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Biblioteca Labronica di Livorno

Sedi e contatti
Indirizzo: Villa Fabbricotti – Viale della Libertà 30, Livorno
Telefono: 0586 824511 / Fax: 0586 808176
E-mail: labronica@comune.livorno.it
Sito web: http://www.comune.livorno.it/_livo/it/default/115/Biblioteca-Labronica-F-D-Guerrazzi.html
Orari di apertura: dal Lunedì al Venerdì 8.30-19.30, Sabato 8.30-13.30 (dal 1 settembre al 29 luglio); dal Lunedì al Sabato 8.30-13.30 (dal 30 luglio al 31 agosto)

Organi direttivi
Referente: Cristina Luschi

Breve storia e patrimonio
La Biblioteca Labronica, intitolata a Francesco Domenico Guerrazzi, è la principale biblioteca pubblica di Livorno. Ha sede nell’antica Villa Fabbricotti, nei cui magazzini sono conservati 120.000 libri, 1.500 manoscritti e 60.000 autografi. Le origini vanno ricercate nell’Accademia Labronica fondata da Giuseppe Vivoli nel 1816 allo scopo di promuovere le lettere, le scienze e le arti a Livorno. Nella prima metà dell’Ottocento la biblioteca contava già 7.000 volumi. In seguito, fu aperta al pubblico e, dopo la metà del secolo, donata al Comune e ingrandita. Qui si trova una ricca collezione di autografi (come quelli di Giacomo Leopardi e Galileo Galilei), manoscritti (ad esempio di Ugo Foscolo) e antichi volumi stampati a Livorno sin dal XVII secolo; in particolare merita di essere ricordata l’edizione dell’Encyclopédie, stampata dal 1770 presso l’antico Bagno dei forzati. Nel tempo la biblioteca si è arricchita grazie ai notevoli lasciti, come quelli della famiglia Bastogi, che nel 1923 donò al Comune la vasta collezione di autografi nota come “Autografoteca Bastogi”.
Nel parco della villa si trova anche la Biblioteca dei Ragazzi con circa 14.000 libri utili alla formazione degli utenti di giovane età.
In Piazza del Luogo Pio si trova il nuovo Polo bibliotecario Bottini dell’Olio, che occupa una superficie di oltre 2000 mq, con zone lettura e studio da 140 posti e 1900 metri lineari di volumi sistemati su scaffali a vista. Qui si può consultare e leggere libri, studiare, ma anche ascoltare musica, vedere mostre, assistere a conferenze, partecipare a club di lettura. A disposizione degli utenti vi sono 8 postazioni Internet e un servizio di autoprestito. L’intera area è coperta da rete Wi-Fi.
Nei pressi dei Bottini dell’Olio, in via del Toro, ha sede l’Emeroteca, dove possono essere consultati oltre 4000 periodici, di cui circa 750 correnti. I magazzini hanno uno sviluppo lineare di circa 6 chilometri.
Negli ambienti di Villa Maria si trova il materiale dedicato al cinema e al teatro.
Infine, sempre presso Villa Fabbricotti, ha sede il CED (Centro Elaborazioni Dati) della Biblioteca: nato nel 1985 per gestire le procedure di schedatura, costituisce adesso una struttura trasversale di supporto a tutte le attività svolte, sia dal Sistema Documentario Provinciale, sia dall’U.Ova Sistemi Bibliotecari e Museali. Il CED conserva ed elabora le banche dati informatizzate delle strutture, segue la realizzazione di nuove infrastrutture tecnologiche, analizza e seleziona le offerte e i progetti garantendo un adeguato aggiornamento dei sistemi informativi.
Ultima nata è la sezione Niccolò Stenone, che conta un patrimonio librario di circa 3000 volumi.




Archivio storico del Comune di Cecina

Sede e contatti
Via Corsini, 7 – 57023 Cecina (Livorno)
Locali del Polo della Magona
Tel. 0586680145
Orario: martedì e giovedì 8.30-13.00; lunedì, mercoledì e venerdì 16.00-19.00
Sito web: https://www.comune.cecina.li.it/categorie/cultura/archivio-storico-comunale

Breve storia
Cecina, già amministrativamente legata a Bibbona, nella cui circoscrizione venne compresa fin dalle riforme leopoldine, ancora denominata Fitto di Cecina, divenne capoluogo comunale (R.D. 1479 del 23 giugno 1873) nell’ambito dello stato unitario. Nel 1881 venne autorizzato il cambiamento di denominazione del comune in quella attuale ed infine, nel 1906, Cecina costituì un comune autonomo che, inserito nella provincia di Pisa, ne venne distaccato nel 1925 per essere aggregato a quella di Livorno. L’archivio storico, conservato presso la Biblioteca Comunale, è in corso di riordino e inventariazione. L’archivio di deposito si conserva presso la sede comunale.

