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Università degli studi di Firenze. Sistema archivistico di ateneo

Sede e contatti
Per la consultazione è necessario contattare il personale.
Sito web: https://www.unifi.it/vp-3507-sistema-archivistico-di-ateneo.html

Archivio corrente
Via La Pira, 4 – 50121, Firenze
E-mail: archivio-proto(AT)adm.unifi.it

Archivio di deposito e storico
Via Cittadella n. 7 – 50144, Firenze
Tel. 055 2756776/6771
Fax: 055 2756773
E-mail: archivio-dep-storico(AT)adm.unifi.it

Commissione archivi
Responsabile: Elisa Cavigli
Gestione flusso documentale: Vincenza Lombardo
Valorizzazione archivio storico: Fabio Silari

Finalità
L’Archivio corrente gestisce la documentazione attinente alle attività amministrative del protocollo; conserva la documentazione relativa alle direttive emanate dagli organi monocratici dell’Università, quali il Rettore e il Direttore Generale, come anche quelle degli altri dirigenti.
L’Archivio di deposito si occupa dei procedimenti conclusi negli ultimi 40 anni riguardanti i vari aspetti delle attività svolte nell’Ateneo. In particolare conserva i fascicoli personali di docenti e studenti.
L’Archivio storico conserva, gestisce e rende consultabile i documenti relativi ad affari e procedimenti amministrativi conclusi da oltre 40 anni e destinati alla conservazione permanente.

Patrimonio
I fondi archivistici storici disponibili presso l’Ateneo sono l’Archivio dell’Ateneo e i fondi archivistici aggregati di cui fanno parte: l’Archivio dell’ex-conservatorio delle Signore Montalve alla Quiete, archivi delle strutture didattiche di ricerca e tesi di laurea.




Archivio storico diocesano di Lucca

Sede e contatti
Via Arcivescovato, 45 – 55100, Lucca
Tel. 0583 430954
Fax 0583 430944
E-mail: archivio@diocesilucca.it
Sito web: http://archivio.diocesilucca.it/
Orario: Lunedì 9:30 – 13:30 14:30 – 17:00 (su appuntamento) Martedì e Mercoledì 9:30 – 13.30

Organi direttivi
Direttore amministrativo: don Marcello Brunini
Direttore scientifico: mons. Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano
Vice direttore scientifico: dott. Pierantonio Piatti, Pontificio Comitato di Scienze Storiche
Personale addetto all’Ufficio: dott. Valentina Cappellini, dott. Tommaso Maria Rossi, dott. Gaia Elisabetta Unfer Verre
Personale addetto alla Sezione Didattica: Laura Macchi, dott. Lorenzo Maffei

Breve storia e patrimonio
L’Archivio Storico Diocesano riunisce al suo interno gli archivi arcivescovile e capitolare, a cui nel tempo si sono aggregati altri fondi documentari di parrocchie e di privati. Nel 1932 il Capitolo della Cattedrale ha chiesto all’Arcivescovo di trasferire il proprio archivio e la propria biblioteca nelle sale che già ospitavano l’archivio arcivescovile.
L’Archivio Storico Diocesano, istituito nel 2007, conserva ben cinque raccolte diplomatiche, per un totale di oltre 13.000 pergamene a partire dall’anno 685. Si tratta di documentazione unica al mondo, per antichità e consistenza: sono conservati a Lucca oltre 1.800 documenti anteriori all’anno Mille, quasi tutti in originale, e soprattutto 156 pergamene di epoca longobarda, la metà del patrimonio esistente al mondo per questo periodo storico.
Oltre alle pergamene, l’archivio accoglie a oggi sessantacinque fondi documentari: Cancelleria vescovile, Tribunale ecclesiastico nelle sue due sezioni civile e criminale (1.100 unità, XIV-XIX secolo), Mensa arcivescovile (1.600 unità XIV-XIX secolo), Capitolo della Cattedrale di Lucca (2.200 unità, XII-XVIII), Università dei Beneficiati e Mansionari della Cattedrale di Lucca (600 unità XIII-XIX secolo), Decanato e Seminario di San Michele in Foro (250 unità secoli XIV-XIX), Enti religiosi soppressi in epoca napoleonica (oltre 4.000 unità provenienti da conventi, monasteri e altre istituti cittadini e diocesani, XII-XVIII secolo), Demanio e Commissione ecclesiastica del periodo della Restaurazione (350 unità del XIX secolo), Opera e Fabbriceria di Santa Croce della Cattedrale di Lucca (680 unità XV-XIX secolo), Operaro Maggiore, ecc.
Si conservano anche gli archivi di parrocchie soppresse della città e della diocesi, unitamente a fondi di associazioni e fondazioni e archivi di privati (Fondazione Artigianelli, collezione Giuseppe Martini, fondo Raffaello Baralli). L’Archivio custodisce anche alcuni preziosi nuclei librari, tra cui la Biblioteca Capitolare Feliniana e quella Arcivescovile.




