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Presentazione del libro “Piombo con piombo. Il 1921 e la guerra civile italiana”, a cura di Giorgio Sacchetti

Sabato 24 marzo, dalle ore 16.30 alle 19, presso la Sala della Cultura -che un tempo fu Casa del Fascio- Palomar di San Giovanni Valdarno si è tenuta la presentazione del libro Piombo con piombo. Il 1921 e la guerra civile italiana, a cura di Giorgio Sacchetti, Carocci editore, uscito a febbraio di questo anno.
Sono presenti il curatore, docente di Storia culturale e sociale dell’età contemporanea all’Università degli Studi di Firenze, e gli autori di alcuni contributi: Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, e Giovanna Procacci, Professoressa di storia sociale contemporanea e storia contemporanea presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il volume mette insieme due convegni sul 1921, un anno parecchio significativo e cruciale per la storia del nostro paese: anno dello squadrismo fascista, dell’attentato anarchico al teatro Diana di Milano, delle insorgenze operaie e contadine, degli Arditi del popolo. Non a caso, una sezione del volume -la terza- è intitolata “Rappresentare il 1921”.

Procacci elogia l’immensa quantità documentaria presente in questo volume. Di grande importanza la parte sull’Anarchismo, che rientra nella prima sezione del volume, intitolata temi/questioni di metodo. A tale proposito sottolinea che gli anarchici usavano la violenza per conquistare la libertà, mentre la violenza fascista era per acquisire il potere. La Professoressa sottolinea anche che nell’immediato dopoguerra si è trattato di violenza popolare, poi è diventata di difesa, una volta avvenuto l’attacco alla democrazia.

Sull’anarchismo da remoto è intervenuto anche Enrico Acciai, attualmente visiting researcher alla Columbia University di New York. Nel suo intervento si sofferma sulla scelta volontaria delle armi legata a Garibaldi, in una sorta di guerra di guerriglia.

La seconda parte del volume, non a caso intitolata “Territori/Casi di studio”, ha il pregio di fornire uno spaccato dei fatti del ‘21 nell’intera nazione: Milano, Bologna, Parma e Imola, Empoli, Arezzo e Valdarno, Roma.

Pezzino sottolinea che la locuzione “guerra civile” è impropria per il ’21 perché i due contendenti non hanno la stessa forza. Il termine è dunque usato lato sensu per indicare un conflitto sociale acceso.
Riprendendo Claudio Pavone, sostiene che nel caso del ’21 sarebbe più opportuno parlare di conflitto di classe.

“Sarebbe più corretto, parlare di una guerra civile asimmetrica”, dice Salvatore Mannino nel suo breve intervento.

Questi gli autori del volume: Enrico Acciai, Francesco Bellacci, Paola Bertoncini, Lorenzo Bertucelli, Marco Betti, Giulio Bigozzi, Laura Bottai, Roberto Carocci, Mirco Carrattieri, Paul Corner, Fabio Degli Esposti, Pietro Di Paola, Fabio Fabbri, John Foot, Andrea Giaconi, Ivano Granata, Salvatore Mannino, Pietro Masiello, Iara Meloni, Luigi Nepi, Guido Panvini, Elena Papadia, Paolo Pezzino, Andrea Rapini, Giorgio Sacchetti, Antonio Senta, Emanuele Upini, Andrea Ventura, Rodolfo Vittori.




Call for papers: 1922. La provincia in marcia: attori, percorsi, narrazioni

Call for papers: 1922. La provincia in marcia: attori, percorsi, narrazioni

In occasione del centenario della Marcia su Roma del 1922, l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea (ISRT), insieme alla rete toscana degli istituti, promuove l’invio di contributi (Call for papers) per un convegno nazionale – da tenersi a Firenze nell’autunno 2022 – per discutere delle ricerche sul 1922 e le sue eredità. Il focus sarà sull’area toscana, in stretto dialogo con altre realtà territoriali e con il quadro nazionale.

Si invitano pertanto le persone interessate a inviare delle proposte sui temi di discussione che corrisponderanno a quattro sessioni della giornata di studio:
1. In marcia verso Roma: provenienza e dimensioni, strategie militari e politiche, logistica.
2. Attori della Marcia: chi parte, chi resta; uomini e donne; istituzioni; forze dell’ordine; società civile; associazionismo culturale, sociale, politico (massoneria ecc.); le opposizioni individuali e collettive.
3. L’ impatto e la ricezione della Marcia nella vita quotidiana.
4. Narrazioni ed eredità della Marcia.

Le proposte di intervento (massimo 500 parole) dovranno essere accompagnate da un breve CV del proponente. È particolarmente incoraggiata la partecipazione di giovani ricercatori.
Le proposte devono essere inviate al seguente indirizzo isrt@istoresistenzatoscana.it, entro il 15 marzo 2022. Le decisioni del Comitato scientifico verranno comunicate entro il 30 aprile 2022.