Patrimonio
L’archivio storico di Cecina consta di un patrimonio documentario relativo al periodo post-unitario di circa 4000 unità catalogate, sono consultabili i documenti che testimoniano come in pochi anni Cecina sia diventata il centro amministrativo e commerciale più sviluppato della zona.
Complessi archivistici: Comune di Cecina, Confraternita della Misericordia di Cecina, Stato civile del Comune di Cecina, Ufficio di conciliazione di Cecina.




Archivio storico diocesano di Livorno

Sede e contatti
Via del Seminario 61 – 57122, Livorno
Tel. 0586.276213
E-mail: archivio@livorno.chiesacattolica.it
Sito web: http://www.diocesilivorno.it/beni-culturali-2/archivio-2/
Orario: da lunedì a venerdì dalle 9,30 alle 12,30

Organi direttivi
Direttrice: Maria Luisa Fogolari

Breve storia e patrimonio
L’Archivio Storico Diocesano (ADL) è formato dall’unione del materiale dell’Archivio Storico vescovile (ASCVL) con i fondi degli Archivi Parrocchiali, delle Confraternite e Aggregazioni laicali , degli archivi di deposito degli Uffici di Curia.
All’inizio il materiale dell’Archivio Storico Vescovile, formato principalmente da materiale proveniente dalla Cancelleria, era custodito in locali annessi alla Cattedrale.
Trasferito poi, dopo la guerra, nei locali dell’attuale Episcopio, al piano ammezzato, in scaffali metallici, che hanno sostituito i vecchi scaffali di legno.
E’ informatizzato dal 1990 e soggetto a vari riordini.




Archivio storico del Comune di Livorno

Sede e contatti
Via del Toro, 8 – 57123 Livorno
Tel. 0586 820532
Fax. 0586 518266
E-mail: archivio@comune.livorno.it
Sito web: http://www.comune.livorno.it/_livo/it/default/1206/Archivio-Storico.html
Orario: consultazioni e visite consentite il martedì e giovedì previo appuntamento

Breve storia
L’istituzione del primo archivio storico a Livorno si deve a Francesco Bonaini, che prese a cuore la conservazione delle memorie storiche della città natale. Il suo progetto però non ebbe attuazione in quanto l’Amministrazione comunale non riuscì per gravi difficoltà di bilancio a provvedere allo stanziamento richiesto per le spese d’impianto e di scaffalatura.
L’iniziativa del Bonaini venne successivamente ripresa dallo storico di Livorno Pietro Vigo, che, dopo aver lungamente insistito con gli amministratori cittadini, riuscì ad ottenere una sede per l’archivio ed i fondi per lo svolgimento dei primi lavori archivistici.
Vigo aveva intenzione di recuperare tutti i documenti riguardanti Livorno, addirittura intendeva riportare nella sua città i documenti del consolato veneziano in Livorno, le serie dell’archivio di Simancas riguardanti la città, i cinquantatre legajos (1718-1798), i trattati e diplomi relativi alla città e al porto, la corrispondenza e gli atti dei consoli di S.M. Cattolica intitolata “Liorna”, i “Negociados de corrispondencia esterior con los Ministros”, e infine la serie “Governo di Livorno” dell’Archivio di Stato di Firenze. Nel dicembre 1895 ricevette in deposito l’archivio della Capitaneria di Porto di Portoferraio e alcuni mesi dopo gli archivi della Sanità dell’I.R. Comando della Marina Militare e della I.R. Capitaneria di Porto. Nel mese di agosto 1896 venne autorizzato, sia dal Ministero dell’’ Interno che dal Comune di Livorno, il deposito delle carte della prefettura anteriori al 1860.
Durante il mese di maggio 1898 veniva trovata finalmente una sede idonea: il giorno 14 Maggio il Municipio stipulava un contratto d’affitto con la Contessa Franceschi Bicchierai riguardante l’immobile posto al 3° piano del n°5 di via Borra.
Il 1898 fu davvero un anno decisivo per l’archivio storico livornese: l’ospedale civile della città depositò alcune bolle pontificie dei secoli XVI e XVIII ed altri manoscritti interessanti, il Conte Maurizio Mauruzj donò alcune carte fra le più importanti del suo archivio familiare.
In previsione dell’apertura dell’archivio si redasse anche un disegno di regolamento dell’archivio storico comunale, naturalmente scritto dal Professor Vigo. Sono 40 articoli molto dettagliati che verranno adottati poco dopo senza sostanziali modifiche.
Il 30 aprile 1899, veniva inaugurato con una solenne cerimonia, avvenuta nella sala del Casino di S. Marco, ed il 3 maggio fu aperto al pubblico.
Iniziata la propria attività, l’Archivio Storico cittadino si andò arricchendo di nuovi fondi per versamenti, depositi e donazioni. Ma la mole dei documenti stava veramente crescendo e l’esigenza di trovare una sistemazione più soddisfacente era sempre più sentita. Essendo la sede di Via Borra ormai insufficiente con una delibera della Commissione amministratrice degli Spedali Riuniti di Livorno si decise di affittare al Municipio di Livorno il primo piano dello stabile del già Spedale della Misericordia, con ingresso dalla Piazza Guerrazzi n.4., dove l’archivio si trasferì nel maggio del 1905. Nel 1912 dopo le insistenze del Prof Vigo riguardo alla necessità di ampliare i locali dell’archivio storico incapaci di contenere ulteriori documenti, la Giunta Municipale deliberava di procedere all’affitto dei locali sempre di proprietà dei Regi Spedali, situati in Via S.Fortunata n.4, piano primo, adiacenti a quelli allora occupati dall’archivio storico.
Nel 1916 il Prof. Vigo, colpito da una grave infermità che lo costrinse in pratica ala ritiro, fu sostituito dall’assistente Osvaldo Testi. Dopo la parentesi della Guerra Mondiale e la morte di Pietro Vigo (4 ottobre 1918), il lavoro nell’archivio storico comunale continuò.
In ottemperanza alla nuova legge sugli archivi del 22 dicembre 1939, nel 1941 si istituì a Livorno una sezione di Archivio di Stato (diverrà poi Archivio di Stato a seguito del d.p.r. 30 settembre 1963 n.1409).

