1

Archivio Storico della Camera di Commercio (CCIAA) di Livorno

Sede e contatti
Piazza del Municipio, 48, 57123 Livorno
Telefono: 0586.231247; 0586.231254
E-mail: bibliotecaarchivio@lg.camcom.it; segreteria.generale@lg.camcom.it
Sito web: http://www.lg.camcom.gov.it/pagina2079_biblioteca-e-archivio-storico.html
Orario di apertura:
Lunedì:  09:00-13:00; martedì: 09.00-13:00; 15:00-17:00; giovedì: 09:00-13:00
Orario estivo:
Dal 2 luglio al 14 settembre 2018 gli uffici resteranno chiusi il giovedì pomeriggio. Rimangono invariati gli altri orari.

Breve storia e finalità
La Camera di Commercio di Livorno è tra le più antiche d’Italia: fu istituita il 17 dicembre 1801 con decreto di Ludovico di Borbone, all’epoca in cui il Granducato di Toscana divenne Regno di Etruria; già dal XVII secolo, tuttavia, si erano succedute forme di organizzazione dei mercanti (Deputazioni, Consigli del Commercio).

La sua storia è intrecciata con quella degli artigiani, dei commercianti, dei mercanti e dei banchieri di tutte le nazioni, che qua si riunivano per contrattare la compravendita delle mercanzie e per cambiare moneta: le leggi livornine emanate dai Medici nel Cinquecento e l’istituzione del porto franco avevano aperto infatti la città a persone di ogni lingua, razza o religione e fatto proliferare gli scambi commerciali, trasformando Livorno in una piazza mercantile cosmopolita.

L’ Archivio storico della Camera di Commercio è un centro di documentazione permanente sulla storia sociale ed economica del territorio livornese: esso, infatti, conserva i documenti che raccontano lo sviluppo della città e della sua provincia dagli ultimi anni del 1700.

Attraverso marchi di fabbrica, carte intestate, depliant ed opuscoli pubblicitari, ad esempio, è possibile ripercorrere la vita delle imprese prima e dopo l’Unità d’Italia, scoprire le loro caratteristiche produttive ed organizzative, osservarne la straordinaria varietà presente all’epoca: dalle fabbriche di pasta e di canditi alle distillerie di alcool, dalla produzione di candele e saponi alla cantieristica e alle officine meccaniche, dalla lavorazione di vetro, stracci e corallo alle tipografie…

L’archivio conserva inoltre numerosi documenti relativi al porto e ai suoi traffici mercantili, le statistiche dei trasporti marittimi, i depliant di compagnie di navigazione che transitavano da Livorno, oltre a manifesti e opuscoli della Prima Guerra Mondiale e ad una sezione di oltre 5000 fotografie dagli anni cinquanta ad oggi, in cui sono illustrate le vicende del porto, lo sviluppo urbanistico della città, fiere agricole e mostre artigiane, convegni e visite istituzionali.

Patrimonio
I documenti sono raccolti in circa 16.000 unità archivistiche, articolate in due parti: Sezione pre-unitaria (1796-1862); Sezione post-unitaria (1862-1970). Le due sezioni sono suddivise in Fondi, che seguono l’evolversi dell’ente camerale dalla nascita della Deputazione del Commercio in poi, e che a loro volta ripartiti in Serie: affari generali, agricoltura, albi e ruoli, artigianato, commercio, controversie del mercato, convegni e seminari, deliberazioni, industria, mostre e fiere, personale, porto, statistica, trasporti e comunicazioni.
Alle due Sezioni precedentemente descritte vanno ad aggiungersi:
– le deliberazioni dell’organo di governo camerale fin dal 1799;
– il Fondo “Antiche ditte livornesi”: oltre 3000 fascicoli relativi a denunce di inizio attività, modifiche e cessazioni di ditte che si segnalarono alla Camera ben prima che la legge istituisse l’obbligo dell’anagrafe commerciale (che risale al 1910);
– il Fondo lasciato dal Tribunale di Livorno dopo che la legge di riforma ha istituito il Registro delle Imprese, attribuendo alla Camera di Commercio le funzioni fino ad allora esercitate dalla Sezione commerciale del Tribunale;
– i Fondi statali dell’Ufficio Metrico e dell’ex Ufficio provinciale Industria Commercio Artigianato (UPICA), che l’archivio storico ha in consegna.

