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Articolo: enti culturali - ToscanaNovecento1

Sezione di Archivio di Stato di Pescia

Sede e contatti
Piazza XX Settembre, 3 – 51017 Pescia (PT)
Tel.: 0572 477261
E-mail: as-pt.pescia@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatopistoia.beniculturali.it/index.php?it/164/sezione-di-archivio-di-stato-di-pescia
Orario: lunedì dalle 08:45 alle 13:45 e dalle 14:45 alle 17:45, martedì dalle 08:45 alle 13:45, mercoledì dalle 08:45 alle 13:45 e dalle 14:45 alle 17:45, giovedì dalle 08:45 alle 13:45, venerdì dalle 08:45 alle 13:45.

Struttura organizzativa
Direzione: Antonietta Saluzzi
Settore amministrativo e segreteria: Donatella Baiocchi
Servizio di protocollo informatico Focal point: Massimo Braccini Donatella Baiocchi, Sebastiana Niccoli
Economato: Ilaria Tavanti
Personale: Serena Baldecchi
Sala di studio e sala di lettura: Massimo Braccini, Sebastiana Niccoli
Biblioteca: Antonietta Saluzzi, Donatella Baiocchi, Sebastiana Niccoli
Ricerche per corrispondenza: Massimo Braccini
Didattica: Massimo Braccini
Valorizzazione: Sebastiana Niccoli
Sito istituzionale: Massimo Braccini

Breve storia
La sezione di Archivio di Stato di Pescia ha già avuto quattro sedi diverse prima di approdare alla attuale. Infatti, dopo un primo periodo di tre anni in cui il nucleo documentario iniziale continuò ad essere custodito dal comune di Pescia nel palazzo Galeotti, in piazza S. Stefano, nel 1962 la documentazione fu trasferita al piano terreno del palazzo Benedetti, dove ha coabitato con la scuola media statale Giuseppe Giusti fino al 1967. In quell’anno fu operato il trasferimento in un palazzo lungo il fiume, preso in affitto dall’Amministrazione Statale. Sempre in affitto, ma da privati, è la sede successiva, in un condominio sul viale Europa, dove l’archivio si trovava dal 1985. Nell’aprile del 2000 è stato operato il trasferimento nella attuale sede, in piazza XX Settembre, in un palazzo nato come Casa del Littorio e ora di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che ne ha effettuato il restauro ad opera della Sovrintendenza per i beni architettonici della Toscana.
La nuova casa del Littorio, progettata dall’ingegnere Umberto Cappelli, fu realizzata tra il 1926 e il 1928, secondo semplici linee architettoniche che compongono una costruzione a due piani, a pianta rettangolare, mossa solo sul fronte principale, al cui centro una cornice aggettante e leggermente sopraelevata racchiude il grande arco dove si apre l’ingresso con una gradinata ed il soprastante finestrone che affaccia su un terrazzo poligonale. Il gusto vagamente art décò dei particolare architettonici si fonde con gli stilemi dell’ideologia fascista che si esprimono principalmente nei bassorilievi tra le finestre, nei fasci e nelle aquile ai lati e sopra l’ingresso, all’esterno, e nei fasci che compongono i piedritti degli archi e nei soggetti delle pitture ispirate al mondo del lavoro agricolo e manuale, all’interno. Alla caduta del fascismo l’edificio venne requisito dal demanio e destinato a sede degli uffici periferici dell’amministrazione finanziaria.
All’inizio degli anni ’80 l’abbandono dell’edificio da parte degli uffici finanziari determinò un rapido degrado sanato solamente dall’interessamento da parte del Ministero per i beni culturali che ne prospettava l’utilizzo come sede della locale sezione di Archivio di Stato.

