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Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux

Sedi e contatti
Biblioteca, Centro Romantico, Archivio storico
Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, 50123 Firenze
Telefono: 055.288342 (biblioteca); 055.290131 (archivio storico)
E-mail: biblioteca@vieusseux.it; archiviostorico@vieussuex.itcentroromantico@vieusseux.it
Sito web: https://www.vieusseux.it/
Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti”
Palazzo Corsini Suarez, via Maggio 42, Firenze
Telefono: 055 290131
E-mail: archivio@vieusseux.it

Organi direttivi
Presidente: Alba Franceschini
Direttore: Gloria Manghetti
Responsabile biblioteca: Laura Desideri
Responsabile archivio contemporaneo: Gloria Manghetti

Breve storia, finalità, patrimonio
Fondato nel 1819 da Giovan Pietro Vieusseux come gabinetto di lettura di riviste e gazzette provenienti da tutta Europa, il Gabinetto Vieusseux diventa con gli anni una grande “biblioteca circolante”, destinata al prestito a domicilio, aggiornata delle novità italiane e straniere. Le collezioni sono caratterizzate da una vasta presenza di edizioni in lingua originale (in particolare francese e inglese) di ambito storico letterario dell’Otto–Novecento, su alcuni filoni specifici: narrativa, viaggi, memorie, biografie. Le ricche collezioni di libri stranieri, frutto del cosmopolitismo del Gabinetto originario, documentano il carattere europeo di questa biblioteca, unica nel suo genere non solo a Firenze, ma anche in tutto il territorio nazionale.

Oggi il patrimonio librario ammonta a circa 450.000 volumi, distribuiti tra Palazzo Strozzi, il Magazzino di Novoli, e Palazzo Corsini–Suarez. Circa 1/3 del patrimonio generale è costituito oggi di fondi speciali, in prevalenza Biblioteche d’Autore, di personalità del mondo artistico letterario del ‘900, giunte all’Istituto in donazione o in comodato. I periodici italiani e stranieri (che costituiscono una parte cospicua del patrimonio) ammontano complessivamente a 2700 testate, di cui 600 ottocentesche; i correnti sono 270. Dal 2002 l’Emeroteca (quotidiani e settimanali correnti) è stata trasferita al Palagio di Parte Guelfa, pur conservando le annate pregresse di alcune testate straniere non presenti nelle altre biblioteche della città.

Nel corso del Novecento l’istituto si è arricchito di alcuni settori specializzati:

il Centro Romantico, che dal 1973 promuove, a partire dalla documentazione conservata presso l’Istituto, ricerche e iniziative sulla civiltà europea dell’Ottocento, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione e la diffusione di conoscenze e il confronto fra le diverse esperienze e culture, che caratterizzarono il gabinetto di Giovan Pietro Vieusseux;

l’Archivio Contemporaneo, costituito nel 1975 per iniziativa dell’allora Direttore Alessandro Bonsanti, di cui oggi porta il nome, con lo scopo principale di raccogliere materiale vario relativo a personalità del mondo contemporaneo, rappresentative di discipline diverse: dalla letteratura creativa (es. Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Vasco Pratolini, Mario Tobino, Federigo Tozzi, Giuseppe Ungaretti) alla critica letteraria (es. Luigi Baldacci, Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Giuseppe De Robertis, Pietro Pancrazi) dalla musica (es. Luigi Dallapiccola, Carlo Prosperi) al teatro (es. Edward Gordon Craig, Eduardo De Filippo, Rossella Falk, Anna Prolemer), dall’architettura (es. Ugo Giovannozzi, Ferdinando Poggi) alla pittura (es. Giovanni Colacicchi, Ottone Rosai, Alberto Savinio, Nino Tirinnanzi, Gianni Vagnetti), dalla fotografia (es. Fosco Maraini, Mario Nunes Vais, Giacomo Pozzi Bellini) alla critica artistica (es. Silvio Branzi, Piero Santi, Tommaso Paloscia), ad oggi l’Archivio Contemporaneo conta oltre 150 fondi archivistici;

l’Archivio Storico raccoglie la documentazione prodotta dall’Istituto, dalla fondazione ai nostri giorni, conserva inoltre alcuni nuclei archivistici aggregati e carte private ottocentesche: la corrispondenza fra G.P. Vieusseux e l’Istituto di corrispondenza archeologica di Roma e le lettere di G.P. Vieusseux a Carlo Martelli e Carlo Nota ed inoltre le carte e la corrispondenza dello scultore Hiram Powers.

