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Bando una ricerca storico-biografica sui volontari tumulati presso il Quadrilatero Garibaldino del Cimitero del Laterino di Siena

Comunichiamo il link al bando di selezione per una borsa di studio relativa ad una ricerca storico-biografica inerente i volontari tumulati presso il Quadrilatero Garibaldino del Cimitero del Laterino di Siena: BANDO DI SELEZIONE PER UNA BORSA DI STUDIO (2024) – ANVRG

La borsa di studio avrà una durata di 9 mesi per un importo totale di € 4.500,00 (al lordo delle ritenute di legge). Per partecipare alla selezione gli/le interessati/e dovranno inviare entro e non oltre il 22 aprile 2024 le loro candidature all’indirizzo mail dell’Ufficio Storico dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini: ufficiostoricopsp@gmail.com




Edito il volume “Marc Bloch. Una storia senza confini” scritto da Riccardo Bardotti

Uscito nel mese di agosto il volume “Marc Bloch. Una storia senza confini” scritto da Riccardo Bardotti e illustrato da BAZZAC.
Con una introduzione di Pietro Clemente.

Riccardo Bardotti è nato a Poggibonsi nel 1971; autore e saggista impegnato nel mondo del volontariato, da oltre vent’anni si occupa di percorsi educativi per i giovani. Attualmente è ricercatore e responsabile per la didattica presso l’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea.

Oltre alle pubblicazioni realizzate con Betti Editrice, ha partecipato con alcuni suoi racconti ai libri “Ai piedi del sorbo” (Strade Bianche, 2018) e “Lo strillone di piazza del Monte” (Strade Bianche, 2017).




79° anniversario della strage di Montemaggio: la commemorazione

Domenica 26 marzo si è commemorata la strage di Montemaggio (Comune di Monteriggioni, Provincia di Siena), avvenuta il 28 marzo 1944, nella quale 19 giovani partigiani persero la vita per mano dei fascisti.
Le vittime appartengono ufficialmente al distaccamento della “Spartaco Lavagnini” e a Montemaggio hanno base a “Casa Giubileo”. Attaccati dai fascisti, dopo solo un’ora il combattimento è concluso: un partigiano rimane ucciso nello scontro armato, un secondo è ferito mentre tenta di fuggire e viene finito subito dopo. Gli altri 17 si arrendono con la promessa di aver salva la vita ma i fascisti prima si sfogano iniziando a picchiare i prigionieri, poi, privati alcuni delle scarpe, li fanno salire su di un camion. Arrivati nello spiazzo della strada detto “La Porcareccia”, i partigiani vengono fucilati con l’ausilio di una mitragliatrice.
Tutti i responsabili della strage sono stati liberati perché amnistiati a metà degli anni ’50.

La prima parte della commemorazione si svolge accanto al cippo che reca i nomi delle 19 vittime, di fronte ad una statua realizzata nel 1979 dallo scultore Nelson Salvestrini. Essa rappresenta un uomo che dorme e che pare uscito dal blocco di travertino in cui è scolpito. L’artista spiega che nelle sue intenzioni quel giovane partigiano non è morto ma dice “io morirò quel giorno in cui voi smetterete di lottare per tutto ciò per cui io ho lottato e per cui sono morto”.
Poi la commemorazione di sposta in un prato limitrofo.