Patrimonio
La Sezione di Archivio di Stato di Pescia, istituita come Sottosezione con d. m. 20 gennaio 1959, ha accolto inizialmente la documentazione dell’archivio storico comunale e degli antichi archivi giudiziari che avevano sede in Pescia, conservati dal Comune presso la Biblioteca civica. A questo primo nucleo si sono aggiunti gli archivi di altri enti ed uffici della Valdinievole: importanti soprattutto l’archivio storico dell’ospedale dei SS. Cosma e Damiano comprendente, oltre alle scritture proprie dell’ente, anche le carte delle corporazioni e compagnie religiose della diocesi di Pescia, soppresse dal granduca Pietro Leopoldo con l’editto del 21 mar. 1785; gli archivi delle podesterie, poi preture di Buggiano e Monsummano trasferite dall’Archivio di Stato di Pistoia; l’archivio storico di Vellano e aggregato a quello di Pescia; i registri del catasto fabbricati e del nuovo catasto terreni versati dal locale Ufficio delle imposte dirette; l’archivio dello storico ed economista ginevrino JeanCharles-Leonard Simonde de Sismondi, ricco di lettere e manoscritti. Nel frattempo il comune di Pescia ha provveduto ad ampliare il proprio deposito documentario, aggiungendo la parte postunitaria dell’archivio fino al 1966 e le carte più antiche escluse dal deposito iniziale, tranne le pergamene, mentre l’acquisizione di altri nuclei documentari di rilievo, ancorché di piccole dimensioni, ha arricchito ulteriormente il patrimonio dell’Istituto che adesso, con circa 15.000 pezzi disposti su quasi 1.500 metri di scaffalature, copre in maniera significativa la storia di Pescia e della Valdinievole dal XIV alla metà di quest’ultimo secolo. Le lacune più importanti derivano dagli scarti di numerose serie dell’archivio della cancelleria pesciatina effettuati nel 1827 e dal non aver sinora potuto accogliere la documentazione postunitaria proveniente dal tribunale e pretura di Pescia, stante la mancanza di spazio cui si spera di ovviare in parte con il recente trasferimento nella nuova sede. Per altra documentazione sulla città e sul suo territorio le ricerche dovranno comunque essere estese ovviamente anche ad altri Archivi e principalmente all’AS Firenze, all’AS Pistoia e all’AS Lucca. Nell’AS Pisa è conservato, fra l’altro, un consistente nucleo di carte relative a corporazioni religiose.




Archivio della Fondazione Giovanni Pascoli a Castelvecchio

Sede e contatti
Fondazione Giovanni Pascoli
Località Caprona, 6
55051 Castelvecchio Pascoli, Barga (LU)
Tel. 0583 766503
Fax: 0583 765207
E-mail: casapascoli@sistemamusealebarga.it
info@fondazionepascoli.it
Sito web: http://www.fondazionepascoli.it/
http://pascoli.archivi.beniculturali.it/index.php