 




Istituto Ernesto de Martino (IEdM)

Sede e contatti
Villa San Lorenzo al Prato, via Scardassieri, 47, 50019 Sesto Fiorentino, Firenze
Telefono: 055.4211901
E-mail: iedm@iedm.it
Sito web: https://www.iedm.it/

Organi direttivi
Presidente e rappresentante legale: Stefano Arrighetti
Giunta Esecutiva: Stefano Arrighetti, Filippo Colombara, Antonio Fanelli, Alessandro Grassi
Comitato Scientifico: Rudi Assuntino, Gianfranco Azzali, Dante Bellamio, Cesare Bermani, Luigi Chiriatti, Filippo Colombara; Antonella De Palma, Antonio Fanelli, Andrea Matucci, Alessandro Portelli, Annamaria Rivera
Collegio dei revisori dei conti: Maria Luisa Betri, Clara Longhini, Riccardo Schwamenthal

Breve storia e finalità
Nel gennaio 1966, a Milano, Gianni Bosio, storico e ricercatore del movimento operaio che nel 1953 diede nuova vita alle Edizioni Avanti!, fondò con Alberto Mario Cirese l’Istituto Ernesto de Martino «per la conoscenza critica e la presenza alternativa del mondo popolare e proletario». Il primo luglio 1966 l’Istituto divenne operativo e Gianni Bosio affidò a Franco Coggiola l’incarico di curatore dell’Istituto stesso. Dopo la morte di Bosio (21 agosto 1971), nel 1972 l’Istituto Ernesto de Martino divenne l’Associazione Istituto Ernesto de Martino, presieduta da Clara Longhini fino al 1980. Nel 1981 Franco Coggiola fu eletto Presidente e Rappresentante Legale dell’Associazione, carica che mantenne fino alla sua morte (7 maggio 1996). Dal 19 maggio 1996, Presidente e Rappresentante Legale dell’Istituto fu Ivan Della Mea, morto il 14 giugno 2009. Con l’assemblea del 5 aprile 2009 assume l’incarico di Presidente e Responsabile Legale Stefano Arrighetti.

Dallo Statuto dell’Istituto:
Art. 2) – L’Associazione IEdM ha lo scopo di:

  1. promuovere e condurre con ogni mezzo la ricerca delle varie forme dell’espressività popolare e proletaria;
  2. ordinare il materiale raccolto in un apposito archivio specializzato, descriverlo ed elaborarlo;
  3. svolgere e promuovere con ogni mezzo ogni iniziativa collegata alla conoscenza critica e alla presenza alternativa del mondo popolare e proletario.

Per il raggiungimento dei propri scopi l’Associazione IEdM promuoverà e svolgerà, in proprio o avvalendosi di risorse esterne, attività di ricerca, di studio, di elaborazione, catalogazione e diffusione di materiali, prodotti e servizi, in qualsiasi forma: tra cui, a titolo puramente esemplificativo ma non esclusivo, promuovere organizzare ed effettuare ricerche, convegni, corsi, seminari, spettacoli; produrre, editare, pubblicare rappresentare e diffondere anche per via commerciale, materiali scritti, sonori, iconografici e audiovisivi su supporto cartaceo, ottico, elettronico e magnetico e comunque realizzati con ogni altro mezzo attualmente conosciuto o che possa essere scoperto in futuro.

Promuoverà inoltre, nelle forme ritenute più opportune, contatti, intese, accordi anche operativi, sia a livello nazionale che internazionale con enti, associazioni, gruppi locali o persone singole che perseguano, in tutto o in parte, fini analoghi o complementari a quelli dell’Associazione IEdM. Promuoverà anche la nascita di gruppi e associazioni affiliate all’Associazione IEdM.
analisi delle culture orali e del vecchio e nuovo canto sociale.