Salgono sul palco il Sindaco di Colle Val D’Elsa, Alessandro Donati, una rappresentante dell’ANPI in sostituzione della vicepresidente nazionale Albertina Soliani, e il Professor Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.
Il Sindaco esordisce citando il Discorso agli studenti milanesi di Piero Calamandrei nel 1955: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, oh giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.” Cita poi un estratto della circolare ai suoi studenti della Preside fiorentina Annalisa Savino, in seguito al pestaggio fascista avvenuto davanti al Liceo Michelangelo: “Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’”. E il sindaco così proclama “Noi che siamo qui, non siamo indifferenti. Gramsci non ce l’avrebbe con noi”.
E’ poi il turno della delegata ANPI: “i partigiani non sono stati uccisi in quanto italiani (e qui è chiaro il riferimento alle parole di Meloni alla commemorazione di qualche giorno fa alle Fosse Ardeatine) ma come combattenti contro il fascismo, e non sono stati uccisi da un nemico esterno, ma da altri italiani, fascisti”. E, in modo commovente, aggiunge: “Il sorbo che è stato falciato dalle mitragliate fasciste contro i partigiani di Montemaggio è stato ripiantato davanti a Casa Giubileo”.
È poi il turno di Pezzino che ricorda che “l’eccidio di Montemaggio è la più grave strage di partigiani in provincia di Siena e la seconda in Toscana dopo quella di Figline di Prato”. E asserisce: “attraverso il sacrificio dei giovani di Montemaggio la Resistenza è riuscita a riorganizzarsi, a progredire e avviarsi verso la Liberazione del paese. In Toscana alcune città sono liberate totalmente da parte dei partigiani: Arezzo, Firenze, altre da partigiani e alleati insieme, Siena e Livorno. La Resistenza non è stato solo un insieme di martiri ma un insieme di atti militari e civili, di impegni che hanno ottenuto la vittoria”. Poi legge la data di nascita dei partigiani uccisi a Montemaggio, tutti giovanissimi e tuona: “Sono questi i ragazzi che vogliamo ricordare e celebrare, oggi e tutti i giorni, come fondatori della nostra patria, non i ragazzi di Salò. E lo faremo con le commemorazioni e con lo studio della verità storica contro gli oblii e le false notizie che sempre più spesso ci vengono propinate”.
Alla fine dei discorsi ufficiali, la banda di Colle val d’Elsa suona Bella Ciao e Fischia il vento.
La commemorazione poi si sposta più in alto, di fronte a “Casa Giubileo”, dove viene posta la corona di alloro.
La celebrazione è allegra: c’è gente di ogni età, da un anziano partigiano ai giovani, e tanti bambini.
E, parafrando Benigni, “dopo il cuRturale principia il ricreativo”: in Casa Giubileo dall’ANPI è preparata una merenda con panini e vino. Offerta libera.
Preservare la memoria è anche questo: la gioia di persone di ogni età che si ritrovano a discutere, a cantare, a bere e a non dimenticare.




Call for papers: 1922. La provincia in marcia: attori, percorsi, narrazioni

Call for papers: 1922. La provincia in marcia: attori, percorsi, narrazioni

In occasione del centenario della Marcia su Roma del 1922, l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea (ISRT), insieme alla rete toscana degli istituti, promuove l’invio di contributi (Call for papers) per un convegno nazionale – da tenersi a Firenze nell’autunno 2022 – per discutere delle ricerche sul 1922 e le sue eredità. Il focus sarà sull’area toscana, in stretto dialogo con altre realtà territoriali e con il quadro nazionale.

Si invitano pertanto le persone interessate a inviare delle proposte sui temi di discussione che corrisponderanno a quattro sessioni della giornata di studio:
1. In marcia verso Roma: provenienza e dimensioni, strategie militari e politiche, logistica.
2. Attori della Marcia: chi parte, chi resta; uomini e donne; istituzioni; forze dell’ordine; società civile; associazionismo culturale, sociale, politico (massoneria ecc.); le opposizioni individuali e collettive.
3. L’ impatto e la ricezione della Marcia nella vita quotidiana.
4. Narrazioni ed eredità della Marcia.

Le proposte di intervento (massimo 500 parole) dovranno essere accompagnate da un breve CV del proponente. È particolarmente incoraggiata la partecipazione di giovani ricercatori.
Le proposte devono essere inviate al seguente indirizzo isrt@istoresistenzatoscana.it, entro il 15 marzo 2022. Le decisioni del Comitato scientifico verranno comunicate entro il 30 aprile 2022.

Il Comitato scientifico è composto da Andrea Baravelli, Roberto Bianchi, Paul Corner, Valeria Galimi, Stefano Maggi, Francesca Tacchi.




Ci ha lasciato Aristeo Biancolini, partigiano senese.

Ieri è venuto a mancare Aristeo Biancolini, una delle figura più lucide del partigianato senese. Nato a Chianciano nel 1924, da una famiglia di antifascisti, a diciotto anni entrò nelle prime bande che iniziarono a costituirsi tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana già a partire dalla fine del novembre del 1943.