Il Comitato scientifico è composto da Andrea Baravelli, Roberto Bianchi, Paul Corner, Valeria Galimi, Stefano Maggi, Francesca Tacchi.




Viaggio della Memoria nei luoghi dell’Olocausto del Comune di Castelfranco Piandiscò con una delegazione cavrigliesese

Sta per prendere il via il “Viaggio della Memoria”, quest’anno in programma dal 10 al 16 febbraio,  che farà tappa nei luoghi dello sterminio nazista, con visita ai campi di concentramento della Germania: Sonnenstein/Buchenwald, Nordhausen -Neuengamme e Brema-Wietzendorf/Bergen Belsen insieme alle vicine città tedesche di Dresda, Brema ed Amburgo. Il Comune di Cavriglia ha confermato la propria adesione è sarà rappresentato dai tre studenti neo maggiorenni che si sono iscritti, accompagnati dal Consigliere Comunale Gianni Tognazzi. La delegazione porterà il Gonfalone nei luoghi della Shoah contribuendo a tenere viva la Memoria, valore sacro per la nostra comunità.

Il viaggio è organizzato da ANED (Associazione nazionale ex deportati) ed è stato promosso dal Comune di Castelfranco Piandiscò col patrocinio della Conferenza dei Sindaci del Valdarno.




Ottimo il bilancio della Summer school in preparazione al Treno della Memoria 2019

Si è chiusa ieri al Santa Chiara Lab a Siena la quinta edizione della Summer school, il seminario intensivo di cinque giorni organizzato dalla Regione in collaborazione con la Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, il Forum per i problemi della pace e della guerra e l’Ufficio Scolastico Regionale per fornire agli insegnanti selezionati, circa una sessantina, gli strumenti formativi e didattici per preparare gli studenti all’esperienza del viaggio sul Treno della Memoria, in programma il prossimo anno. Il corso quest’anno si intitolava ‘Razzismi di ieri e di oggi. Il buon uso della Memoria’. Nel corso delle diverse sessioni, i 60 insegnanti provenienti da tutte le zone della Toscana: dall’Elba alla Lunigiana, dal grossetano al pistoiese, da Firenze a Massa, da Pisa ad Arezzo, hanno potuto approfondire le conoscenze storiche sui fatti di oltre 70 anni fa e riflettere sui nodi del presente. Antisemitismo, razzismo, guerra totale, violenza non sono solo parole del passato ma problemi attuali con cui la scuola deve misurarsi nella sua instancabile azione di formazione dei cittadini del domani. Grazie all’impegno straordinario della Regione tutto questo è ancora possibile.




Pieno sostegno alla Lettera di insegnanti toscani a Lotito e ai Presidente delle Squadre di Serie A

ToscanaNovecento e gli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea presenti in Toscana appoggiano e condividono spirito e finalità della letetra inviata da vari insegnanti toscani al Presidente Lotito e ai presidenti delle Squadre di calcio di Serie A ritenendo fondamentale un’azione capillare e continuativa di formazione delle nuove generazioni.

Proprio la rete degli Istituti, grazie alla Regione Toscana, con le sue consolidate politiche della memoria, e alla stretta collaborazione con il mondo della scuola, presidio insostituibile nella formazione di una cittadinanza consapevole e democratica, ha svolto e può svolgere sempre più un ruolo importante, ma che necessita di costanti miglioramenti e sostegni.

Invitiamo tutti quindi a sottoscrivere questa lettera e a diffonderla fra i propri contatti.

Di seguito il testo della lettera:

Egregio Presidente Lotito e Presidenti delle squadre di serie A,Siamo docenti delle scuole toscane che partecipano da tempo alla formazione legata alle politiche della Memoria in Italia. Stiamo assistendo con preoccupazione al dibattito innescato dall’immagine di Anna Frank strumentalizzata per tornare a diffondere pericolosi messaggi di antisemitismo nella società.  Siamo professionisti della formazione che decidono di scriverVi consapevoli del fatto che i giovani ultras delle curve degli stadi possono essere anche le stesse studentesse e studenti che siedono nei banchi delle nostre classi. Per questo motivo pensiamo di poter partecipare  al dibattito in corso offrendo il nostro contributo professionale:  partecipiamo da anni al Treno della Memoria della Toscana e sappiamo che ogni viaggio ha avuto successo soltanto quando è stato preceduto dalla formazione e dalla didattica a scuola.

Per questo non è sufficiente limitarsi ad immaginare viaggi ad Auschwitz o fiori alle sinagoghe, ancor meno cambiare il colore della maglia fatta indossare da Anna Frank.