Breve storia e finalità
Maria Pascoli, sopravvissuta a Giovanni per oltre un quarantennio, ne conservò amorosamente le carte, che riteneva non a torto preziose per la valorizzazione della personalità e dell’opera poetica del fratello, sovente intervenendo sul loro ordinamento ed integrandole tra l’altro con alcuni suoi documenti giovanili (carte Schinetti) e con le lettere da lui inviate all’altra sorella Ida. Alla sua morte (5 dicembre 1953) lasciò per testamento al Comune di Barga “La casa, la cappella, i libri, i manoscritti di Giovannino, i premi da lui ottenuti, i ricordi di famiglia e quant’altro nella casa è contenuto, con l’obbligo di provvedere alle spese della manutenzione”
Tra il 12 novembre e il 3 dicembre 1955 fu redatto un primo sommario elenco dei documenti per poi procedere ad in lavoro di inventariazione analitica, condotto a Firenze a cura della Soprintendenza bibliografica, diretta all’epoca da Giovanni Semerano, ed affidata ad un suo collaboratore, Mario Donadoni, studioso di Pascoli.
La documentazione, arrivata a Firenze in pacchi casualmente combinati, secondo quanto poi testimoniò Donadoni, venne stata esaminata e schedata foglio per foglio e suddivisa in base alla tipologia documentaria; l’inventariazione delle carte di Giovanni venne fatta in modo alquanto analitico, quella delle carte di Maria in maniera sommaria.
Terminato il lavoro, nel 1957 le carte tornarono a Barga; data la temporanea inagibilità della casa Pascoli di Castelvecchio, furono conservate presso il Comune fino al 1958, quando furono riportate nell’abitazione del poeta, finalmente restaurata.
Nella prima metà degli anni Settanta fu realizzata presso l’Archivio di Stato di Lucca una dettagliata microfilmatura di tutte le carte di Giovanni Pascoli. Negli anni seguenti vi furono nuove acquisizioni documentarie: furono acquistate 23 lettere di Pascoli a Pilade Mascelli, datate tra il 1887 e il 1895. Negli anni Novanta furono portati avanti alcuni interventi di restauro dei documenti più danneggiati e di revisione di una parte dell’inventario. Essendo però evidente l’opportunità di procedere ad un nuovo e più analitico lavoro di inventariazione analitica, che approfondisse e rivedesse il lavoro di Donadoni, pur lasciandone intatta la struttura organizzativa, fu richiesto ed alla fine ottenuto un consistente finanziamento alla Presidenza del Consiglio dei ministri sul capitolo otto per mille, che ha permesso di portare avanti il lavoro di inventariazione e digitalizzazione delle carte.

Patrimonio
L’Archivio Pascoli conservato a Castelvecchio conserva:
– Le carte di Giovanni Pascoli (circa 36.000 documenti), contenenti tutti gli autografi della produzione poetica e letteraria del poeta, i carteggi con i familiari e gli amici e con i più importanti intellettuali e letterati del suo tempo;
– Le carte della sorella Maria (circa 24.000 documenti), di grande rilevanza per la ricostruzione della fortuna critica e della biografia del Poeta. Sia durante la vita di Giovanni, che dopo la sua morte, Maria ha infatti avuto un ruolo determinante nella conservazione e nell’ordinamento della documentazione, della quale ben comprendeva l’importanza e che costituì anche la fonte dell’opera biografica da lei intrapresa, “Lungo la vita di Giovanni Pascoli”;
– Circa 1600 fotografie molte delle quali scattate dallo stesso Pascoli;
– Una raccolta di circa 6.000 giornali, contenenti articoli di Pascoli o a lui dedicati, spesso con commenti e sottolineature autografe di Pascoli e, soprattutto, della sorella Maria, che continuo la raccolta durante tutta la sua vita.




Fondazione Luciano Bianciardi

Sede e contatti
Via De Petris, 32/34 – 58100, Grosseto
Tel. 0564 412732
E-mail: info@fondazionebianciardi.it
Sito web: http://www.fondazionebianciardi.it/

Organi direttivi
Consiglio d’amministrazione: Massimiliano Marcucci, Roberta Giorgi, Luciana Bianciardi, Cristina Citerni, Tiberio Gazzei, Fabrizio Guasconi, Rossano Marzocchi, Paola Mauri, Paola Vaselli
Comitato scientifico: Lucia Matergi, David La Mantia, Laura Ciampini, Sacha Naspini , Stefano Adami, Luciana Bianciardi, Arnaldo Bruni, Fabio Canessa, Giuseppe Corlito, Massimiliano Marcucci, Giuseppe Orfino
Collegio dei sindaci revisori: Marianna Festeggiato, Lucio Moroni