Di ideali socialisti, nel Secondo dopoguerra divenne sindaco di Chianciano e per tutta la sua esistenza non ha cessato mai di raccontare, in modo chiaro e sereno, la sua vicenda ai giovani.

fantacciQuando Aristeo descriveva la propria esperienza di combattente per la libertà, lo faceva sempre in modo semplice e privo di retorica accostando con naturalezza gli episodi di rilievo, per esempio il sabotaggio della centrale di amplificazione telefonica di Abbadia San Salvatore (10 marzo 1944), a momenti profondamenti umani tra cui quello della mancata fucilazione di un milite fascista la cui pesante situazione familiare (quattro figli piccoli e la moglie malata di tisi) spinse i partigiani a un atto di misericordia.

Con la sua morte perdiamo un testimone di una delle pagine più significative della Resistenza italiana, ossia quella dei valori etici e morali di centinaia di ragazzi che decisero di rischiare la propria vita, anziché nascondersi, per creare un mondo diverso la cui essenza può essere riassunta dal titolo del libro “Non saremo mai come loro” (a cura di Andrea Fantacci e Monica Tozzi) all’interno del quale Aristeo raccontava la sua esperienza.




L’impegno dell’Istituto della Resistenza di Siena per questo tempo di emergenza

A Siena nella pagina FB dell’Istituto della Resistenza già dal 21 marzo quasi ogni giorno mettiamo nuovi post che aiutano a ripercorrere le lezioni della storia, le vicende e i protagonisti.  Sulla nostra pagina FB troverete anche le ‘pillole’ visive realizzate nel 2019 per il 75° della Liberazione dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana con la Regione Toscana, 10 brevi documenti visivi che troverete dal 31 marzo fino al 2 giugno, dedicati a vari aspetti della Resistenza,
Il 30 marzo troverete sulla pagina FB altri due spot su Montemaggio e su Vittorio Meoni, l’11 aprile sui bombardamenti a Siena, e quindi vari interventi in video di Francesco Burroni, scrittore e uomo di teatro. La pagina FB sarà il luogo in cui ci incontreremo in attesa del giorno in cui – come per il 25 aprile e la liberazione di 75 anni fa – potremo di nuovo scendere in strada, ritrovarci, abracciarci e festeggiare insieme. In questo tempo sospeso, nella nostra resistenza quotidiana a casa e negli ospedali, abbiamo anche modo di riflettere alla Resistenza come una immagine di riferimento all’attualità, sia perchè oggi tutto il popolo italiano resiste, e ci sono delle frontiere drammatiche colpite dal dolore e dalla morte, sia perchè tra le nostre postazioni domestcihe, il web, la politica, sale una domanda di cambiamento grande e piena di speranza affinchè il giorno in cui potremo di nuovo abbracciarci sia anche l’inizio di una straordinaria rinascita dell’Italia e dell’Europa mortificate  dal virus ma anche dalla perdita dei sogni e delle prospettive. Pensare alla storia della Resistenza ci aiuterà a coltivare progetti di futuro. Così speriamo
pietro Clemente
Presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Siena “Vittorio Meoni”

 




Premio di laurea “Aurelio Ciacci” riservato a laureti presso l’Università di Siena con tesi magistrale

Si comunica che è stato bandito un premio di laurea riservato a laureti presso l’Università di Siena con tesi magistrale discussa nel periodo 01/09/19-01/04/20 su uno dei seguenti argomenti:

– storia del movimento dei lavoratori nel territorio senese nel dopoguerra;

– storia dell’antifascismo e della resistenza nel territorio senese.
Data di scadenza del bando
Giovedì, 2 Aprile, 2020
Maggiori informazioni al seguente link
https://www.unisi.it/albo_pretorio/bandi/studenti_borse/bando-di-concorso-l%E2%80%99attribuzione-del-premio-di-laurea-aurelio




La rete degli Istituti toscani della Resistenza e dell’età contemporanea a DIDACTA

La rete degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea presenti in Toscana sarà presente a DIDACTA, l’importante Festival nazionale della didattica, che si terrà a Firenze alla Fortezza da Basso dal 9 all’11 ottobre, all’interno dello stand della Regione Toscana.