Si segnalano anche i registri contabili per la gestione delle proprietà agrarie della nobile famiglia fiorentina dei Tolomei, ed in particolare della fattoria “Il Palagio” di Scarperia (Fi), nel periodo compreso tra il 1557 ed il 1879.

 




Biblioteca dell’Archivio di Stato di Livorno

Sede e contatti
Palazzo del Governo, Via Fiume, 40, 57123 Livorno
Telefono: 0586.897776
E-mail: as-li@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatolivorno.beniculturali.it/index.php?it/99/biblioteca
Orari di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-13.30; martedì e giovedì 8.30-17
Prestito esterno: non consentito per regolamento nazionale delle biblioteche di Archivi di Stato.

La biblioteca è collegata dal 1995 al Servizio Bibliotecario Nazionale e ai servizi di rete del Polo SBN che fa capo alla Biblioteca Labronica “F.D.Guerrazzi”di Livorno. Le notizie bibliografiche delle opere possedute sono quindi accessibili in internet agli indirizzi: http://sdp.comune.livorno.it/opachttp://opac.sbn.it

Organi direttivi
Responsabile: Anna Rocchi

Breve storia e finalità
La Biblioteca d’Istituto offre il sussidio bibliografico alle ricerche archivistiche degli studiosi e dei funzionari e allo stesso tempo rappresenta un punto di riferimento specialistico, anche per quanto attiene alla storia locale, al servizio dell’utenza non necessariamente collegata all’Archivio.

Nata con l’istituzione della Sezione di Archivio di Stato, la biblioteca è particolarmente fornita di opere di storia e discipline ausiliarie quali archivistica, paleografia e diplomatica, di storia dell’arte e architettura, di storia del diritto, di urbanistica e cartografia. Particolarmente curati gli aggiornamenti di storia marittima e commerciale, naturalmente con prevalenza riguardante il porto cittadino e quelli dei paesi con i quali esso ha avuto relazione e della storia riguardante le varie comunità, ebraica, armena, olandese, inglese ed altre che hanno contribuito allo sviluppo socio economico e politico della città di Livorno. Sono seguite con analoga attenzione le edizioni del patrimonio documentario del territorio pisano di cui Livorno ha costituito parte integrante fino all’inizio del XV secolo.

Patrimonio
Oltre alle raccolte legislative, tra le quali si segnalano la Legislazione toscana raccolta e illustrata da Lorenzo Cantini (Firenze, 1800-1808, 32 voll.) per gli anni 1532-1775, i Bandi e ordini del Granducato di Toscana (Firenze, 1737-1860), le Leggi del Granducato della Toscana (Firenze, 1814-1840, 27 voll.), il Bulletin des lois, decrets impériaux et arretés de la Junte de Toscane publiés dans les Départements de l’Arno, de l’Ombrone etr de la Méditerranée in 18 voll. (Firenze, 1808-1809). Fra le opere più rappresentative della storia locale, i volumi di Annali di Livorno dalla sua origine all’anno di Gesù Cristo 1840, di Giuseppe Vivoli (Firenze, 1842).

Sono consultabili opere generali di tipo enciclopedico e repertoriale moderne e ottocentesche, quali ad esempio il Repertorio del diritto patrio toscano vigente ossia spoglio alfabetico e letterale delle più interessanti disposizioni legislative veglianti nel Granducato (Firenze, 1836-1861, 22 voll.) e pubblicazioni di vario genere di interesse storico locale, acquisite per dono o acquisto diretto o ricevute per diritto dagli autori che hanno utilizzato la documentazione archivistica dell’Istituto.

