Liberation from Normandy to Paris: Progetto europeo LRE Active Remembrance Youth Program – Iscrizioni aperte
Per tutte le info: https://www.lre-youth.eu/trip/liberation-from-normandy-to-paris/
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Si pubblica il Bando per n. 1 Premio per Tesi di Laurea magistrale in Storia moderna o in Storia contemporanea intitolato alla memoria degli studenti Ester Roccampo e Edoardo Lombardi.
La scadenza è fissata per le ore 23:56 del giorno 08 Giugno 2025.
Bando e relativa scheda di domanda da compilare per la partecipazione in allegato PDF.

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia è lieto di comunicare che si è concluso il progetto di riordinamento, ricondizionamento e inventariazione del fondo Renato Risaliti, ad opera dell’archivista Alessia Artini. L’attività è inserita all’interno del progetto “Il futuro della memoria. Tutela e salvaguardia dei fondi archivistici conservati negli istituti culturali della rete REDOP” realizzato dalla Rete documentaria della provincia di Pistoia e sostenuto dalla Fondazione CARIPT nell’ambito del bando “Restauro del patrimonio artistico e digitalizzazione dei beni culturali”.
Il materiale era stato donato a più riprese dal suo possessore, Renato Risaliti (Agliana 20/05/1935 – Pistoia 16/09/2020), uomo di grande spessore culturale e intellettuale, già nostro socio. Aveva dedicato la sua vita agli studi storici, frequentando dal 1956 l’Università a Mosca, dove si laureò, con il gruppo italiano di scambio culturale con l’URSS. A inizio anni ‘70 prese servizio presso l’Università degli Studi di Firenze, diventando professore ordinario di Storia dell’Europa Orientale e incentrando i suoi studi alla storia della Russia dei secoli XVIII e XIX. Di lui ricordiamo il pionieristico volume “Antifascismo e resistenza nel pistoiese”.
Il fondo è composto da 6 faldoni, 101 unità, 5 inserti, 814 documenti e comprende documentazione sulla Resistenza armata, Resistenza non armata, Licio Gelli, ANPI, fascismo. Proprio le carte relative alla Resistenza non armata (raccoglitore “Aiuti ai prigionieri alleati”) era stato oggetto di un precedente lavoro di valorizzazione e interamente digitalizzato nel 2018 da Ilaria Cordovani nell’ambito del progetto di tirocinio svolto in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e l’University of Lincoln (UK), rendendolo disponibile online nell’archivio digitale dell’International Bomber Command Center (IBCC) della stessa università inglese.
L’inventario è consultabile al link: www.istitutostoricoresistenza.it/wp-content/uploads/2024/12/Inventario-completo-fondo-Risaliti.pdf

In età contemporanea, tra le articolazioni del conflitto sociale non di rado spicca una certa materialità legata alla contesa sugli spazi. A partire dalla fine del XIX secolo, infatti, l’intreccio tra i macro-processi di industrializzazione, urbanizzazione e partecipazione di massa alla vita politica del Paese, ha favorito l’emergere di interstizi conflittuali proprio a partire dalla gestione di spazi attraversati e vissuti nel quotidiano o depositari dei più disparati portati simbolici.
Nel periodo che da fine Ottocento arriva sino ai giorni nostri, la storia italiana risulta costellata di esempi significativi di conflitti di questa natura: a partire dalle più classiche vicende di occupazioni di fabbrica, manifestazioni di piazza non autorizzate, lotte per il pane, la terra o la casa; passando per rivendicazioni ecologiste o di difesa dei beni comuni.
In queste circostanze, i luoghi del conflitto si presentano al contempo come l’oggetto del contendere e il teatro della contesa stessa. È proprio in virtù di questa specificità che intorno alla gestione, all’occupazione e alla risignificazione degli spazi si sono originate forme inedite di resistenza dal basso animate da una molteplicità di soggetti aggregatisi per specifiche occasioni o organizzati in associazioni, comitati, movimenti e partiti.