Patrimonio
La documentazione prodotta dal Comune dall’anno 1865 è costituita da 30 serie e relative sotto-serie e consiste in 11.300 unità.
Sono conservati inoltre dei fondi aggregati, tra cui: “Fondazione Dal Borro”, “Ente Comunale di Assistenza ed Opere Pie gestite”, “Istituto e casa di riposo G. Pascoli”, “Osservatorio Meteorologico P. Monte”, “Istituto Preventoriale S. Famiglia”, “Osservatorio geodinamico G. Schiavazzi” per un totale di c.a. 2.800 unità archivistiche.
La sezione preunitaria è costituita dagli atti di Stato civile dal 1808 al 1865 prodotti da: Mairie di Livorno, Comunità di Livorno, Cancelleria Comunitativa di Livorno del Culto non cattolico e dal Comune di Livorno.
La sezione post-unitaria riguarda la maggior parte della documentazione presente, essendo l’Archivio Storico comunale preunitario conservato presso l’Archivio di Stato di Livorno.
Al momento sono conservati presso l’Archivio Storico Comunale c.a. 14.500 unità documentarie. L’ Archivio on-line consente di prendere visione della documentazione che è stata oggetto di riordino pre-inventariale informatizzato.




Archivio delle Acciaierie di Piombino

Sede e Contatti
Via Ferruccio, 18 – 57025 Piombino (LI)
Tel. 0565.63361
Email: archiviostorico@comune.piombino.li.it
Sito: https://www.comune.piombino.li.it/pagina18171_archivio-storico-ivan-tognarini.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Stabilimento_siderurgico_di_Piombino

Breve storia
L’archivio delle Acciaierie di Piombino è stato dichiarato di notevole interesse storico per la prima volta dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana nel 1979, con provvedimento n. 248 del 29 giugno. In questa prima ispezione fu rilevato che l’archivio, anteriore al 1971, era stato trasferito presso l’Italsider in via Corsica al civico n. 4 a Genova mentre, l’archivio generale e una copiosa raccolta fotografica rimanevano conservati a Piombino in località Cotone all’interno di una palazzina dentro il perimetro industriale. Tra il 1984 e il 1985 furono effettuate due visite della Soprintendenza, la seconda per accertare il passaggio societario da Acciaierie di Piombino a Deltasider S.p.A.
Nel 1986 si prese atto dell’esistenza di un inventario della sezione storica della Nuova Italsider compilato da Luciano Segreto.

Una 2ª dichiarazione fu notificata alla società Deltasider; nel giugno 1988 la Deltasider in liquidazione propose di depositare le carte presso l’Archivio di Stato di Livorno e a luglio la Soprintendenza informava che il Comune di Piombino si stava organizzando per accogliere la documentazione.
Nel gennaio 1989 la Nuova Deltasider in liquidazione veniva incorporata nella Stet di Torino e conferiva alla società Ilva lo stabilimento di Piombino e l’archivio. La documentazione societaria e civilistica di competenza della nuova proprietà (atti 1978-1987) veniva richiesta presso la sede torinese; il 1° ottobre 1990 l’Ilva trasmetteva l’elenco degli atti da trasferire alla Stet di Torino e la Soprintendenza dava parere favorevole.