Particolare interesse per la storia del Novecento rivestono i fondi bibliografici che si sono formati con i versamenti dei materiali archivistici: si segnalano il fondo Salvatore Orlando (19 voll., 206 opusc.) che fornisce un’utile documentazione riguardante la storia della marina mercantile e dell’economia cittadina, nonché l’attività parlamentare del suo illustre rappresentante dalla fine dell’800 alla prima guerra mondiale e, acquisita con il fondo Whitehead-Motofides, la biblioteca dello stabilimento Wass (Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) di Livorno, costruttore di siluri e sistemi sonar per le marine militari di tutto il mondo.




Fondazione Alfredo Nesi

Sede e contatti
Via Giorgio La Pira, 11, 57121 Livorno
Telefono e fax: 0586.424637
E-mail: fondazione@fondazionenesi.org
Sito web: http://fondazionenesi.it

Organi direttivi
Presidente: Rocco Pompeo
Consiglieri: 
Decio Iasilli, Alessandro Marchiori, Gabriele Corsani, Renzo Bacci

Breve storia e finalità
La “Fondazione Nesi” è costituita per promuovere la conoscenza, lo studio e l’approfondimento dell’opera e del pensiero di don Alfredo Nesi, educatore e parroco, con particolare riguardo al valore di orientamento e di ricerca per l’educazione aperta e permanente delle esperienze educative e socio-culturali del Villaggio Scolastico di Corea – istituzione sperimentale del Ministero della Pubblica Istruzione – a Livorno, di Rovezzano e di Rifredi a Firenze e del Centro socio-educativo-sanitario di Jurema in Brasile.
La Fondazione intende nello specifico raccogliere e archiviare il materiale di don Nesi, promuovendone catalogazione, edizione, stampa e diffusione. A tal fine, la Fondazione:
– svolge attività di documentazione, di studio, di scambio e di formazione in collegamento con l’opera di don Nesi e con l’esperienza del Villaggio Scolastico Sperimentale di Corea;
– promuove pubblicazioni, organizza incontri, convegni, conferenze, impegni di ricerca e di lavoro;
– istituisce borse di studio e di lavoro,  al fine di rendere disponibili e fruibili i risultati delle attività, delle ricerche e degli studi legati all’opera e al pensiero di padre Alfredo Nesi e all’esperienza del Villaggio Scolastico Sperimentale di Corea;
– ha istituito con cadenza annuale, a partire dal 2011, il “Premio Nesi” mirato alla valorizzazione di persone e/o di movimenti che si siano distinti nel campo dell’emancipazione personale e delle comunità attraverso attività socio-educativo-culturali;
– ha aperto agli studiosi e al pubblico la biblioteca/mediateca e l’archivio.

Patrimonio
L’Archivio. E’ costituito essenzialmente da missive e responsive che documentano la lunga attività di don Alfredo Nesi. Il materiale conferito alla Fondazione Nesi in gran parte proviene direttamente da don Nesi e in parte da conferimenti in liberalità da allievi, amici, conoscenti ed interlocutori. Trattandosi di un luogo e di materiali di eccellenza per la città di Livorno, il lavoro di riordino, inventariazione ed informatizzazione si avvale di contributi specifici per il progetto. L’archivio, attualmente composto da circa 180 buste, è venuto ad articolarsi in 30 serie tra cui: gemellaggi, scambi, parrocchia incontri, Nicola (Pistelli), Milani, Brasile, ecc…
Al materiale suddetto vanno aggiunti:
– la raccolta dei Quaderni di Corea in vari esemplari;
– l’insieme delle riviste e delle pubblicazioni di Corea;
– circa 40 video;
– la raccolta di circa 5.000 fotografie.

 Al fondo costituito dai libri di don Alfredo Nesi si sono aggiunti altri volumi, grazie ai contatti che la Fondazione mantiene con scrittori contemporanei e al legame col Movimento Nonviolento. I libri catalogati sono già reperibili anche attraverso il Servizio Bibliotecario Nazionale, inseriti nel sistema provinciale (Opac) e nel sistema del Cesvot.