Breve storia, finalità e patrimonio
La Biblioteca e l’Archivio sono frutto di un’opera di costruzione progressiva. Soprattutto per la parte relativa alle carte di Luciano Bianciardi, il compito procede lentamente, perché la sofferta biografia dello scrittore ha portato alla dispersione dei materiali che vanno ora rintracciati uno ad uno.
Attualmente, per la sezione bianciardiana, sono stati raccolti carteggi, foto ed altro materiale per circa 250 documenti, il cui lavoro di ricerca e di raccolta ha fino ad ora costretto al rinvio di quello di schedatura.
Particolarmente importante, in tale condizione, risulta la collaborazione degli amici di Bianciardi o dei loro familiari e la Fondazione fa appello a quanti, non ancora contattati, possano fornire documentazione o indizi, testimonianze.
Accanto al lavoro di raccolta delle carte di Luciano Bianciardi, è stata avviata la costruzione di una biblioteca specializzata, primo passo necessario per fare della Fondazione, com’è del resto nei suoi intenti programmatici, il centro più attrezzato, per studiare al meglio lo scrittore grossetano.
Ad oggi il catalogo contiene 1200 schede bibliografiche, relative soprattutto ad opere di e su Bianciardi, sue traduzioni e testi in originale, antologie a cui ha collaborato, opere in cui è citato come personaggio, estratti vari.
Le opere in periodici (in prevalenza ritagli e fotocopie) sono, invece, oltre ottocento quelle di Bianciardi e circa millecento quelle su Bianciardi.
Sono state poi raccolte, grazie anche allo specifico Premio bandito per la prima volta nel 1997, 24 tesi di laurea su Luciano Bianciardi, provenienti da ogni parte d’Italia. Sono poi conservate nella Biblioteca della Fondazione anche tesi sulla letteratura italiana del Novecento e sulla storia locale.
Un’altra importante serie di volumi è quella sulla storia locale del Novecento, che permette di far luce, in particolare, sui decenni in cui Bianciardi si è formato ed ha operato. A questo scopo, risultano utilissimi anche i fondi di due intellettuali grossetani: Tullio Mazzoncini e Mario Terrosi. Il primo, donato in fotocopia dalla figlia Marta, è costituito da una serie di articoli, usciti per lo più su “La Nazione”, che coprono un periodo che va dal 1961 al 1977. Il secondo, fatto gentilmente fotocopiare da Terrosi, comprende i materiali più svariati (ritagli di giornale, fotografie, disegni, annunci pubblicitari, ecc.), riguardanti tutto il suo percorso culturale.
Non mancano, poi, raccolte di testi che documentano, in qualche modo, gli interessi, le attività e i percorsi di ricerca della Fondazione: le più significative, anche perché continuamente aggiornate, sono quelle sulle tematiche dell’istruzione e dell’aggiornamento degli insegnanti e quella sui fenomeni della globalizzazione, della crisi dello Stato nazionale e della trasformazione del sapere.
Il settore della biblioteca che, in quest’ultimo periodo, ha conosciuto l’incremento più consistente è quello legato alla costruzione del Fondo Autori Contemporanei, curato da Giovanna Leoni e Tiziana De Rosa. Grazie al diretto coinvolgimento di poeti e scrittori contemporanei, si è già potuto acquisire una discreta quantità di materiali, anche qualitativamente rilevanti. Gli autori hanno collaborato al progetto inviando materiale edito, anche di difficile reperibilità (edizioni esaurite, edizioni d’arte, plaquettes), materiale inedito e una notevole quantità di articoli, recensioni, saggi, note critiche sia di loro stessi che di altri autori sulla loro opera. Molto consistente l’area dedicata alla poesia contemporanea, con particolare riguardo alla poesia italiana; interessanti le sezioni di letteratura al femminile, di produzione dialettale e di narrativa.
Di più recente costituzione è il “Fondo Riviste Contemporanee”, che raccoglie le riviste di cultura inviate alla Fondazione.
Nell’Archivio sonoro risultano disponibili alcuni filmati di repertorio, della RAI e della Televisione Svizzera Italiana, con e su Bianciardi, nonché programmi radiofonici e servizi più recenti sullo scrittore e sulle varie iniziative che lo riguardano. Vi si trovano, poi, le registrazioni che documentano le varie attività della Fondazione nel corso del tempo (convegni, presentazioni, seminari, ecc.) e una serie di testimonianze orali raccolte prevalentemente tra gli amici e i conoscenti del Bianciardi del periodo grossetano: 27 interviste in tutto, di cui 12 in video.