La 3ª dichiarazione rilasciata alla società Ilva (dicembre 1989) fu seguita da ispezioni mirate a redigere un elenco di atti da allegare al provvedimento: a questo punto la vicenda dell’archivio di Piombino si intreccia con quella della società Deltavaldarno (succeduta all’Italsider nello stabilimento di San Giovanni Valdarno), dalla quale provenivano 2200 unità di conservazione relative allo stabilimento di San Giovanni, dopo la vendita alla Ferriera del Valdarno del Gruppo Regis; risulta che parte delle carte sia andata perduta nel corso del trasferimento.
Nel giugno 1993 fu redatto un primo censimento sommario delle carte conservate a Piombino, ad opera di una collaboratrice della Soprintendenza, Angela Quattrucci, per conto del Centro Studi per la Documentazione Storica ed Economica dell’Impresa.

La 4ª dichiarazione fu emanata nell’ottobre 1990 e fu sempre notificata alla società Ilva, relativa a tutti i documenti fino al 1969 e settori essenziali della documentazione successiva, compreso un campione per anno per ogni quinquennio. Il 20 dicembre 1992 l’archivio Ilva fu conferito alle Acciaierie e Ferriere di Piombino, con comunicazione del notaio garante.

La 5ª dichiarazione, identica alla precedente, è stata notificata alla società Acciaierie e Ferriere di Piombino. Una lettera del 15 dicembre 1992 delle Acciaierie e Ferriere di Piombino informa la Soprintendenza che l’archivio sarebbe stato portato nei locali di proprietà Ilva e che dal 1° gennaio 1993 la stessa società avrebbe ripreso la proprietà dell’archivio, in base ad accordi successivi al precedente contratto.

La 6ª dichiarazione è notificata sempre all’Ilva nel febbraio 1993. Nel novembre 1993 le Acciaierie e Ferriere di Piombino informano del ri-trasferimento dell’archivio in località Cotone e richiedono la modifica del decreto perché l’Ilva avrebbe cessato di avere la proprietà sull’archivio.

La 7ª dichiarazione dell’aprile 1994 è notificata alle Acciaierie e Ferriere di Piombino per l’archivio conservato al Cotone.
Nel frattempo, nel 1995, il Comune di Piombino provvedeva ad effettuare a proprie spese la riproduzione di microfilm di una trentina di libri matricola (1897-1995) nell’ipotesi di una concentrazione dell’archivio a Genova.

L’8ª dichiarazione del maggio 1997 è notificata alla Lucchini Siderurgica S.p.A. come l’ultima la n. 733 del 19 febbraio1999.

Nel corso degli anni, tutto il materiale presente negli uffici è confluito nello stabile numero 131 situato in località Cotone, dove si aggiunsero, a partire dagli anni Ottanta del Novecento i documenti degli stabilimenti di Marghera e San Giovanni Valdarno (prevalentemente contabilità, ordini, fatture, approvvigionamenti, rapporti con le banche e clienti, bolle di accompagnamento, vendite). Negli anni Novanta fu trasferita anche la documentazione di Scafati e Torre Annunziata.
È doveroso ricordare che una parte del complesso archivio dello stabilimento siderurgico è conservata presso la Fondazione Ansaldo, all’interno dell’archivio dell’Ilva nella partizione archivi delle società capofila Altiforni, Fonderie e Acciaierie di Piombino, Ilva Altiforni e Acciaierie d’Italia, Italsider che comprende gli anni dal 1897 al 1987.

A partire dagli anni Duemila, il ruolo svolto dalla Soprintendenza e dall’amministrazione del Comune di Piombino è stato determinante per le sorti dell’Archivio delle Acciaierie.
Nel giugno 2017 una visita della Soprintendenza ha accertato la consistenza dell’archivio nella disponibilità della società AFerPI S.p.A., proprietaria del sito industriale e in sinergia con il Comune di Piombino ha iniziato un’attività di valutazione, selezione e scarto della documentazione in vista di un imminente trasferimento.

Il 18 novembre 2018 è stato stipulato e sottoscritto il contratto di deposito del fondo archivistico tra il proprietario AFerPI S.p.A. e il Comune di Piombino.