Patrimonio
La nastroteca dell’Istituto Ernesto de Martino è la più rilevante raccolta di fonti sonore per la storia orale, l’antropologia culturale, l’etnomusicologia e la storia del movimento operaio e sindacale conservata in Italia da un’istituzione privata, nonché una delle più importanti in Europa. Raccoglie 6000 e più nastri magnetici – in parte frutto di ricerche promosse, finanziate ed effettuate dall’Istituto stesso, in parte versati o depositati da privati, in parte dai ricercatori e dai gruppi di ricerca che si riconoscono nell’attività dell’Istituto – contenenti documenti sonori registrati “sul campo”, dal vivo, per un totale complessivo di circa 15000 ore di registrazione, di cui quasi la metà attinenti l’espressività musicale del mondo contadino (canti popolari tradizionali in lingua e in dialetto, canti sociali, canti di lavoro, canti religiosi e canti della protesta sociale e politica; rappresentazioni popolari, danze, riti, autobiografie, testimonianze e ricordi sui momenti più significativi della storia del movimento operaio italiano, manifestazioni sindacali e politiche, ecc.). Le registrazioni sono state effettuate in tutte le regioni italiane, in particolare in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzi, Puglie, Calabria, Sicilia, Sardegna.

L’archivio storico cartaceo dell’IEdM comprende il Fondo Gianni Bosio, il Fondo Edizioni Avanti! –Edizioni del Gallo (inventariato e consultabile), il Fondo Nuovo Canzoniere Italiano e il Fondo IEdM, in corso di riordino e di caatalogazione. L’IEdM possiede inoltre materiali fotografici, su carta, e audiovisivi non ordinati.

L’archivio sonoro è affiancato da una videoteca, una discoteca, una raccolta di manifesti e  una biblioteca specializzata composta da oltre tremila tra volumi e opuscoli e da circa duecento periodici, con catalogo on line nello SDIAF (Sistema documentario integrato dell’Area Fiorentina).

 




Fondazione Ezio Franceschini onlus

Sede e contatti
Via Montebello, 7 50123 – Firenze
Telefono: 055.2049749
E-mail: segreteria@fefonlus.it
archivi@fefonlus.it
biblioteca@fefonlus.it
Sito web: http://www.fefonlus.it/

Organi direttivi
Presidente: Paolo Blasi (presidenza@fefonlus.it)
Direttore: Lino Leonardi (direzione@fefonlus.it)

Breve storia e finalità
La FEF è un istituto di ricerca sulla cultura testuale dell’Europa medievale, nato dopo la morte di Ezio Franceschini per iniziativa dei suoi familiari, del suo allievo Claudio Leonardi e di alcuni amici, tra i quali Oscar Luigi Scalfaro, che ne fu il primo presidente. Dopo un periodo di attività non ufficiale, la FEF si è costituita a Firenze il 13 dicembre 1987.

Ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica nel 1990 e da allora figura nella tabella degli enti che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali considera meritevoli di contributo e sostegno da parte dello Stato; nel 1998 ha acquisito la qualifica di ONLUS; è Ente di ricerca scientifica (DPCM 8 maggio 2007).

La FEF promuove ricerche, convegni, formazione post-universitaria sulle tradizioni testuali del Medioevo, in collaborazione con numerose Università italiane ed europee.

Patrimonio
Oltre a una biblioteca di circa 120.000 volumi, punto di riferimento per gli studi di medievistica in Italia, la Fondazione Ezio Franceschini possiede i fondi archivistici di personaggi di rilievo della cultura del Novecento: Gianni Baget Bozzo (1925-2009), Vittore Branca (1913-2004), Gianfranco Contini (1912-1990), Ezio Franceschini (1906-1983), Claudio Leonardi (1926-2010), Lorenzo Minio Paluello (1907-1986), Bruno Nardi (1884-1968), Aldo Rossi (1948-2005), José Ruysschaert (1914-1993). Ai fondi archivistici si affianca la collezione Baldassari, costituita da cartoline d’epoca, italiane e straniere, con soggetto dantesco.

 




Centro documentazione e archivio storico CGIL regionale Toscana

Sede e contatti
Via Pier Capponi 7, 50132 Firenze
Telefono: 055.5036288
Fax: 055.5036200
E-mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it
Sito web: http://www.tosc.cgil.it/pagina177_centro-documentazione.html
http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm
Orari di apertura: da lunedì al venerdì 9-12.30 e 14.30-18.30, previo appuntamento tel. 344 10115711.

