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Intellettuali in fuga: la seconda edizione del portale dell’emigrazione intellettuale dall’Italia fascista

Durante il ventennio fascista l’Italia ha perduto docenti, studenti e studiosi, liberi professionisti di origine ebraica che decisero di andarsene all’estero dopo le leggi per “la difesa della razza” nella scuola, nelle università, nelle istituzioni culturali. Prima ancora avevano cominciato ad espatriare gli antifascisti, fuorusciti “da quella grande prigione che era diventata l’Italia”. A rintracciarli (l’elenco ha quasi 400 nomi) e a ricostruire le loro storie di” vite in movimento” con approfondite indagini è dedicato il sito web Intellettuali in fuga dall’Italia fascista. Migranti esuli e rifugiati per motivi politici e razziali, ideato e diretto da Patrizia Guarnieri, che ora è uscito in un’edizione molto ampliata. Le novità sono descritte qui: mappe geografiche interattive, rappresentazioni grafiche delle reti familiari di mobilità per genere e generazione, elenco dei familiari. Anche l’archivio fotografico è in continua crescita, grazie alla generosità dei discendenti e comuni cittadini, ed alla collaborazione di tanti archivi da ogni paese.

Fra le molte storie di antifascisti, nomi noti e meno noti che continuarono a combattere il fascismo da fuori del loro paese: Ernesto Rossi e suo fratello Paolo, Gaetano Salvemini, il giellista Mario Levi, “un timido capace di tutte le audacie”, Carlo Rosselli, sua moglie Marion Cave e sua madre Amelia Pincherle Moravia Rosselli , di cui sono pubblicate fotografie provenienti dall’archivio dell’ISRT. Con i genitori partivano naturalmente i figli, talvolta bambini e bambine: Maria Luisa e Giliana Berneri figlie dell’anarchico Camillo Berneri, Franca Trentin, figlia di Silvio e sorella di Bruno, letterata e resistente in Francia.

Sul sito ognuno può utilizzare le funzioni di ricerca e seguire Cosa c’è di nuovo mese per mese.

 




Attori, pratiche e circolazione dei saperi scientifici nello spazio coloniale italiano. Call for Papers per un numero monografico di “Farestoria. Società e storia pubblica”

Attori, pratiche e circolazione dei saperi scientifici nello spazio coloniale italiano. Call for Papers per un numero monografico di “Farestoria. Società e storia pubblica”, Rivista dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia. Clicca qui per leggere o scaricare la CFP.




2 nuovi strumenti culturali online per la storia del lavoro a cura della Fondazione Valore Lavoro

Arrivati in rete due nuovi strumenti culturali e scientifici. Il portale https://storialavorotoscana.it/ contenente un notiziario sugli eventi e una mappatura della storia del lavoro per ciascuna provincia toscana, con relativi luoghi, enti, musei, fonti reperibili (realizzato da Federico Creatini grazie a una Borsa con l’ Università di Pisa. Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere ) e il sito https://archiviostorico.archiviolavorotoscana.it/, raggiungibile anche dal primo, che contiene già 10 inventari di archivio navigabili (grazie a Leila Harkat ) di cui uno interamente digitalizzato. Nel corso del 2023 vi saranno inseriti altri sei archivi, di cui uno interamente digitalizzato (grazie a Elena Zanchi e Luisa Ciardi ). Il portale e il database sono aperti alla partecipazione dei soggetti culturali del lavoro operanti sul territorio regionale.
Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Valore Lavoro insieme al Centro di documentazione archivio storico CgilToscana grazie al contributo del Ministero della Cultura Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali.




Call for papers – Workshop “Antifascismi, antifasciste e antifascisti Pratiche, ideologie e percorsi biografici”.