Gli insegnanti potranno quindi chiedere e ricevere informazioni sulla realtà e le attività degli Istituti e sulle rispettive offerte didattiche.

Gli Istituti proporranno tre seminari di formazione:

9 ottobre: ore 16.00-17.00

Una web-serie per (ri)scoprire la Costituzione!

Relatori:

Monica Rook (istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea)

Matteo Mazzoni (istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea)

Da Sant’Anna di Stazzema a Piombino, da Barbiana a Firenze, 4 ragazzi, due studenti e due lavoratori, e una professoressa attraversano luoghi simbolo della Toscana. Rivivono così le trasformazioni dei decenni dell’Italia repubblicana, attraverso visite e incontri con testimoni e riflettono sui principi fondamentali della Costituzione: pace, uguaglianza, beni comuni, diritto al sapere, partecipazione.. questa la trama della web-serie, prodotta da Regione Toscana e Istituti della Resistenza, oggetto del seminario in quanto potenziale strumento per una didattica innovativa di Cittadinanza e Costituzione.

 

10 ottobre: ore 15.00-16.00

I luoghi delle memorie delle deportazioni: dalla Toscana alla Germania. Ipotesi di viaggi di istruzione.

Relatori:

Enrico Iozzelli, Museo della Deportazione e della Resistenza (Prato)

Rappresentante dell’Istituto della Resistenza e della società contemporanea di Livorno

Nella stagione che segna la fine dei testimoni, i luoghi assumono una funzione didattica essenziale sulla quale confrontarsi con gli insegnanti. Il seminario intende riflettere su tale assunto, tanto più significativo nella Regione del Treno della Memoria, offrendo una panoramica dei luoghi più significativi dalla Germania (Berlino) a mete più vicine (Fossoli, Prato) fino alle pietre d’inciampo che segnano molti territori e città toscane, ricordando di come il sistema concentrazionario e le deportazioni abbiamo permeato la nostra storia. Si vuole così anche offrire spunti per possibili viaggi di istruzione significativi per la formazione dei ragazzi.

 

11 ottobre: ore 15.00-16.00

Storie e confini: il Novecento del caso alto-adriatico e oltre

Relatori:

Luciana Rocchi, Istituto della Resistenza e dell’età contemporanea di Grosseto

Roberto Rossetti, Istituto della Resistenza e dell’età contemporanea di Lucca

Conoscere la storia dell’Alto adriatico nel Novecento significa non solo indagare una pagina ancora poco nota della storia nazionale ed Europa, ma anche interrogarsi sui grandi nodi del “secolo breve” e del tempo presente: guerre, nazionalismi, ideologie, spostamenti di popolazioni. Il seminario intende farlo a partire dal progetto di formazione didattica del viaggio studio al “confine orientale” promosso da Regione Toscana. Ma anche riflettendo sulle storie degli esuli fiumano-dalmati in Toscana a partire dal caso di Lucca: laboratori di studio interessanti per una didattica innovativa che stimoli il protagonismo dei giovani nella conoscenza del proprio territorio e della sua storia.

 

La partecipazione ai seminari è gratuita, ma per partecipare è necessario pagare il biglietto di ingresso a DIDACTA.

 

Per iscriversi ai seminari:

http://eventi.fieradidacta.it/EventiEspositori.aspx#ris

Il percorso generale da seguire è il seguente:

http://eventi.fieradidacta.it/ selezionare “Eventi di Enti e Aziende”

sotto le tendine “giorno”, “titolo evento” “organizzatore” c’è una stringa grigia “Eventi Regione Toscana” biffandola e cliccando sul tasto “Cerca” si apriranno tutti i seminari organizzati da Regione Toscana. Si precisa che il programma è ancora in fase di implementazione.

Gli eventi di Regione Toscana sono anche visionabili in una specifica pagina del sito di Regione Toscana, http://www.regione.toscana.it/-/regione-toscana-didacta-2019-programma nel quale a breve saranno  inseriti anche i programmi di ciascun seminario.