Organi direttivi
Responsabile: Chiara Bonaiuti

Breve storia e finalità
Il Centro, costituito nel 1977, ha come compito istituzionale quello di recuperare, catalogare, conservare, valorizzare, permettere la consultazione e la circolazione dei materiali prodotti prioritariamente dalla CGIL regionale Toscana e delle altre strutture sindacali toscane e nazionali, confederali e non.
Ha il compito altresì di reperire materiali (documentazione grigia, monografie, periodici ecc.) che attengano alle tematiche della tutela, difesa, salvaguardia dei lavoratori, sia nell’ambito del rapporto di lavoro che al di fuori della prestazione lavorativa.
In questo secondo aspetto il Centro si pone quale supporto e sussidio documentario all’attività dell’organizzazione sindacale, dei lavoratori ad esso iscritti, di quanti operano nel settore o in specifici segmenti di esso (consulenti del lavoro, medici del lavoro, giuslavoristi, operatori socio sanitari, ecc.) o che comunque si occupano del mondo del lavoro (storici, sociologi, studenti universitari, ecc.). Promuove inoltre la divulgazione l’approfondimento e la conoscenza della storia della CGIL e del movimento operaio e sindacale a livello locale e nazionale. Partecipa a pieno titolo alla “Rete nazionale delle biblioteche e dei centri di documentazione Cgil”. Il Centro fornisce supporto logistico alle altre strutture documentarie toscane di ambito CGIL fornendone i recapiti, i link di accesso, e, dove presenti, ai cataloghi o agli inventari dei materiali degli archivi e biblioteche CGIL.

Patrimonio
Il Centro documentazione e archivio storico è una struttura integrata composta da due sezioni:
a) quella documentaria costituita da Biblioteca con circa 14.000 volumi nelle materie socio-economiche, diritto, statistica. storia sindacle, ecc., catalogo consultabile sul sito web del Centro, e da Emeroteca di 1152 periodici sindacali (150 circa ancora aperti), 40 periodici non sindacali, 542 periodici sindacali toscani, catalogo consultabile al sito suddetto.
b) quella archivistica, costituita da diversi Archivi riordinati con inventari (cartacei o elettronici, queste ultime versioni sono consultabili on-line come file pdf sul sito del Centro): Confederterra toscana 1944-1978; FIOM provinciale Firenze 1944-1972; Sindacato pittori e scultori 1926-1956; FIDAT 1944-1954 dipendenti aziende telecomunicazioni; FIDAE-FNLE regionale toscana, prov. Firenze, Larderello 1945-1990, lavoratori elettrici; FIDAC-FISAC prov.le Firenze 1935-1990 bancari e assicuratori; Camera del lavoro di Pontassieve con aggregato Pelago 1945-1985; Associazione nazionale licenziati per rappresaglia politica e sindacale, Comitato provinciale di Firenze 1947-2009.
Altri archivi sono in fase di riordino, come quello della Camera del lavoro di Firenze (1952-1997), altri sono in attesa di inventariazione (CGIL regionale Toscana, Cordinamento donne regionale, Federazione unitaria CGIL CISL UIL, ecc.)

Il Centro possiede numerose altre tipologie di materiali quali foto, manifesti, locandine, tessere, bandiere, striscioni in parte catalogati e presenti sul “catalogo dei materiali grafici” sul sito e sull’opac dello SDIAF.
Altri materiali posseduti sono le registrazioni sonore e video dei quali esistono degli elenchi consultabili in locvo. Sono attive le sezioni di documentazione sul mobbing, sulle parità uomo-donna e la violenza di genere, ecc.

La nostra struttura aderisce allo SDIAF e a SBN; collabora con le analoghe strutture CGIL a livello nazionale e locale e con alcune di queste gestisce un catalogo in fase di implementazione denominato “Biblioteche del lavoro”.