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca, insieme alla rete toscana degli Istituti Storici della Resistenza e la rete territoriale Fascismo e antifascismo nella Toscana nord-occidentale e nella Liguria orientale, promuove l’invio di contrivuti (Call for Papers) per un workshop nazionale – da tenersi a Lucca il 17 e il 18 marzo 2023 – finalizzato a discutere delle ricerche sull’antifascismo, e sulle antifasciste e gli antifascisti.
La Call for Papers è disponibile al seguente link:
https://www.isreclucca.it/wp-content/uploads/2023/01/Call-for-papers-antifascismi.pdf?fbclid=IwAR3LzvLP3H2X38Linak7IJvMhRo9A11UOOQ2DXXsv9ByAN1ddUxX17Lhkjc




Nascono gli annali della FVL. Il primo della serie, LabOral, è dedicato a storia orale, lavoro e public history

La Fondazione Valore Lavoro è felice  concluso il 2022 con il primo numero di, A òpra. Annali di storia e studi della Fondazione Valore Lavoro.

Questa nuova collana promossa dalla FVL si propone come uno spazio scientifico di discussione e di interfaccia fra la pluralità di reti e situazioni che si occupano di studiare il lavoro in chiave interdisciplinare, nel passato più lontano come nel recente presente, e i soggetti che del lavoro sono espressione, senza dimenticare che la ricerca nelle scienze storiche, umane e sociali svolge un ruolo essenziale in termini di politica culturale e civile nell’integrazione democratica del Paese. La scelta del nome, A òpra, al lavoro, attraverso un toscanismo linguistico rurale comprensibile al di là del vernacolo locale intende restituire l’idea di una messa all’opera in cui l’attività svolta è dotata di un senso complesso e profondo, non solo circoscritto da dominio, fatica e necessità ma anche da identità e rappresentazione del sé nel mondo, un mondo molto più vasto della singolarità soggettiva.

Il primo numero, LabOral. Storia orale, lavoro e Public History, curato da Stefano Bartolini contiene gli atti del convegno del 2021 organizzato insieme alla Società italiana di storia del lavoro e all’Associazione italiana di storia orale.

L’edizione elettronica è disponibile dal 26 dicembre sul sito dell’editore ed.it press e sulla piattaforma Torrossa. Quella cartacea sarà acquistabile dai primi di gennaio.

Qui sotto trovate l’indice del primo numero e in allegato la presentazione del progetto editoriale a cura del direttore Pietro Causarano.

LabOral. Storia orale, lavoro e Public History

Il senso di fare degli annali di storia e studi sul lavoro

Pietro Causarano

La storia orale e il lavoro: un terreno fertile

Stefano Bartolini

Parte prima. Tra archivi, metodi e contenuti

Il lavoro tra fonti orali, sonore e musicali. Lo stato dell’arte in Italia

Elisa Salvalaggio

Studiare il lavoro con le fonti orali e audiovisive

Giovanni Contini

Non solo interviste. L’osservazione partecipante in una ricerca fra i braccianti africani a Saluzzo

Marco Buttino

Parte seconda. Storie del lavoro

Storia del lavoro e storia dei lavoratori

Stefano Musso

Fonti orali e processi produttivi: i lavoratori abruzzesi delle corde armoniche

Riccardo De Robertis

Dopo il tabacco, la Svizzera. L’ultima stagione delle tabacchine leccesi

Maria Concetta Cappello

Una “banda” di brave ragazze. L’occupazione della Conber tra il 1975 e il 1976

Sonia Residori

Raccontare la ristrutturazione. Il cantiere navale Breda di Porto Marghera tra anni Settanta e Ottanta

Alberto Scaggiante

Una lavoratrice può fare l’attrice? Sfide metodologiche nell’analisi dell’intervista a Marina Euzébio, attrice della produzione teatrale “O Último Carro”

Natalia Batista

Parte terza. Verso la Public History

L’orizzonte della Public History

Lorenzo Bertucelli

Le lotte del Cormôr. Un esempio di recupero e valorizzazione di un archivio orale

Renato Rinaldi

La memoria e i social network. Una frontiera epistemologica per lo studio della storia del tempo presente

Camillo Robertini

Indice dei nomi




Comunità in conflitto, comunità e conflitti. Il nuovo corso di formazione di educazione civica dell’ISRT