La legge che ha istituito il Giorno della Memoria chiama in causa con forza le scuole e noi, da docenti, abbiamo sempre risposto con l’impegno diretto e con il lavoro con gli studenti ottenendo crescita interiore, riflessione e conoscenza storica. Crediamo che le scuole ed i docenti che vi  lavorano e che si formano da decenni  sulle tematiche legate alla storia ed alla memoria dei fatti del Novecento siano gli interlocutori necessari, perché quanto si sta dibattendo si trasformi in costruzione di cittadinanza inclusiva e che i buoni propositi non restino lettera morta. Per questo vi suggeriamo di non replicare iniziative a sé stanti, ma di dare sostegno in maniera concreta a quanto le scuole hanno fatto e stanno facendo per incidere a livello profondamente formativo rispetto a queste tematiche fondamentali per la crescita dei giovani che passano anche dagli stadi. Egregi Presidenti siamo pronti a incontrarvi ed a collaborare.

Maria Pia Suma, Caterina Marini, Franca Donnini, Alessandro Guidotti, Nicola Pagliuca, Enrica Canaccini, Elena Rossotto, Beatrice Masi, Daniele Mangini, Serena Conti, Corrado Nesi, Chiara Bontempi, Silvia Pagnin, Odetta Barani, Lorella Niccolini, Lucia Parri, Lara Pieri, Sandra Troilo, Silvia Cosimi, Maria Rosa Ricciarini, Graziella Poli, Laura Bardelli, Paola Martini, Maria Chiara Gentili, Maria Pisana, Antonio Venneri, Giusy Gesualdi, Mariassunta Pirillo, Andrea Monastero




Scade il 15 maggio il bando dell’Accademia valdarnese per ricerche di valorizzazione del territorio

In allegato il testo del bando.




“Casa della Memoria” iniziati i lavori nell’antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni

L’antico Borgo di Castelnuovo presto diventerà una sorta di museo diffuso dedicato alla Memoria degli eventi e delle trasformazioni storico sociali che hanno inciso fortemente sulla storia della comunità cavrigliese. Nei giorni scorsi infatti, sono partiti i lavori per il rifacimento e la riqualifica di Palazzo Zannuccoli, immobile situato ai piedi del vecchio abitato vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti, dove sorgerà la “Casa della Memoria” museo dedicato alla memoria ed al ricordo degli avvenimenti, come gli eccidi nazifascisti del 1944. L’intervento, essendosi posizionato al terzo posto di un bando regionale indetto per “sostenere gli Enti Locali per interventi di investimento nella Cultura”, è co-finanziato per il 60% dalla Regione Toscana. Il cantiere si è aperto con la messa in sicurezza del palazzo in stile Liberty da tempo abbandonato e dell’area circostante. Si tratta di un passaggio particolarmente rilevante in quanto l’edificio abbandonato da decenni, versa in condizioni particolarmente delicate. Successivamente si passerà al ripristino delle strutture esistenti ed infine alla realizzazione della “Casa della Memoria”. Complessivamente il valore dell’opera supera i 500mila Euro. La Regione Toscana ha già messo a disposizione 312mila Euro. Il costi restanti saranno coperti con fondi provenienti dalle casse comunali.

Il restyling di Palazzo Zannucoli conferma la volontà dell’Amministrazione Comunale di proseguire il difficile recupero dell’antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni. Un percorso avviato nel 2012 con l’inaugurazione del Museo Mine che adesso prosegue con la “Casa della Memoria”.




“CASA DELLA MEMORIA” Nell’antico borgo di Castelnuovo dei Sabbioni, affidati i lavori.

Sta prendendo forma il progetto per la realizzazione della “Casa della Memoria” nell’Antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni. L’Amministrazione Comunale ha provveduto all’affidamento dei lavori per il rifacimento e la riqualifica di Palazzo Zannuccoli, immobile situato ai piedi del vecchio abitato vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti, dove sorgerà un museo dedicato alla memoria ed al ricordo degli avvenimenti, come gli eccidi nazifascisti del 1944, sui quali si fondano i valori e le tradizioni della comunità cavrigliese. Il progetto, essendosi posizionato al terzo posto di un bando regionale indetto per “sostenere gli Enti Locali per interventi di investimento nella Cultura”, è stato co-finanziato per il 60% dalla Regione Toscana. I lavori sono stati affidati all’azienda “Romeo Puri Impianti”, azienda con sede nel Comune casentinese di Castel San Niccolò. Gli interventi si apriranno con la messa in sicurezza del palazzo in stile Liberty da tempo abbandonato i cui costi sono a carico dell’azienda appaltante. Si tratta di un passaggio particolarmente rilevante in quanto l’edificio a fianco del sacrario ai caduti, abbandonato da decenni, versa in condizioni particolarmente delicate. Successivamente si passerà al ripristino delle strutture esistenti ed infine alla realizzazione della “Casa della Memoria”. Il cantiere dovrebbe prendere il via entro la fine della prossima primavera. Complessivamente il valore dell’opera supera i 500mila Euro. La Regione Toscana ha già messo a disposizione 312mila Euro. Il costi restanti saranno coperti con fondi provenienti dalle casse comunali.
Il restyling di Palazzo Zannucoli conferma l’indirizzo ricettivo-culturale scelto dall’Amministrazione Comunale per il recupero dell’antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni. Un percorso avviato nel 2012 con l’inaugurazione del Museo Mine.