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Istituto Gramsci Toscano onlus

logo IGT 2Sede e contatti
Via G. Orsini 44, 50126 Firenze
Telefono: 055.6580636
E-mail: info@gramscitoscano.it
archiviobiblioteca@gramscitoscano.it
presidente@gramscitoscano.it
Sito web:  http://www.gramscitoscano.it
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18

Organi direttivi
Presidente: Annalisa Tonarelli
Consiglio direttivo: Annalisa Tonarelli (presidente), Monica Ballerini, Giulia Bassi, Sergio Caruso, Amos Cecchi, Franco Coppa, Niccolò Corsi, Delia Dugini, Simona Ferrari, Antonio Floridia, Vittoria Franco, Jacopo Ghelli, Alberto Gherardini, Rossana Gorini, Giovanni Mari, Matteo Mazzoni, Cristian Pardossi, Alessandra Pescarolo, Gaspare Polizzi, Marta Rapallini, Alessandro Rapezzi, Anna Scattigno, Andrea Valzania.

Breve storia e finalità
L’Istituto Gramsci nasce nel 1973 come sezione fiorentina dell’Istituto Gramsci di Roma, grazie alla volontà della locale Federazione del Pci e nel ’77 assume dimensione regionale. Sono questi gli anni in cui l’Istituto, grazie all’avvio di tre sezioni di lavoro permanenti e all’ampliamento dei fondi librari ed archivistici, diventa un punto di riferimento per Firenze e un luogo di divulgazione della cultura e di aggregazione sociale. Negli anni ‘80, con il distacco dal partito, l’Istituto si costituisce come associazione e allarga i suoi campi di interesse alla letteratura e alla filosofia ma la sua attività è compromessa dalle difficoltà economiche e dalle conseguenti vicissitudini legate al trasferimento della sede che, alla fine degli anni Novanta, viene dislocata presso l’ex scuola Elsa Morante, dove si trova tuttora.

Nuovi interessi ampliano i campi dell’attività socio-culturale. Negli ultimi anni l’Istituto, diventato Onlus nel 2004, ha ripreso la sua attività di formazione politica e divulgazione storica.
Finalità dell’Istituto è la diffusione della conoscenza delle trasformazioni sociali, politiche e culturali dell’età contemporanea, attraverso seminari, corsi di formazione, attività didattica. L’Istituto tutela, promuove e valorizza il proprio patrimonio archivistico-librario, avviandone la digitalizzazione e incrementandone la consistenza, favorendo la ricerca e orientando il lavoro degli studiosi. Propone, lo studio degli archivi politici per la conservazione della memoria storica.

Patrimonio
L’Archivio: l’istituto vanta, oltre ad una documentazione storica sulle proprie iniziative, un patrimonio documentario di circa 1.500 unità, suddivise in 21 fondi.

10 di enti collettivi che raccolgono la documentazione sull’attività e sull’amministrazione del partito sul territorio (atti dei congressi, atti amministrativi, verbali, protocolli, attività di propaganda, tesseramenti): Federazione fiorentina del Partito Comunista Italiano (inizi anni ‘50, fine anni ‘80), il quotidiano “Il Nuovo Corriere” (1945-1989), Unione Regionale Toscana Pci-Pds (1970-2006), Sezione “Frosali” di Sesto Fiorentino (1948-1980), cellula Montecatini (1946-1959) e Manifattura Tabacchi, Federazione fiorentina dei Democratici di Sinistra (1990-2007), Unione Regionale Pds-Ds (1989-2007), Sezione Pds-Ds San Francesco di Pelago (1989-2007), Circolo provinciale dell’Unione Donne Italiane (1944-1983).

11 fondi di persona (carte private di amministratori locali, dirigenti e militanti del PC fiorentino, dell’antifascismo e della Resistenza nella provincia di Firenze): Mario Gozzini, Piero Pieralli, Adalberto Pizzirani, Silvano Peruzzi, Loretta Montemaggi, Cata Franci, Angelo Bizzarri, Sirio Ungherelli, Carlo Baccetti, Elsa e Cesare Massai. Arricchiscono il patrimonio archivistico raccolte di materiale iconografico (manifesti, bandiere, tessere, vessilli), fotografico (fotografie, diapositive, rullini), audio-visivo (registrazioni audio, pellicole cinematografiche) dagli anni 70 in poi, provenienti prevalentemente dal fondo della Federazione fiorentina e da quello dell’Istituto.