L’ISRT organizza una nuova serie di incontri per parlare di Educazione civica attraverso la lente del conflitto. Il corso si articolerà sui tre assi previsti dalla direttiva MIUR più una conferenza sul conflitto russo-ucraino. Si svolgerà da remoto, per la parte delle lezioni, e in presenza per i laboratori.
Programma
0. Evento extra. Guerra
10 novembre 2022 h. 17:00 – 19:00 -c/o Arci p.za dei Ciompi 11
Alberto Tonini (UniFi), Russia – Ucraina: le radici di un conflitto
Asse 1. Il conflitto sociale e la Repubblica
15 novembre 2022 h. 17:00 – 19:00 – da remoto
Eloisa Betti (UniBo), Conflitto sociale, crisi industriale e licenziamenti: una prospettiva di genere
17 novembre 2022 h. 15:00 – 17:30 – c/o Arci p.za dei Ciompi 11. Laboratorio:
Collettivo di fabbrica lavoratrici e lavoratori ex-GKN; Marco Ravasio (Scuola di lotta 8×5), Insorgiamo: conflitto, società, territorio
Asse 2. Conflitto e sistemi alimentari 29 novembre 2022 h. 17:00 – 19:00 – da remoto
Francesco Paniè (Associazione Terra),Invito a cena con conflitto: i sistemi alimentari
tra guerra, pandemia e crisi ecologica
1 dicembre 2022 h. 15:00 – 17:30 -c/o Arci p.za dei Ciompi 11. Laboratorio:Riccardo Bocci (Rete Semi Rurali), I conflitti su Biodiversità e Sementi:
res nullius, risorsa o bene comune?
Asse 3. Conflitto, genere, corpi/Social, polarizzazione, democrazia
12 dicembre 2022 h. 15:00 – 17:30 – Le Murate – Sala Pasquini, pza Madonna della neve 8. Laboratorio:Daniela Brogi (UniStraSi), Lo spazio delle donne tra intersezione, fuori campo e conflitto 13 dicembre 2022 h. 17:00-19:00 – da remoto
Elisa Piras (Eurac Research, Bolzano), Verità in conflitto: cause ed effetti della disinformazione sui social media

Iscrizioni

Le iscrizioni sono aperte dal 1 al 9 novembre 2022. Sono previste tre possibilità:

Modulo A: Iscrizione all’intero corso: 15 ore (7 incontri: evento extra in presenza, 3 lezioni da remoto e 3 laboratori in presenza): euro 45 (30 per i soci) con la possibilità di iscriversi tramite la piattaforma SOFIA
Modulo B: Iscrizione alle sole lezioni da remoto: 8 ore (4 incontri:
evento extra e lezioni, tutto da remoto): euro 25
Modulo C: Iscrizione a un solo asse: 6,5 ore (3 incontri: evento extra in presenza, 1 lezione da remoto a scelta e il laboratorio in presenza a essa collegato): euro 20
Per iscriversi è necessario:
compilare il modulo che trovate quiComunità in conflitto, comunità e conflitti (google.com)iscriversi sulla piattaforma SOFIA (solo per il modulo A)
scegliendo l’opzione CORSI AGGIORNAMENTO ENTI ACCREDITATI/QUALIFICATI AI SENSI DELLA DIRETTIVA 170/2016 , con il codice 77733
inviare a didattica@istoresistenzatoscana.it il codice di ricevuta del buono della Carta docente (solo per chi sceglie il modulo A) o la ricevuta di bonifico sul c/c IT58 N030 6909 6061 0000 0133 705 intestato a ISRT
Scarica la locandina del corso.

L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri con la Rete degli Istituti associati ha ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa da parte del Miur, con DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872 ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati.




Un nuovo itinerario di liberazione: Liberation Route Europe.

Firenze, Giovedì 27 ottobre, sala Pegaso della Regione Toscana. Si apre il forum internazionale 2023 di Liberation Route.