Poiché il fondo ha subito nei decenni l’aggressione delle polveri sottili prodotte dalla lavorazione dell’acciaio, si è reso necessario anche un ulteriore intervento, ovvero quello della spolveratura, i cui costi sono stati sostenuti dal Comune di Piombino, ed eseguita dalla ditta Sima-Tec, la quale ha concluso i lavori nel novembre del 2019.

Nell’ambito del progetto triennale 2019-2021 “Da documento a rete di memorie del territorio, del lavoro e dell’impresa toscana” finanziato dalla Regione Toscana in accordo con la Soprintendenza è stata svolta un’attività di studio sul fondo divisa in due fasi:

– la prima ha interessato l’elaborazione di un censimento relativo all’archivio disegni, nucleo documentario conservato presso la Direzione aziendale che non è stato incluso nel materiale trasferito perché correntemente usato dall’azienda per la gestione delle proprie attività;
– la seconda fase del progetto ha portato alla realizzazione di un mezzo di corredo primario, sotto forma di guida, rendendo accessibile alla consultazione il fondo archivistico.

Patrimonio
L’archivio delle Acciaierie insiste su un arco cronologico che corre dal 1918 al 2014 e si estende per 1204 ml.
La documentazione al momento presenta questa distinzione in serie:

– Ufficio Affari Generali;
– Ufficio Immobiliare;
– Ufficio Affari Legali;
– Ufficio Pubbliche Relazioni,
– Ufficio Assicurazioni;
– Ufficio Direzione Sviluppo Impianti;
– Ufficio Direzione Stabilimento/Direzione Commerciale;
– Ufficio Segreteria Generale;
– Ufficio Segreteria di Azienda e di affari societari;
– Ufficio Segreteria Direzione Impianti;
– Ufficio Posta;
– Ufficio Fatture Fornitori;
– Ufficio Fornitori;
– Ufficio Coordinamento Amministrativo;
– Ufficio Relazioni con il Personale;
– Ufficio Personale/Amministrazione del Personale/Rapporti di Lavoro;
– Ufficio Servizi Sanitari;
– Ufficio Sicurezza Ambiente di Lavoro;
– Ufficio Direzione Magazzini Movimentazioni Spedizioni;
– Ufficio Sicurezza sul Lavoro;
– Ufficio Studio Programmazione Realizzazione Impianti;
– Ufficio Magazzino;
– Ufficio Direzione Lavori;
– Ufficio Gestioni Varie;
– Ufficio Dogana;
– Ufficio Fatture attive;
– Ufficio Finanziario;
– Ufficio Amministrativo;
– Ufficio Contabilità Generale;
– Ufficio Fiscale;
– Ufficio Approvvigionamenti;
– Ufficio Gestione Fornitori;
– Ufficio Contabilità Industriale;
– Ufficio Contabilità Generale;
– Ufficio Cicli di produzione;
– Ufficio Direzione Logistica Materiali;
– Ufficio Ilva Forcing.

Alcuni nuclei documentari per mancanza di riferimenti dell’Ufficio competente sono stati mantenuti separati e descritti singolarmente: Programmazione/Spedizione, Vendite, Progetti, Codiser, Ditta S.I.S. Servizi Industriali Siderurgici S.r.l.
Inoltre si mette in risalto come la descrizione di una parte dell’archivio è risultata piuttosto complessa. Da un lato perché era assente qualsiasi riferimento riguardo all’Ufficio produttore, e dall’altro perché si tratta di documentazione versata, nel corso del tempo, alla proprietà dello stabilimento di Piombino, dalle altre divisioni in cui era ramificata la società. Su questa documentazione per dinamiche diverse descritte all’interno delle introduzioni della guida, non è stato possibile effettuare una descrizione in serie.
Le unità di conservazione sono state comunque registrate singolarmente, seguendo la sequenzialità degli scaffali e dei palchetti su cui sono posizionate. Segue l’elenco dei raggruppamenti:
– Acciaierie di Piombino – Deltasider- Nuova Deltasider – Ilva;
– Deltavaldarno;
– Deltasider/Scafati.
– Deltasider – Nuova Deltasider – Acciaierie di Piombino – Ilva.

All’interno del fondo sono presenti 10 cassettiere elencate sommariamente alla fine della guida e 3,5 ml di biblioteca tecnica.