Archivio storico diocesano di Prato

Sede e contatti
Via del Seminario, 28, 59100 Prato
Tel. 0574/433494
Fax 0574/445077
E-mail: beni.culturali@diocesiprato.it
Sito web: http://www.diocesiprato.it/archivio-diocesano/
Orario: Martedì, Giovedì, Venerdì 8.30-13,00, e a richiesta anche su appuntamento

Breve storia, finalità e patrimonio
L’Archivio storico diocesano, costituito con decreto del vescovo di Prato del 1° luglio 1981, ha per scopo la cura, tutela, la conservazione e la valorizzazione degli archivi storici della Diocesi di Prato.
L’Archivio storico della Curia diocesana è formato da 317 pergamene (1270-1916), 133 piante acquarellate (XVII-XIX secolo) e da 1852 fra registri, buste e filze (XIII-XX secolo). L’archivio è dotato di inventario a stampa, ed è anche consultabile in formato elettronico CDS/ASDP.
L’Archivio del Capitolo della Cattedrale è costituito da 165 pergamene (1119-1954), da 2481 pezzi e da 34 codici corali liturgici di notevole valore storico e artistico; è dotato di inventario a stampa.
L’Archivio della Cappella musicale del Duomo è costituito da 81 buste di manoscritti autografi di compositori e organisti toscani del XVIII-XX secolo.
Gli Archivi parrocchiali di 61 fra pievi e chiese con cura d’anime, oltre ai registri parrocchiali (battesimi, cresime, matrimoni, morti e stati d’anime dal XVI secolo), accolgono corali liturgici (secolo XIV-XIX), codici statutari di compagnie (secolo XVI-XVIII), pergamene, manoscritti di musica sacra, lettere e memorie di parroci, piante e, a stampa, periodici parrocchiali, lettere pastorali, bandi e circolari (secolo XVII-XX).
Nell’Archivio storico diocesano sono inoltre confluiti l’Archivio del Seminario vescovile (buste n. 81,1839-1954); l’Archivio del Rifugio Maria Assunta in Cielo (buste n. 9,1934-1962); l’Archivio del Pio Istituto Marianna Nistri (buste n. 234, XIX-XX secolo); l’Archivio Castagnoli, del compositore pratese Giovanni Castagnoli (1867-1944), formato da 1621 pezzi (secolo XVIII-XX); l’Archivio Guasti, dell’organista pratese Guido Guasti (+ 1947), con circa 270 fascicoli (secolo XVIII-XX).




Archivio storico diocesano di Livorno

Sede e contatti
Via del Seminario 61 – 57122, Livorno
Tel. 0586.276213
E-mail: archivio@livorno.chiesacattolica.it
Sito web: http://www.diocesilivorno.it/beni-culturali-2/archivio-2/
Orario: da lunedì a venerdì dalle 9,30 alle 12,30

Organi direttivi
Direttrice: Maria Luisa Fogolari

Breve storia e patrimonio
L’Archivio Storico Diocesano (ADL) è formato dall’unione del materiale dell’Archivio Storico vescovile (ASCVL) con i fondi degli Archivi Parrocchiali, delle Confraternite e Aggregazioni laicali , degli archivi di deposito degli Uffici di Curia.
All’inizio il materiale dell’Archivio Storico Vescovile, formato principalmente da materiale proveniente dalla Cancelleria, era custodito in locali annessi alla Cattedrale.
Trasferito poi, dopo la guerra, nei locali dell’attuale Episcopio, al piano ammezzato, in scaffali metallici, che hanno sostituito i vecchi scaffali di legno.
E’ informatizzato dal 1990 e soggetto a vari riordini.