Fondazione Lavoratori Officine Galileo

Sede e contatti
Via Michele Mercati, 24/b – 50139 Firenze
Tel. 055 477978
Fax. 055 486953
E-mail. info@flog-online.com
Sito web: http://www.flog.it/archivio.htm

Breve storia e finalità
Il Centro Flog Tradizioni Popolari è la sezione culturale della F.L.O.G. (Fondazione Lavoratori Officine Galileo), costituita nel 1945 a Firenze.
Nel 1975, la Gestione Culturale della F.L.O.G. decise di fondare, in collaborazione con la Regione Toscana ed alcuni esperti, il Centro Flog per la Documentazione e la Diffusione delle Tradizioni Popolari.
La nascita del Centro Flog Tradizioni Popolari è stata la naturale conseguenza del lavoro culturale della F.L.O.G., orientato fino a quel momento alla ricerca e documentazione audiovisiva degli antichi mestieri e del canto popolare delle varie regioni d’Italia e della Toscana in particolare.

Patrimonio
La Mediateca possiede un ARCHIVIO SONORO e AUDIOVISIVO (dischi, nastri, film e video), un ARCHIVIO FOTOGRAFICO (foto e dia) e un ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO (libri e riviste).

Archivio sonoro e audiovisivo
Materiali sonori:
– Registrazione su nastro magnetico di tutti i concerti della ‘Rassegna Internazionale Musica dei Popoli’ dal 1979 al 1995;
– Registrazione su nastro magnetico di novelle e canti tradizionali della Toscana (Collezione Caterina Bueno, Collezione De Simonis e Fondo Giuntini);
– 51 dischi a 33 giri e 105 dischi a 45 giri sulla musica folklorica italiana e 29 dischi a 33 giri sulla musica etnica extra-europea.

Materiali audiovisivi:
– Registrazione audiovisiva in formato Umatic e VHS di quasi tutti i concerti della rassegna ‘Musica dei Popoli’ dal 1981 al 1995, nonché dei gruppi italiani presenti nella rassegna del 1980.
– Copie d’archivio in VHS di alcuni dei film proiettati nelle edizioni della ‘Rassegna del Film Etnomusicale’ dal 1983 al 1995.
– Documentazione in Umatic e VHS delle ricerche sul campo sulle feste popolari e i mestieri artigianali in Toscana.