In quest’ottica, lo spazio conteso può rappresentare un originale osservatorio capace di restituire la complessità dei fenomeni economici, politici, sociali e culturali che hanno plasmato e continuano modellare la storia contemporanea del Paese. La necessità di dedicarsi alla ricostruzione di una geografia storica della conflittualità sociale risponde, inoltre, agli interrogativi di storiche e storici immersi in un presente in cui il controllo e la gestione degli spazi permane al centro di dissensi e contrasti politici talvolta radicali.
All’approfondimento della dimensione spaziale dei conflitti sociali nell’Italia contemporanea (1861 – oggi), la rivista «Farestoria» dedica un fascicolo monografico e lancia una Call for Columns per strutturare la sezione rubriche. I contributi potranno declinare il tema percorrendo le seguenti traiettorie di ricerca:
Le proposte, di massimo 3.000 battute spazi inclusi, e accompagnate da un breve curriculum del soggetto proponente, di massimo 2.000 battute spazi inclusi, dovranno essere inviate all’indirizzo e-mail farestoriaredazione@gmail.com entro il 30 aprile 2025. Potranno essere inviate proposte — al massimo una per proponente — da parte di studiose e studiosi, associazioni, gruppi informali, musei, enti e istituti culturali, scuole di ogni ordine e grado. Gli abstract inviati dovranno contenere un titolo provvisorio, una breve sintesi dell’argomento che intendono trattare, gli eventuali interlocutori e/o i soggetti coinvolti, e la tipologia di rubrica per la quale si intende concorrere.
Le tipologie di rubriche per le quali è possibile inviare proposte sono le seguenti:
— “Comunicare la storia”
Redazione di un testo di massimo 15.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato sugli obiettivi e sugli strumenti di comunicazione e divulgazione delle attività realizzate.
— “Casi studio”
Redazione di un testo di massimo 15.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato sullo studio di uno o più casi di particolare interesse.
— “I ferri del mestiere. Fonti per la storia”
Redazione di un testo di massimo 20.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia dove vengono presentati archivi, centri di documentazione, fondi, fonti, gruppi di documenti e biblioteche, ecc., con particolare attenzione a quelli che presentano problematiche di tutela, valorizzazione e conservazione.
— “Public History”
Redazione di un testo di massimo 20.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato su progetti di Public History che vedono forme di partecipazione del pubblico, sulla valenza pubblica degli stessi e/o sulla valorizzazione/patrimonializzazione/decostruzione di memorie storiche attraverso queste attività.
— “Storia orale”
Presentazione di una ricerca di storia orale di massimo 30.000 battute spazi inclusi con possibilità di inserire note a piè di pagina con i promotori e le promotrici e/o con i fruitori e le fruitrici delle attività e dei progetti realizzati.
— “Conversazioni storiografiche”
Realizzazione e trascrizione di un dialogo, sotto forma di intervista, di massimo 50.000 battute spazi inclusi, con un/a storico/a, da indicare nella proposta. Non sono previste note di nessun tipo.
— “Forum storiografico”
Realizzazione e trascrizione di un dialogo a più voci, di massimo 70.000 battute spazi inclusi, con storici e storiche, da indicare nella proposta. Non sono previste note di nessun tipo.
Cronoprogramma:
– Il termine ultimo per l’invio proposte è il 30 aprile 2025.
– I risultati della selezione saranno resi noti entro inizio giugno 2025.
– La consegna dei testi definitivi dovrà effettuarsi entro il 30 settembre 2025.
Il PDF è disponibile alla pagina CFP Farestoria 2025-1.