Che cosa èLiberation Route Europe? È un memoriale internazionale, è un tracciato di 3500 km che connette attraverso sei paesi i luoghi della Seconda Guerra Mondiale e le loro storie.
Si tratta di un percorso da farsi in treno, a piedi e in bicicletta, seguendo i diversi sentieri già esistenti. È un itinerario culturale e turistico della memoria ed una mirabile forma di costruzione di cittadinanza attraverso la public history.
E allora partiamo lungo la route alla scoperta della storia, complessa e sfaccendata, della Liberazione dell’Europa occidentale!
Alcuni aspetti del percorso hanno inizio prima del 1939, mentre altri si prolungano ben oltre il 1945. Seguendo la route ripercorriamo insieme le storie gli eventi militari più importanti e le biografie dei protagonisti, visitando musei, monumenti e cimiteri di guerra, udendo i racconti di reduci e testimoni in appositi “luoghi di ascolto”.

L’associazioneLiberation Route Europenasce nel 2008 nel Brabante, in Olanda, dall’accordo di tre musei locali tra Arnhem e Nimega, per far conoscere la storia della Seconda Guerra Mondiale attraverso la valorizzazione dei luoghi dagli eserciti alleati. Negli anni successivi si rafforza e si allarga. Costituitasi in fondazione nel 2011, dal 2013 è sostenuta dalle istituzioni europee. Grazie proprio ad un finanziamento europeo, la rete si estende alla Normandia e il 6 giugno 2014, in occasione della celebrazione dello sbarco, viene inaugurato ufficialmente l’itinerario.

In occasione del 75° anniversario della fine della guerra, è stato lanciato il programma “Europe remembers”, che prevede una nuova interfaccia digitale e un tour promozionale che tocca i vari luoghi coinvolti. Il principale obiettivo è “rendere questa storia importante e accessibile, soprattutto per le giovani generazioni” come sottolinea il Presidente del Comitato scientifico per l’Italia, Mirco Carrattieri. “Ricordare il passato per creare un futuro migliore“, aggiunge la neopresidente Raffaella Mariani.
Parallelamente è stata rafforzata la struttura internazionale, sono arrivati finanziamenti e sono state aperte nuove sedi in Italia (2019), Germania (2020) e Gran Bretagna (2021).

Liberation Route è diventata una grande famiglia europea, un network di più di 100 membri in 11 paesi, legati da un approccio internazionale e multiprospettico, dal riferimento al patrimonio materiale e immateriale, da intenti di conservazione, approfondimento e promozione, dall’ambizione di incentivare un turismo memoriale stabile e sostenibile. E il turismo della memoria ha un enorme potenziale di crescita, come ricorda Leonardo Marras, assessore alle attività produttive, all’economia, al credito e al turismo della regione Toscana.

Via della Liberazione Italiaha coinvolto inizialmente la zona della Versilia, attorno a luoghi di memoria come S. Anna di Stazzema, e altri legati alla Linea Gotica occidentale. Si è però da subito dotata di un Comitato scientifico nazionale, che ha ampliato la visuale all’intero percorso degli alleati in Italia e, più in generale, alla Seconda guerra mondiale, sviluppando quindi itinerari e iniziative su Milano, la Linea Gustav, Roma, la Sicilia. E mi piace sottolineare che l’apertura di nuovi itinerari della Resistenza viene fatto con il contributo della Repubblica Federale di Germania attraverso Fondo Italo Tedesco per il Futuro. Previsti anche corsi di formazione storica per guide turistiche e, in collaborazione con il Ministero della Cultura, lo sviluppo dei Sentieri -fisici- della Liberazione. Insomma, scarpe non necessariamente rotte, eppur bisogna andare e se la rossa primavera sembra ormai al tramonto, attraverso la memoria e la storia, possiamo conservare la conoscenza del fiero partigian!




Bando per incarico di ricerca sulla storia dell’Istituto pistoiese della Resistenza a 50 anni dalla fondazione.

Si riporta di seguito il bando di selezione per 1 ricercatore/ricercatrice nell’ambito del conferimento di un incarico di ricerca storica: “1974-2024: mezzo secolo di storia dell’istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia”.

ISRPT – Bando ricerca storica 50° anniversario 1974-2024

Scadenza per la presentazione delle domande 10 novembre 2022 ore 12.00.
le domande possono essere inviate a ispresistenza@tiscali.it