Fondi sonori e audiovisivi:
– Collezione Paolo De Simonis: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato)Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Mugello (Toscana). Supporto: magnetico (12 audiocassette per un totale di 18 ore).
– Collezione Ferrari: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana (Filattiera). Supporto: magnetico (3 audiocassette per un totale di 3 ore).
– Collezione Caterina Bueno: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (10 bobine per un totale di 10 ore).
– Collezione Giovanni Contini: Tipologia: testimonianze. Argomento: mondo operaio e cultura di fabbrica. Area geografica: Toscana (S. Croce sull’Arno – Industria del Cuoio Firenze – Officine Galileo). Supporto: magnetico (43 24? audiocassette per un totale di 65 ore).
– Collezione Nunzi Gioseffi: Tipologia: materiale orale formalizzato non cantato. Argomento: leggende, fiabe, novelle popolari. Area geografica: Toscana: Castel Berardenga (Siena). Supporto: magnetico (17 bobine per un totale di 26 ore).
– Collezione Gilberto Giuntini: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (15 audiocassette per un totale di 15 ore).
– Collezione Carpitella – De Martino: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Sicilia e Calabria. Supporto: magnetico (10 bobine per un totale di 10 ore).
– Fondo “La vita, le lotte, la cultura degli operai delle Officine Galileo”: Tipologia: testimonianze e storie di vita. Argomento: mondo operaio e cultura di fabbrica, memorie su fascismo e antifascismo, movimento operaio e sindacale. Area geografica: Firenze- Officine Galileo. Supporto: magnetico (148 bobine per un totale di 331 ore; 75cassette per un tot. di 112 ore).
– Fondo “Musica dei Popoli”: Tipologia: manifestazioni concertistiche. Argomento: tradizioni popolari (musicali). Area geografica: tutti i continenti. Supporto: magnetico (71 bobine per un totale di 103 ore; 147 U-Matic n.ore 95) Registrazioni conservate: dal 1979 al 1991 audio; dal 1984 al 1997 video (esc.1992).
– Fondo “Cinesica V: Il Palio di Siena”: Tipologia: manifestazione. Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Toscana: Siena. Supporto: videonastri (31 U-Matic per un totale di 10 ore).
– Fondo “Comunità Albanese in Calabria”: Tipologia: materiale orale formalizzato (cantato). Argomento: tradizioni popolari. Area geografica: Calabria. Supporto: magnetico (2 bobine per un totale di 6 ore).
– Fondo “Convegno: Informazione e qualità nei concerti/spettacoli di musica extraeuropea”: Tipologia: materiale orale formalizzato non cantato. Argomento: convegno. Supporto: magnetico (7 bobine per un totale di 14 ore)
– Fondo “Repertorio delle tradizioni popolari toscane: mestieri artigianali tradizionali in via d’estinzione”: Tipologia: testimonianze. Argomento: lavoro – artigianato. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (28 videonastri – 25 Umatic: 25 ore e 3 VHS: 6 ore – per un totale di 31 ore).
– Fondo “Repertorio delle tradizioni popolari toscane: le feste”: Tipologia: testimonianze e manifestazioni. Argomento: feste tradizionali.. Area geografica: Toscana. Supporto: magnetico (44 bobine per n. ore 44; 79 videonastri – 75 Umatic: 25 ore e 4 VHS: 7 ore – per un totale di 32 ore).

Archivio fotografico
– Ca. 6.000 negativi di fotografie e 1.400 diapositive di musicisti e strumenti tradizionali;
– Documentazione dell’ex Area Galileo di Rifredi (ca. 5.000 tra foto e dia);
– Ca. 2.000 diapositive sulle feste popolari toscane.

Archivio bibliografico
– 18 libri di Scienze Storiche e Sociali;
– 36 libri di Tradizioni Popolari (Italia e Toscana);
– 45 libri di Etnomusicologia (Generale e Italia);
– 35 tra riviste musicologiche nazionali ed estere.




Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana

Sede e contatti
Piazza don Lorenzo Milani, 6 – 50039 Vicchio (FI)
Tel. 055 8439269
E-mail info@istituzionedonmilani.org
Sito web: www.istituzionedonmilani.org

Organi direttivi
Amministrazione: Marco Bontempi, Giovanna Del Gobbo, Rossella Mori, Simone Provenzano, Matteo Tagliaferri
Direttore pro-tempore: Bianca Zanieri

Breve storia e finalità
L’Istituzione culturale “Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana” nasce, nel 2001, per provvedere all’organizzazione e alla gestione di iniziative sociali e culturali che mirino alla divulgazione e all’approfondimento scientifico del pensiero e delle opere di don Lorenzo Milani, con particolare riferimento all’esperienza della Scuola di Barbiana, e con l’obiettivo di tutelare e accrescere il patrimonio documentario. Infine l’Istituzione si pone come punto di riferimento per associazioni, gruppi, scuole, istituzioni al fine di diffondere la conoscenza dell’insegnamento della scuola di Barbiana.