La Biblioteca: il patrimonio librario dell’Istituto, che dal 1999 aderisce al Sistema documentario integrato dell’area fiorentina, è costituito da quasi 18.370 volumi ed opuscoli sulla storia del movimento e del pensiero politico democratico, socialista ed operaio nazionale ed internazionale, con sezioni di economia, sociologia, filosofia. La biblioteca conserva fondi personali, molti dei quali donati insieme alla documentazione archivistica, una ricca raccolta di periodici italiani ed internazionali di carattere storico-politico e collezioni di quotidiani.




Centro di documentazione sull’Antifascismo, la Resistenza e la storia contemporanea nell’area empolese Rina Chiarini e Remo Scappini

Sede e contatti
Archivio Storico Comunale, via Torricelli 58A, Empoli (Firenze).
Telefono: 0571.757858
E-mail: archivio.storico@comune.empoli.fi.it
Sito web: https://www.comune.empoli.fi.it/albero/03/0301/745sch.html
http://www.retememoriatoscana.it/?p=162
Orario di apertura: martedì 14.30-18 e venerdì 9-13, oppure su appuntamento

Organi direttivi
Responsabile Archivio Storico: Stefania Terreni

Breve storia e finalità
Il Centro si propone come luogo di analisi e di confronto sulle tematiche del Fascismo, dell’Antifascismo, della Resistenza, della Costituzione. Costituito nel 1992 come punto di riferimento per l’area del Medio Valdarno e della Bassa Valdelsa, nel 2005, in coincidenza con il 60° anniversario della liberazione, ha allargato il proprio campo di interesse e di attività alla storia contemporanea, concentrando invece l’ambito di intervento sull’area empolese. Il Centro si propone di reperire, conservare e rendere fruibile al pubblico la documentazione archivistica, le testimonianze scritte ed orali, il materiale a stampa, audiovisivo e multimediale concernente il fascismo, l’antifascismo, la resistenza e la storia contemporanea nell’area empolese.

Il Centro inoltre collabora all’attività didattica rivolta agli istituti scolastici cittadini, in particolare nell’ambito del progetto “Investire in democrazia” per favorire nelle giovani generazioni la conoscenza e l’attualizzazione dei valori della Costituzione, dell’Antifascismo, della Resistenza e della cittadinanza attiva. In collaborazione con le associazioni antifasciste e altri soggetti pubblici e privati promuove e organizza manifestazioni culturali, ricerche e pubblicazioni sulle tematiche che lo contraddistinguono.

Patrimonio
Il Centro dispone di un proprio archivio, costituto da materiale documentario originale e in copia messo a disposizione dalle associazioni antifasciste locali e raccolto dallo studioso locale Libertario Guerrini e da successive acquisizioni. Particolare interesse riveste la raccolta di interviste videoregistrate individuali e collettive a persone che hanno avuto esperienze significative durante il fascismo, la resistenza e la liberazione. Inoltre è stato acquisto in copia materiale documentario attinente ai fatti del 1 marzo 1921 e ai cittadini dell’empolese condannati dal Tribunale Speciale per la difesa dello stato, nell’ambito del progetto di ricerca che ha preceduto la monografia di P. Pezzino Empoli antifascista. I fatti del 1° marzo 1921, la clandestinità e la resistenza.

A questo nucleo si sono aggiunte le carte della sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, una miscellanea sul Movimento studentesco di Empoli (anni settanta del Novecento) e infine materiale miscellaneo di Libertario Guerrini. Oltre ad una propria sezione bibliografica il Centro della Resistenza ha acquisito le biblioteche del Sen. Remo Scappini e di Mario Assirelli, Sindaco della città di Empoli dal 1960 al 1980; tutti i fondi sono reperibili nel catalogo collettivo della rete documentaria Reanet (le sigle che precedono la collocazione identificano i singoli fondi: CDR=Centro di documentazione sull’Antifascismo, la resistenza e la storica contemporanea; SCAP = Fondo Remo Scappini; ASS = Fondo Mario Assirelli).