Archivio di Stato di Livorno

Sede e contatti
Palazzo del Governo, Via Fiume 40, 57123 Livorno
Telefono: 0586897776; 0586880028
Fax: 0586896782
E-mail: as-li@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatolivorno.beniculturali.it/

Organi direttivi
Direttore: Massimo Sanacore

Storia
Costituitosi nel 1941, l’Archivio di Stato ha ereditato buona parte dei fondi documentari di produzione locale che Pietro Vigo aveva raccolto sul finire dell’800 nell’Archivio Storico Cittadino (istituzione comunale aperta al pubblico nel 1899). La documentazione proveniva dal Comune e dagli uffici periferici dello Stato toscano poi italiano, da altri enti pubblici e da privati. Dopo il rientro dallo sfollamento bellico nella Certosa di Calci, nel corso degli anni a questo nucleo principale si sono aggiunti altri fondi che hanno dato origine ad un sistema documentario sempre più articolato e strutturato, tale da rendere necessaria nel 1985 la conservazione suddivisa in due sedi. Nel giugno del 2004 l’Archivio di Stato ha dovuto chiudere la sede sussidiaria a causa dell’aumento dei costi di gestione e, in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione della nuova sede, la maggior parte dei fondi in essa conservati e alcuni fondi della sede centrale dell’Istituto sono stati trasferiti in un magazzino a Perugia.

Le funzioni istituzionali L’Archivio di Stato di Livorno conserva la documentazione prodotta dalle amministrazioni periferiche preunitarie e dagli uffici statali postunitari del territorio della provincia di Livorno; archivi di enti ecclesiastici e di corporazioni religiose soppresse; archivi privati e di enti pubblici. I documenti possono essere consultati liberamente per motivi di studio o per motivi giuridico–amministrativi da qualsiasi cittadino italiano o straniero. Sono sottratti alla consultazione o consultabili secondo determinate modalità i documenti che rientrano nella fattispecie prevista dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n.196, Codice in materia di protezione dei dati personali. E’ attivo un servizio di biblioteca, senza prestito esterno. Si possono richiedere a pagamento fotocopie dei documenti, riproduzioni da microfilm e riproduzioni digitali. Si possono chiedere copie autentiche per motivi giuridico-amministrativi.
Si effettuano ricerche per corrispondenza ordinaria e per posta elettronica.
Sezione didattica: su prenotazione si effettuano visite guidate per studenti, gruppi ed associazioni.
Il servizio informatico cura l’aggiornamento delle pagine web dell’Archivio e l’informatizzazione degli inventari.

Finalità
Incremento della fruibilità dei documenti anche attraverso l’uso di strumenti informatici, valorizzazione del patrimonio documentario conservato con mostre, conferenze, seminari, pubblicazioni e partecipazione a eventi culturali organizzati da enti ed istituzioni; rapporti con le Università, collaborazione con la Soprintendenza archivistica per la Toscana per la tutela degli archivi vigilati; partecipazione ai progetti SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato e SAN, Sistema Archivistico Nazionale.

Patrimonio
Prefettura di Livorno (1861-1986)
Questura di Livorno (1865-1989)
Polizia di Stato – Ufficio frontiera marittima (1955-99)
Capitaneria di porto di Livorno (1860-1910)
Capitaneria di porto – Ufficio Leva di Livorno e Portoferraio (1901-85)
Capitaneria di porto di Livorno – Ufficio del lavoro portuale (1935-95)
Consiglio provinciale scolastico (1871-1917)
Carceri giudiziarie di Livorno (1863-1942)
Ufficio leva militare (classi 1842-1941)
Esercito italiano Ruoli matricolari (1907-1940)
Conservatoria delle ipoteche (1866-1957)
Cassa Depositi e Prestiti (1876-1945)
Ufficio Imposte Dirette di Cecina (1875-1944)
Casa di pena di Portoferraio (1879-1942)
Direzione provinciale delle Poste (1949-93)
Ufficio provinciale del Lavoro e della massima occupazione (1949-52)
Attività assistenziali italiane e internazionali – Ufficio di Livorno (1946-77)
Ufficio veterinario del porto (1947-86)
Ispettorato provinciale del Lavoro (1957-89)
Ufficio IVA di Livorno (1970-86)
Agenzia delle Entrate di Portoferraio – Ufficio Distrettuale Imposte Dirette (1930-96)
Pretura – Procura di Livorno (1868-1964)
Tribunale civile e penale di Livorno (1866-1950)
Procura di Livorno (1852-1972)
Pretura di Piombino (1866-1989)
Tribunale di Portoferraio (1866-1923)
Catasto toscano poi italiano (1824-1971)
Catasto mappe (1820-1961)
Ufficio del Genio Civile di Livorno (1938-80)
Provveditorato Opere Pubbliche per la Toscana – Ufficio di Livorno (1946-90)
Archivio notarile di Livorno – atti dell’Ufficio del Registro (1928-51)
Comitato filantropia senza sacrifici (1885-1924)
Archivio famiglia Moreno di Tunisi (1819-2006)
Carte Arno Ardisson (1950-80)
Carte Pier Luigi Bucciantini (1917-65)
Carte Dario Cassuto (1872-1920)
Carte Pierino Fornaciari (1793-2002)
Carte Gino Guarnieri (secolo XX)
Carte Salvatore Orlando (1855-1926)
Raccolta Adolfo Mangini (1846-1927)
Cantiere Navale Orlando (1865-2002)
Fattoria agricola Traxler di Nugola (1810-1960)
Vetreria Balzaretti e Modigliani poi Borma (1898-1996)
Whitehead Motofides poi W.A.S.S. (1860-2001)
P.N.F. Federazione dei Fasci di combattimento di Livorno (1920-44)
Comitato provinciale di Liberazione Nazionale di Livorno (1944-46)
Carte Orlandini (Cristiano-Sociali) (1944-47)
Gruppi comunisti rivoluzionari – Lega Comunista Rivoluzionaria – Lotta Continua Livorno (1970-82)
Stato civile del circondario del Tribunale di Livorno (1866-1935)
Comune di Livorno postunitario (1866-1946)
Cinema Teatro Politeama (1878-1942)
Nazione Olandese-Alemanna (1789-1953)
Commissariato per la liquidazione degli usi civici (1924-59)
Giornali murali (1952-55)