Patrimonio
Si tratta di un fondo documentario all’interno del quale troviamo l’intera bibliografia di Don Milani, articoli, inediti, lettere e registrazioni audio; i sono stati pubblicati in raccolte di lettere, saggi monografici, antologie, biografie ad opera di autori vari; inoltre abbiamo un’importate filmografia.




Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore

Sede e contatti
Palazzo della Carovana, Piazza dei Cavalieri, 7 – 56126 PISA
Tel. 050 509047
E-mail: centroarchivistico@sns.it
Sito web: http://centroarchivistico.sns.it/
Orario: dal lun. al mer. 8,30-13,30 e 14,00-17,30; giov. e ven. 8,30-13,30. Per i pomeriggi del giovedì e venerdì l’apertura deve essere preventivamente concordata previa richiesta

Comitato scientifico
Presidente: professoressa Ilaria Pavan;
Componente: professor Andrea Giardina;
Componente: dottor Lucio Biasiori;
Componente: dottoressa Diana Marta Toccafondi.

Breve storia e finalità
A seguito del deposito dell’archivio Salviati la Scuola scelse di istituire un Centro Archivistico a cui affidare il compito della gestione e della valorizzazione scientifica dei fondi documentari di cui disponeva, attraverso il loro riordinamento, la pubblicazione di inventari, la partecipazione a convegni, a mostre documentarie etc. Il Centro Archivistico inoltre doveva garantire la corretta tenuta dei materiali e seguire il restauro dei documenti, quest’attività poteva essere svolta sia attraverso finanziamenti diretti della Scuola sia grazie ad interventi finanziati dalla Sovrintendenza Archivistica per la Toscana.
Successivamente il Centro venne riaccorpato alla Biblioteca a cui è afferito fino al 2013.

Patrimonio
Presso il Centro Archivistico oltre all’archivio storico della Scuola, ordinato per la prima volta nel 1988, ed ad una parte del fondo del Collegio Puteano, sono attualmente presenti numerosi archivi di personalità della cultura dell’800 e del ‘900 acquisiti grazie a lasciti testamentari, doni, depositi ma anche e soprattutto grazie ad una mirata ed attenta politica di acquisti. Molti fondi provengono da personalità fortemente legate alla Scuola, di cui furono allievi e/o docenti, basti ricordare i fondi dei vari direttori: Enrico Betti; Alessandro D’Ancona; Ulisse Dini; Luigi Bianchi e Gilberto Bernardini.
Materiali archivistici sono stati donati o acquistati dalla Scuola già nell’Ottocento; agli anni ’80 del Novecento risalgono due depositi di particolare rilievo: nel 1984 è stato depositato l’archivio Salviati, la cui documentazione è espressione e testimonianza delle attività svolte da questa famiglia di mercanti banchieri fiorentini, e successivamente di proprietari terrieri e nobili da cui prende nome; nel 1986 venne depositato il fondo D’Ovidio Francesco, filologo letterato e glottologo.




Centro di Documentazione Musicale Toscano CeDoMus

Sede e contati
Biblioteca della Scuola di Musica di Fiesole Fondazione Onlus
Via delle Fontanelle 24, 50014 San Domenico di Fiesole (FI)
Tel. 055 5978521
E-mail: cedomus@cedomus.toscana.it
Sito web: http://www.scuolamusica.fiesole.fi.it
http://www.regione.toscana.it/-/centro-documentazione-musicale-della-toscana

Organi direttivi
Responsabile: Stefania Gitto
Collaboratori: Giulia Visintin, Ilaria Palloni, Nicola Bianchi, Roberta Castelli, Andrea Ottani
Referente Regione Toscana – Direzione Cultura e Ricerca: Susanna Vannocci