Pubblicazioni e multimedia:
Era la Resistenza: il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la Liberazione, a cura di P. L. Niccolai e S. Terreni, Firenze, Pagnini, 1995
La tradizione antifascista a Empoli 1919-1948, atti del convegno, Empoli, Convento degli Agostiniani 23 aprile 2004, a cura di P. Pezzino, Pisa, Pacini, 2005
Empoli antifascista. I fatti del 1° Marzo 1921. La clandestinità e la Resistenza, a cura di P. Pezzino, con la collaborazione di G. Fulvetti, appendice di F. Ciavattone, Pisa, Pacini, 2007
Una memoria tenace, l’antifascismo a Empoli, 1919-1948, video in Cd-rom, progetto scientifico di F. Pelini e P. Pezzino, SantiFantiFilm, 2004
Il popolo in comune. Politica e amministrazione a Empoli dal 1946 al 1980, a cura di Carlo Baccetti, Pisa, Pacini, 2011




Fondazione Circolo Fratelli Rosselli

Sede e contatti
Spazio QCR, via degli Alfani 101 rosso, 50121 Firenze
Telefono: 055.2658192
E-mail: info@rosselli.org; fondazione.circolorosselli@gmail.com
Sito web: http://www.rosselli.org/
Orario di apertura:  lunedì 14-17, e dal martedì al venerdì 10-13 e 14-17.

Organi direttivi
Consiglio Direttivo: Valdo Spini (Presidente), Fabrizio Barocchi (Vicepresidente e Legale Rappresentante), Lucia Ferretti (Vicepresidente),  Massimo Tarassi (Tesoriere), Tommaso Codignola, Salvatore Damiano, Alberto Del Carlo, Leila El Houssi, Alessandro Guadagni, Pietro Maccari, Piero Manetti, Umberto Pascucci, Riccardo Pratesi, Anna Maria Petrioli, Andrea Puccetti

Breve storia e finalità
Il Presidente della Repubblica ha decretato il riconoscimento giuridico della Fondazione Circolo Rosselli con sede in Firenze, Piazza della Libertà n° 16, il 28 luglio del 1990, con la motivazione che “la predetta Fondazione si propone, principalmente, di promuovere, sostenere e facilitare le attività e tutte le iniziative del Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli, già operante negli anni 1920-24 e successivamente rifondato nel 1944; favorire e costituire rapporti federativi con altri sodalizi aventi finalità analoghe presenti nel territorio nazionale; collaborare con tutte le istituzioni culturali ed enti pubblici e privati con i qualisi ravvisasse la necessità di stretta cooperazione”.

La nascita della Fondazione ha affiancato, irrobustito ed ampliato la tradizionale attività convegnistica e culturale del Circolo Fratelli Rosselli e della sua rivista “Quaderni del Circolo Rosselli” diretta dall’On. Valdo Spini e giunta nel 2014 al suo XXXIV anno di età.
La Fondazione ha lo scopo di studiare, approfondire e dibattere i principali problemi culturali, politici, economici e sociologici che interessano la società moderna. I fini sociali sono quelli di promuovere riunioni, conferenze, letture, conversazioni e discussioni sui problemi fondamentali che si presentano oggi al nostro interesse. A tal fine la Fondazione collabora con il Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli e altri circoli e fondazioni in tutta Italia e all’estero.

Le origini: nel 1920 alcuni giovani, tra cui i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi, Alfredo e Nello Niccoli, sotto il magistero di Gaetano Salvemini, fondarono a Firenze il Circolo di Cultura (1920-1924). Il Circolo non era un partito, ma una libera palestra di idee, di discussione critica e spregiudicata, deliberatamente aperta alle più varie correnti di pensiero e frequentata soprattutto da giovani, che si riunivano settimanalmente nella casa dell’avvocato Alfredo Niccoli; successivamente, dall’aprile del 1923, il Circolo ebbe una sua struttura ufficiale e una sede in Borgo Santi Apostoli 27 dove, per iniziativa dei fratelli Rosselli, fu costituita un’ampia biblioteca con periodici italiani e stranieri. Fra i dirigenti del Circolo, oltre a Salvemini e ai fratelli Rosselli, vi furono Ernesto Rossi, Piero Jahier, Piero Calamandrei, Enrico Finzi.

