: “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto”. Tale definizione è stata adottata anche dall’Italia il 18 gennaio 2020.
Il professor Luzzatto Voghera conclude dicendo: “Facciamo storia, non facciano retorica, altrimenti prestiamo il fianco ai pregiudizi e al negazionismo”.
La cultura non si ferma! e #RaccontiamoLaResistenza
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Bando per graduatoria distacchi all’Ist. di Grosseto – Scadenza 8 maggio 2020
E’ stato pubblicato l’avviso di interesse per la selezione di insegnanti, finalizzato alla costituzione di una graduatoria per l’attribuzione di distacchi presso l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISGREC).
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata all’8 maggio 2020.
#COOMINGSOON “Pillole di Resistenza”, progetto regionale degli Istituti della Resistenza, ogni martedì, sul canale Youtube ISRT

Mai, come in questo momento, la parola “Resistenza” sembra così attuale. L’ISRT, insieme alla rete toscana degli Istituti storici della Resistenza e dell’Età contemporanea e con il patrocinio e il sostegno fondamentale della Regione Toscana, è felice di presentarvi “Pillole di Resistenza”.
Dieci approfondimenti sulla storia della guerra, della Resistenza e della Liberazione in Toscana. Ricordare il passato per capire il presente e impegnarsi per salvaguardare il nostro futuro.
Ogni settimana pubblicheremo, ogni martedì fino al 2 giugno, una pillola sul nostro canale YouTube: https://www.youtube.com/user/Storiaememoria900
Ringraziamo tutti gli Istituti storici della Toscana Istituto Storico della Resistenza Senese Istoreco Livorno Istituto storico della Resistenza di Pistoia Isgrec Istituto Storico GR Istituto Storico della Resistenza Apuana Istituto Della Resistenza Lucca Museo della Deportazione e Resistenza per la preziosa collaborazione e l’impegno dimostrato per questo progetto e RUMI Produzioni (Nicola Melloni) per l’impeccabile regia e per il montaggio dei video, Matteo Mazzoni, Francesco Fusi e Giada Kogovsek per il lavoro di coordinamento e segreteria scientifica.
Vi aspettiamo, sintonizzati sui nostri canali, non perdetevi nemmeno una pillola!