 

 




Biblioteca dei ragazzi “il Palazzo dei racconti” di Campiglia Marittima

Sede e contatti
Palazzo pretorio, piazza Lotti, Campiglia Marittima (Livorno)
Telefono: 0565.838470
E-mail: palazzopretorio@comune.campigliamarittima.li.it
Sito web: http://www.comune.campigliamarittima.li.it/pagina246_biblioteca-dei-ragazzi.html
Orari di apertura: martedì, mercoledì e venerdì: 10:15-13:15 e 14-18:30; primo e terzo sabato del mese: 10:15-13:15 e 14-18:30

Organi direttivi
La struttura è gestita dalla società pubblica S.E.Fi srl totalmente partecipata dal Comune di Campiglia Marittima.
Bibliotecaria e addetta all’archivio: Valentina Fabiani

Breve storia e finalità
Nel 2010 è stata inaugurata a Palazzo Pretorio la Biblioteca dei Ragazzi, una struttura studiata affinché i più piccoli e i giovani possano riscoprire il valore della lettura. Nel 2011 il Comune ha promosso un concorso tra i bambini delle scuole per dare un nome a questo spazio, voluto e pensato per loro. Tra le tante proposte arrivate all’amministrazione comunale è stato scelta la denominazione “Palazzo dei racconti”, oggi un punto di riferimento importante per bambini, ragazzi, insegnanti e genitori. Un luogo di lettura ma anche fulcro di attività ed eventi, pensati non solo per le scuole ma anche per la comunità locale.

“Il palazzo dei racconti”, in accordo con la sua mission che riprende il Manifesto IFLA Unesco per le biblioteche pubbliche del 1995, ha instaurato, fin dalla sua nascita, una rete collaborativa e sinergica con le scuole e gli istituti educativi del territorio, al fine di incoraggiare le pratiche di accesso alla cultura, all’informazione e al diritto all’istruzione. La biblioteca dei ragazzi si pone come sostegno nell’apprendimento, attraverso progetti di doposcuola, laboratori di promozione alla lettura, incontri tematici e di laboratorio, che partono dalla scuola dell’infanzia e del nido fino a arrivare alla scuola secondaria di primo grado, nel rispetto dei bisogni culturali di ogni età.

In tale ottica la biblioteca dei ragazzi orienta lo sviluppo delle collezioni documentarie e la politica degli acquisti seguendo la produzione e le novità dell’editoria per bambini e ragazzi, sia per quanto riguarda i classici che per i temi emergenti del panorama contemporaneo, perché l’offerta documentaria ad accesso libero per la cittadinanza, sia sempre aggiornata con l’immaginario, i temi e i bisogni conoscitivi dell’infanzia e dell’adolescenza attuale.

Le attività
Il “Palazzo dei racconti” propone ogni anno agli istituti scolastici e ludico-educativi del territorio una serie di progetti, destinati agli studenti della scuola dell’infanzia e del nido, e alla scuola primaria e secondaria di primo grado. Le attività sono basate sulla fruizione di opere testuali, figurative e musicali, accompagnate dalla riflessione sulle loro contaminazioni. Le iniziative legate alla narrazione e alla promozione del libro, sono pensate per far emergere il piacere della lettura e avviare i bambini e i ragazzi alla comprensione e alla padronanza della complessità dei testi e del linguaggio. Inoltre il Palazzo dei racconti organizza nelle scuole il laboratorio di lettura “Biblinscuola”proponendo ogni anno una programmazione di moduli didattici vari e diversificati.