Archivio storico diocesano di Arezzo-Cortona-Sansepolcro

Sede e contatti
Sede: Piazza di Murello, 2, 52100 Arezzo
Tel. 0575.26.552
E-mail: archiviostorico@diocesi.arezzo.it
Sito web: http://www.fondazioneabd.it/archivio-storico-diocesano-arezzo/
http://www.diocesiarezzo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=263
Orario: mercoledì dalle 9 alle 17 e sabato dalle 9 alle 13

Organi direttivi
Responsabile: Don Ubaldo Cortoni

Breve storia, finalità e patrimonio
L’Archivio Diocesano è per sua natura strumento e memoria dell’attività di un vescovo e della sua Curia, e col tempo, diviene un bene culturale. La presenza del vescovo in Arezzo è attestata nel secolo III e, stabilmente, dal secolo seguente, ma il materiale presente attualmente nell’archivio purtroppo non risale a quei tempi.
Verso la fine del XIV secolo infatti, al tempo del vescovo Giovanni II Albergotti, Arezzo si trovò in crisi profonda. Nel 1384 venne venduta a Firenze, si ritrovò senza difese e venne più volte saccheggiata da compagnie di ventura; contro il vescovo c’erano anche i guelfi aretini.
L’archivio andò distrutto nella sua parte che arriva fino al XIV secolo del quale restano soltanto una quindicina di registri di atti notarili. In seguito, non fu facile rimettere in piedi un archivio. Questa difficoltà va ascritta a diversi motivi: si susseguirono vescovi con un episcopato molto breve, alcuni di essi non furono residenti in Arezzo, o perché fiorentini o sudditi a Firenze, altri si trovarono di fronte difficoltà oggettive o a dover dare priorità ad altre cose. La Diocesi si trovava in condizioni decisamente penose. Poi la situazione iniziò a migliorare un poco alla volta e nella seconda metà del Cinquecento il miglioramento si fece tangibile con il vescovo Stefano Bonucci e ancor più con il vescovo Pietro Usimbardi.
Anche l’archivio comincia a riprendere importanza e a popolarsi di documenti e viene ad avere in curia anche un suo spazio preciso, nel palazzo vescovile. Con il passare del tempo le carte e i documenti iniziarono ad essere sempre di più. Alla fine del Settecento nel corso dell’episcopato di Angiolo Franceschi, viene riorganizzato l’archivio della Mensa Vescovile. Lentamente l’archivio occupa altri spazi nella curia ed è sufficientemente ordinato.
Alla fine degli anni Cinquanta del ‘900 la maggior parte del materiale archivistico viene accatastato nei locali a tetto della curia, disposta su scaffalature, nuovamente ammassata per lavori e ricollocata. La fase di riordinamento di questo materiale è oggi vicina al completamento, ma non è ultimata. Per un archivio ordinato e dotato dei necessari strumenti di ricerca era comunque indispensabile una nuova sede, problema questo messo in evidenza fin dagli anni Settanta e risolto anche grazie all’intervento di mons. Gualtiero Bassetti, nel 2004.
Complessivamente l’archivio Diocesano accoglie circa 6000 unità archivistiche tra buste, registri, filze (secc. XIV-XXI); oltre ai fondi documentari che solitamente vengono conservati presso gli archivi diocesani negli anni Ottanta è stato trasferito in questo istituto, l’archivio storico di Santa Maria della Pieve (di notevole importanza e tutt’ora da inventariare). Nell’archivio Diocesano si trova anche gran parte dell’archivio dell’Azione Cattolica (secc. XIX-XXI).