Nella fase di violenza fascista che seguì il delitto Matteotti, il Circolo di Cultura, che aveva preso un orientamento decisamente antifascista, il 31 dicembre del 1924 fu devastato e il suo materiale distrutto. Pochi giorni dopo, con decreto prefettizio del 5 gennaio 1925, il Circolo di Cultura fu chiuso. Cominciò la lunga lotta che vide in prima fila i giovani del Circolo di Cultura, dalla pubblicazione del primo giornale clandestino antifascista “Non Mollare” alla fondazione del movimento di Giustizia e Libertà, per opera di Carlo Rosselli, teorico del Socialismo Liberale, all’uccisione a Bagnoles-de-l’Orne in Francia dei due fratelli Carlo e Nello il 9 giugno 1937, alla costituzione del Partito d’Azione.

Il Circolo dopo la guerra: fu proprio il Partito d’Azione fiorentino, guidato da Tristano Codignola, a rifondare nell’ottobre del 1944, dopo la liberazione, il Circolo di Cultura come Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli (CFR). Inizia così la seconda fase del Circolo con Piero Calamandrei, Presidente. Più recentemente, sono stati Presidenti del CFR Giorgio Spini e Enzo Cheli.

Patrimonio
La Fondazione Circolo Fratelli Rosselli ha un patrimonio librario che conta, allo stato attuale, circa 800 titoli già presenti sul catalogo Sdiaf. Presso i locali della Fondazione è possibile consultare la collezione completa dei “Quaderni del Circolo Rosselli”, rivista trimestrale edita dal 1981.




Fondazione di studi storici Filippo Turati onlus

Sede e contatti
Via M. Buonarroti 13, 50122 Firenze
Telefono: 055.243123
E-mail: fondazione.turati@pertini.it;  biblioteca@fondazionestudistoriciturati.it
Sito web: http://www.fondazionestudistoriciturati.it/
Orari di apertura: Biblioteca: dal lunedì al giovedì 9-13; mercoledì 14-17, su appuntamento.
Archivio: mercoledì e giovedì 9-12.30 e mercoledì 14-17.

Organi direttivi
Presidente: Maurizio degl’Innocenti
Vice-presidente: Stefano Caretti

Breve storia e finalità
La Fondazione, con sede legale ed amministrativa a Firenze, si è costituita il 20 maggio 1985 ed è composta da docenti e ricercatori universitari e da studiosi. È divenuta Ente morale a seguito del D.P.R. del 6 novembre 1986. Tra le sue finalità: «la promozione e l’organizzazione dell’attività di ricerca, di studio, di documentazione e di divulgazione nel campo degli studi di storia» (art. 1 dello Statuto). La Fondazione promuove nello stesso ambito la ricerca scientifica sia in Italia che all’estero e cura la pubblicazione di tre collane per le case editrici Lacaita e Angeli con oltre 160 titoli.

Patrimonio
La Fondazione dispone di un archivio di grande rilievo, dichiarato di “Notevole interesse storico” e di una biblioteca specializzata, i quali svolgono servizio di pubblica lettura.

La Biblioteca è formata da circa 100.000 volumi, l’Emeroteca raccoglie 5.170 periodici cessati e 150 periodici correnti italiani e stranieri. Si tratta di un patrimonio di grande rilievo, per la specializzazione relativa alla cultura politica e alla storia sociale, nonché per la consistenza dei fondi appartenuti ad esponenti della cultura e della vita politica italiana, quali Agazzi, Arfé, Bassi, D’Aragona, Della Mea, Di Nolfo, Lombardi, Matteotti, Mondolfo, Saragat, Silone, Vassalli, Zagari.

L’Archivio raccoglie le carte di partiti, movimenti politici, personalità della cultura e della politica italiana del Novecento (vedi il sito) per un totale di circa 4 milioni di documenti.  In particolare, attualmente consta di 3.830 buste, oltre 4.700 manifesti, 20.000 fotografie, 1.500 materiali audiovisivi e sonori, 650 cimeli e bandiere.
Si segnalano la partecipazione al progetto “Archivi del Novecento – La memoria in rete”, promosso dal Consorzio Baicr Sistema Cultura, al progetto Archivi on line promosso dal Senato della Repubblica, la collaborazione con il Parlamento Europeo per l’inventariazione dei fondi degli ex deputati, e con l’Archivio storico del Quirinale ai fini del trattamento informativo dell’Archivio di Giuseppe Saragat.