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, d’intesa con la famiglia Tognarini, ha promosso la quinta edizione del premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea al fine di onorare la memoria, l’opera scientifica e l’impegno civile del prof. Ivano Tognarini, Presidente dell’Istituto dal 2000 alla sua scomparsa nel marzo 2014. Docente di storia moderna all’Università degli studi di Siena, Ivano Tognarini si occupò anche intensamente di storia del Novecento, con particolare attenzione ai temi dell’antifascismo, della guerra mondiale, delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Attento alle esigenze della società civile, egli dedicò sempre grande cura nell’attività di ricerca e divulgazione delle conoscenze storiche, rivolgendo una specifica attenzione ai giovani, e svolse un’attenta opera di conservazione e promozione delle memorie dei territori e delle città della Toscana. Con questa iniziativa, nel ricordarne la figura, si intende quindi riconoscere il valore della ricerca storica quale lievito di crescita culturale della nostra società e in particolare di una cittadinanza attiva e consapevole.
Il premio è stato reso possibile grazie al sostegno e ai contributi di Cgil Toscana, CISL Toscana, Cooperativa Cuore LiburniaSociale, del nostro Istituto e della famiglia Tognarini.
La commissione giudicatrice – composta da: Roberto Bianchi (Università di Firenze), Francesca Cavarocchi (Università di Firenze), Alessio Gagliardi (Università di Bologna), Valeria Galimi (Università di Firenze), Luigi Tomassini (Università di Bologna) e Niccolò Tognarini in rappresentanza della famiglia – ha attribuito il premio di euro 3.000,00 a
Anthony Santilli, Insularità e regimi punitivi. Strategie, gestione e circuiti della relegazione tra esigenze locali e statali. Ventotene (XIX-XX secolo)
Sono risultati meritevoli di menzione i seguenti lavori:
Giordano Bottecchia, Deux fois étrangers : les Juifs de Libye entre la Libye et l’Italie, entre construction et reconstructionnationale (1949-1987)
Marzia Cartolari, AMBASSADORS OF BEAUTY. ITALIAN OLD MASTERS AND FASCIST CULTURAL DIPLOMACY (1930-1940)
Lorenzo Pera, LA LUNGA RSI: VIOLENZA E REPRESSIONE ANTIPARTIGIANA DEL FASCISMO REPUBBLICANO TOSCANO
La cerimonia di premiazione è prevista per il prossimo mese di aprile. Seguiranno dettagli.
Conclusa la digitalizzazione del “fondo manifesti” dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia!
Il corpus principale e storicamente più rilevante è composto dai manifesti originali. Il totale degli esemplari unici è di 826 su vario formato (A0, A1, A2, A3), liberamente consultabili in sede.
L’archivio è composto da manifesti raffiguranti o tematizzanti: diversi periodi della storia italiana, europea e globale del Novecento; episodi locali (come elezioni o eventi); iniziative promosse dall’ISRPT o da altri enti.
Nel suo insieme gli esemplari spaziano (come datazione) dagli anni Cinquanta al 2024. Sono presenti anche alcune ristampe di manifesti dei primi anni Dieci del Novecento, del Ventennio fascista, del secondo conflitto mondiale e dei movimenti per i diritti civili, il disarmo, la pace e la libera ricerca databili dagli anni Sessanta agli Ottanta del secolo scorso.
La digitalizzazione è stata realizzata nell’ambito del progetto “Le radici e le ali” finanziato dalla Fondazione Caript a favore della Rete documentaria della provincia di Pistoia.
Per maggiori info e per consultare l’inventario: www.istitutostoricoresistenza.it/fondo-manifesti/
La Rete Toscana dei Sistemi Museali Storia e Memoria del 900 viene presentata in un podcast a cura di Controradio.
Con le interviste a Michele Morabito, Sant’Anna di Stazzema – Parco Nazionale della Pace (Lucca), Carola Baruzzo, Museo audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (Massa), Enrico Iozzelli, Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato, Laura Mattei, @stanzedellamemoria di Siena, Natalia Cangi, Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo).
Musiche di Meme Lucarelli e Stefano Picchi.
Puntata a cura di Rossana Mamberto.
Un progetto del Sistema Museale, Musei Storia e Memoria del Novecento, curato da @controradiofirenzecon il contributo della Regione Toscana.
Ascolta il podcast:
1. La Rete Toscana dei Sistemi Museali Storia e Memoria del 900 – www.controradio.it