Archivio storico del Comune di Empoli

Sede e contatti
Via Torricelli, 58 A, 50053 Empoli (FI)
Tel. e fax: 0571 757858
E-mail. archivio.storico@comune.empoli.fi.it
Sito web: https://www.comune.empoli.fi.it/archivio_storico/htm/informazioni.htm
Orario: martedì 14.30 – 18.00; venerdì 08.30 – 13.00 e su appuntamento

Patrimonio
Atti dell’archivio comunale:
– Sezione preunitaria
– Sezione postunitaria
Atti dei giusdicenti:
– Podesteria di Empoli
– Vicariato di Empoli
– Giudicatura di pace di Empoli
– Vicariato, poi pretura, di Empoli
– Podesteria, poi pretura, di Cerreto Guidi
– Podesteria di Montelupo
Atti di altri enti e aggregati:
– Archivi di altri enti territoriali
– Archivi aggregati al preunitario
– Archivi aggregati al postunitario
Archivio fotografico empolese
Archivio della famiglia Salvagnoli Marchetti
Centro di documentazione antifascismo e Resistenza
Centro documentazione vetro
Censimento delle ville empolesi




Archivio storico del Comune di Pistoia

Sede e contatti
Via Pacinotti, 42, 51100 Pistoia
Tel. 0573-994147
Fax 0573-307929
E-mail: archivio.storico@comune.pistoia.it
Sito web: https://www.comune.pistoia.it/3505/Archivio-Storico-del-Comune-di-Pistoia/
Orario: dal lun. al ven. 9 – 13; mar. e gio. 15 – 17

Patrimonio e finalità
L’Archivio Storico del comune di Pistoia acquisisce, valorizza e conserva il patrimonio documentario costituente la memoria storica della città per il periodo successivo all’Unità d’Italia, fornisce assistenza e consulenza alle varie tipologie di ricerca mettendo a disposizione degli utenti gli strumenti cartacei ed informatici prodotti, garantendo la consultabilità degli atti.
Sotto la voce Archivi Aggregati sono conservati inoltre i seguenti fondi documentari: Archivio Ente Comunale Assistenza ed opere pie minori ad esso collegate, Archivio Officine San Giorgio.




Archivio storico del Comune di Livorno

Sede e contatti
Via del Toro, 8 – 57123 Livorno
Tel. 0586 820532
Fax. 0586 518266
E-mail: archivio@comune.livorno.it
Sito web: http://www.comune.livorno.it/_livo/it/default/1206/Archivio-Storico.html
Orario: consultazioni e visite consentite il martedì e giovedì previo appuntamento