Finalità e patrimonio
Confrontarsi con le vicende di una tradizione musicale millenaria significa accorgersi che le fonti musicali sono state spesso oggetto di dispersione o trascuratezza in termini di gestione e conservazione.
La Regione Toscana ha voluto avviare, nell’ambito del progetto di interesse regionale “Strumenti per la conoscenza del patrimonio storico-librario, documentario e archivistico”, una ricognizione della musica notata manoscritta e a stampa e dei fondi librari di argomento musicale conservati in Toscana.
Tale materiale documenta il patrimonio musicale toscano e il suo censimento mira – quando possibile – a ricostruirne le vicende, descriverne le caratteristiche, segnalarne i documenti più rari e gli autori più ricorrenti.
Il censimento, per definizione, descrive ogni complesso documentario nel suo insieme fornendo una sintesi degli elementi principali utili ad una rapida localizzazione, identificazione e prima descrizione del fondo bibliografico.
La raccolta dei dati si basa su un modello di scheda, integrato da linee guida per la compilazione dei vari campi. I fondi localizzati sono visibili sia attraverso una mappa georeferenziata sia consultando il database on-line del censimento.
Il censimento dei fondi musicali presenti in Toscana avviato dal CeDoMus vuole essere uno strumento di ricerca rivolto all’utenza esterna e, allo stesso tempo, un’indagine sullo stato delle fonti musicali del territorio regionale quale elemento conoscitivo alla programmazione di interventi di tutela e conservazione.
Il Centro di Documentazione Musicale della Toscana, promosso dalla Regione Toscana e Scuola di Musica di Fiesole, vuole offrire un supporto alle attività di gestione e di catalogazione della musica manoscritta e a stampa conservata sul territorio.
Il progetto CeDoMus Toscana ha per obiettivi:
Servizio di consulenza professionale nelle attività di riordino, gestione e catalogazione della musica notata conservata in biblioteche, archivi e istituzioni culturali pubbliche e private.
Ricognizione e mappatura dei fondi musicali presenti sul territorio attraverso le attività di censimento e creazione di una banca dati consultabile on-line.
Supporto nelle attività di studio e valorizzazione delle fonti musicali toscane.
Il sito del CeDoMus Toscana è un help-desk per la conoscenza e la gestione catalografica dei fondi musicali e vuole promuovere lo scambio di informazioni sulle fonti musicali toscane tra archivisti, bibliotecari, operatori museali, storici e musicisti nell’ottica di una maggiore sinergia professionale per la valorizzazione del patrimonio documentario musicale.
Il CeDoMus Toscana si propone di dialogare con tutti gli utenti e le istituzioni interessate, che potranno contribuire, secondo le proprie competenze e professionalità, al costante aggiornamento e arricchimento del progetto.




Università degli studi di Pisa. Archivio generale di ateneo

Sede e contatti
Via E. Calabresi 16/18, Località Montacchiello Ospedaletto – 56121 Pisa
Tel: 050 2212337 (Uff.centrale) / 050 2211242-243-244 (Archivio)
E-mail: archivio@sba.unipi.it
Sito web: https://www.sba.unipi.it/it/biblioteche/archivio-generale-di-ateneo
Orario: dal lun. al ven. 09.00 – 13.00

Metodologia di consultazione
Il personale assicura assistenza e consulenza nella ricerca di documenti archivistici e bibliografici agli uffici dell’amministrazione centrale, alle strutture didattiche e alle biblioteche di ateneo. Studenti, docenti o studiosi che abbiano la necessità di reperire materiale bibliografico conservato in archivio sono pregati di rivolgersi alle biblioteche di ateneo che effettueranno la richiesta all’archivio per loro conto. Solo nel caso di ricerche archivistiche o di ricerche bibliografiche più complesse e approfondite, studenti, docenti e studiosi possono mettersi direttamente in contatto con il personale dell’archivio, ai recapiti indicati, per concordare un appuntamento.

Patrimonio
L’Archivio generale di Ateneo raccoglie e conserva: tutta la documentazione amministrativa dell’Università di Pisa non più corrente (archivio di deposito e storico) e il materiale bibliografico (libri e riviste) meno consultato proveniente da tutte le biblioteche di ateneo.