Per quanto riguarda il sostegno scolastico la biblioteca garantisce ospitalità per le attività di doposcuola ai bambini stranieri, inserendosi come sede per Campiglia M.ma, all’interno del progetto “Tam Tam”, promosso in collaborazione con il circolo interculturale “Samarcanda” di Piombino e l’istituto comprensivo “G. Marconi” con sede a Venturina Terme.

“Il palazzo dei racconti” apre con regolarità, agli stessi orari della Biblioteca dei ragazzi, anche l’Archivio storico che ha sede nello stesso edificio. La Biblioteca dei ragazzi offre inoltre il servizio di accesso e di visita guidata su prenotazione alla Mostra Museo Permanente C. Guarnieri, inaugurata in Palazzo pretorio alla fine di ottobre 2013, e si pone come punto di informazione turistica sul territorio.




Biblioteca Civica Falesiana di Piombino

Sede e contatti
via Cavour, 52 – 57025 Piombino (Livorno)
Telefono e fax: 0565.226110
E-mail: biblioteca@comune.piombino.li.it
Sito web: http://www.comune.piombino.li.it/pagina666_biblioteche.html
http://pegaso.comune.livorno.it/piombino/fales.htm
Orari di apertura
Lunedì, martedì, giovedì e venerdì 9-13 e 14-19
Mercoledì: 11-12.50 e 15-18 servizio al Quartiere Salivoli
Sabato: 9-12.50 e 15.30-18.30 BiblioCoop al negozio di Salivoli

Durante il periodo estivo o in occasione di festività l’orario può subire cambiamenti.
In estate da giugno ad agosto si effettua il servizio di prestito mercoledì pomeriggio presso località Perelli.

Organi direttivi
A chi rivolgersi: Maria Gianfranchi, e-mail: mgianfranchi@comune.piombino.li.it

Breve storia e finalità
Le origini della Biblioteca risalgono agli anni 1904-1905 quando nacque come biblioteca circolante creata da alcuni eruditi locali a sostegno dell’Università Popolare Piombinese. Il 3 Marzo 1917, come riporta il registro del Consiglio Comunale, venne ufficialmente istituita dall’Amministrazione come Biblioteca Comunale, su proposta del Circolo di Cultura Popolare.
Il patrimonio librario iniziale fu costituito dai libri del Circolo di Cultura Popolare e della Scuola Tecnica intitolata a Ferruccio Niccolini. Questo istituto possedeva 3.200 testi di carattere tecnico e scientifico, patrimonio notevole per una scuola pubblica di quei tempi. La Biblioteca Comunale, alla quale erano annessi l’Università Popolare ed un piccolo museo scientifico, fu divisa in due sezioni: la sezione scolastica con solo accesso per gli alunni della Scuola Tecnica e la sezione circolante per tutti gli abitanti di Piombino.

Successivamente la Biblioteca fu arricchita con i lasciti di illustri cittadini piombinesi, come Giuseppe Montauti, cappellano dell’ospedale e il dottor Elmini che nel 1925, alla morte, lasciò la sua biblioteca personale costituita da libri di medicina e da testi sul marxismo e sul positivismo: varie vicende – anche di carattere politico – fecero sì che queste donazioni finissero disperse nel patrimonio librario della biblioteca, invece di costituire fondi intitolati ai donatori. La sede della Biblioteca Comunale, al momento dell’istituzione nel 1917, era situata in uno chalet in piazza Bovio, da cui fu trasferita in un locale di via C.Pisacane, adiacente al Cinema Sempione, quindi in via G.Garibaldi. Durante il periodo bellico la sede subì danni rilevanti a causa dei bombardamenti; inoltre fu danneggiata dall’alluvione che si abbattè su Piombino nella notte fra il 26 e il 27 Settembre 1951: le fu quindi assegnata la sede attuale, di via Cavour, nell’edificio scolastico ricostruito nel primo dopoguerra.

Servizi
• Prestito locale e interbibliotecario
• Informazione e consulenza bibliografica su cataloghi cartacei, on-line e in rete
• Informazione e consulenza bibliografica su archivi cartacei e in rete. Ricerca on-line relativa alle raccolte di legislazione italiana, regionale e comunitaria
• Attività di promozione alla lettura, (mostre, convegni e collaborazione con le scuole cittadine)
• Postazione internet gratuita, connessione wireless alla Rete Civica. WiFi
• Patrimonio librario 48.000 volumi circa, 58 periodici, 6 quotidiani, 1300 dvd