Breve storia
L’istituzione del primo archivio storico a Livorno si deve a Francesco Bonaini, che prese a cuore la conservazione delle memorie storiche della città natale. Il suo progetto però non ebbe attuazione in quanto l’Amministrazione comunale non riuscì per gravi difficoltà di bilancio a provvedere allo stanziamento richiesto per le spese d’impianto e di scaffalatura.
L’iniziativa del Bonaini venne successivamente ripresa dallo storico di Livorno Pietro Vigo, che, dopo aver lungamente insistito con gli amministratori cittadini, riuscì ad ottenere una sede per l’archivio ed i fondi per lo svolgimento dei primi lavori archivistici.
Vigo aveva intenzione di recuperare tutti i documenti riguardanti Livorno, addirittura intendeva riportare nella sua città i documenti del consolato veneziano in Livorno, le serie dell’archivio di Simancas riguardanti la città, i cinquantatre legajos (1718-1798), i trattati e diplomi relativi alla città e al porto, la corrispondenza e gli atti dei consoli di S.M. Cattolica intitolata “Liorna”, i “Negociados de corrispondencia esterior con los Ministros”, e infine la serie “Governo di Livorno” dell’Archivio di Stato di Firenze. Nel dicembre 1895 ricevette in deposito l’archivio della Capitaneria di Porto di Portoferraio e alcuni mesi dopo gli archivi della Sanità dell’I.R. Comando della Marina Militare e della I.R. Capitaneria di Porto. Nel mese di agosto 1896 venne autorizzato, sia dal Ministero dell’’ Interno che dal Comune di Livorno, il deposito delle carte della prefettura anteriori al 1860.
Durante il mese di maggio 1898 veniva trovata finalmente una sede idonea: il giorno 14 Maggio il Municipio stipulava un contratto d’affitto con la Contessa Franceschi Bicchierai riguardante l’immobile posto al 3° piano del n°5 di via Borra.
Il 1898 fu davvero un anno decisivo per l’archivio storico livornese: l’ospedale civile della città depositò alcune bolle pontificie dei secoli XVI e XVIII ed altri manoscritti interessanti, il Conte Maurizio Mauruzj donò alcune carte fra le più importanti del suo archivio familiare.
In previsione dell’apertura dell’archivio si redasse anche un disegno di regolamento dell’archivio storico comunale, naturalmente scritto dal Professor Vigo. Sono 40 articoli molto dettagliati che verranno adottati poco dopo senza sostanziali modifiche.
Il 30 aprile 1899, veniva inaugurato con una solenne cerimonia, avvenuta nella sala del Casino di S. Marco, ed il 3 maggio fu aperto al pubblico.
Iniziata la propria attività, l’Archivio Storico cittadino si andò arricchendo di nuovi fondi per versamenti, depositi e donazioni. Ma la mole dei documenti stava veramente crescendo e l’esigenza di trovare una sistemazione più soddisfacente era sempre più sentita. Essendo la sede di Via Borra ormai insufficiente con una delibera della Commissione amministratrice degli Spedali Riuniti di Livorno si decise di affittare al Municipio di Livorno il primo piano dello stabile del già Spedale della Misericordia, con ingresso dalla Piazza Guerrazzi n.4., dove l’archivio si trasferì nel maggio del 1905. Nel 1912 dopo le insistenze del Prof Vigo riguardo alla necessità di ampliare i locali dell’archivio storico incapaci di contenere ulteriori documenti, la Giunta Municipale deliberava di procedere all’affitto dei locali sempre di proprietà dei Regi Spedali, situati in Via S.Fortunata n.4, piano primo, adiacenti a quelli allora occupati dall’archivio storico.
Nel 1916 il Prof. Vigo, colpito da una grave infermità che lo costrinse in pratica ala ritiro, fu sostituito dall’assistente Osvaldo Testi. Dopo la parentesi della Guerra Mondiale e la morte di Pietro Vigo (4 ottobre 1918), il lavoro nell’archivio storico comunale continuò.
In ottemperanza alla nuova legge sugli archivi del 22 dicembre 1939, nel 1941 si istituì a Livorno una sezione di Archivio di Stato (diverrà poi Archivio di Stato a seguito del d.p.r. 30 settembre 1963 n.1409).

Patrimonio
La documentazione prodotta dal Comune dall’anno 1865 è costituita da 30 serie e relative sotto-serie e consiste in 11.300 unità.
Sono conservati inoltre dei fondi aggregati, tra cui: “Fondazione Dal Borro”, “Ente Comunale di Assistenza ed Opere Pie gestite”, “Istituto e casa di riposo G. Pascoli”, “Osservatorio Meteorologico P. Monte”, “Istituto Preventoriale S. Famiglia”, “Osservatorio geodinamico G. Schiavazzi” per un totale di c.a. 2.800 unità archivistiche.
La sezione preunitaria è costituita dagli atti di Stato civile dal 1808 al 1865 prodotti da: Mairie di Livorno, Comunità di Livorno, Cancelleria Comunitativa di Livorno del Culto non cattolico e dal Comune di Livorno.
La sezione post-unitaria riguarda la maggior parte della documentazione presente, essendo l’Archivio Storico comunale preunitario conservato presso l’Archivio di Stato di Livorno.
Al momento sono conservati presso l’Archivio Storico Comunale c.a. 14.500 unità documentarie. L’ Archivio on-line consente di prendere visione della documentazione che è stata oggetto di riordino pre-inventariale informatizzato.